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    Gonzalez fermo da un mese, ma l’Argentina lo chiama. E un ex Juve sorprende

    Argentina, Nico Gonzalez convocato

    L’attaccante della Juventus non scende in campo dal match di Champions League vinto contro il Lipsia dello scorso 2 ottobre. Thiago Motta ha dovuto fare affidamento soltanto su Vlahovic per il ruolo da punta, che può ricoprire anche l’argentino. Il serbo, vista anche l’assenza di Milik, è stato chiamato agli straordinari. Il recupero di Nico Gonzalez sarà fondamentale per i bianconeri, che però dovranno salutarlo per la pausa nazionale. E al tecnico della Vecchia Signora non resta che pregare per evitare eventuali ricadute. Ma in lista sono presenti tanti giocatori di talento, tra questi alcuni della Serie A e anche qualche ex Juve.

    Scaloni convoca Barrenechea e Nico Paz: la lista completa

    Dopo l’ottima prova contro la Bolivia, Nico Paz ha convinto il ct Scaloni e anche Messi. L’allenatore lo ha riconfermato anche per i prossimi impegni. In lista anche l’ex Juve Barrenechea, che con il Valencia si sta ritagliando il proprio spazio. Presente anche Paredes, non convocato invece Dybala. In lista anche Lautaro Martinez e Castellanos, premiato di nuovo per l’ottimo inizio di stagione con la Lazio.

    Questa la lista dei convocati:

    Portieri: Martinez (Aston Villa), Rulli (Marsiglia), Benitez (Psv)

    Difensori: Molina (Atletico Madrid), Montiel (Siviglia), Romero (Tottenham), Pezzella (River Plate), Balerdi (Marsiglia), Otamendi (Benfica), Perez (Porto), Lisandro Martinez (Manchester United), Tagliafico (Lione)

    Centrocampisti: Enzo Fernandez (Chelsea), Paredes (Roma), Palacios (Bayer Leverkusen), De Paul (Atletico Madrid), McAllister (Liverpool), Lo Celso (Betis), Barrenechea (Valencia), Thiago Almada (Botafogo)

    Attaccanti: Buonanotte (Leicester), Messi (Inter Miami), Nico Paz (Como), Nico Gonzalez (Juventus), Julian Alvarez (Atletico Madrid), Lautaro Martinez (Inter), Garnacho (Manchester United), Castellanos (Lazio)

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    “La Juve è un mostro. Motta architetto, in 5 anni ci siamo detti di tutto”

    «David attraversa un periodo favorevole, ma anche in questo caso “Jona” sfoggia buone prestazioni perché c’è una squadra dietro di lui, un gruppo, giocatori che lavorano sodo e gli permettono di realizzare gol. La chiave della partita sarà il collettivo. Come contro il Real, tutto il club e tutta la squadra dovranno giocare una partita perfetta se vogliamo ottenere un risultato positivo. La Juve è favorita, ma noi abbiamo le nostre qualità e i nostri argomenti da far valere». A proposito di David, come procedono le trattative per il rinnovo del suo contratto che scade il 30 giugno?
    «Stiamo parlando con “Jona” e lui ha una proposta in mano. Ha detto che il LOSC è il suo club. Le nostre discussioni devono però rimanere tra noi».
    Si potrebbe dire che lei è un po’ come l’ex presidente del Porto, Pinto da Costa: una capacità unica di acquistare giocatori a prezzi più che ragionevoli e poi rivenderli a cifre da capogiro. Da dove viene questo dono? Forse dal fatto che lei è stato direttore sportivo al PSG e prima ancora, quando era centrocampista professionista allo Stade de Reims, ha svolto contestualmente la funzione di direttore amministrativo e finanziario del club per poi essere promosso amministratore delegato?
    «Lavoriamo molto. Abbiamo meno risorse finanziarie dei nostri concorrenti, quindi dobbiamo essere diversi, dirompenti e creare un vantaggio competitivo rispetto ai nostri rivali. Nel calcio, se incontri qualcuno che ti dice che devi fare così o così e vincerai, allora scappa a gambe levate. In questo campo ci vuole molta umiltà, perché se fai tutto alla perfezione forse, solo forse, puoi vincere. Per tornare al sottoscritto, ho un profilo totalmente atipico: sono stato un giocatore professionista, mi sono formato come revisore dei conti, ho trascorso due anni a conseguire un MBA (ndr: Master in Business Administration), mi sono qualificato come allenatore in età molto giovane, sono stato direttore finanziario, amministratore delegato (allo Stade de Reims) poi direttore sportivo di uno dei più grandi club d’Europa e infine presidente (ndr: al Rennes prima del Lille). È probabilmente questa cultura a 360° della gestione di un club che mi aiuta nei periodi di mercato. È essenziale fornire un supporto umano ai giocatori, ma anche alle persone. Bisogna metterli nelle migliori condizioni possibili, farli crescere, prendersi cura di loro e delle loro famiglie. Ingaggiare un calciatore non è sufficiente, è solo l’inizio di un processo. Prima di essere giocatori, sono persone, quindi a prescindere dall’aspetto sportivo, è basilare l’aspetto umano. Il mio mercato? D’accordo, ok, ma per me è fondamentale vincere titoli e portare emozioni, orgoglio e passione alla nostra comunità». LEGGI TUTTO

