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    Pioli ne ha per tutti: “Conte al Milan? Mi annoia”. E snobba Inter-Juve…

    MILANO – Parla alla vigilia della trasferta di Frosinone, il tecnico del Milan Stefano Pioli che in conferenza stampa ha presentato il prossimo impegno dei rossoneri. Il Milan allo Stirpe arriva con la voglia di riscattare il pari interno con il Bologna e Pioli spiega: “La cena insieme era programmata prima del Bologna, ma per gli incontri che ho avuto e gli allenamenti fatti sono convinto che la squadra sia consapevole del momento e che la stagione sia ancora lunga”. Una gara importante anche per riaccendere una piccola speranza Scudetto con l’occasione di sfruttare il risutato di Inter-Juve, ma Pioli non sembra dare importanza al big match di San Siro: “C’è domenica ed è vero, ma per noi conta domani e domani c’è il Frosinone; loro giocano molto bene”.
    Pioli sulle voci di Conte al Milan
    Non vuole distrazioni il tecnico rossonero che ritrova tra i convocati Bennacer: “Conosciamo tutti le sue qualità, ci può dare tanto in intensità e qualità. Ha avuto un leggero infortunio con l’Algeria, ha ripreso con noi ieri e non può avere un grandissimo minutaggio, ma sta bene ed è a disposizione”. Ma è impossibile non pensare al futuro con il nome di Conte spesso accostato alla panchina del Milan: “Non mi dà nessun fastidio, un pochettino mi annoia, ma questo nel calcio moderno è abbastanza normale. Due colleghi hanno annunciato 5 mesi prima il loro abbandono di panchine prestigiose. Ciò che conta è che io e i miei giocatori vogliamo dimostrare il nostro valore fino a fine stagione, poi vediamo”.
    Frosinone-Milan: curiosità e statistiche LEGGI TUTTO

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    ‘Lepre o cacciatore?’: Monza, Palladino e la risposta in conferenza

    Dopo due sconfitte pesanti, contro Inter (5 a 1) ed Empoli (3 a 0), è arrivata la vittoria sofferta contro il Sassuolo all’U Power Stadium per il Monza. “A volte fa bene prendere uno schiaffo per rialzarsi” ha voluto spiegarlo così Palladino il doppio passa falso prima del successo con i neroverde. In conferenza il tecnico dei brianzoli ha parlato di “grinta e determinazione” come ingredienti giusti per proseguire nel cammino intrapreso dalla stagione scorsa e volto alla crescita del club. L’allenatore ha parlato alla vigilia della sfida contro l’Udinese.
    Udinese-Monza, conferenza Palladino
    Raffaele Palladino ha parlato del prossimo match contro l’Udinese: “E’ una delle squadre più fisiche del campionato e sa difendersi molto bene. Non sarà facile affrontarli. La loro calssifica è bugiarda e arrivano da una buona prestazione”. Sulla Serie A: “E’ un campionato difficile ed equilibrato a noi ci è mancata continuità delle vittorie. Ora viene il bello e siamo tutti focalizzati sull’obiettivo. Siamo consapevoli di essere una grande realtà e sono contento della reazione avuta dalla squadra dopo le ultime settimane”. Lepre o cacciatore? Palladino ha risposto così: “Con questa concezione c’è il rischio che si possa perdere il focus. Bisogna pensare solo alla partita di domani”. Sul mercato: “Sono contento e ringrazio la società, nel gruppo si è alzata l’asticella e quindi anche la competizione. I nuovi si sono inseriti molto bene: Djuric porta esperienza, Zerbin ha voglia di giocare e Maldini inizia a ingranare”. Sulla situazione infortunati: “Vignato è fuori, proveremo a recuperarlo. Popovic è fuori condizione perché è da sei mesi fermo. Gagliardini ha una piccola distorsione alla caviglia, ma con ogni probabilità rientrerà oggi in gruppo”. In chiusura un messaggio ai tifosi: “Ci dispiace che i tifosi non ci siano. Il loro sostegno è fondamentale. Siamo consapevoli che ci saranno vicini col cuore. Faremo la prestazione per loro”. LEGGI TUTTO

