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    Genoa, Gilardino: “Lipani? Che regalo da Mancini”

    GENOVA – “E’ una partita bella da giocare. Davanti ai nostri tifosi c’è la volontà di fare la gara giusta, quella vera con grande rispetto dell’avversario ma grande consapevolezza di quello che siamo noi”. Così ha parlato Alberto Gilardino, tecnico del Genoa, alla vigilia del match interno contro la capolista Frosinone di Grosso, valido per la diciottesima giornata di Serie B. “Ci siamo preparati nel migliore dei modi. Dovremo esaltare le nostre qualità individuali all’interno di un gruppo che deve avere la consapevolezza di battagliare su ogni pallone – aggiunge Gilardino -. A livello fisico e tecnico la squadra sta dando risposte positive. C’è voglia di migliorarsi all’interno del gruppo e questo aspetto fa ben sperare. Dobbiamo pensare una gara alla volta”. Su Grosso: “Fa piacere riabbracciare Fabio. La sua è una squadra preparata che sta facendo vedere ottime cose. Davanti hanno attaccanti forti che attaccano la profondità, centrocampisti che si inseriscono ma che sanno anche interpretare il ruolo. Sulle corsie laterali giocano molto”. Sulle condizioni della squadra: “Badelj è rientrato mercoledì in gruppo, verrà in panchina. In mezzo si può giocare a due o a tre, con un trequarti più o meno offensivo. Questa squadra ha la possibilità di cambiare. Lipani ? E’ fissocon noi da due settimane. Lo conosco bene e so le qualità che possiede. Mancini ha fatto un grandissimo regalo. Deve farsi trovare pronto”. Ieri una giornata triste con la scomparsa di Sinisa Mihajlovic: “E’ stata una giornata molto particolare, Sinisa l’ho avuto come allenatore. Avevo saputo nei giorni scorsi che sarebbe dovuto venire a vedere l’allenamento odierno e forse sarebbe dovuto venire anche domani sera allo stadio. Mi stringo alla sua famiglia mandando un abbraccio di cuore, faccio le più sentite condoglianze”. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Frosinone, Grosso verso il Genoa: “Ottimo rapporto con Gilardino. Lucioni? Ancora out”

    FROSINONE – Alla vigilia della partita contro il Genoa, valevole per la diciottesima giornata di Serie B, è intervenuto in conferenza stampa l’allenatore del Frosinone, Fabio Grosso. Queste le sue parole sull’avversario di domani: “Affronteremo una squadra molto forte, con individualità di alto livello in una cornice di pubblico che sarà molto bella. Cercheremo di mettere in gioco le nostre caratteristiche, perché solo facendo una bella prestazione avremo la possibilità di metterli in difficoltà”. Sulle condizioni di Lucioni: “Fabio sta riprendendo ad allenarsi. L’infortunio è stato pesante, adesso sta facendo le prime corse. Servirà comunque un pò di tempo prima di rivederlo in campo”. “Non credo che ci saranno grandissime novità di formazione – continua Grosso -. Abbiamo dei giocatori che stanno facendo delle buone prestazioni, tutte le energie sono state recuperate. Ovviamente, saranno fondamentali i cinque cambi che dovranno mantenere altissimo il livello. Questa è una partita in cui ci saranno tanti ostacoli da affrontare”. Su Gilardino, neo tecnico del Genoa e altro campione del Mondo 2006: “Ho un ottimo rapporto con Alberto, gli faccio un grande in bocca al lupo perché è stato bravo a cogliere una opportunità. Il Genoa è una squadra di grandissimo valore in un campionato molto equilibrato. Per lui è una bella occasione, mi auguro che solo dalla gara successiva a quella contro di noi potrà sfruttarla al meglio”. Per concludere, su Boloca (convocato per lo stage azzurro dal ct Mancini dopo alcune amichevoli giocate con la maglia della Romania): “Sta a lui scegliere. Stimo tantissimo il ragazzo e il giocatore, sono convinto che ha i mezzi importanti per poter diventare un ottimo calciatore”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Reggina-Bari, serata da A

