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    Diretta Ascoli-Frosinone ore 20.30: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    ASCOLI – Ad aprire il 13° turno del campionato di Serie B è l’anticipo in programma alle 20.30 allo stadio Del Duca tra Ascoli e Frosinone. Entrambe le formazioni stanno vivendo un ottimo periodo di forma, con i marchigiani che sono reduci da tre vittorie (Bari, Cagliari e Venezia) e un pareggio (Brescia) nelle ultime quattro, mentre i laziali, al comando della classifica con 27 punti, cinque in più della coppia Reggina-Genoa, hanno inanellato cinque successi consecutivi facendo fuori una dietro l’altra Spal (2-0), Venezia (3-1), Bari (1-0), Cosenza (2-1) e Perugia (1-0). La formazione di Fabio Grosso, dunque, vuole continuare questo trend per continuare a sognare la vittoria del campionato e dunque la promozione nel massimo campionato. Quella Serie A che a Frosinone manca dalla stagione 2018-19. Bilancio in equilibrio tra Ascoli e Frosinone in casa dei marchigiani in Serie B: tre vittorie per parte e tre pareggi, inclusi due nelle due sfide più recenti. Dopo aver vinto quattro delle prime otto sfide contro i laziali in Serie B (2V, 2N), i marchigiani non hanno ottenuto nemmeno un successo nelle ultime 10 (3N, 7P).

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    Ascoli-Frosinone: diretta tv e streaming

    Ascoli-Frosinone, anticipo della 13ª giornata del campionato di Serie B, è in programma alle ore 20.30 allo stadio Del Duca e sarà visibile in diretta su Sky, DAZN ed Helbiz Live. Inoltre sarà disponibile anche in streaming su Now e sulla piattaforma Sky Go.

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    Le probabili formazioni di Ascoli-Frosinone

    ASCOLI (3-5-2): Guarna; Simic, Botteghin, Quaranta; Falzerano, Collocolo, Eramo, Caligara, Falasco; Dionisi, Mendes. Allenatore: Bucchi.

    A disposizione: Baumann, Bolletta, Salvi, Bellusci, Tavcar, Giordano, Adjapong, Giovane, Buchel, Lungoyi, Ciciretti, Gondo.

    FROSINONE (4-3-1-2): Turati; Sampirisi, Lucioni, Ravanelli, Cotali; Garritano, Boloca, Mazzitelli; Rohden; Moro, Mulattieri. Allenatore: Grosso.

    A disposizione: Loria, Marcianò, Kalaj, Szyminski, Frabotta, Monterisi, Lulic, Traore, Oliveri, Bocic, Inisigne, Borrelli.

    ARBITRO: Marinelli di Tivoli.

    ASSISTENTI: Bresmes-Prenna.

    IV UOMO: Andreano.

    VAR: Abbattista.

    ASS. VAR: Imperiale.

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    De Rossi contro Cannavaro: che sfida!