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    Yildiz “qualcosa di diverso”, Inter-Juve, San Siro, Sinner: Barzagli esclusivo

    Buongiorno Barzagli, domenica c’è Inter-Juventus, ci perdoni se entriamo in modo scomposto, da difensori un po’ rudi? Inter-Juventus 2-3, 28 aprile 2018, al 20’ del secondo tempo, una serie di errori culmina con il tuo che mette la palla nella sua porta per il 2-1 dei nerazzurri. In quel momento, in tribuna stampa c’è chi osserva sbalordito: se sbaglia Barzagli, forse sta davvero finendo un ciclo: è il primo errore in nove anni… Cos’hai pensato in quel momento?
    “È stato uno dei momenti più difficili della mia carriera, che allora stava avvicinandosi alla fine. Sentivo la stanchezza e un po’ di mancanza di lucidità. In quel momento ho sentito il mondo crollarmi addosso, il pensiero che mi torturava era: stiamo perdendo lo scudetto per un mio errore. Poi quella partita finì in modo folle. E di quell’errore non si parla più, a parte adesso che me l’avete ricordato, grazie! (ride)”.
    Ci spieghi com’è la settimana di Inter-Juventus?
    “È una settimana carica, magari tranquilla sul fronte degli allenamenti, ma il clima… Beh, c’è il fuoco! È una partita molto sentita, per i club, per i tifosi e in questo frangente anche per la classifica. L’impatto che può avere questa partita sul campionato è forte, quindi sarà una settimana particolare e intensa. E un giocatore non riesce a non pensarci del tutto. Qualsiasi dettaglio ti riporta all’importanza della partita, fosse anche solo un amico che ti chiede un biglietto”.
    Su cosa bisogna focalizzarsi dal punto di vista psicologico per evitare errori?
    “Gestire l’effetto San Siro. E vale soprattutto per la Juventus. L’impatto dello stadio su questa partita è micidiale, perché in una partita del genere la spinta del pubblico, soprattutto all’inizio, è forte. Quindi, pronti via, la botta degli ottantamila può essere un fattore: deve essere brava tutta la squadra a non subirla, a reggere l’urto, mantenendo la concentrazione alta, facendo vedere all’Inter che rispondi colpo su colpo. Poi lo stadio ti si spegne un po’ nella testa via via che la partita va avanti”.
    Ma quindi l’impatto di San Siro, lo senti sempre, anche se hai trent’anni e sei un giocatore navigato?
    “In una partita del genere, gli ottantamila di San Siro, nonostante ci saranno molti juventini mischiati, sono tanti. L’impatto è potente, perché lo stadio è enorme, è storico, perché dove guardi vedi una muraglia di gente e capisci il peso e l’importanza della partita”.
    Come ti prepareresti a una partita del genere? Tipo: come studieresti la marcatura a Lautaro che potrebbe toccare a Bremer?
    “La tecnologia ti consente di studiare, attraverso i filmati, i movimenti dell’attaccante. E dettagli importanti come chi lo fornisce di solito, dove gli piace più tagliare. Puoi studiare a fondo il tuo avversario per prevederne le mosse e leggerne i movimenti, ma non puoi ridurre tutto a un solo giocatore, anche se è Lautaro, perché poi in campo è tutta un’altra cosa. Cioè lo studio è importante, ma nella partita succedono talmente tante cose…”.
    Bonucci-Juve, il retroscena sul ricorso ritirato. E ora la causa Ronaldo? LEGGI TUTTO

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    Inter-Juve, la sfida scudetto del bilancio: “Vince una, di corto muso…”

