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    Da Kakà a Tonali: Milan, quando gli addii fanno male

    L’addio di Tonali rievoca ricordi non proprio felici nei tifosi rossoneri. In passato, al Milan è capitato di perdere simboli per motivi diversi. Decisioni prese a fine ciclo, cessioni dolorose ma dettate dalle questioni di bilancio, motivi personali che hanno spinto a separazioni dure e spesso e volentieri rimpiante. Insomma, questione di contesti. In questo racconto ricordiamo quelli più eclatanti, dall’era Berlusconi in poi. L’estate del 2013 per esempio è quella della separazione con Massimo Ambrosini, arrivato a fine contratto dopo 488 presenze e 36 gol in rossonero. Il suo saluto arrivò in conferenza stampa, prima di una stagione con la maglia della Fiorentina: “L’amarezza che sto provando ora non può essere superiore alla soddisfazione di aver vissuto questi lunghi, splendidi 18 anni di Milan. Certo mi sarei aspettato un po’ più di attenzione nei miei confronti. Non sono però qui per lamentarmi, ma per ringraziare tutte le persone che mi hanno permesso di essere un giocatore del Milan”. LEGGI TUTTO

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    Juve, piste spagnole: Pau Torres ed Hermoso a confronto

    Punti di forza, fisico e potenzialità: i centrali mancini di Villarreal e Atletico sulla lista bianconera

    Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

    @
    filippomricci
    26 giugno

    – Madrid 

    Un anno opposto, quello vissuto da Pau Torres e Mario Hermoso. Centrali mancini di Villarreal e Atletico Madrid che nel corso della stagione hanno seguito percorsi inversi: in calo il primo, in ascesa il secondo.  LEGGI TUTTO

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    Rabiot-United, contatto: il francese ci pensa, è tentato dalla Premier

    A Manchester pronti a ridiscutere il suo trasferimento con un adeguato ingaggio e una proposta di commissione per la madre-agente. La Juve spera ancora, ma adesso…

    Tra la Juventus e Rabiot spunta di nuovo il Manchester United. Un anno dopo quel corteggiamento che si fermò sul più bello, per il mancato accordo tra i Red Devils e mamma Veronique (che cura gli interessi di Adrien), la Juve può solo fare da spettatrice. L’estate scorsa, quando il centrocampista francese aveva ancora un anno di contratto, la Signora avrebbe incassato più di 20 milioni per quel trasferimento. Stavolta, invece, spera che il calciatore decida di rimbalzare l’offerta pervenuta dalla Premier League per accettare il rinnovo che gli è stato proposto alla Continassa, soprattutto per volontà di Allegri. Perché, in caso contrario, lo saluterebbe senza poter entrare nel merito della sua scelta. 

    contatti—  La Juve è in pressing con tutte le sue forze: Rabiot in questi giorni ha ricevuto le chiamate di Allegri, di qualche compagno squadra e ovviamente di Manna, che sta portando avanti il mercato. La conferma del centrocampista rientra tra le priorità dell’estate bianconera: negli ultimi giorni è anche cresciuta la fiducia sulla permanenza del calciatore, ma non è arrivato il suo “sì” definitivo. Tutt’altro. Il diretto interessato ha preso tempo, forse ancora speranzoso di ricevere l’offerta giusta da un top club inglese, per il quale la Juve passerebbe in secondo piano. A pochi giorni dalla scadenza del suo contratto, ecco i primi contatti con lo United: il club è pronto a ridiscutere il suo trasferimento con un adeguato ingaggio e una proposta di commissione per la mamma. I bianconeri ci sperano ancora, ma adesso la strada per trattenerlo può farsi più in salita. LEGGI TUTTO

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    “Qualità e ferocia”: Romero, il mini Messi su cui ha messo le mani il Milan

    L’esordio in Serie A a 16 anni, il gol da record, il fisico minuto, gli apprezzamenti di Sarri: i segreti del talento argentino a un passo dai rossoneri

    Un pasticcino al centro della vetrina. Con i fari puntati addosso, ma ancora spenti. Luka Romero è così. Pronto a mettersi in mostra, a far venire l’acquolina in bocca agli appassionati, anche se ancora sconosciuto al grande pubblico. “Non ho mai visto un sedicenne così – disse Maurizio Sarri dopo pochi allenamenti insieme nel 2021 -. Oltre alle qualità si allena in maniera feroce, ovvio che dal punto di vista fisico non è ancora prontissimo”.  LEGGI TUTTO

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    Dal derby per Frattesi a Loftus-Cheek e Reijnders: Milan, è casting per la mediana

    Se sarà ancora una linea a due oppure diventerà a tre, in questo momento conta relativamente. Ciò che adesso conta è che il Milan ha necessità assoluta di rimpolpare la sua mediana, che in un colpo solo ha dato l’addio a tre giocatori (Tonali, Vranckx, Bakayoko) e ne ha un altro in infermeria sino a fine anno (Bennacer). Il casting rossonero è ampio e vale la pena analizzarlo. In rigoroso ordine alfabetico, si può partire da Carney Chukwuemeka. Diciannove anni, contratto col Chelsea fino al 2028, il profilo è ovviamente molto interessante, è un investimento in prospettiva e infatti si tratterebbe al massimo di un’operazione in prestito. Nel caso la situazione si scaldasse, la cosa avrebbe senso inserendo almeno un diritto di riscatto. Chukwuemeka è un centrocampista offensivo che abbina felicemente fisico e tecnica, bravo negli inserimenti, e può giocare sia in mediana sia sulla trequarti. Nella scorsa stagione ha messo insieme nei Blues 17 presenze, senza gol, tra campionato e coppe nazionali. Nessun gettone in Champions. LEGGI TUTTO

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    Chiesa e la Juve, il grande bivio

    Federico, complice il grave infortunio, non è più al centro del progetto bianconero. Due le strade: cessione o rinnovo. Liverpool e Newcastle sono alla finestra ma la cifra chiesta ora dal club (60 milioni) è considerata eccessiva

    Quando la Juventus ha messo le mani su Federico Chiesa, sembrava che il figlio di Enrico (ex bomber da oltre 200 gol tra i professionisti) avrebbe avuto un percorso ricco di soddisfazioni con la maglia bianconera. E invece adesso, neppure tre anni dopo un’operazione costata 10 milioni per il prestito biennale, 40 per l’obbligo di riscatto più 10 di bonus, Chiesa junior può lasciare Torino.  LEGGI TUTTO