    TORINO – La 18ª giornata di Serie B si apre oggi con due anticipi, domani altre 7 gare, chiusura lunedì sera con Perugia-Venezia. La sfida più importante di oggi è alle 20.30, quando la Reggina seconda riceve il Bari terzo, coi pugliesi che in caso di vittoria acciufferebbero i calabresi in zona A diretta. Sfida dunque fondamentale per le sorti della promozione, alla quale entrambe arrivano in buona salute: la Reggina è reduce dal colpo di Como (che ha fatto infuriare i lariani per il discutibile rigore che ha deciso la gara); il Bari invece, pur privo di Cheddira, capocannoniere della B, ancora impegnato ai Mondiali col Marocco, ha incantato nel 4-1 interno sul Modena (7° risultato utile di fila): pur restando in 10 dal 29’ per il doppio giallo a Maiello, la squadra è stata capace di segnare due reti in inferiorità numerica, forse la miglior prova stagionale dei ragazzi di Mignani. Comunque vada, sarà una festa, visto lo storico gemellaggio che c’è fra le due tifoserie. Dopo il turnover di Como, Inzaghi dovrebbe riproporre in avanti il tridente Canotto-Menez-Rivas. In difesa, lo squalificato Gagliolo sarà sostituito da Camporese. Nel Bari, Maita rileverà Maiello in regia, con Benedetti e Mallamo mezzali nel rombo di centrocampo. Davanti, ballottaggio fra Antenucci e Scheidler per far coppia con Folorunsho, in forma straripante e convocato da Mancini per lo stage della Nazionale, assieme ai compagni di squadra Caprile e Salcedo. Alle 18, altra sfida d’alta quota, il Pisa ospita il Brescia, con la possibilità di sorpassarlo in classifica e trascorrere almeno una notte al 5° posto, in compagnia di Parma e Ternana, impegnate domenica. Sarebbe un risultato grandioso, il 13° di fila, di una squadra che sotto la guida di Luca D’Angelo, era partita dall’ultimo posto e che marcia con un ritmo da promozione diretta, o quasi. Pisa privo del terzino sinistro Beruatto (che piace in A al Bologna), squalificato, potrebbe rilevarlo Jureskin, per il resto dovrebbe essere il solito Pisa con in avanti il funambolico Morutan e Matteo Tramoni a sostegno di Torregrossa. In difesa Canestrelli, seppur convocato per lo stage in Nazionale da Mancini, non dovrebbe essere titolare, la coppia Hermannsson-Barba sta facendo buone cose. Il Brescia invece, non se la passa bene. Lunedì scorso ha perso in casa dal Parma, è stato il 2° ko nelle ultime 3 uscite per Pep Clotet che non vince da 11 partite e che dopo l’ultima sconfitta ha vacillato parecchio. Patron Cellino avrebbe pensato all’esonero ma ha trovato l’opposizione dell’amministrazione giudiziaria che controlla il club, dopo che al presidente del Brescia sono stati sequestrati i propri beni dal Tribunale. Prima della partita di oggi comunque, Cellino ha voluto rassicurare Clotet, dicendo che non rischia il posto. Tuttavia Gastaldello e Possanzini, collaboratori a libro paga di Cellino e dotati di patentino per andare in panchina, restano in preallarme per un eventuale sostituzione “low cost”, in caso di altra prova preoccupante. Però, come ha più volte detto Clotet, la squadra è in linea con l’obiettivo stagionale, cioè la salvezza, visto che le disavventure giudiziarie di Cellino non consentono di volare alto coi sogni, anche se il Brescia è comunque in zona playoff. Nelle rondinelle, stagione finita per il centrocampista Bertagnoli: lesione del legamento crociato anteriore, squadra più contata del solito, nell’undici potrebbero esserci diverse novità, anche nel modulo. LEGGI TUTTO

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    Pisa, D'Angelo: “Brescia insidioso. Out solo Caracciolo”

