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    Dal rinnovo di Calha al colpo Frattesi: Inter più avanti di tutti sul mercato

    CalhanogluÈ il mese in cui si cucina e confeziona il nuovo contratto di Hakan Calhanoglu. Pedina fondamentale della nuova Inter, destinato a raccogliere definitivamente l’eredita di Brozovic dopo i positivi “provini” nella seconda metà della scorsa stagione, il turco ha “ufficialmente” firmato il rinnovo del contratto mercoledì legandosi all’Inter fino al 2027. Ma l’accordo tra il club, il giocatore e il suo agente, Gordon Stipic, viene raggiunto a fine febbraio. L’accordo è totale, tanto che bastano una stretta di mano e un impegno verbale con la promessa di mettere tutto nero su bianco una volta chiusa la stagione. Detto, fatto. Decisivi la volontà del giocatore e il tempismo della dirigenza, che prospetta al turco un ruolo centrale nella futura Inter proprio mentre Inzaghi lo sta definitivamente consacrando nel ruolo di regista. LEGGI TUTTO

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    Da Lalas a Pulisic e Weah, tutti gli americani nel calcio italiano

    In principio fu il figlio dei fiori. Il primo calciatore americano in Italia fu Alexis Lalas, due stagioni con la maglia del Padova prima di tornare oltreoceano. Il difensore venne notato grazie all’esperienza positiva a Usa 1994, segnò un gol in Coppa Italia contro l’Inter e uno in Serie A contro il Milan campione d’Europa. Un biglietto da visita non male, che gli valse tra l’altro un’auto in premio come miglior statunitense dell’anno alla sua prima stagione. Qualche tempo fa raccontò così la sua esperienza nella penisola in un’intervista alla Gazzetta: “Ero un alieno, non sembrava possibile che suonassi la chitarra oltre a giocare. Comprai un fax enorme e i miei compagni non capivano che mi serviva per comunicare con l’altra parte del mondo. E poi ricordo la sorpresa quando scoprii che esisteva una cosa quasi sacra chiamata schedina. Per non parlare del cibo, ancora ricordo una mozzarella mangiata a Napoli. Sono stati due degli anni più belli della mia vita, con compagni fantastici”. LEGGI TUTTO

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    “Papà, basta col basket”. E il gigante Mavropanos si piazzò in difesa

    Il centrale greco dello Stoccarda, nel mirino della Juve, si impuntò coi genitori che lo volevano cestista. Ha mille passioni e voglia di emergere: “Non ho raggiunto il massimo, posso ancora migliorare in tutto”

    A gennaio l’Inter, ora la Juventus. Il destino di Konstantinos Mavropanos sembra essere legato all’Italia, alla Serie A. In realtà questo ben prima che le italiane si interessassero a lui. Il greco classe 1997, di proprietà dello Stoccarda, ha infatti diversi punti di contatto con il nostro Paese. Appena arrivato in Germania, nel 2020 (quando aveva 22 anni), gli bastarono poche partite per strappare un paragone importante: viene infatti accostato a Lucio, che conquistò tutti sia in Bundesliga che nel nostro campionato. I due si assomigliano per vigore fisico (alto 192 centimetri, pesa poco meno di 90 chili), ma anche per il modo di giocare: le galoppate che Mavropanos fa palla al piede. Veloce, forte fisicamente, quasi imbattibile nel gioco aereo. Un difetto? Un po’ anarchico tatticamente, anche se questo lo rende imprevedibile.  LEGGI TUTTO

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    Inter, continuano i rinnovi: ufficiale De Vrij fino al 2025

    Il difensore olandese resterà in nerazzurro ancora per due stagioni: nei giorni scorsi erano stati prolungati anche Bastoni e Calhanoglu

    Sette giorni senza contratto, ma è stata solo una questione burocratica: Stefan De Vrij resta all’Inter e lo fa firmando un rinnovo di contratto per altre due stagioni, valido quindi fino al 30 giugno 2025. L’olandese aveva in realtà trovato l’accordo con il club già in primavera, ma – come per Alessandro Bastoni e Hakan Calhanoglu -, l’ufficialità è arrivata solamente a sessione di calciomercato iniziata. La sottile differenza è che il contratto del difensore era scaduto lo scorso 30 giugno e quindi, di fatto, il calciatore è rimasto senza squadra per una settimana.