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    Fonseca punta il Real Madrid: “Il Milan non si accontenta del pari”. L’annuncio su Leao

    Real Madrid-Milan, parla Fonseca
    La conferenza stampa si apre con un messaggio di Fonseca per la comunità di Valencia, duramente colpita dal maltempo negli scorsi giorni: “Rivolgo un pensiero alle vittime della catastrofe qui a Valencia. Il nostro pensiero è con le persone che hanno sofferto a causa di questa tragedia, in Italia abbiamo vissuto momenti simili”.
    Il Milan si troverà di fronte una delle migliori squadre d’Europa. Come si affronta il Real Madrid? “Si affronta con grande motivazione, questo match è una grande opportunità per noi di dimostrare il nostro valore, il Real è la principale candidata a vincere la Champions. Possiamo crescere come squadra in un contesto diverso, affrontando una delle migliori squadre al mondo, senza paura e con coraggio, crediamo di poter fare una buona partita”.
    I rossoneri hanno bisogno di vincere, vista la difficoltà della partita, andrebbe bene anche un pareggio? “Onestamente io cerco sempre di trasmettere ai miei giocatori la voglia di vincere, domani non sarà diverso. Il Real è una grandissima squadra, ma io penso solo a vincere”.
    Dall’altro lato sono arrivati gli elogi di Ancelotti: “Carlo è un riferimento per me, uno dei migliori allenatori del mondo, qualsiasi cosa dica è importante. È un pensiero positivo, lo ringrazio. Sono un suo grande fan, non solo come allenatore, ma anche come persona, per me è un esempio, sarà un grande orgoglio domani affrontarlo in Champions League”.
    Questa vigilia ricorda molto quella del derby contro l’Inter, dove i nerazzurri erano favoriti, ma poi…:  “Il Milan non era favorito contro l’Inter e non sarà favorito contro il Real, ma sono due partite diverse perché sono due avversari completamente differenti. Abbiamo preparato questo match in un modo diverso, abbiamo preparato una strategia diversa contro una squadra fortissima”.
    Fonseca su Leao e Theo Hernandez
    Ci sarà spazio per Leao dal primo minuto, vista la panchina contro il Monza? “Sì, Leao giocherà dall’inizio, mi aspetto quello che mi aspetto normalmente da lui, che possa essere decisivo in una partita”. Sono state tante le voci che si sono susseguite sulla gestione del calciatore portoghese. Hanno influito in qualche misura? “Onestamente no, io so quello che è importante per me e per la squadra, è normale che se ne parli, io devo capire questo, ma devo anche seguire la mia strada, fare quello che è importante per la squadra”.
    Ad affiancarlo ci sarà Morata? Cosa rappresenta il calciatore spagnolo per il Milan? “Alvaro per me è un giocatore importantissimo nella nostra squadra, non solo come giocatore, ma anche come professionista. Per me è un esempio, è un giocatore intelligente che sta facendo molto bene, è decisivo per noi. Giocare qui è speciale per lui, lavora tanto per la squadra, dà tanto”.
    C’è possibilità di vedere il modulo con le due punte? “No, perché non abbiamo Morata e Abraham nelle condizioni migliori”. Un giocatore che sta ritrovando la forma migliore è Theo Hernandez: “Theo ha iniziato la stagione con difficoltà fisiche, adesso sta ritornando, sta meglio, è in crescita”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Empoli-Como ore 18.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    EMPOLI – Alle ore 18.30, Empoli e Como si affrontano allo stadio Carlo Castellani nel posticipo dell’undicesima giornata del campionato di Serie A. Entrambe le formazioni, dopo una buona partenza, hanno tirato un po’ il freno a mano e hanno incassato tre sconfitte nelle ultime quattro. Sia gli azzurri di Roberto D’Aversa che i lariani di Cesc Fabregas, dunque, hanno bisogno di punti per interrompere questo trend negativo ma soprattutto per allontanarsi da una zona di classifica pericolosa. 
    Le probabili formazioni di Empoli-Como
    EMPOLI (3-4-2-1): Vasquez; De Sciglio, Ismajli, Viti; Gyasi, Anjorin, Grassi, Pezzella; Fazzini, Solbakken; Colombo. Allenatore: D’Aversa. 
    A disposizione: Seghetti, Brancolini, Marianucci, Sambia, Cacace, Henderson, Maleh, Haas, Zurkowski, Ekong, Konate, Pellegri. 
    COMO (4-2-3-1): Audero; Goldaniga, Dossena, Kempf, A. Moreno; Mazzitelli, Engelhardt; Strefezza, Paz, Da Cunha; Belotti. Allenatore: Fabregas. 
    A disposizione: Reina, Sala, Iovine, Gabrielloni, Cutrone, Jasim, Fellipe Jack, Fadera, Cerri, Mazzaglia, Verdi, Barba. 
    ARBITRO: Di Bello di Brindisi. ASSISTENTI: Bresmes-Palermo. IV UFFICIALE: Dionisi. VAR: Gariglio. ASS. VAR: Paterna. 
    Empoli-Como: scopri tutte le quote LEGGI TUTTO

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    Diretta Lazio-Cagliari ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    ROMA – Reduce dal netto 5-1 di Como, la Lazio alle 20.45 ospita allo stadio Olimpico il Cagliari nel posticipo dell’undicesimo turno del campionato di Serie A. I biancocelesti di Marco Baroni stanno vivendo un ottimo periodo di forma e hanno conquistato quattro vittorie nelle ultime cinque: unica eccezione il ko all’Allianz Stadium contro la Juventus arrivato a causa di un autogol di Gila all’85’ e dopo aver giocato in inferiorità numerica per oltre un’ora per via del rosso diretto rimediato da Romagnoli per aver fermato Kalulu involato verso la porta di Provedel. I capitolini sono chiamati a rispondere ai successi di Juve (2-0 sull’Udinese) Fiorentina (1-0 contro il Torino) e Atalanta (3-0 al Maradona contro la capolista Napoli) e in caso di vittoria anche stasera supererebbero nuovamente i bianconeri e riaggancerebbero al terzo posto la Viola e la Dea. Partenza sulle montagne russe, invece, per i sardi di Davide Nicola che dopo aver battuto 3-2 Parma e Torino e pareggiato 1-1 all’Allianz Stadium contro la formazione di Thiago Motta nelle ultime due sfide hanno perso, in entrambe le occasioni per 2-0, al Bluenergy Stadium contro Udinese e all’Unipol Domus nel turno infrasettimanale contro Bologna.
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    Lazio-Cagliari: diretta tv e streaming
    Lazio-Cagliari, posticipo dell’undicesima giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 20.45 allo stadio Olimpico di Roma e sarà visibile in diretta su Dazn e Sky Calcio (202). Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go. 
    Le probabili formazioni di Lazio-Cagliari
    LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Lazzari, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Noslin; Castellanos. Allenatore: Baroni. 
    A disposizione: Mandas, Furlanetto, Gigot, Patric, Marusic, Castrovilli, Vecino, Dele-Bashiru, Tchaouna, Zaccagni, Pedro.  
    CAGLIARI (4-4-2): Scuffet; Zappa, Mina, Luperto, Augello; Zortea, Adopo, Viola, Azzi; Gaetano, Piccoli. Allenatore: Nicola.
    A disposizione: Ciocci, Sherri, Obert, Palomino, Wieteska, Deiola, Jankto, Marin, Makoumbou, Prati, Felici, Lapadula, Luvumbo, Kingstone, Pavoletti. 
    ARBITRO: Ayroldi di Molfetta. ASSISTENTI: Preti-Garzelli. IV UFFICIALE: Zufferli. VAR: Meraviglia. ASS. VAR: Fabbri.
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    Juve Next Gen, solo 0-0 con il Latina: Montero espulso, i bianconeri restano ultimi

    Juve Next Gen-Latina, il racconto del match

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    90’+4′ – L’arbitro fischia tre volte, Juve-Latina termina 0-0.

