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    Serie B, Palermo-Bari 1-0: Corini fa festa con Marconi

    PALERMO – Finisce 1-0 l’anticipo della 21ª giornata di Serie B tra Palermo e Bari. C’era grande attesa per una sfida che alla vigilia si preannunciava davvero interessante. Un “derby del sud” che metteva di fronte due formazioni in ottima salute e vedeva uno contro l’altro due tra i migliori bomber della cadetteria: Brunori per i rosanero, a quota 10 reti e grandissimo protagonista della promozione lo scorso anno, e Cheddira dall’altra, capocannoniere di questa Serie B con 12 marcature. Alla fine, però, a deciderla è l’uomo che non t’aspetti: il difensore Ivan Marconi, bravo a 8′ dalla fine a risolvere una mischia furibonda nell’area di rigore biancorossa.
    Classifica Serie B
    Bari beffato da Marconi, espulso Cheddira
    La formazione di Mignani paga a caro prezzo gli errori di misura e le occasioni non sfruttate dinanza a Pigliacelli. La rete del 33enne ex Monza, alla terza marcatura stagionale, la seconda consecutiva dopo il gol al Parma (il primo era arrivato sempre contro i ducali all’andata), permette alla squadra di Corini di conquistare il settimo risultato utile consecutivo e salire a 28 punti in classifica, al nono posto. Per il Bari, invece, che dopo il ko casalingo contro il Genoa aveva conquistato un netto 4-0 sul campo del Parma nell’ultimo turno, si tratta della quarta sconfitta in questa Serie B. Restano dunque tre i punti di distacco dal secondo posto, attualmente occupato da Reggina e Genoa che, però, ora hanno l’opportunità di allungare. Per i pugliesi oltre il danno anche la beffa, con l’espulsione per Cheddira che, già ammonito, sbraccia e colpisce un avversario, finendo anzitempo sotto la doccia nel finale. Il capocannoniere della cadetteria salta così la prossima gara contro il Perugia.   
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    Cagliari: perché Ranieri può farcela

    TORINO – Quando si dice svoltare. L’esordio di Sir Claudio Ranieri al Cagliari, a 35 anni di distanza dal primo, è stato trionfale. Lo stadio intanto: per il ritorno a casa di quell’allenatore che proprio sull’Isola iniziò a costruire una formidabile carriera, era esaurito, con un entusiasmo che in città non s’era ancora respirato dall’inizio della stagione. A dimostrazione che patron Giulini ha fatto la mossa giusta: ora tutta la piazza rema dalla stessa parte mentre col predecessore Liverani in un caso la contestazione era scattata anche dopo una vittoria. Poi, il 2-0 di sabato scorso sul Como, ha fatto fare al Cagliari un notevole balzo in classifica. Ora i sardi sono a quota 28 punti, ottavi, e non hanno solo agganciato la zona playoff, possono mettere nel mirino almeno tre squadre che lo precedono, visto che Ternana, Sudtirol e Pisa, distano solo un punto. Il Bari, quarto, è avanti 4 lunghezze. La zona A diretta, con Reggina e Genoa appaiate a quota 36, dista 8 punti e appare più difficile da raggiungere, bisognerebbe confidare anche in un crollo delle avversarie. Ma intanto, il traguardo di chiudere il campionato col miglior piazzamento playoff possibile, è alla portata, anche perché l’entusiasmo che si respira ora sull’Isola può dare una grossa mano. Al resto, ci penserà la sagacia tattica di Sir Claudio. Nel successo sul Como, c’è molto del suo manico. La gara l’ha sbloccata Pavoletti, promosso titolare quando con Liverani prevalentemente era alternativo al bomber Lapadula, adesso giocano insieme e potrebbero diventare una delle coppie d’attacco più belle della B, peccato per una distorsione alla caviglia che lo terrà fuori per un po’. Il raddoppio sul Como ha portato la firma dell’italo-brasiliano Azzi, giunto in Sardegna solo un paio di giorni prima della gara, convinto personalmente da Ranieri a scegliere il Cagliari (lui fino all’ultimo ha sperato in una chiamata nella A) e subito decisivo con le sue sgroppate sulla sinistra (“un bel cavallo”, l’ha definito Sir Claudio). Mentre la difesa è apparsa subito meglio registrata, dopo i tanti patatrac subiti in precedenza. Insomma, le giornate tese vissute con Liverani, sono già un ricordo, adesso il Cagliari va tenuto d’occhio perché l’entusiasmo può portare lontano e soprattutto il suo avvento ha cancellato tutti i malumori che sedimentavano dalla retrocessione. Ma ora bisogna confermarsi. Sabato il Cagliari di Ranieri sarà di scena a Cittadella, squadra che alla ripresa ha stupito tutti vincendo a Pisa. Gli impegni di gennaio si chiuderanno il 27 con l’anticipo in casa con la Spal di De Rossi. Fare il pieno in queste due uscite, cosa non certo impossibile, vorrebbe dire approcciare febbraio col vento in poppa e, molto probabilmente, a livello di classifica con una situazione rosea, anche perché tutte le dirette concorrenti almeno qualche problemino ce l’hanno. E vedremo nel frattempo cosa il mercato avrà portato a Sir Claudio. Si discute molto del ritorno di Nainggolan ma su di lui Ranieri è stato chiaro, se viene, deve farlo a determinate condizioni (traduzione: le uscite fatte dal belga con l’Anversa non sono minimamente tollerate). Ma si ha la sensazione che comunque la rosa, già così, abbia valori non trascurabili. Magari, la scorsa estate, gli scommettitori un po’ esageravano nei loro pronostici quando consideravano il Cagliari la seconda forza del campionato dietro al Genoa. Ma chissà, col tocco di Ranieri, fa ancora in tempo a diventarla. LEGGI TUTTO

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    Parma, Buffon: pensaci tu

    TORINO -Dopo il tonfo di sabato scorso a Bari, un indiscutibile 4-0, il Parma per la prima volta in stagione ha perso la zona playoff, scivolando al 9° posto, in un solo colpo sorpassato dal Sudtirol di Bisoli, dalla Ternana di Andreazzoli e dal Cagliari di Ranieri. Certo, a Bari gli emiliani hanno sicuramente risentito delle fatiche di Coppa Italia, dei 120’ sfortunati minuti vissuti a San Siro, con la squadra andata ad un passo dall’eliminare l’Inter. L’allenatore Pecchia però, non ha invocato scuse e ha ammesso che per la prima volta in stagione la squadra è stata messa sotto. Resta il fatto che il tonfo del San Nicola è stato il settimo ko stagionale in campionato, un po’ troppi per una squadra che, nei pronostici d’inizio stagione era considerata la terza forza del campionato dopo Genoa e Cagliari. L’accusa, un po’ ingenerosa, che più viene rivolta agli emiliani, è quella di essere una squadra senz’anima perché troppe volte in stagione ha mancato il salto di qualità, alternando grandi prove a scivoloni preoccupanti, come quando al Tardini cadeva nei derby regionali con Modena e Spal, non certo due potenze della B ma nell’occasione più brave (e anche un po’ fortunate) ad interpretare sfide sentitissime. Inoltre, col mercato aperto e i suoi spifferi, tante stelle e stelline del Parma (Bernabé e Oosterwolde su tutti) sono ambiti dalle grandi piazze e mantenere intatta la concentrazione non è semplice. Il prossimo impegno di sabato in casa col Perugia può diventare uno spartiacque stagionale, fallirlo ancora vorrebbe dire avvicinarsi sinistramente ai risultati della scorsa fallimentare stagione quando il Parma, che allora partiva come la prima favorita per la A, chiuse l’annata al 12° posto senza mai lottare neanche per i playoff. Tuttavia, la “vittoriosa sconfitta” di San Siro contro l’Inter ha restituito al calcio italiano un Buffon che sembrava avesse almeno dieci anni di meno dei 45 che compie il 28 gennaio. Ingiuste le critiche che ha ricevuto per i 4 gol incassati a Bari: tutta la squadra è naufragata e le sue colpe si limitano al fallo inutile che ha procurato il rigore del 3-0, ma la partita era già quasi compromessa e il ko non dipende da lui. Gigi, aveva saltato per infortunio gli ultimi tre mesi del 2022, il suo rientro nei ranghi può dare al Parma la forza morale per invertire la china. Dall’alto della sua sconfinata esperienza, Buffon, anche quando non gioca, è un formidabile uomo spogliatoio, importante non solo per spronare i compagni più giovani ma anche nel tenere vivi i rapporti con la tifoseria che non si meriterebbe la terza annata fallimentare di fila. Perché le potenzialità per risalire la classifica ci sono tutte. Solo che la squadra dovrebbe sporcarsi di più le mani, essere operaia come la B impone, evitare certe topiche fatali (vedi il gol partita subito dalla Spal), giocare insomma più di spada che di fioretto. Perché anche se il 2023 è iniziato in maniera preoccupante, nulla è ancora compromesso. LEGGI TUTTO

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    Il Genoa di Gilardino dà l'assalto alla A

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 18.45, la 20ª giornata di Serie B si chiude con un interessante posticipo, Genoa-Venezia. Dopo la sorprendente sconfitta della Reggina, sabato in casa dalla Spal, i rossoblù di Gilardino hanno l’occasione di agganciare i calabresi al 2° posto, cioè in zona A diretta. Il Venezia di Vanoli invece, ripiombato in zona retrocessione dopo i risultati della giornata, non può lasciare altri punti per strada. Nel complesso, è la sfida fra due allenatori che da subentrati stanno incidendo non poco sulle sorti della squadra che è stata loro affidata. Gilardino ha ereditato dal tedesco Blessin un Genoa con tanti problemi, che rischiava di abdicare nella lotta per la promozione diretta, nonostante sia considerata la squadra più forte del campionato. Nelle ultime 4 uscite del 2022, il suo Grifone ha messo insieme un bottino di 10 punti in 4 partite (media 2.50), un ottimo biglietto da visita che fa quasi rimpiangere la sosta per le feste, è sempre un’incognita, basta guardare certi risultati a sorpresa del week end (non solo il ko della stessa Reggina ma anche del Pisa in casa dal Cittadella). Con Gilardino, il Genoa s’è finalmente calato nella categoria, si sono risolti alcuni problemi d’assetto, la squadra dà la sensazione di seguire il nuovo tecnico, sensazione che non si avvertiva nelle ultime uscite di Blessin. Anche perché i punti raccolti sono stati fatti contro squadre in salute: esordio battendo il Sudtirol (che arrivava a Marassi imbattuto da 12 gare) e, dopo lo 0-0 di Ascoli, successi sulla capolista Frosinone e in casa del Bari (che sabato, col 4-0 sul Parma, ha riacciuffato, almeno temporaneamente, i rossoblù al terzo posto). Giovedì scorso il Genoa è stato eliminato in Coppa Italia dalla Roma (1-0) ma è stato un test che ha dato comunque indicazioni positive: il Genoa è capitolato solo per una prodezza del subentrato Dybala, ha tenuto bene il campo contro una big della A e comunque, la priorità resta la partita di stasera e la A da riconquistare. Il Venezia invece, dal 7 novembre scorso è guidato da Paolo Vanoli, tornato in Italia dopo aver vinto la Coppa di Russia con lo Spartak Mosca, in precedenza era stato assistente di Conte ai tempi di Inter e Chelsea e ancora prima collaboratore di Ventura nella Nazionale, dopo aver iniziato con le giovanili azzurre. Vanoli ha ereditato, da Ivan Javorcic e dall’interim di Andrea Soncin, una squadra che aveva raccolto 9 punti in 12 partite, ma le potenzialità dell’organico dicono che il Venezia vale molto di più, solo che la squadra è una babele di stranieri non facile da assemblare. Con Vanoli sono arrivati 11 punti in 7 uscite (media 1.57), la squadra ha trovato una certa compattezza, anche perché molto dotata fisicamente, di fatto con lui il Venezia ha sbagliato solo la trasferta di Perugia del 19 dicembre (ko per 2-1), mentre nell’ultima uscita prima della sosta faceva 2-2 in casa col Parma rimontando 2 reti agli emiliani. Anche se non mancherebbero le potenzialità per un campionato di vertice o quantomeno da playoff, nell’ambiente si parla solo di salvezza, giacché Vanoli ha ereditato una situazione piuttosto pesante, con una piazza tutta da riconquistare dopo la delusione per la retrocessione dalla A. Resta il fatto che stasera, Venezia permettendo, il Genoa ha un occasione d’oro per mettersi in linea con le attese d’inizio stagione. Gilardino alla vigilia ha parlato della necessità di trascinare dalla propria parte lo straordinario (e spesso decisivo) pubblico del Ferraris che, prima del suo avvento, in stagione aveva vissuto poche gioie nel Tempio di Marassi (con Blessin, solo una vittoria sul Modena, il Gila ha vinto entrambe le gare interne disputate sotto la sua gestione). Vanoli, conscio della difficoltà dell’impegno, invita i suoi a giocare con coraggio e umiltà. Nei veneti, serata particolare per l’esterno destro Francesco Zampano, nato a Genova 29 anni fa, cresciuto nelle giovanili di Sampdoria ed Entella, prima di girare per mezza Italia: ci terrà a fare un figurone, anche se in stagione ha sempre fatto buone partite, pure quando il Venezia faticava di più, lui non demeritava mai. LEGGI TUTTO

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    Diretta Genoa-Venezia ore 18.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    GENOVA – La 20ª giornata del campionato di Serie B si chiude allo stadio Ferraris di Genova dove i padroni di casa ospitano il Venezia in un match chiave per la corsa promozione. Infatti i ragazzi di Gilardino, reduci da 2 vittorie consecutive, hanno l’obiettivo dei 3 punti consentirebbe di agganciare a quota 36 il 2° posto occupato dalla Reggina sconfitta in casa dalla Spal nell’ultimo turno. Gilardino è conscio dell’importanza della partita: “A Roma il risultato è stato negativo, ma la prestazione da squadra vera. Così dovremo ripeterci col Venezia sapendo che incontriamo una squadra che non rispecchia la propria posizione di classifica e i giocatori che ha, giovani di forza, di gamba e strutturati in fase difensiva. Hanno cambiato in corsa l’allenatore e nelle ultime gare hanno fatto risultati importanti, rimontando anche la gara col Parma. Sono una squadra viva, ma noi davanti al nostro pubblico vogliamo interpretare la gara nella maniera migliore ed essere determinati – aggiunge – Dovremo fare una prestazione di sacrifico e determinazione, avere voglia di andare a pressare, recuperare palla e creare situazioni pericolose. Il Venezia è una squadra che quando c’è da giocare si propone e quando deve difendersi non si tira indietro. Ha però giocatori più propensi a difendere che non attaccare, soprattutto fuori casa. Noi però dobbiamo pensare a noi, a quanto di buono abbiamo fatto nelle ultime settimane”
    Segui la diretta di Genoa-Venezia su Tuttsport.com
    Dove vedere Genoa-Venezia streaming e diretta tv
    Genoa-Venezia è in programma alle 18:45 allo stadio Ferraris di Genova e sarà trasmesso in diretta su Dazn, Sky Sport Uno, Sky Sport Calcio ed Helbiz Live. In streaming su Dazn, Sky Go, Now, Helbiz Live e l’app OneFootball.
    Guarda Genoa-Venezia su DAZN. Attiva ora
    Genoa-Venezia: le probabili formazioni
    GENOA (4-3-2-1): Semper; Hefti, Bani, Dragusin, Criscito Jagiello, Strootman, Frendrup; Aramu, Gudmundsson; Coda. Allenatore: Gilardino.A disposizione: Martinez, Agostino, Vogliacco, Sabelli, Ilsanker, Czyborra, Sturaro, Galdames, Badelj, Puscas, Touré, Yalcin. Indisponibili: Pjaca, Ekuban. Squalificati: nessuno. Diffidati: Bani.
    VENEZIA (3-5-2): Joronen; Wisniewski, Ceccaroni, Ceppitelli; Zampano, Crnigoj, Jajalo, Tessmann, Haps; Pohjampalo, Johnsen. Allenatore: Vanoli.A disposizione: Bertinato, Maenpaa, Svoboda, Busato, Ullmann, Candela, St Clair, Busio, Pierini, Andersen, Novakovich. Indisponibili: Cheryshev, Connolly, Modolo. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.
    Arbitro: Miele (Nola). Assistenti: Carbone e Giallatini. IV uomo: Maggio. Var: Mazzoleni. Avar: Paganessi. LEGGI TUTTO

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    Serie B, Cannavaro beffato al 90': pari a Cosenza. Vincono Ternana e Sudtirol

    Al Sudtirol basta un gol di Rover al 30′ minuto di gioco del primo tempo per battere il Brescia e ottenere la settima vittoria in campionato. Nel 20° turno di Serie B, la squadra guidata da Bisoli batte 1-0 la formazione di Aglietti e torna al successo dopo la sconfitta casalinga con il Modena, salendo a quota 29 punti e agganciando il Pisa al quinto posto in classifica, in piena zona playoff. Resta a quota 25 a metà graduatoria, invece, il Brescia. 
    Il calendario di Serie B
    La classifica di Serie B
    Vince la Ternana, 1-1 tra Cosenza e Benevento
    Dopo due sconfitte e un pareggio, la Ternana ritrova la vittoria. La formazione di Andreazzoli stende 1-0 in casa l’Ascoli grazie al gol di Palumbo al 27′ del primo tempo e raggiunge Sudtirol e Pisa a quota 29 in zona playoff. Finisce 1-1 invece la partita tra Cosenza e Benevento. La squadra di Cannavaro va in vantaggio con la rete di Ciano su rigore ma si fa poi recuperare al 90′ dai padroni di casa con il pareggio di Vaisanen. Il Cosenza torna a fare punti dopo tre ko di fila ma rimane ultimo in classifica mentre il Benevento va a quota 23, a +1 dalla zona playout. LEGGI TUTTO

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    Cannavaro cerca la riscossa