    De Vrij era arrivato a Milano a parametro zero dalla Lazio nell’estate del 2018 e ha disputato 203 partite in nerazzurro, vincendo 5 trofei. “Ciao tifosi nerazzurri – le parole di De Vrij -, sono felice di continuare a difendere questi colori. Ci vediamo a San Siro, forza Inter!” LEGGI TUTTO

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    Focus tecnico difesa, linea a 3 o a 4? La Serie A si spacca a metà

    Conta l’interpretazione: Atalanta e Roma difendono a tre, ma sono agli antipodi quanto a strategia. Nell’emergenza si aggiunge un difensore e chi si schiera a quattro tende alla costruttività

    Difesa a tre o difesa a quattro, una guerra di religione calcistica, arricchita da variazioni, contaminazioni e ripensamenti. Oggi il quadro della Serie A restituisce una parità assoluta, 10 squadre con la linea a tre e 10 con la linea a quattro, senza dimenticare che la tre può evolvere o involvere, dipende dai punti di vista, in un dispositivo a cinque. Anzi, sotto pressione una catena a tre è sempre a cinque. Dieci a dieci, forse tra un paio di mesi l’equilibrio salterà, ma oggi la foto è questa.  LEGGI TUTTO

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    Chi è Sommer, l’antidivo che para con un dito

    Carriera, punti forti e cadute del portiere svizzero del Bayern  che stregò Jorginho e che l’Inter vuole per il dopo Onana

    Da una parte l’immaginario collettivo, dall’altra Yann Sommer. Il portiere del Bayern Monaco non ricalca affatto l’archetipo dell’estremo difensore. Quello cattivo, quasi malvagio, che mette paura perfino ai compagni. Uno come il paraguaiano José Luis Chilavert o il tedesco Oliver Kahn.  LEGGI TUTTO

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    Inter-United, si chiude per Onana. C’è il rilancio dei Red Devils oltre quota 50 milioni

    L’intesa prevista a metà settimana. Il club nerazzurro va su Trubin e Sommer: uno può esserci già giovedì per il ritiro alla Pinetina

    André Onana ieri è atterrato ad Amsterdam, vecchia casa prima di scoprire Milano. Un tuffo nel passato prima di abbracciare il futuro: il portiere cerca già a Manchester un appartamento comodo per raggiungere il Trafford Training Centre di Carrington, centro di allenamento dello United. Nella capitale olandese, tra l’altro, passa gli ultimi giorni di vacanza pure Erik Ten Hag, suo maestro ai tempi dell’Ajax, l’uomo che ha spinto più di ogni altro per affidargli i guanti e la porta dei Red Devils. E, anche per la pressione dell’allenatore, il club inglese è tornato a incontrare ieri lo staff del portiere e ha deciso di spingere l’asticella un po’ più su, lì dove la vuole l’Inter. Dopo le due offerte per l’acquisto, prima da 45 con bonus e poi da 50 con bonus, è in arrivo la terza e definitiva che, tra parte fissa e componente variabile, romperà finalmente la barriera dei 50. I dirigenti nerazzurri, che erano stati sempre decisi a chiedere 60, dovrebbero accontentarsi, anche perché questa operazione trova il gradimento di tutte le parti in causa: gli inglesi, che arruolano il loro portiere ben prima della tournée americana che partirà il 20 luglio, e l’Inter, che raccoglie una pioggia di sterline necessaria per risolvere la pratica Lukaku, ma pure per dare ordine a un reparto in subbuglio. Nello stesso momento i nerazzurri hanno perso tutti e tre i portieri della scorsa stagione, considerando la partenza di Cordaz verso l’Arabia e il mancato rinnovo di Handanovic: andranno aggiunti, quindi, pure in tempi rapidissimi, due pezzi pesanti tra i pali.

    LE SCELTE—  Sia Inter che United pensano che tutte le tessere del puzzle possano combaciare tra martedì e mercoledì: a metà settimana, insomma, l’annuncio ufficiale e questi ultimi giorni servono anche al camerunese per negoziare il suo salario nella parte rossa di Manchester. A quel punto poi l’Inter accelererà sull’erede, o meglio sugli eredi, di André. E cercheranno di raccogliere quanto già seminato: nella speranza dell’a.d. Beppe Marotta e del d.s. Piero Ausilio almeno uno tra Anatolij Trubin e Yann Sommer dovrà arrivare ad Appiano per l’apertura di stagione giovedì. Sono loro i portieri designati per la nuova stagione, anche se manca l’ultimo giro di chiave nelle trattative: l’Inter li vuole tutti insieme perché uno, il 21enne ucraino stellina dello Shakhtar, sarà il talento del domani, mentre l’altro, il 34enne in uscita dal Bayern, la chioccia di esperienza per l’oggi. Per Trubin servono 10 milioni, per Sommer poco più della metà: la coppia dovrà rivaleggiare, contendersi il posto, contaminarsi di rivalità positiva. LEGGI TUTTO