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    Spalletti: “Lasciate lavorare Garcia. Osimhen? 200 milioni potrebbero essere pochi”

    “Garcia? La società ha determinato tanto, fatto un grandissimo lavoro. Il consiglio che do è di lasciarlo lavorare se vogliamo bene al Napoli. Il francese ha fatto esperienza da tutte le parti, ci sono tutte le caselle e le possibilità per ripetersi”, ha detto l’ex allenatore del Napoli Luciano Spalletti in occasione del premio Sportilia, giunto alla sua venticinquesima edizione. 

    mercato—  Spalletti ha detto la sua anche in tema di calciomercato: “Se De Laurentiis troverà qualcuno disposto a tirare fuori 200 milioni per Osimhen? Non lo so, se però si va indietro al suo valore forse non bastano quei 200 milioni!”. Quindi torna sulle motivazioni che lo hanno spinto lontano da Napoli: “La decisione di stare fermo dando valore alla mia famiglia mi ha portato il dispiacere di lasciare una squadra forte come il Napoli e un ambiente innamorato del pallone come quello della sua città. È difficile trovare una squadra forte e una città innamorata come Napoli per quanto riguarda il proprio futuro. Sono combinazioni difficili”. LEGGI TUTTO

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    Juve-West Ham, cosa serve per chiudere per Zakaria

    Fra richiesta e offerta la differenza è ancora di 5 milioni circa: la Juve ne vuole 25, il club inglese punta a strapparlo a meno e proverà a inserire dei bonus

    Juve e West Ham trattano: e se è vero che non sono ancora vicine alla chiusura per il trasferimento a titolo definitivo di Denis Zakaria, è altrettanto vero che la distanza tra le parti non sembra più così lontana. I bianconeri vogliono monetizzare l’uscita del calciatore a 25 milioni: una cifra che consentirebbe loro di realizzare una buona plusvalenza, considerato che un anno e mezzo fa lo svizzero arrivò per un’operazione complessiva da 8 milioni e mezzo. 

    TRATTATIVA—  Zakaria alla Juve ha avuto poca fortuna. In questi giorni lavorerà alla Continassa ma è consapevole di non rientrare nei piani di Allegri. La Juve lo ha messo sul mercato e il West Ham è fortemente interessato: l’offerta degli inglesi per adesso è di 20 milioni bonus compresi, ma la discussione è aperta e in continua evoluzione. La sensazione è che si possa chiudere andandosi all’incontro, per una cifra base di almeno 18 milioni più bonus, per toccare i 22-23 milioni complessivi. A quel punto lo svizzero saluterà Torino definitivamente: con la maglia bianconera non ha lasciato il segno, ci riproverà in Premier League dopo aver migliorato la condizione l’anno scorso con il Chelsea. LEGGI TUTTO

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    Sabbia e Arabia: per Pogba lavoro di recupero e tempo di decisioni

    Il francese segue un percorso personalizzato con l’obiettivo di tornare al 100%. E intanto i sauditi meditano il rilancio

    Sirene dall’Arabia a parte, l’obiettivo primario di Paul Pogba è quello di rimettersi a posto fisicamente. Al più presto, così da poter scendere in campo prima possibile. Il francese sta osservando un programma di lavoro individuale col supporto di un preparatore: siamo alla seconda settimana, considerato che ha anticipato il rientro a Torino dieci giorni fa, ma per adesso è prematuro fare pronostici sul recupero completo. Il centrocampista è reduce da un anno buio (solo 161 minuti in campo, in 10 presenze) e già nei due anni precedenti non aveva brillato per continuità: per questo recuperare la forma fisica è la sua priorità assoluta. 

    IL FUTURO DI POGBA—  L’ultimo lavoro che sta svolgendo al J Medical è di attivazione sulla sabbia, funzionale al consolidamento del ginocchio che lo ha fermato l’anno scorso. Tutto prosegue come da programma col francese, fortemente concentrato sugli allenamenti e sulla Juve. Almeno per adesso, Pogba non avrebbe mostrato la minima distrazione, nonostante dall’Arabia stiano continuando a pressare per attirarlo verso la Saudi Pro League. Dopo la visita a Jeddah nello scorso weekend, il centrocampista si è svincolato dalla prima offerta (di 100 milioni per tre anni) con un “oggi no, domani non lo so”. Ma gli emissari sauditi non mollano la presa e sarebbero pronti a confezionare un rilancio monstre che potrebbe toccare quota 150 milioni. In più Kantè e Benzema sono in pressing per convincerlo a raggiungerli all’Al-Ittihad. Insomma sono giorni decisivi per il futuro di Paul, che però – prima di tutto – deve tornare a star bene. LEGGI TUTTO

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    Aouar, l’inserimento va alla grande. Basterà per conquistare il posto?