    TORINO – Uno non ha mai perso, l’altro non ha mai vinto. E’ la strana inedita sfida che andrà in scena sabato alle 14 al Mazza di Ferrara fra Spal e Benevento, cioè fra Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro, ex colonne della Nazionale, già Campioni del Mondo nel 2006. La Spal di De Rossi è 11ª a 4 punti dalla zona playoff e a 3 lunghezze da quella playout. L’ex colonna della Roma, al debutto assoluto da allenatore, la lasciato lo staff azzurro di Mancini per subentrare a Roberto Venturato e finora è andato in panchina per 4 volte, nelle quali la Spal ha raccolto 6 punti, media 1.5 a partita, frutto di una vittoria e 3 pareggi. L’ultimo, sabato scorso in casa della Ternana, uno 0-0 dove alla fine i rimpianti erano quasi tutti per i ferraresi, capaci di costruire tre palle gol clamorosamente non trasformate. Magari gli umbri, ultimamente, hanno perso quella brillantezza dei turni precedenti, quando con 5 vittorie di fila erano andati soli in testa alla B. Però quel pari al Liberati è stato accolto con favore alla Spal, sempre più convinta di aver puntato su De Rossi. I giocatori stimano lui, le sue idee e i suoi metodi di allenamento e i risultati si vedono: la squadra è in crescita, sta assumendo una precisa fisionomia ed è ormai lontana parente di quelle che si era incartata nelle ultime due uscite di Venturato. Per non parlare del patron Tacopina e del dt Lupo che stravedono per De Rossi e gli pronosticano una radiosa carriera. Forse l’unico neo evidente, dall’arrivo dell’ex anima della Roma, è il fatto che il bomber La Mantia con lui non è andato ancora a segno, pur avendo messo insieme 4 gol nelle prime 5 giornate. Musica decisamente diversa per Fabio Cannavaro al Benevento. L’ex difensore, Pallone d’Oro 2006, è in sella da sei uscite, nelle quali ha racimolato solo 4 punti, media 0.66 a partita. La squadra è caduta in zona playout (oggi li disputerebbe con il Como) e sicuramente paga un alto numero di giocatori indisponibili. Ma è anche vero che, col predecessore Fabio Caserta, il Benevento, prima di arenarsi, aveva fatto 4 punti con Frosinone e Genoa, cioè le prime due forze del campionato. Le potenzialità, dunque, ci sarebbero. Ma per una ragione o per l’altra, faticano a venir fuori. Il 22 ottobre, subito dopo il ko di Como, Cannavaro aveva pure rassegnato le dimissioni, per rispetto della società e del ds Foggia, suo amico. Nobile gesto, considerato che l’ex difensore si è legato al Benevento fino al 2024 per un milione complessivo d’ingaggio. Ma patron Vigorito le ha respinte, confermandogli la fiducia e spronandolo a non mollare. Da allora sono arrivati i pareggi interni con Pisa e Bari, un po’ stretto l’ultimo, in cui i campani avrebbero meritato qualcosa di più. Resta il fatto che di questo passo, con l’attuale sconfortante media punti, il Benevento rischia grosso. Sulla carta, la rosa non è inferiore a quella che nella passata stagione fece i playoff uscendo in semifinale. Ma in questo campionato il livello medio è più alto e basta poco per finire nei guai. Dunque, la partita di sabato, più che per De Rossi, sarà molto più cruciale per le sorti Cannavaro che cerca ancora quella scintilla che dia la svolta alla stagione. Poi arriverà la sosta per le Nazionali (si riprenderà a fine mese), durante la quale potrà forse recuperare qualche infortunato. Mentre la società tirerà le prime somme sul suo mandato. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi e la Reggina: patto per la Serie A

    E pensare che aveva deciso di prendersi un anno sabbatico. Un pensiero quasi buffo, all’indomani del successo della sua Reggina contro il Genoa. Dopo l’esperienza di Brescia, che tanto male gli ha fatto più sul piano umano che professionale, Filippo Inzaghi nei mesi scorsi aveva deciso di staccare un po’ la spina. L’obiettivo, in attesa di una nuova avventura, era quello di veder crescere suo figlio Edoardo, di pochi mesi appena. Ha rifiutato l’offerta di qualche club, fino a quando Felice Saladini, patron della Reggina, non si è presentato in quel di Formentera, dove “Pippo” stava trascorrendo le sue vacanze insieme alla compagna e al figlioletto.Guarda la galleryInizia l’era di Filippo Inzaghi alla Reggina: la presentazione ufficiale

    Le ragioni del sì

    L’insistenza del neo proprietario del club calabrese, che lo aveva raggiunto alle Baleari per incontrarlo, è stata come una freccia scoccata dall’arco di Cupido. Inzaghi ha accettato la proposta di Saladini con grande entusiasmo, non solo per la serietà del progetto triennale propostogli dalla società di via delle Industrie, ma anche – e soprattutto – per l’affetto della gente che lui aveva già avuto modo di conoscere da giocatore e per la disponibilità della società. Motivazioni, le ultime due, che probabilmente hanno avuto più peso sulla decisione di dire di sì alla Reggina. «Non mi aspettavo una simile insistenza e un simile affetto nei miei confronti», ha continuato a ripetere Inzaghi, ricordando come il rispetto umano vada al di là di ogni rapporto professionale. Anche Massimo Taibi è rimasto colpito dalla sua professionalità: «Mi chiama a qualsiasi ora, anche di notte, per questioni che riguardano la squadra» ha confessato il direttore sportivo amaranto per sottolineare il legame e la passione nei confronti del suo lavoro del tecnico dei calabresi. Perché di vera e propria passione si tratta. Ma non solo: la voglia di riscatto dopo un’annata infelice è stata per certi versi preponderante. Ha cercato di trasmettere alla squadra queste caratteristiche, insieme alla sua determinazione, alla sua voglia di divertirsi.

