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    Pirlo: “Sampdoria impaurita alla prima difficoltà, voltiamo pagina”

    Al termine della sfida il tecnico ex Juventus si è presentato ai microfoni per commentare la prestazione della sua squadra: “Facciamo fatica, soprattutto quando giochiamo in casa ci sono ancora un po’ di scorie dell’anno passato. Alla prima difficoltà abbiamo paura e non riusciamo a mantenere attenzione e lucidità. Dopo il vantaggio ci siamo fatti riprendere subito, la pressione si sente. Una squadra giovane dovrebbe avere un altro spirito. Dobbiamo fare molto di più, perchè quello che stiamo facendo fino a questo momento non basta”.
    Pirlo: “Bisogna voltare pagina”
    Pirlo ha proseguito: “Giocare con questa maglia in questo stadio non è facile. Per molti è la prima esperienza da professionista, dobbiamo fargli capire che nelle difficoltà non bisogna abbassare la testa ma avere il carattere per giocare a questi livelli. Abbiamo il tempo per poter lavorare ma il tempo corre veloce e dobbiamo sbrigarci” per poi concludere: “Cerchiamo di dare ai giocatori tutti gli strumenti possibili per farli crescere e fargli capire che le partite in Serie B sono tutte difficili. Se non si mette intensità si fa fatica a vincere. Bisogna voltare pagina e cambiare atteggiamento perchè altrimenti diventa difficile giocare davanti ad un tifo che merita di vedere qualche vittoria”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Sampdoria-Cittadella ore 20.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    GENOVA – A chiudere la 5ª giornata del campionato di Serie B sarà il posticipo in programma alle ore 20.30 allo stadio Luigi Ferraris di Genova tra la Sampdoria e il Cittadella. I blucerchiati di Andrea Pirlo sono reduci da un periodo piuttosto complicato: dopo la vittoria all’esordio contro la Ternana (2-1), infatti, sono arrivate le due sconfitte interne contro Pisa (2-0) e Venezia (2-1) e il pareggio esterno contro la Cremonese (1-1). I liguri, dunque, sono ancora alla ricerca del primo punto davanti ai propri tifosi. Percorso analogo per i veneti di Edoardo Gorini che dopo la vittoria al debutto contro la Reggiana (1-0) hanno perso 2-0 al Tardini contro il Parma e pareggiato 1-1 contro il Bari e 0-0 il derby contro il Venezia. 
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    Sampdoria-Cittadella: diretta tv e streaming
    Sampdoria-Cittadella, posticipo della 5ª giornata del campionato di Serie B, è in programma alle ore 20.30 allo stadio Luigi Ferraris di Genova e sarà visibile in diretta su Sky (201) e DAZN. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go.
    Le probabili formazioni di Sampdoria-Cittadella
    SAMPDORIA (4-3-3): Stankovic; Depaoli, Ghilardi, Murru, Barreca; Kasami, Ricci, Verre; Borini, La Gumina, Pedrola. Allenatore: Pirlo.
    A disposizione: Ravaglia, Giordano, Stojanovic, Facundo Gonzalez, Vieira, Askildsen, Girelli, Yepes, Malagrida, Esposito, Lemina, Delle Monache. 
    CITTADELLA (4-3-1-2): Kastrati; Carissoni, Frare, Pavan, Giraudo; Carriero, Branca, Amatucci; Vita; Pittariello, Pandolfi. Allenatore: Gorini. 
    A disposizione: Maniero, Salvi, Rizza, Angeli, Mastrantonio, Kornvig, Saggionetto, Danzi, Tessiore, Cassano, Maistrello, Magrassi, Sanogo.
    ARBITRO: Gualtieri di Asti.
    ASSISTENTI: Preti-Bottegoni.
    IV UOMO: De Angeli.
    VAR: Di Martino.
    ASS. VAR: Pagnotta. LEGGI TUTTO

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    Pisa-Bari: chi decolla?

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Venezia-Spezia 1-0, lagunari temporaneamente soli in testa) la 5ª giornata di Serie B prosegue oggi con altre sei gare. La più attesa si gioca all’Arena Garibaldi, fischio d’inizio alle 14, dove il Pisa ospita il Bari. Grande curiosità per entrambe. I toscani sono in fase di rifondazione sotto la guida di Aquilani, debuttante su una panchina professionistica. Pisa che era partito alla grande con la vittoria a Marassi sulla Samp, poi ha ceduto a Parma e Modena ma resta una squadra tutta da scoprire, a iniziare dai colpi delle ultime ore di mercato, Vignato e Mlakar, chiamati a risolvere gli storici problemi offensivi dei nerazzurri. Discorso simile per il Bari. Certo, qui c’è sempre in panchina Mignani ma anche in questo caso la squadra è stata profondamente rinnovata e ci si attende molto dal colpo delle ultime ore di trattative, Aramu, in un attacco che ha perso pezzi da 90 come Cheddira, Antenucci e Folorunsho e deve fare i conti con gli infortuni di Menez e Diaw. Bari che, comunque, resta imbattuto (una vittoria e tre pareggi). Le altre gare delle 14. Il Modena, unica squadra a punteggio pieno ma non in testa perché deve recuperare la gara col Brescia, va in vetta da solo se vince con la Feralpisalò (ultima con zero punti e zero gol segnati) sul campo di Piacenza, sede delle gare dei gardesani. Da tenere d’occhio il Modena guidato da un altro debuttante, Paolo Bianco, che propone una squadra solida, equilibrata, potrebbe fare molta strada. Il Palermo, considerato dagli allibratori la seconda favorita per la A dopo il Parma, è di scena ad Ascoli. I siciliani di Corini appaiono più quadrati della passata stagione (un solo gol incassato), vengono da due vittorie di fila (in casa Reggiana e al Barbera sulla Feralpisalò), hanno giocato una partita in meno e soprattutto mostrano di avere le carte in regola per prendersi la B. Un po’ di problemi per l’Ascoli che ha perso tre partite su quattro (unica vittoria il 3-0 alla Feralpisalò) e sono reduci dal ko di Bolzano: stavano dominando il Sudtirol, poi sono stati ribaltati sul 3-1, non un bel segnale per la squadra di Viali. Occhio anche al derby lombardo Lecco-Brescia. I blucelesti debuttano in casa nel proprio stadio, il Rigamonti-Ceppi, appena finiti i lavori di adeguamento alla B, a distanza di tre mesi da quella magica notte, la finale playoff dei playoff di C vinta sul Foggia che li ha riportati in B dopo mezzo secolo. Patron Di Nunno in settimana ha acceso la sfida accusando il Brescia di non meritarsi la B in quanto retrocesso sul campo la scorsa primavera. Ruggini dovute al fatto che Cellino, durante l’estate, quando cercava in tutti i modi di essere riammesso alla B, puntava anche sulla situazione del Lecco, la cui iscrizione era sub iudice per la vicenda stadio. Poi Cellino ha virato sulla Reggina, riottenendo la B al loro posto. Brescia con il confermato Gastaldello in panchina, sceso in campo solo nel turno prima della sosta, dove ha ottenuto una confortante vittoria sul Cosenza (1-0, gol del cavallo di ritorno Bjarnason). Nello scorso turno ha esordito anche il Lecco, piegato 4-3 dal Catanzaro sul neutro di Padova. Sempre alle 14, occhio a Cosenza-Sudtirol. Bisoli, allenatore degli altoatesini torna al San Vito-Marulla dove nel 2022 ottenne una pazzesca salvezza ai playout. Stavolta troverà un Cosenza arrabbiato, reduce da due ko di fila (a Brescia e in casa col Modena) mentre il Sudtirol è ancora imbattuto (con una gara in meno giocata) e con tanta voglia di stupire come nella passata stagione. Di livello anche la gara delle 16.15, la Reggiana di Nesta ospita la Cremonese di Ballardini. Pur avendo solo due punti, prima della sosta, i granata emiliani hanno imbrigliato sullo 0-0 il Parma al Tardini, risultato che conferma la validità dell’organico, anche se ci vorrà un po’ di tempo per soppesarlo bene, gli ultimi colpi di mercato sono arrivati nelle ore finali di trattative e ci vorrà tempo per valutarli (anche perché alcuni non sono in condizioni fisiche ottimali). La Cremonese invece, prima della sosta era stata raggiunta sull’1-1 in casa dalla Samo: squadra ancora in fase di rodaggio, chiamata a cambiare marcia se vuole essere protagonista nella lotta per la A. LEGGI TUTTO