    Le 22 reti stagionali di Lautaro di fronte agli 11 clean sheet personali di Szczesny, i 13 differenti marcatori bianconeri al cospetto dei 53 punti in classifica dell’Inter. Il big match di San Siro stimola temi e numeri. Non tutti, questi ultimi, strettamente vincolati al campo, però. Perché i due club, in un momento storico così particolare per il pallone, stanno giocando lontano dal rettangolo verde una partita forse ancor più importante di quella in programma domenica sera. «Già: quella dei conti economici, vero e proprio “motore” per le ambizioni di ogni società – l’intervento di Fabrizio Bava, professore ordinario in Economia Aziendale presso l’Università di Torino, nonché dottore commercialista e revisore contabile -. Se sul campo c’è in palio lo scudetto, però, la sfida dei bilanci vale una posizione di rincalzo, perché i numeri in questo caso non sono particolarmente rosei». Professor Fabrizio Bava, nella sua recente pubblicazione “Come leggere i bilanci del calcio” propone un confronto tra i conti delle big italiane negli ultimi anni: chi vince, dunque, tra Inter e Juventus? «Intanto mi preme fare una premessa, forse scontata ma doverosa. Se per qualsivoglia impresa un bilancio rigoglioso è sinonimo di successo, nel calcio l’obiettivo primario è la vittoria dei trofei. I conti, in qualche modo, vengono dopo, anche se di recente l’attenzione agli equilibri finanziari è cresciuta. A sfogliare i bilanci 2023, per esempio, il Milan vincerebbe il confronto con le altre grandi d’Italia a mani basse, ma sul campo non si era nemmeno qualificato per la Champions League in corso…». Veniamo al derby d’Italia dei conti: quali parametri vedono la Juventus primeggiare sull’Inter? «I ricavi totali, innanzitutto. Quelli dei bianconeri sono superiori, al pari delle singole voci relative a merchandising, pubblicità e sponsorizzazioni. In particolare, poi, l’ultimo bilancio ha visto il record storico, pari a 280 milioni, dei cosiddetti ricavi “strutturali”, ovvero quelli al di fuori dei diritti televisivi, che dipendono in scarsa misura dall’operato del club, e del player trading, poco prevedibile e variabile di stagione in stagione. L’Inter, invece, prevale nei proventi da stadio». Quali sono, invece, le voci favorevoli ai nerazzurri? «Partirei dai costi, dato che l’Inter è qualche passo avanti nel processo di spending review che entrambi i club stanno attuando. A fronte di un monte ingaggi attualmente simile, alla luce dell’imprevista riduzione del costo di Pogba per la Juventus, i nerazzurri vantano però un ammontare di ammortamenti dei cartellini più basso e sono già allineati al valore a regime del 70% nello “squad cost” richiesto dall’Uefa. La politica degli acquisti a parametro zero del club milanese ha portato benefici, insomma, mentre i bianconeri stanno migliorando il parametro attraverso la strategia dei prolungamenti di contratto che stanno portando avanti da mesi». LEGGI TUTTO

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    Juve, il mercato non chiude: gli scenari per giugno e il retroscena Boteli

    Non illudetevi: il mercato non chiude mai. Neanche con l’arrivo di Carlos Alcaraz e la chiusura ufficiale delle trattative, almeno in Italia, molte operazioni sono come vedremo già state avviate. Intanto l’attualità racconta dello sbarco dell’argentino atterrato a Caselle alle 20,15 di ieri. Oggi è previsto un passaggio al JMedical e poi sarà a disposizione di Allegri che, però, difficilmente lo convocherà per una gara così delicata come quella contro l’Inter.