    Sullo stesso argomentoPippo Inzaghi si prende il secondo posto: 2-1 Reggina sul GenoaSerie B

    La Reggina di Pippo Inzaghi

    La Reggina in questo gli somiglia molto. Basta riguardare gli highlights della gara con il Genoa. Un match in cui la squadra ha guardato in faccia l’avversario senza alcun timore reverenziale, combattiva e compatta, che mai si è arresa nonostante le difficoltà che una gara contro una grande del campionato può presentare. È questa la Reggina di Pippo Inzaghi. Ci si rende conto dando un’occhiata alla classifica dopo le prime dodici giornate di campionato: secondo posto in classifica, con sette gare vinte, quattro perse e un pareggio, 22 gol fatti e solo 10 gol subiti. Numeri da sogno. Non male per una squadra che a maggio era sull’orlo di un nuovo fallimento, prima di ripartire, dopo il salvataggio in extremis dell’imprenditore lametino Saladini e la composizione del gruppo e l’inizio della preparazione in netto ritardo rispetto alle altre protagoniste del torneo. Grazie al “Pippo” nazionale e alla Reggina, in riva allo Stretto si ricomincia a sognare quella Serie A che manca ormai da tanti anni. I presupposti ci sono anche se Inzaghi al momento, almeno ufficialmente, non lo dice. Ma anche lui, come i tifosi, comincia ad accarezzare il sogno di vedersi e di vedere la Reggina calcare nuovamente palcoscenici importanti.
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    Pippo Inzaghi si prende il secondo posto: 2-1 Reggina sul Genoa

    REGGIO CALABRIA – Si conclude con la vittoria per 2-1 della Reggina sul Genoa il posticipo della 12esima giornata di Serie B. Un big match che non tradisce le aspettative e regala molte emozioni e colpi di scena, concluso con l’aggancio al secondo posto dei calabresi proprio sui liguri.
    Reggina-Genoa, primo tempo di emozioni
    A sbloccare la gara sono i padroni di casa, che dopo un quarto d’ora passano avanti con il secondo gol stagionale di Canotto. Un gioello, con l’esterno che scatta sul filo del fuorigioco su passaggio di Mayer e dopo una meravigliosa azione personale lascia partire un diagonale di destro sul quale non può fare niente Semper. Al 33′ arriva la risposta di Mattia Aramu, che fa 1-1 alla prima vera occasione della partita per il Genoa con il suo primo gol in questo campionato, un colpo di testa su cross dalla destra deviato da Gagliolo. Neanche il tempo di mettere la palla al centro che la Reggina riparte a testa bassa con Rivas: l’ecuadoregno parte in serpentina dalla sinistra, entra in area al 35′ infilandosi tra Sabelli e Bani e cade a terra: è rigore per l’arbitro Maresca, serve però un lunghissimo controllo del Var per confermare la decisione e solo al 42′ Menez si presenta sul dischetto. La sua conclusione dagli undici metri è però debole e centrale, così Semper può respingere senza problemi lasciando il risultato in parità. Per il francese ex Milan e Roma è il secondo penalty fallito da quando veste la maglia della Reggina.
    Hernani la decide dal dischetto
    Nel secondo tempo, dopo appena 7 minuti, i calabresi di Pippo Inzaghi hanno una nuova opportunità dagli 11 metri, per un fallo di mano in area di Czyborra. Questa volta dell’esecuzione se ne occupa Hernani, che spiazza Semper e riporta avanti i suoi. Questo è il gol che regge fino alla fine, perché la Reggina si difende con le unghie e con i denti (soffrendo negli 8 minuti di recupero), senza concedere delle grosse occasioni al Genoa e prendendosi il secondo posto in classifica di Serie B.
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    Venezia, ufficiale: Vanoli è il nuovo tecnico

    VENEZIA – Paolo Vanoli è il nuovo allenatore del Venezia. