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    Tar, Agnelli rinuncia alla sospensiva contro la squalifica: presto la discussione nel merito

    La Figc si è costituita davanti al Tar per il non accoglimento della richiesta di sospensione cautelare della inibizione di 24 mesi dell’ex presidente della Juve

    Niente sospensiva, l’ex presidente della Juve Andrea Agnelli ha rinunciato alla richiesta presentata al Tar del Lazio a fronte della garanzia di una rapida discussione nel merito: è questo l’esito dell’udienza di oggi presso il tribunale amministrativo sul ricorso dell’ex dirigente contro la squalifica di 24 mesi per il caso plusvalenze. 

    figc contraria alla sospensiva—  La Figc si è costituita in giudizio davanti al Tar del Lazio, nell’udienza di stamattina, per il non accoglimento della richiesta di sospensione cautelare della inibizione di 24 mesi per il caso plusvalenze avanzata da Andrea Agnelli. Fonti federali hanno precisato che “non c’è alcun accordo con i legali dell’ex presidente juventino”.  LEGGI TUTTO

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    La NextGen, l’assaggio azzurro, il giro d’Italia e il ritorno alla base. Bentornato Di Gennaro

    Il 29enne di Saronno torna all’Inter nei panni di terzo portiere dopo dieci anni tra B e C. Ex promessa delle giovanili di Stramaccioni ed ex azzurrino, torna alla casa madre dopo la sua migliore annata (a Gubbio) con 20 gare senza subire gol e una promozione sfiorata

    Di nuovo a casa dopo dieci stagioni e otto maglie diverse, per poi tornare a indossare quel nerazzurro dei primissimi anni tra i pali. La vita e la carriera di Raffaele Di Gennaro compiono l’ennesima giravolta per ripartire da dove tutto iniziò nell’estate di addirittura 21 anni fa, quando entrò nelle giovanili dell’Inter. Il portiere di Saronno torna per coprire il vuoto lasciato da Cordaz per quella che, a 30 anni ancora da compiere, rivela anche una scelta di cuore dopo un’annata da protagonista in serie C. Con ogni probabilità la migliore a livello personale in una carriera partita con le migliori premesse ma costellata (e frenata) da tanti infortuni. LEGGI TUTTO

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    L’ex Milan, la stellina, il campione del mondo e l’uomo del Gasp: Juve, chi al posto di Milinkovic?

    Per un Paul Pogba che pare tapparsi le orecchie di fronte alle sirene arabe c’è invece un Sergej Milinkovic Savic che ha detto sì alle generose offerte. E questo scombina anche i piani della Juve, che puntava apertamente al centrocampista serbo, e credeva di poter finalmente coronare un inseguimento durato varie estati. E dunque il club bianconero deve ricorrere al piano B, valutando altri profili. LEGGI TUTTO

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    Il Milan rilancia con l’Az: sale a 20 milioni più 5 di bonus l’offerta per Reijnders

    L’obiettivo è chiudere col centrocampista in tempo per portarlo in tournée negli Usa il 21 luglio

    Il Milan ha presentato una nuova offerta all’Az per Tijjani Reijnders: 20 milioni più 5 di bonus. È presto per dire se sarà il passo decisivo ma certamente è un segnale: Reijnders è il principale obiettivo per il centrocampo del Milan e la volontà del club è di dare a Stefano Pioli un rinforzo presto, sicuramente prima della tournée negli Stati Uniti che comincerà il 21 luglio.

    tijjani spera—  L’Az nella scorsa settimana è rimasto fermo sulla sua valutazione da 25 milioni. A questo punto, palla al club olandese che sembra pronto a cedere il giocatore ma… alle sue condizioni. Reijnders di sicuro spera in un sì: non ha giocato l’ultima amichevole dell’Az, per il Milan ha detto “no, grazie” a un primo approccio del Barcellona e potrebbe rinunciare a qualcosa per facilitare l’affare, come fatto da Charles De Ketelaere un anno fa. Di sicuro, il suo accordo col Milan è pronto da tempo: un pluriennale da 1,7 milioni a stagione. Novità attese a breve. LEGGI TUTTO

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    “Maniaco dei tiri, testa sulle spalle e comprensione del gioco: Milan, ti racconto Reijnders”

    Parla Koen Stam, suo ex tecnico nell’U23 dell’Az Alkmaar: “La conclusione è una delle sue caratteristiche migliori. E’ bravo in costruzione e finalizzazione, può giocare da 6 o da 8. I rossoneri con lui faranno un affare”

    Il racconto inizia a una ventina di metri dalla porta. Ore e ore passate nel silenzio dell’Afas Trainingscomplex, il centro di formazione dell’Az Alkmaar. Su quelle zolle di campo, Tijjani Reijnders provava e riprovava calci di punizione in serie: “Dopo l’allenamento si piazzava lì e non voleva saperne. Era zona sua, si divertiva”. Il primo inquadramento è di Koen Stam, ex tecnico dei ragazzi dell’Az, che ha tirato su il centrocampista olandese tra tecnica e tattica. La parola chiave meticolosità si aggancia all’efficacia: “Amava esercitarsi, insisteva tanto sui tiri in porta. Non a caso, la conclusione è oggi una delle sue caratteristiche migliori”. Anche così, Reijnders ha stregato il Milan. LEGGI TUTTO

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    Corre come CR7, scatta come Robben: chi è Karlsson, sulle orme di Kvara

    Il Napoli segue da tempo l’esterno svedese, classe 1998, di cui il connazionale Kulusevski dice: “Il suo è il miglior tiro del mondo”

    All’inizio di settembre, nel 2020, dopo cinque anni da semplice consulente, Billy Beane rileva il 5% dell’Az Alkmaar. A poche settimane dall’insediamento in società del dirigente del modello Moneyball, viene ultimato l’acquisto di un giovane esterno d’attacco svedese, classe 1998, che viene prelevato dall’Elfsborg per circa 2,5 milioni di euro: LEGGI TUTTO

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    Inzaghi, al vertice è l’unico senza scudetto: ora è obbligato a colmare il buco nel curriculum

    Il tecnico dell’Inter è il solo fra gli allenatori di prima fascia a non aver vinto un campionato. E il club nerazzurro gli sta allestendo una squadra attrezzata per sfatare il tabù

    E’ l’ultima a radunarsi, l’Inter, ma quest’anno avrà anche l’”obbligo” di arrivare prima. Con un carico di responsabilità a cui Simone Inzaghi non può, e sicuramente anche non vuole, sfuggire. Già, perché se ci pensate è rimasto in fondo l’unico – tra i colleghi di prima fascia – a non aver ancora uno scudetto in bacheca. E’ riuscito a Spalletti, che con il tricolore virtualmente sul petto ha preferito lasciare. Per far posto a Garcia, che comunque un titolo in Francia lo ha vinto con il Lilla. Ma lo scudetto è soprattutto il filo rosso che, come detto, unisce tutti i prossimi concorrenti di Simone Inzaghi. Ne ha vinti tanti Allegri, lo ha vinto Mourinho anche nel famoso anno del Triplete, lo ha conquistato Sarri – ed è stato l’ultimo successo juventino – lo ha messo nel suo curriculum anche Stefano Pioli. Resta appunto Simone Inzaghi, a cui la società sta consegnando ancora una volta una squadra di primissimo livello. Già, perché anche nel dopo-Conte, pur con le partenze di Lukaku e Hakimi, l’Inter ha comunque allestito – partendo da Dzeko e Dumfries – una squadra di assoluto rispetto. Lo scudetto non è arrivato, con il Milan capace di piazzare lo sprint decisivo proprio a spese dei cugini, ma sono in molti a ritenere che i nerazzurri dovessero e potessero fare molto di più. La storia si è ripetuta anche la scorsa estate, perché dopo il ritorno di Lukaku, gli arrivi di giocatori molto importanti come Mkhitaryan, molti pensavano che – sì – quella sarebbe stata la volta buona. Invece l’Inter ha collezionato in campionato ben dodici sconfitte, piazzandosi al terzo posto addirittura a diciotto punti dal Napoli e senza mai entrare realmente in corsa. Troppo poco per una squadra che, al contrario, ha fatto benissimo in Champions League.  LEGGI TUTTO