    Un mese fa il centrocampista si era presentato parlando già italiano. Poi sul campo si è guadagnato anche gli elogi di Matic. Troverà spazio tra i titolari?

    Segnali. Poco più di un mese fa, l’11 giugno, Houssem Aouar si è presentato alla Roma rilasciando la prima intervista ai canali social della Roma in perfetto italiano con sfumature francesi. “Ho già cominciato a studiarlo per rispetto alla società che mi ha acquistato e ai suoi tifosi”, ha spiegato il venticinquenne centrocampista ex Lione, che il club giallorosso ha preso da svincolato. Una mossa che è stata indizio di grande intelligenza e disponibilità, se si pensa che – a due o tre anni dal loro arrivo – ci sono ancora diversi giocatori della nostra Serie A che non rilasciano interviste in italiano. Ovvio, però, che è il rendimento sul campo la vera cartina di tornasole sulla bontà di un arrivo, e da questo punto di vista i primi giorni di lavoro del centrocampista franco-algerino lasciano ben sperare. A dimostrarlo, tra l’altro, sono i complimenti via social che ha ricevuto da un pretoriano di José Mourinho, Nemanja Matic, che dopo una partitella ha distribuito elogi al suo nuovo compagno. 

    Ce ne sarà bisogno, perché sulla carta la strada di Aouar non è in discesa. Trovare spazio in un reparto in una mediana in cui cui ci sono due totem sicuri (Matic e Cristante, più il baby Bove in rampa di lancio) e in una trequarti appaltata a Pellegrini e Dybala – senza contare la mezzala di qualità in arrivo (uno fra Sabitzer e Renato Sanches, forse) – non è facile. Tra l’altro, ha anche stupito quel post social dello Special One che – mettendo la foto della sua lavagna a Trigoria – come prima alternativa a Matic, in questi giorni, metteva il baby Pagano e solo dopo Aouar. Un caso o un messaggio? In attesa di scoprirlo, Houssem prova a mettersi al centro del villaggio romanista, approfittando dell’assenza dei nazionali, che torneranno solo lunedì. Se il talento sarà pari alla versatilità nelle lingue, Aouar potrebbe essere un mezzo fenomeno. LEGGI TUTTO

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    Ranieri su Jankto: “Lui più forte delle polemiche, scelto per le sue qualità”

    L’allenatore del Cagliari, intervistato dal Corriere della Sera, ha commentato l’ingaggio dell’ex Samp che aveva rivelato la sua omosessualità

    Claudio Ranieri, che guiderà il Cagliari nella stagione del ritorno in Serie A, si è espresso al Corriere della Sera sul neo acquisto del club sardo, Jakub Jankto. L’allenatore romano ha toccato più punti, dalle caratteristiche del calciatore ceco alla sua scelta di fare coming out. 

    valutazioni—  Ranieri conosce Jankto, avendolo già allenato alla Sampdoria: “Con il presidente Giulini l’ho ritenuto un profilo adatto al nostro progetto di calcio, le altre cose non mi interessano. Jakub è un gran professionista, un ragazzo d’oro che ascolta e cerca di mettere in pratica le richieste dell’allenatore.”

    sul coming out—  La rivelazione di Jankto ha fatto scalpore, ma secondo Ranieri non avrà alcun tipo di ripercussione: “Siamo una famiglia, non ci saranno problemi. Forse ci sarà qualche idiota negli stadi, ma andremo oltre: credo che un ragazzo che faccia ciò che ha fatto lui sia molto forte dentro”. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic-Psg: contatto. E la Juve aspetta un’offerta

    Il domino europeo dei grandi attaccanti potrebbe a breve travolgere anche Dusan. E oltre ai francesi ci sono anche Chelsea, Bayern e Tottenham