    90’+3′ – La Juve trova il gol con Papadopoulos, ma era in netta posizione di fuorigioco.

    90′ – Concessi 4 minuti di recupero.

    89′ – Ammonito anche Semedo.

    89′ – Dentro Chico al posto di Bocic nel Latina.

    88′ – OCCASIONE LATINA!Peterman con un mancino velenoso trova Crecco, che fa una sponda perfetta in area per Di Renzo, che viene intercettato sul più bello da Palumbo.

    85′ – Espulso anche Montero per proteste.

    84′ – Testa a testa tra Comenencia e Marenco: giallo per entrambi.

    82′ – Montero le prova tutte, dentro anche Guerra per Anghelè.

    79′ – Sostituzione nel Latina: dentro Saccani per Ercolano.

    78′ – Intervento in ritardo di Papadopoulos, giallo anche per lui.

    76′ – Doppio cambio di Montero: fuori Mancini e Peeters, dentro Semedo e Macca.

    75′ – Grande azione personale di Anghelè, che salta due uomini ma non riesce a dare forza e precisione alla conclusione.

    70′ – Sostituzione nel Latina: Mastroianni entra al posto di Ndoj.

    66′ – Doppio cambio nella Juve: fuori Faticanti e Afena-Gyan, dentro Palumbo e Papadopoulos.

    63′ – La Juve spreca un promettente contropiede con Afena-Gyan e Mancini che non riescono a sintonizzarsi e risparmiano il Latina.

    59′ – GRANDE INTERVENTO DI PEDRO FELIPE!Il difensore bianconero con una scivolata pulita ferma Petermann lanciato a rete.

    55′ – Riccardi da solo in area, dopo un rimpallo, non riesce ad angolare e calcia un destro debole addosso a Daffara.

    50′ – OCCASIONE LATINA!Improta viene lanciato a tu per tu con Daffara, che è bravo a deviare in uscita il pallonetto dell’attaccante.

    47′ – OCCASIONE JUVE!Anghelè si libera bene in area, ma da due passi non riesce a fare centro e si fa respingere il tiro da Zacchi

    46′ – La Juventus dà il via al secondo tempo.

    FINE PRIMO TEMPO

    45′ – L’arbitro fischia due volte, il primo tempo termina 0-0.

    43′ – Mancini recupera un bel pallone sulla trequarti, ma Afena-Gyan spreca tutto con un brutto cross.

    38′ – La Juve prova a smontare il muro difensivo del Latina con Afena-Gyan e Anghelè, ma sul più bello l’attaccante viene fermato.

    28′ – Bocic salta Puczka e si invola in contropiede, il difensore lo ferma e viene ammonito.

    24′ – Il Latina chiede un calcio di rigore, ma Marenco in area cade troppo facilmente e per l’arbitro è tutto regolare.

    23′ – Mancini si prende il primo giallo del match: l’attaccante bianconero entra in scivolata e in ritardo su Ndoj.

    20′ – Le squadre non alzano il ritmo, ma è la Juve ad avere maggiore possesso.

    13′ – Punizione velenosa di Faticanti, ma Zacchi respinge bene in angolo.

    9′ – La Juventus costruisce bene in velocità e libera Anghelè per il tiro, ma era tutto fermo per fuorigioco.

    2′ – Anghelè sfuffe sulla destra e conquista un ottimo calcio di punizione. Sul pallone si presenta Puczka, ma non trova lo specchio.

    1′ – Il Latina muove il primo pallone del match.

    Dove vedere Juve Next Gen-Latina: diretta tv e streaming

    La sfida tra Juventus Next Gen e Latina, valida per la 13ª giornata del Girone C di Serie C, sarà trasmessa in diretta tv su Sky Sport e in diretta streaming su NOW e Sky Go. Il fischio d’inizio è previsto per le ore 15:00 al “Pozzo-La Marmora” di Biella. Qui su Tuttosport la diretta testuale della sfida.