    PISA – “Nonostante le difficoltà il Brescia è una squadra forte e insidiosa. Non è stato semplice allenarsi per i campi pesanti, ma sappiamo che possiamo fare anche domani una buona partita”. Luca D’Angelo, tecnico del Pisa, parla così nella conferenza stampa alla vigilia della gara con le Rondinelle: “Il Brescia è esperto, ha giocatori di livello e si giocherà la partita, non sarà una partita semplice e non possiamo pensarlo, visto che tre settimane fa hanno pareggiato a Genova, e non sottovaluteremo nessun aspetto, siamo motivati: non sottovaluteremo nessun aspetto”. Sulle condizioni della rosa: “Nicolas sarà convocato ma non gioca, è fermo da molto tempo. Al posto di Beruatto ho più scelte. Jureskin? Potrebbe essere molto pericoloso per il Brescia. Sono tutti a disposizione tranne Caracciolo, perciò dovremo cercare di scegliere per il meglio domani sera Mi fa piacere che si parli di questo Pisa come di D’Angelo, ma i veri protagonisti sono i giocatori. Quando sono arrivato ho trovato un gruppo non spaesato o impaurito, merito della società che ha dato tranquillità in un momento difficile. Canestrelli in Nazionale? Per il ragazzo è il giusto premio, ha stima totale da parte mia e della dirigenza. E’ un grande professionista e un giocatore molto preparato”. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Brescia, Clotet: “Cellino? Parliamo tutti i giorni”

    BRESCIA – “Cellino? Non so cosa abbia detto o scritto, ho con lui un rapporto che va oltre l’aspetto professionale, parliamo quotidianamente. Per quanto mi riguarda la settimana è stata normale, non dico pubblicamente quanto ci siamo detti ma è stata una riunione che rientra nella nostra quotidianità”. Pep Clotet, tecnico del Brescia, commenta così i messaggi social di fiducia del presidente delle Rondinelle Cellino, alla vigilia del match con il Pisa: “Noi troppo difensivi? Non commento di solito opinioni esterne, ognuno ha la sua. A inizio stagione si diceva che eravamo troppo aperti e che si doveva lavorare sulla fase difensiva, ora troppo chiusi. Ma io mi concentro solo sul mio lavoro”. Non mancano le valutazioni sulla squadra da mandare in campo, con le assenze dello squalificato Benali che si aggiunge agli indisponibili Bisoli, Bertagnoli e Ndoj. Huard però “ha lavorato sul campo per due settimane, ne potevo anticipare il rientro col Parma ma ho preferito così e posso contare su di lui”. Su Viviani: “In questo momento non posso gestirlo, cerco di trarre il massimo da chi ho a disposizione. Fisicamente è in crescita, non mi piace che venga fischiato per un passaggio all’indietro. Ha capacità ed esperienza per dimostrare perché è qui a Brescia”. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Bari, Mignani: “Reggina? Un piacere affrontare Inzaghi”

    BARI – “La Reggina ha una mentalità vincente, non specula sul risultato e cecherà di vincere. E’ una partita importante, uno stimolo per tutti”. Michele Mignani, allenatore del Bari, presenta così il prossimo impegno dei galletti: “La Reggina – prosegue – gioca sempre con due esterni larghi e aperti, servirà coprire le coreie laterali dove sono bravi nell’uno contro uno. E hanno anche Menez che da punta centrale non dà punti di riferimento, attaccano l’area coi centrocampisti, servirà grandissima attenzione senza rinunciare ad essere propositivi. Siamo alla fine del girone d’andata, vorrei sperare di mantenere questa classifica fino a fine anno, ma non ci dobbiamo pensare, la classifica resterà corta fino alla fine, si muove la classifica anche con un punto. Inzaghi? Era un giocatore fortissimo, viveva per il gol e aiutava la squadra: da allenatore ha la stessa voglia di far male all’avversario. Sta facendo bene e sarà un piacere affrontarlo”. 
    Il cambio di modulo e i Nazionali
    “Quando una scelta porta risultati è facile compiacersi, è cambiata solo la posizione di un giocatore – Mignani si riferisce all’avanzamento di Folorunsho – una soluzione che ha pagato ma non è detto che ci faccia sempre vincere. E’ stata un’idea del momento, vedremo se ci sarà la possibilità di riproporla. I giudizi non si devono basare sul risultato ma sulla prestazione. So che vincere porta entusiasmo, ma a volte vinci commettendo molti errori e altre perdi facendone la metà. Promozione? Passa per le singole partite, serve fare al meglio la partita più vicina. Se non si vince non bisogna perdere, poi prepareremo la successiva e così via, ora non si può pensare al fina di campionato. L’obiettivo di dare fastidio a tutti è centrato, ma mancano 21 partite”.  Caprile, Folorunsho e Salcedo intanto sono stati convocati da Mancini per uno stage in Nazionale: “E’ una soddisfazione, gli abbiamo dato fiducia perché crediamo in loro”. 
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    La riscossa di Cannavaro