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    Aquilani, conferenza Pisa-Bari: “So cosa è successo l’anno scorso, ma…”

    Pisa-Bari, l’analisi di Aquilani
    Al termine della seduta di rifinitura, nella consueta conferenza della vigilia del match contro il Bari, queste le parole di mister Alberto Aquilani: “Incontriamo una squadra importante, ben allenata e con un progetto avviato già da un paio di anni; tutto questo deve bastarci per capire che contro il Bari serve massima concentrazione e massima attenzione. In questi giorni abbiamo preparato la gara nella maniera giusta concentrandoci sulle cose che sappiamo fare meglio. Per fortuna stiamo anche recuperando tutti anche se in alcuni casi serviranno delle valutazioni dell’ultimo minuto per avere un quadro definitivo”. Sulle polemiche nella sfida della passata stagione, con la palla toccata dall’arbitro prima del rigore dato ai pugliesi: “So cosa è successo l’anno scorso nella gara contro il Bari, ma non sarà il nostro focus domani. Siamo concentrati su quella che è la nostra identità. Sibilli (attaccante del Pisa in prestito al Bari, ndr) ha detto di sapere quali sono i nostri punti deboli ? Domani gli chiederò di persona secondo lui quali sono…”. LEGGI TUTTO

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    Parma, nuovo stadio: presentato il progetto definitivo

    Nuovo stadio, il comunicato del Parma
    Come ha spiegato il Parma attraverso un comunicato ufficiale: “Il deposito odierno parte di un percorso iniziato nel 2021, rappresenta una tappa fondamentale per consegnare alla comunità, alla quale il club è legato da identità e senso di appartenenza, uno stadio contemporaneo, rispettoso della vocazione storica del Tardini, sostenibile e inclusivo. Il Club coglie l’occasione per ringraziare il sindaco e il Comune di Parma, l’Istituto del Credito Sportivo, lo Studio Zoppini Architetti per averne curato l’aspetto architettonico, PwC Italia per la asseverazione, gli studi ADVANT NCTM e Rutigliano per gli aspetti legali”. La Serie B è il presente, ma il Parma vuole tornare ad alti livelli e guarda al futuro anche attraverso questo progetto. LEGGI TUTTO

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    Ascoli, che compleanno con Casagrande: “Mazzone e Rozzi con noi”

