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    Milan, con i fan token si può vincere la tournée negli Usa

    Clamorosa occasione per i possessori di gettoni digitali rossonero che oggi possono essere sorteggiati per volare negli Stati Uniti d’America con la squadra di Pioli. Solo 50 candidature disponibili, semaforo verde a mezzogiorno

    Il sogno americano è a portata di clic. I tifosi del Milan sono pronti e impazienti, perché alcuni di loro avranno la possibilità di aggiungersi alla spedizione rossonera che quest’estate volerà negli Stati Uniti per la tournée. Lunedì la piattaforma Socios ha infatti chiamato a raccolta tutti i sostenitori del Diavolo in possesso di gettoni digitali e oggi, da mezzogiorno, sull’applicazione dedicata sarà compilabile il “form” per candidarsi al regalo più incredibile degli ultimi tempi. Sicuramente sarebbe uno splendido modo di cominciare la stagione 2023-2024 dopo l’altalenante cammino della scorsa annata da campioni d’Italia in carica, tra Serie A a singhiozzo e semifinale di Champions League raggiunta.

    Cosa si sa—  I dettagli saranno svelati in un secondo momento, ma intanto si conosce il funzionamento del concorso. Ci sono soltanto 50 posti per prendere parte all’estrazione, quindi servirà prontezza di riflessi al momento del semaforo verde, e il resto lo farà la sorte. Anche se i confini dell’esperienza sono ancora soltanto tratteggiati, basta dare una veloce lettura al programma a stelle e strisce del Milan per capire a cosa potrebbero andare incontro i fortunatissimi tifosi: il 21 luglio la squadra di Stefano Pioli lascerà l’Italia per raggiungere la California, con Los Angeles come primo quartier generale della decina di giorni negli Usa. Il Milan resterà sulla città della west coast fino al 30 luglio e poi la squadra si sposterà a Las Vegas. Tre i big match annunciati, in ordine cronologico: a Los Angeles i rossoneri sfideranno Real Madrid e Juventus, mentre nel Nevada sarà il turno del Barcellona. Un sogno. LEGGI TUTTO

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    Fra Rabiot e Milinkovic vince la Juve. E se Allegri avesse entrambi…

    Pregi e difetti dei due prim’attori del centrocampo. Certo se il club bianconero potesse contare su entrambi avrebbe in mezzo un “motore” di qualità e quantità assolute

    La domanda, che si fanno in tanti, è chiara e diretta: ma per la Juve, meglio Rabiot, che ha rinnovato oggi per un anno con la Juve, o Milinkovic Savic? La risposta, questa volta soggettiva e personale, è altrettanto trasparente: Rabiot ha il vantaggio di non costare nulla (tranne il lauto ingaggio), è un calciatore sicuramente di livello, ha una maggiore esperienza internazionale, ma… Ma, in sintesi, Milinkovic Savic è un calciatore più completo, con una potenzialità ancora inespressa fuori dai confini italiani – non certo per colpa sua – ma è il prototipo del calciatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere a disposizione. Anche per quella qualità che tutti i tecnici adorano: essere un protagonista, però sempre al servizio del collettivo. Un primo violino che però non si fa alcun problema a fare il gregario, a lavorare per il compagno in difficoltà, a fare quella corsa in più con il solo scopo di aprire uno spazio e regalare un tempo di gioco a chi è in possesso del pallone. Rabiot, dicevamo, è un calciatore di assoluto livello. Ha forza, non solo fisicamente ma anche atleticamente è una garanzia assoluta, ha la capacità di saper partire dall’area e – in piena velocità – di governare il pallone senza guardarlo per arrivare a ridosso dell’area avversaria. Non ha un dribbling secco, ma una progressione che gli permette di vincere sullo strappo anche contro un rivale agguerrito. Dunque un giocatore che è ideale in un gruppo in cui spiccano altre qualità, a cominciare dal palleggio.  LEGGI TUTTO

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    Inter, fissata una nuova amichevole estiva: il 9 agosto giocherà in casa del Salisburgo

    Fissato (ma non ancora ufficiale) uno dei test di Lautaro e compagni dopo la tournée in Giappone: avversaria la formazione austriaca già sfidata durante la pausa mondiale, lo scorso dicembre

    L’Inter continua a programmare il suo precampionato e, dopo la tournée in Giappone nella quale sfiderà l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo e il Psg, ha fissato (pur non essendo ancora ufficiale) un’amichevole contro il Salisburgo. Il match si disputerà alla Red Bull Arena di Salisburgo il 9 agosto. La formazione di Inzaghi ha già affrontato in amichevole il Salisburgo durante la scorsa pausa per il Mondiale, lo scorso 7 dicembre a Malta, e hanno vinto con un netto 4-0. LEGGI TUTTO

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    Reijnders, tra duttilità e visione di gioco. Il Milan guarda in Olanda

    Ha 25 anni, il calcio nel Dna e potrebbe essere un ottimo jolly per il centrocampo rossonero. Titolarissimo nell’Az Alkmaar, ha conquistato il titolo di Mvp del campionato olandese

    Sui taccuini rossoneri tornano l’Olanda e i tulipani. Il Milan ha messo gli occhi su Tijjani Reijnders per ridare sostanza a una mediana da “work in progress”, svuotata dopo l’addio di Sandro Tonali. E il centrocampista dell’Az è l’ultimo nome finito nell’orbita del Diavolo. Questione di algoritmi, ma non solo. LEGGI TUTTO

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    Come giocherebbe oggi Borgonovo

    Stefano ci lasciava nel 2013: un centravanti avanti coi tempi, forte di testa ma con piedi da trequartista, veloce, tecnico. In questa Italia sarebbe titolare fisso

    Sono dieci anni che Stefano Borgonovo ci ha lasciato dopo una lunga e terribile malattia: la Sla. Nella memoria della gente restano le immagini della sua forza di volontà mostrata nella lotta contro il dolore, quelle dolci carezze che i suoi compagni gli hanno regalato fino agli ultimi giorni, quell’attaccamento alla vita che gli ha fatto superare istanti di autentico smarrimento e, infine, quella dignità nell’affrontare il destino che è il suo testamento più significativo. Ma adesso, a un decennio dalla scomparsa, e soprattutto a beneficio dei più giovani che non la hanno mai visto giocare se non in qualche clip scaricata in rete, è giusto ricordare chi è stato il Borgonovo calciatore, che tipo di giocatore era. Centravanti dallo stile armonioso, abile in area di rigore, negli spazi stretti, dribbling secco e fulminante, e capace anche di dialogare con i compagni, di tenere unita la manovra di tutta la squadra. Si direbbe un centravanti moderno, data la descrizione, un attaccante che sapeva fare sia la prima sia la seconda punta e che, all’occorrenza, se glielo avessero chiesto, avrebbe potuto ricoprire pure la posizione di trequartista viste le notevoli qualità tecniche. LEGGI TUTTO