    L’élite europea è affascinata dai centravanti della Serie A. Non solo Victor Osimhen, che il Napoli sta provando a blindare sia con una valutazione impegnativa (200 milioni) sia con una proposta di rinnovo invitante per il nigeriano. C’è anche Dusan Vlahovic sulla lista dei possibili obiettivi di tanti grandi club. Acclamato dai tifosi, l’attaccante della Juventus ha avuto un colloquio conoscitivo con Giuntoli. Il nuovo direttore tecnico è consapevole che davanti ad un’offerta importante, superiore ai 60 milioni, sarebbe difficile trattenere il giocatore; fonti dalla Serbia, inoltre, riferiscono che non sarebbe nemmeno troppo contrario a misurarsi in un altro contesto prestigioso. 

    effetto domino—  Come spesso accade, la destinazione finale di Vlahovic potrebbe essere il risultato di un effetto domino. Al momento Paris Saint-Germain, Chelsea, Tottenham e Bayern Monaco sono alla ricerca di una punta di spessore. I francesi ne hanno bisogno indipendentemente dal futuro di Kylian Mbappé, la cui vicenda però potrebbe modificare in modo determinante la capacità di spesa e al tempo stesso anche la definizione del profilo su cui puntare. C’è stato un primo sondaggio dei parigini con l’entourage del calciatore, ma ancora nessun contatto con la Juve. Il Chelsea invece sta prendendo tempo, in attesa di concludere prima la cessione di Lukaku e comprendere a quali cifre possa verificarsi, così da avere un quadro più chiaro del budget da poter destinare ad un colpo in entrata nel reparto. Ci sono ancora tanti nodi da sciogliere per Giuntoli, l’impressione è che prima di qualche settimana non arriveranno proposte ufficiali. Il futuro di Vlahovic, dunque, è destinato a rimanere ancora un’incognita. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Massara nuovo ds? C’è la proposta di De Laurentiis

    Garcia è lo sponsor, l’incontro a Roma una settimana fa: offerto un contratto pluriennale, l’ex rossonero ha preso tempo per riflettere

    Roma ha sempre un buon motivo per essere visitata, ma in tempi di mercato bisogna stare attenti a non essere pizzicati in zone “pericolose”. Perché poi la soluzione all’enigma diventa di facile risoluzione: cosa ci faceva Frederic Massara, ex direttore sportivo del Milan attualmente senza squadra, nel cuore della Capitale? L’avvistamento è di una settimana fa e la risposta è semplice: Massara è stato invitato alla Filmauro, sede legale anche del Napoli, da Aurelio De Laurentiis, che gli ha prospettato l’ipotesi di ereditare il vuoto lasciato in società da Cristiano Giuntoli, passato alla Juve. Il Napoli, infatti, è alla ricerca di un nuovo d.s. dopo aver pensato inizialmente di poter fare a meno di una figura così delicata all’interno di una società di calcio. Massara ha le caratteristiche giuste per il club azzurro ed è uno che ama scoprire in anticipo i talenti emergenti. Il Napoli gli ha proposto un accordo pluriennale e il d.s. si è preso del tempo per valutare l’offerta. Ci si riaggiornerà, ma senza fretta, perché intanto il mercato lo stanno portando avanti il presidente De Laurentiis e l’a.d. Andrea Chiavelli, in contatto costante col tecnico Rudi Garcia. 

    Sponsor—   Proprio Garcia sarebbe il grande sponsor di Massara al Napoli: i due si conoscono dai tempi della Roma e fu proprio Massara in gran segreto ad accompagnare Garcia a Boston dall’allora presidente Pallotta, prima della firma. Tra i due c’è stima e affetto, due componenti non banali per chi dovrà svolgere il lavoro di ponte tra staff tecnico e società. Massara è un profilo che si sposerebbe bene con Leonardo Mantovani – l’uomo che ha rivoluzionato il modo di fare scouting permettendo al Napoli di avere un lavoro capillare praticamente a costo zero – e Maurizio Micheli, oggi d.s. in pectore dopo l’uscita di Giuntoli e primo consigliere della proprietà. Ma non c’è solo il nome di Massara sulla agenda di De Laurentiis. Perché sempre a Roma vive anche Ighli Tare, ex d.s. della Lazio, altra candidatura autorevole per i campioni d’Italia. Insomma, De Laurentiis ha cominciato il casting. Per scoprire il vincitore, servirà pazienza. LEGGI TUTTO