    Juve Next Gen-Latina, le formazioni ufficiali

    Juventus Next Gen (4-2-3-1): Daffara; Turco, Pedro Felipe, Scaglia, Puczka; Peeters, Faticanti; Comenencia, Anghelè, Afena-Gyan; Mancini. A disposizione: Radu, Macca, Savio, Amaradio, Guerra, Ledonne, Da Graca, Palumbo, Citi, Pagnucco, Papadopoulos, Semedo. All.: Montero

    Latina: Zacchi, Ercolano, Di Renzo, Ndoj, Riccardi, Crecco, Marenco, Berman, Petermann, Bocic, Improta. A disposizione: Cardinali, Basti, Ciao, Mastroianni, Martignano, Addessi, Cittadino, Vona, Saccani, Iachini. All.: Boscaglia.

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    Gasperini: “Conte pompiere. Atalanta per lo scudetto? Non dimentichiamo che…”

    Si parte dalla fine, dall’undicesimo gol in campionato di Mateo Retegui. La sua esclusione dalla formazione iniziale aveva fatto discutere: “Abbiamo tre giocatori in attacco ai quali si è aggiunto anche Zaniolo che oggi non ho potuto impiegare. Questi, al momento, sono uno scalino più alto anche se mi auguro che vengano raggiunti. Non possono sempre giocare con tutti e tre insieme, ma si può essere decisivi anche dalla panchina, soprattutto in questi periodi in cui si gioca molto”.Quella della Dea è stata una prova di grande maturità: “Abbiamo fatto una partita quasi perfetta. Venire a giocare contro questo Napoli in questo stadio per noi è una grande prova. La vittoria in Europa League lo scorso anno ci hanno dato molte consapevolezze, in grado di permetterci di fare prestazioni del genere”.
    Atalanta nuova candidata per lo scudetto? Non per Gaseperini, almeno per il momento: “Oggi abbiamo fatto una grande partita contro la prima in classifica, dobbiamo crescere. Non ci dimentichiamo che abbiamo cambiato undici giocatori in rosa, Retegui è quello che ha dato risposte immediate ma anche gli altri stanno crescendo. Molto dipenderà da loro, chi è sceso in campo oggi ha uno spessore e una sicurezza che hanno messo in campo anche oggi”. E aggiunge: “Mancano 27 partite, non posso ragionare in termini di scudetto ora. Ma sappiamo benissimo che le insidie sono tante, non so se riusciremo sempre ad avere questo tessuto così forte. Oggi si, se riusciremo ad allargare il cerchio, andremo avanti. Ma lo vedremo”.

    Gasperini su Conte e Napoli

    “L’Atalanta ha un nucleo molto forte – continua Gasperini – . Siamo tornati in Champions con un ruolino di marcia notevole. Abbiamo perso Koopmeiner, ma sono arrivati tanti giocatori. Su tutti Retegui. Davanti tra Zaniolo, Samardzic e Bellanova, se riusciremo ad alzare il livello, determinerà quanto sarà determinante”.

    Sul Napoli: “Il Napoli è una squadra forte. Conte fa bene a fare il pompiere ma hanno fatto una grande squadra, aggiungendo giocatori importanti. Antonio ha già fatto cose straordinarie e le farà ancora, non è la partita di oggi che può far cambiare idea. Questa è una squadra che se la giocherà fino alla fine”. LEGGI TUTTO

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    Toro, dubbi e tormenti: altre voci sulla Red Bull