    Che spettacolo ieri pomeriggio al Del Duca alla festa dei 125 anni di vita dell’Ascoli Calcio! Tanti tifosi ma, soprattutto, tante vecchie glorie che hanno vestito la maglia bianconera lasciando un segno indelebile nella storia calcistica della città di Ascoli Piceno! Mancava solo una persona, Carletto Mazzone, che cinque anni fa, in occasione della festa dei 120 anni, era presente al Del Duca e scese in campo prima della partita di campionato tra Ascoli e Padova, ricevendo la standing ovation da parte di tutto lo stadio, l’ultima apparizione al Del Duca dell’Allenatore degli Allenatori.
    Sono arrivati in tanti, su tutti, l’attaccante brasiliano Walter Junior Casagrande che deliziò il pubblico ascolano con le sue giocate, ed in particolare, con i suoi calci di punizione letali per i portieri avversari. «E’ un onore essere qui e riabbracciare tanti amici – ha detto Casao – e per prima cosa voglio ricordare Costantino Rozzi, un presidente serio che ha avuto grande fiducia in me e con il quale ho vissuto un rapporto bellissimo, oltre che con la città e tutti i tifosi ascolani. L’Ascoli di allora era come il suo presidente: una squadra guerriera che lottava e dava sempre il massimo soprattutto quando incontrava le grandi. Sono onorato del fatto che, nonostante il tempo passato, i tifosi mi ricordano come uno degli attaccanti più forti della storia dell’Ascoli. Oggi, è un giorno particolare, rivedere tanti amici ed ex compagni è stata una bella sensazione».
    Da Aloisi ad Agostini: le vecchie glorie alla festa
    Aloisi, Carillo, Scaramucci, Fusco, Pierantozzi, Cicconi, Fioravanti, Mancini, Scarafoni, Agostini e tanti altri ascolani di quegli anni storici, anni che culminarono con il ritorno in Serie A nel campionato 1990/91 grazie al rigore segnato da Casagrande a Reggio Emilia nel 3-3 contro la Reggiana a cinque minuti dalla fine del match. La giornata è iniziata nel pomeriggio con un mini torneo tra bambini e subito dopo con la presentazione del settore giovanile dell’Ascoli. Poi, pian piano cominciavano ad arrivare le “vecchie” glorie, da Adelio Moro, «Un’emozione indescrivibile ogni volta che rimetto piede in questo stadio», a Donato Anzivino, Giuliano Castoldi e Simone Boldini. «Il ricordo del presidente Rozzi è unico e indissolubile – hanno ricordato – una volta, al termine del campionato con Gb Fabbri, quando arrivammo quarti in Serie A, il presidente voleva portarci a tutti i costi in Canada come premio per il risultato acquisito ma noi avevamo il “rompete le righe” e volevamo tornare a casa. All fine vinse lui, come al solito, ma quando tornammo era un po’ arrabbiato con noi perché avevamo “speso” troppo».
    Il ricordo di Incocciati
    E ancora i diabolici Fontana, Bonfiglio, Di Venanzio, quelli del ritorno in Serie B dopo 7 lunghi anni di C, oltre agli storici Roccotelli, Torrisi, Incocciati, visibilmente emozionati in mezzo al terreno del Del Duca e tutti con il “chiodo” fisso sulle gesta del presidente Rozzi. «Inimitabile come presidente figuramoci come uomo – ha detto Beppe Incocciati – tornare dentro al Del Duca mi fa venire i brividi, risentire la voce dei tifosi ancora di più, peccato per la curva sud che non c’è più, quello era il cuore caldo degli ascolani». Subito dopo la presentazione, le vecchie glorie hanno approcciato un mini torneo, dove c’era anche il tecnico attuale Viali, anche lui un ex prestigioso dell’Ascoli, dove si sono divertiti loro e fatto divertire i tanti tifosi. Infine, la presentazione della prima squadra che sabato tornerà in campo proprio in casa contro il Palermo. Il finale, un tripudio. LEGGI TUTTO

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    Sudtirol, un’altra favola è possibile

    TORINO – Quest’estate, durante il mercato, c’era chi, un po’ avventatamente, parlava di “smobilitazione al Sudtirol”, dopo la cessione di due capisaldi della difesa, Zaro e Curto, passati a Modena e Como. Poi però c’è il campo, il giudice supremo, l’unica cosa che conta, ben più delle speculazioni giornalistiche. E il campo dice che gli altoatesini di Bisoli, giocando tre partite su quattro, sono imbattuti, hanno messo insieme sette punti, con due vittorie di fila nelle ultime due uscite e si trovano a -3 dal due di testa Catanzaro-Parma che però ha giocato tutti i 4 turni, dunque il Sudtirol potrebbe essere potenzialmente in vetta con gli emiliani e i calabresi. Alla faccia della smobilitazione. La squadra di Bolzano è stata definita da Bisoli “un diamante grezzo” e sembra un’immagine azzeccata. In campo, rispetto alla squadra della scorsa stagione che chiuse al 6° posto e arrivò in semifinale playoff, il nuovo Sudtirol punge di più, tant’è che gli altoatesini hanno il secondo miglior attacco della B, 8 gol segnati contro i nove del Catanzaro. Bel risultato per Bisoli che da sempre deve convivere con l’ingenerosa nomea che le sue squadre non fanno gioco. E anche la classifica cannonieri è dominata da calciatori del Sudtirol: comanda Casiraghi con 4 segnature (tre si rigore) ma a due ci sono Odogwu e Merkaj. Su quest’ultimo, ad agosto ha scommesso ad occhi chiusi il ds Bravo che lo ha inseguito a lungo prima di riuscire a prelevarlo in C dall’Entella, dove aveva ottimi numeri. Acquisto azzeccassimo, non solo per i gol. Perché l’italo-albanese Silvio Merkaj è l’attaccante che ha più cambiato le partite del Sudtirol, finora. Nella gara d’esordio, subentra all’intervallo con gli altoatesini che sono sotto in casa con lo Spezia e finisce 3-3, anche grazie a un suo assist. Poi arriva la vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò: Merkaj subentra nella ripresa e segna il gol del 2-0. Quindi il 3-1 all’Ascoli: i marchigiani segnano per primi e giocano un gran primo tempo. Poi entra Merkaj e cambia tutto: un gol e due assist e finisce 3-1. In sintesi, grazie a lui il Sudtirol ha acquistato quel peso offensivo che nella scorsa stagione un po’ mancava, quando di fatto l’attacco era quasi tutto sulle spalle (larghe) di Odogwu. Certo, gli altoatesini mantengono quella solidità e quadratura tipica delle squadre di Bisoli, anche se di fatto il Sudtirol sta incassando in media 1.33 gol a partita, dato sicuramente migliorabile. Ma più che di smobilitazione, per il Sudtirol bisognerebbe parlare di rilancio in grande stile. Anche perché, sul 6° posto finale della passata stagione, pesavano comunque i zero punti conquistati nelle prime tre giornate, quando Bisoli doveva ancora arrivare. Stavolta, dopo tre uscite gli altoatesini sono già nei quartieri alti, con tutta l’intenzione di restarci. Anche grazie, ovviamente, alle reti di Daniele Casiraghi, 30 anni, l’altro uomo in più del Sudtirol: non solo è capocannoniere della B ma, mettendoci l’uscita di Coppa Italia, il suo score stagionale dice 4 partite, 5 gol e 2 assist. E pensare che poco prima di Ferragosto, dalla C era giunta una maxi offerta per lui, dalla Triestina, che dopo tante annate difficili con la nuova proprietà punta a tornare al più presto in B. Il Sudtirol non ha fatto una piega, Bisoli in quei giorni lo impiegava nella sfida di Coppa Italia a Marassi contro la Samp (eliminati ai rigori) dove Casiraghi si è tolto anche lo sfizio di segnare al Ferraris, prima di diventare l’attuale capocannoniere della B. Alla ripresa dopo la sosta, sabato 15 alle 14, il Sudtirol sarà di scena a Cosenza, “casa” di Bisoli (memorabile la salvezza che ottenne ai playout nel 2022 coi calabresi). Tornare dal San Vito-Marulla con un altro risultato positivo, prolungando l’imbattibilità in campionato, farebbe dire a tutti che anche in questa stagione il Sudtirol può scrivere un’altra favola, come quella dell’anno scorso. E magari con un finale ancora più bello. LEGGI TUTTO

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    Samp a Cremona: Pirlo insegue la svolta

    TORINO – Dopo i quattro anticipi di ieri (Modena-Pisa 2-0, Palermo-Feralpisalò 3-0, Parma-Reggiana 0-0, Sudtirol-Ascoli 3-1), la 4ª giornata di Serie B prosegue oggi con le altre sei partite. La prima alle 16.15: al Rigamonti il Brescia fa il suo esordio in campionato ricevendo il Cosenza. Si gioca a porte chiuse perché i lombardi devono scontare la follia della gara di ritorno del playout della passata stagione. Anche allora a Brescia c’era il Cosenza che quando pareggiò, scatenò l’ira degli ultrà delle rondinelle, fecero sospendere la partita con lancio di fumogeni e invasione di campo, la gara non riprese più e il Cosenza ottenne anche la vittoria a tavolino. Curioso che si debba riprendere proprio dalla stessa sfida, per non parlare di un regolamento che ha riammesso in B una squadra sconfitta sul campo, vietando di premiare una possibile emergente dalla C. Quattro gare alle 18.30. La Sampdoria di Pirlo è di scena a Cremona e verrebbe voglia di dire, blucerchiati, battete un colpo. Non solo la Samp è reduce da due sconfitte di fila in casa (contro Pisa e Venezia, meno male che non era il palio delle Repubbliche Marinare) ma la squadra è uscita incompleta dal mercato. Nell’ultimo giorno neanche un colpo ma per puntare alla A servivano un portiere, un difensore e un bomber d’affidamento. Invece, il nulla, forse qualcuno arriverà in seguito, dagli svincolati. Ma con la squadra attuale, più che ai quartieri alti per i quali la rosa non è attrezzata, Pirlo dovrà pensare di evitare rischi. Sull’altro fronte la Cremonese degli ex genoani, Ballardini e soprattuuto Coda, quest’ultimo era stato anche a un passo dalla Samp, prima di firmare per i grigiorossi. Una Cremo che ha vissuto una partenza diesel ma che è reduce dalla vittoria di Terni nell’infrasettimanale, gara decisa proprio da Coda, 52 gol nelle precedenti 3 annate di B, promosso in A con Lecce e Genoa. Oggi fa il suo esordio anche il Lecco che il 30 agosto, assieme al Brescia, ha vinto la battaglia legale per un posto in B. I blucelesti, che tornano nella categoria dopo mezzo secolo, sono costretti a giocare all’Euganeo di Padova, in attesa che lo stadio di casa, il Rigamonti-Ceppi, sia a norma per la B. Oggi affrontano un Catanzaro che va tenuto d’occhio per come si sta facendo strada. Dopo lo 0-0 di Cremona, la squadra di Vivarini ha raccolto due vittorie di fila (2-1 alla Ternana e soprattutto 3-0 allo Spezia), risultati che pongono i calabresi come una possibile candidata nella lotta per la A anche se per patron Noto l’obiettivo è la parte sinistra della classifica. Già, però, vincessero oggi, affiancherebbero il Parma in vetta. Il Bari invece, è di scena a Terni. I pugliesi hanno completato l’organico solo nelle ultime ore di mercato con gli arrivi, soprattutto, di Aramu e Acampora. Ancora imbattuti, in classifica sono un po’ attardati, anche per il pari subito in casa dal Cittadella nell’infrasettimanale ma i mezzi per risalire non mancano. La Ternana invece, finora ha raccolto tanti complimenti ma zero punti in tre uscite. Lucarelli è alle prese con la complicata rifondazione di una squadra che ha cambiato pelle sul mercato, via i big, spazio a giovani promettenti. L’allenatore si sente sulla graticola e ha risposto da par suo, ci sono io in panchina perché tutti gli altri si sono rifiutati, ha detto. Ma anche perché ha un contratto fino al 2025, eredità della gestione Bandecchi. Sempre alle 18.30, il confronto fra due squadre che avrebbero ambizioni ma che finora stanno deludendo, Spezia-Como, entrambe con un solo punto (anche se hanno giocato solo due gare). Si gioca a Cesena per il lavori al Picco, chi perde oggi fra Longo e Alvini, potrebbe vedersela brutta. Clima teso soprattutto a La Spezia. Se a Como, coi soldi dei potenti fratelli Hartono, quasi non s’è badato a spese per fare una squadra competitiva, sui liguri ci sarebbe molto da dire. Nessuno aveva, potenzialmente, la liquidità del club di Platek, considerando il paracadute per la retrocessione (25 milioni) e le decine di altri milioni incassati con le cessioni dei big che avevano offerte. Eppure, il mercato è stato fatto al risparmio. Al momento, con la squadra attuale, è quasi una scommessa pensare di tornare subito in A. Alle 20.45, il turno si chiude con il derby veneto Cittadella-Venezia. I padroni di casa, rifondati in estate con 10 acquisti perlopiù giovani, in caso di successo in classifica acciuffano i lagunari a quota 7. Curiosità per Claudio Cassano, il 20enne di Trani e di scuola Roma che nell’ultima uscita ha incantato al San Nicola, dove esplose il suo celebre omonimo, Fantantonio da Bari. Ma la vera attesa è per il Venezia di Vanoli che ha chiuso il mercato senza cedere bomber Pohjanpalo mentre il prezioso Johnsen nelle ultime ore ha rifiutato il Real Valladolid. Ciò vuol dire avere i mezzi per andare in A, anche direttamente. Da quasi un anno Vanoli sta facendo un gran lavoro sulla panchina dei lagunari che può portare molto lontano, magari in quella A persa nel 2022. E intanto, vincere stasera vorrebbe dire acciuffare il Parma in vetta. LEGGI TUTTO