    Juve, il mercato non chiude mai

    Ma, appunto, non illudetevi: il mercato non chiude mai. Perché già da oggi la Juventus continuerà il lavoro nella prospettiva di giugno, quando l’auspicio e anzi la necessità sarà quella di ritrovarsi nuovamente all’onor della Champions League, e si vedrà se da campioni d’Italia o se da “piazzati”. E per poter ripresentarsi degnamente su quel palcoscenico è evidente che non potrà bastare questa rosa sia dal punto vista numerico sia da quello qualitativo. Priorità, ovviamente, per coloro che andranno in scadenza a giugno e che già fin da ora possono impegnarsi contrattualmente con il nuovo club. LEGGI TUTTO

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    La Juve premia Allegri: “Grazie per averci supportato nella crescita dei ragazzi”

    Si è svolto oggi un incontro a Vinovo un incontro tra Massimiliano Allegri e tutto lo staff del settore giovanile della Juventus, dalla Primavera alla Next Gen. L’evento è stato un’occasione per parlare del progetto giovani intrapreso negli ultimi anni dai bianconeri. Presente anche Federico Cherubini.
    Juve, Allegri premiato per l’utilizzo dei giovani
    Massimiliano Allegri è stato il relatore dell’evento, raccontato il percorso di crescita dei giovani della Juve negli ultimi anni. L’allenatore ha parlato del passaggio dalla Primavera alla Prima Squadra prima e dopo la creazione dell’Under 23, evidenziando i benefici riscontrati. Oltre ad Allegri erano presenti all’evento anche Cherubini, Giuntoli, Manna, Storari e Pessotto, oltre che tutti i componenti dello staff giovanile. Proprio Pessotto, al termine dell’intervento, ha premiato Allegri con un riconoscimento che recita: “Con profonda gratitudine per averci supportato nella crescita dei nostri ragazzi”. LEGGI TUTTO

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    Thiago Motta: “Espulsione? Devo migliorare”. Poi la risposta su Calafiori-Juve

    Bologna, Motta: “Espulsione? Non ne vado fiero”

    L’ex centrocampista è tornato sull’espulsione ricevuta nel match contro il Milan: “Vorrei evitare di parlarne, ma ho sangue e vivo emozioni. Non mi sento orgoglioso perché penso ai miei ragazzi e vorrei essere un esempio per loro, gli chiedo sempre controllo emozionale dentro al campo. Anche per i tifosi, perché facciamo questo lavoro per merito loro. I tifosi vanno a vedere uno spettacolo di calcio e non altre cose, non un allenatore che ha una reazione così. Si paga il biglietto per vedere un bello spettacolo da parte di tutti e i protagonisti sono i giocatori. Spero di migliorare su questo”. LEGGI TUTTO

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    Lecce, D’Aversa: “Voglio punti, non lo spettacolo. Su Krstovic…”

    Roberto D’Aversa ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Lecce-Fiorentina. L’allenatore giallorosso, reduce da tre sconfitte consecutive contro Lazio, Juve e Genoa, vuole tornare a fare punti per la lotta salvezza. Se la vedrà contro la Viola, che viene invece dalla sconfitta tra le polemiche contro l’Inter. L’allenatore ha alzato la voce per cercare di svegliare l’ambiente: “Voglio meno spettacolo e più punti”.

    Lecce-Fiorentina, la conferenza di D’Aversa

    L’allenatore ha parlato così del momento della sua squadra: “Vorrei meno spettacolo e più punti. Stiamo ricevendo complimenti per le prestazioni, ma dobbiamo fare punti. Le motivazioni in Serie A devono venir da sole. A Genova è successo in pochi minuti, a Roma in 4… non è un problema fisico. Ci sono dati scientifici che dicono che i ragazzi sono in linea. Un fallo inutile può cambiare la partita, un fallo laterale… a volte anche nella comunicazione si può migliorare”. D’Aversa si è poi espresso sul momento di forma dei due attaccanti: “Krstovic? Sappiamo quanto sia importante il gol per gli attaccanti, ma è ancor più importante la prestazione. Da diverse settimane Krstovic gioca bene, deve continuare così. Se continua con questa media può raggiungere la doppia cifra, ma può farcela anche Piccoli”. LEGGI TUTTO