    Sogni e smentite, dubbi e tormenti. «Molte cose sembrano strane… certi comportamenti da tempo di Cairo… la contestazione, una certa stanchezza… la sua prolungata lontananza delle scorse settimane… queste voci sulla Red Bull che continuano nonostante la sua smentita dell’altro giorno… Anche il fatto che non sia stato ancora annunciato il rinnovo di Vagnati… Nello spogliatoio ci sono giocatori che si parlano, ne parlano… Chiedono a noi procuratori se sappiamo qualcosa in più». Anche alti dirigenti di altre società sono sempre più incuriositi: «Dipenderà pure da che tipo di scelte compirà il Torino sul mercato di gennaio… scelte strategiche… Noi potremmo anche essere interessati a uno o due giocatori, ma vorrei capire quale controparte ci troveremmo di fronte, nel caso», ci diceva ieri un ds di Serie A che abita nella parte sinistra della classifica.
    Il momento del Torino
    Il Torino, grazie al volano eretto nella prima parte della stagione, in quel segmento ha ancora le scarpe, pur faticando a mantenere l’equilibrio per starci anche, in piedi. Cinque sconfitte nelle ultime sei partite Coppa Italia compresa (Empoli), quattro schiaffoni (Lazio, Inter, Cagliari e Roma) nelle ultime cinque gare in campionato (una vittoria solo contro il Como, in coda a una prestazione modesta). Domani la Fiorentina, poi il derby e la nuova sosta della Serie A: dietro l’angolo altri due appuntamenti difficili, complicati, delicatissimi, tra rischi crescenti e massicce dosi di tensione. Sarà da vedersi come e quando si arresterà questo sprofondo nei risultati: dopo quel primo posto in solitudine illusorio alla quinta giornata, il campionato del Torino si è trasformato in un incubo, tra risultati alla mano e referti medici: l’infortunio di Zapata ha levato in un secondo il 30% di potenzialità alla squadra, Adams ha smesso di segnare, il gioco latita di più, a Roma poi si è assistito a una “non partita” che ha fatto andare su tutte le furie lo stesso Vanoli, per primo Vanoli. Che ha parlato, dopo la gara, come un allenatore che faticava a riconoscere la sua squadra. Avanti così, e tra qualche settimana il Torino finirà invischiato nella parte destra della classifica: per forza.
    Il Torino e la Red Bull
    La rosa, depauperata in estate dalle cessioni di Buongiorno e Bellanova, non rinforzata in ogni reparto con inserimenti di valore, lacunosa in più di un ruolo sotto il profilo della qualità più che della quantità, appare scossa dagli eventi, meno in grado di dominarli. Domani, anche in base al comportamento della squadra persino al di là del risultato, si capirà se si sta dissolvendo qualcosa, se si stanno sgretolando quella fiducia e quelle convinzioni che al contrario avevano animato la prima parte della stagione. I tifosi sognano, aggrappati alla speranza che dietro a tutte queste voci sulla volontà della Red Bull di entrare nel calcio italiano e di acquistare il Torino (di cui è già uno degli sponsor da metà settembre) si possano distendere nel tempo processi, trattative, sviluppi impossibili da verificare per i comuni mortali a chissà quali piani alti della finanza, anche della politica. Nella giornata di ieri la bolla mediatica è tornata a gonfiarsi in rapida successione, con un effetto virale sul web e nei social: altri media italiani sono tornati a riprendere con grande evidenza le voci, le indiscrezioni, i fatti e le parole dei giorni scorsi, che già portarono alle secche smentite di Cairo («totali falsità, nessun incontro, non ho alcuna intenzione di cedere la società»), di cui comunque bisogna sempre tener conto: in base a cosa si potrebbe infatti sostenere che si tratti di una smentita soltanto strategica? Quei dubbi e quei tormenti che possono essere di proprietà dei tifosi albergano in forme diverse anche nel mondo del calcio tra dirigenti, procuratori, intermediari.
    E il rinnovo di Vagnati…
    E nel Torino pure, sia nello spogliatoio sia in più di un ganglo societario, vivaio compreso. Dalla Francia il media “Footmercato.net” (oltre a seguire l’interesse della Red Bull per la seconda squadra di Parigi) ha scritto che il colosso austriaco avvierà trattative per entrare anche nel calcio italiano, che il Torino rappresenta il piano A e il Genoa (già in vendita) il piano B. La partita si giocherebbe ovviamente anche attorno ai destini dello stadio, con il Comune di Torino che già da anni vorrebbe cedere l’impianto all’interno di una strategia di sviluppo che riguardi l’intera area limitrofa dedicata allo sport e all’intrattenimento, invece di continuare ad affittarlo al club granata (il contratto di locazione scadrà il 30 giugno e i vertici del Municipio hanno già chiesto al Torino una decisione chiara entro Natale). Intanto Cairo non ha ancora annunciato il rinnovo del contratto di Vagnati (in scadenza) nonostante da settimane abbia trovato l’accordo fino al 2027. «Saprete a tempo debito», ha detto una settimana fa: presumibilmente dopo il derby, durante la sosta di metà novembre. Con poi a cascata altre decisioni tra rinnovi di giocatori e piani con vista sul mercato di gennaio. Tutti banchi di prova. Anche cartine di tornasole, volendo, mentre la Red Bull resta in silenzio, come quasi sempre fa per policy aziendale in questi casi. LEGGI TUTTO