    TORINO – La 20ª giornata di Serie B, che ieri ha visto la capolista Frosinone allungare a +6 sulla Reggina seconda, prosegue oggi con tre gare, la più delicata si gioca alle 16.15 al San Vito-Marulla di Cosenza, dove sbarca il Benevento di Cannavaro. Il Campione del Mondo 2006 non è ancora riuscito a dare la svolta alla Strega e ha chiuso il 2022 con il preoccupante ko interno dal Perugia, in cui la squadra, una volta sotto, s’è sciolta. Venti giorni dopo, in casa del Cosenza ultimo in classifica, c’è la possibilità di iniziare tutto un altro campionato, nonostante qualche defezione di troppo. A Cannavaro mancheranno gli squalificati Acampora, Tello e Viviani, oltre all’infortunato Letizia. Si dovrebbe vedere Ciano dall’inizio, uno degli acquisti più importanti dell’estate, finora frenato da problemi fisici, dovrebbe giostrare assieme a Farias alle spalle della punta La Gumina, col centravanti Forte, che dovrebbe essere ceduto al mercato, destinato alla panchina. Sull’altro fronte, il Cosenza di Viali che farà di tutto per lasciare l’ultimo posto, anche se la tifoseria diserterà in gran parte la partita.. In porta esordirà il neo acquisto Micai, perfezionato in queste ore l’arrivo dall’Atalanta (ma era al Verona) del trequartista Cortinovis, nella scorsa stagione in B alla Reggina, partirà dalla panchina. Basteranno per invertire la rotta, visto che il Cosenza ha perso le ultime tre gare del 2022? Partita da prendere con le pinze anche per la Ternana che alle 16.15 ospita l’Ascoli. Gli umbri, passati a fine novembre sotto la guida di Andreazzoli, con lui non hanno ancora convinto, hanno fatto 4 punti in 5 partite, con 3 ko. L’ex allenatore dell’Empoli ha preso da Lucarelli la Ternana al 5° posto e adesso è al 9°, insomma di questo passo sono a rischio i playoff, ai quali ambisce anche l’Ascoli, a -1 dagli umbri. I marchigiani di Bucchi prima della sosta hanno perso in casa dalla Reggina, oggi al Liberati saranno seguiti da un migliaio di tifosi per una sfida che può dire molto sul futuro dell’Ascoli, su quale campionato potrà fare. Stesso discorso per la Ternana che oggi si annuncia rivoluzionata nell’assetto, più abbottonata. Alle 14 invece, al Druso di Bolzano, va in scena Sudtirol-Brescia. Gli altoatesini sono ancora in zona playoff (ottavi) ma nell’ultima gara del 2022, con la sconfitta interna dal Modena, hanno un po’ sporcato la nomea di rivelazione della B che si erano guadagnati in precedenza. Tuttavia il tecnico Bisoli continua a parlare solo di salvezza, è pur sempre una squadra al debutto assoluto nella categoria. E oggi vorrebbe battere finalmente il figlio Dimitri, da anni colonna del Brescia, che non è  mai stato sconfitto da suo papà. Sudtirol che ha perso in mediana il fondamentale Nicolussi Caviglia (salito in A alla Salernitana), mentre dal Rijeka è giunto Lunetta, ex Alessandria e dal Latina il difensore Giorgini. Sulla panchina del Brescia fa la sua seconda uscita il tecnico Alfredo Aglietti, subentrato sotto Natale allo spagnolo Pep Clotet: aveva esordito a Santo Stefano con un 1-1 interno col Palermo ma per mettere in sicurezza il campionato, serve ben altro, anche se in queste ore tiene soprattutto banco la possibile cessione dell’attaccante Moreo, inseguito, già dall’estate, dal Pisa. Resta il fatto che il Brescia, che a inizio stagione fu anche in testa, ora è fuori anche dai playoff e alle spalle ha squadre che continuano a guadagnare terreno, meglio cambiare marcia, prima che la situazione si faccia troppo complicata. Domani alle 18.45 il turno si chiude con Genoa-Venezia. LEGGI TUTTO

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    Grosso, dove eravamo rimasti?

    TORINO – Dopo 19 giorni di pausa, torna la Serie B con sei partite, in campo per la 20ª giornata, la prima del girone di ritorno. Alle 16.15, la capolista Frosinone riceve il Modena per confermarsi, anche dopo la sosta, almeno una spanna sopra la concorrenza. Grosso dovrà fare i conti con 4 defezioni pesanti (Lucioni, Boloca, Kone e Mazzitelli). Ma il suo Frosinone ha già dimostrato di non soffrire le assenze, l’ampia e competitiva rosa finora ha permesso di sopperire a ogni problema, a patto che oggi non si sottovaluti il Modena di Tesser, a un punto dalla zona playoff, in trasferta sa essere temibile (ha vinto in casa di Ascoli, Spal, Parma e Sudtirol). Anche all’andata fu una partita equilibrata, il Frosinone vinse a Modena grazie a una sbavatura del portiere Gagno, poi uno dei migliori interpreti del campionato. Le altre cinque gare alle 14. La Reggina ospita la Spal e cerca quei 3 punti che la porterebbero almeno per qualche ora in vetta col Frosinone. E la Spal non vive un momento facile. Oggi la squadra di De Rossi, che con lui viaggia alla media di un punto a partita, disputerebbe i playout col Venezia e ha chiuso il 2022 cadendo in casa col Pisa. In più, al mercato ha appena perso il faro del centrocampo, quell’Esposito da giugno nel giro della Nazionale, approdato in A allo Spezia, non ancora sostituito in rosa. Invece, nel Cagliari che ospita il Como, a distanza di 35 anni Claudio Ranieri fa il suo secondo esordio sulla panchina sarda. Oggi il Cagliari è undicesimo ma a un solo punto dalla zona playoff. La squadra sarà debitamente rinforzata, per ora è arrivato l’esterno sinistro Azzi dal Modena, al resto ci dovrà pensare Sir Claudio: la stagione non è compromessa, l’entusiasmo che sta portando il suo ritorno può fare la differenza. Però attenzione al Como: ha vinto le ultime due partite del 2022, Moreno Longo sta raddrizzando la baracca e per la prima volta la squadra si trova fuori dalla zona calda (+2 dai playout). Però, uno dei match più interessanti della giornata, è Bari-Parma. I pugliesi, prima della sosta, sono stati scalzati dal 3° posto da un Genoa capace di vincere al San Nicola nonostante la spinta di quasi 50mila spettatori, curioso come i pugliesi siano la squadra meno sconfitta del torneo (3 volte) ma i ko siano arrivati tutti in casa, quando si dispone della tifoseria più numerosa della B. Bari che però resta la miglior matricola del campionato, in grado di difendere l’attuale 4° posto. In questi giorni in città si è quasi solo parlato del futuro delle stelle Cheddira e Caprile, la piazza è un po’ agitata ma è assai probabile che la famiglia De Laurentiis non li ceda a terzi ma alla casa madre del Napoli, lasciandoli fino a giugno a Bari in prestito. Pugliesi che trovano un Parma 6° in classifica, a -3 dal Bari, reduce dalla “vittoriosa sconfitta” in Coppa Italia a San Siro con l’Inter: con Pecchia il Parma ha sicuramente messo alle spalle le macerie di due stagioni fallimentari ma la squadra viaggia ancora a corrente alternata. Attenzione anche a Pisa-Cittadella. I toscani, col ritorno di D’Angelo in panchina non hanno mai perso e sono quinti a -10 dal Frosinone soltanto perché scontano ancora il pessimo avvio di stagione con Maran. Se no, con la media punti tenuta con lo storico condottiero nerazzurro, sarebbero in testa. E oggi ospitano un Cittadella che ha chiuso il 2022 con 4 sconfitte di fila che l’hanno fatto precipitare al penultimo posto: mai i veneti in questi anni avevano rischiato tanto, le 5 qualificazioni ai playoff (fra il 2017 e il 2021, con due finali disputate), oggi appaiono un ricordo lontano. Da non perdere anche Perugia-Palermo. Gli umbri prima della sosta hanno conquistato due preziose vittorie consecutive (sul Venezia e a Benevento) che hanno riportato entusiasmo a Perugia, il Grifone ha lasciato il fondo della classifica e ora è a un solo punto dai playout. Dovrà farci molta attenzione il Palermo di Corini, a -2 dalla zona playoff, che comunque, dopo diversi rovesci, prima della sosta aveva trovato una certa continuità, i siciliani sono imbattuti da 5 giornate, nelle quali hanno conquistato 9 punti. Domani altre tre gare (alle 14 Sudtirol-Brescia, alle 16.15 Cosenza-Benevento e Ternana-Ascoli), il turno si chiude lunedì con Genoa-Venezia (alle 18.45). LEGGI TUTTO