    TORINO – C’è voluto il suo tempo, a un certo punto per dare la scossa è stato anche necessario dare le dimissioni (immediatamente respinte). Ma ora, Cannavaro al Benevento funziona, con la squadra, reduce da due vittorie di fila (a Parma e in casa col Cittadella, il suo primo successo interno in Italia) che adesso galleggia al 12° posto, a metà strada fra playoff e playout, zone distanti entrambe due punti: non è un traguardo da poco, per come in pieno autunno si erano messe le cose, ripensando appunto al 23 ottobre, quando dopo il ko di Como, Cannavaro rassegnò le dimissioni perché dopo le prime 4 uscite in Italia aveva raccolto due pari e due sconfitte. Adesso le cose girano, lo dice anche la media punti: finalmente il rendimento del Benevento col Campione del Mondo 2006 in panchina è superiore a quello del suo predecessore, Fabio Caserta, il quale era stato esonerato con la squadra che marciava alla media di 1.16 punti a partita. Grazie alle ultime due vittorie consecutive, con Cannavaro adesso si viaggia a 1.27. Certo, adesso bisogna confermarsi su questi livelli e chiudere il 2022 nel migliore dei modi: domenica il Benevento sarà impegnato a Modena (reduce dal crollo di Bari) e poi chiuderà il girone d’andata il giorno di Santo Stefano ricevendo il Perugia ultimo. Gare insomma, che complice la classifica cortissima della B, possono dare tutto un altro volto alla stagione fin qui travagliata del Benevento. Due impegni che nascondono qualche difficoltà ma non certo proibitivi anzi, se il Benevento dovesse fare il pieno, arriverebbe alla sosta con tutt’altre prospettive stagionali e anche in sede di mercato sarebbe più appetibile per un giocatore che volesse trasferirvi. Insomma, la grande paura vissuta in autunno a Benevento, potrebbe essere alle spalle, alla lunga patron Vigorito potrebbe aver avuto ragione nel puntare su Cannavaro in panchina, non era solo una scelta di marketing e per ricompattare la piazza sul suo nome. Che resta un nome pesante: il Pallone d’Oro 2006 ha appena ricevuto ai China Awards il Leone d’Oro per essersi distinto nel suo ruolo da ponte fra Italia e Cina, il Paese che finora più gli ha dato soddisfazioni da allenatore, con la vittoria di uno scudetto e di una Supercoppa col Guangzhou. Restava da verificare se fosse un nome spendibile anche da noi. Prima della chiamata da Benevento, per anni Cannavaro si è lamentato per il fatto che in Italia nessuno lo cercasse. Ora ha avuto la sua chance. E come si diceva all’inizio, c’è voluto il suo tempo, ma alla lunga ha dimostrato di avere una certa stoffa, uscendo dalle difficoltà più forte di prima. Cannavaro non è dogmatico nelle scelte anzi, finora ha svariato su diversi moduli, anche per una questione di necessità, trovandosi più volte con gli uomini contati (ma ora l’infermeria va svuotandosi, altra buona notizia). La squadra ha dato l’impressione di seguirlo sempre, anche nei momenti più difficili e negli ultimi tempi, diversi giocatori gli riconoscono meriti nella gestione del gruppo, nel saper trasmettere tranquillità allo spogliatoio. Insomma, Cannavaro è legato al Benevento fino al giugno 2024 (per un milione d’ingaggio complessivo), chissà che per lui il peggio sia superato e faccia ancora in tempo a riportare in alto i campani: il tempo c’è tutto, i mezzi della società e della squadra, anche.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO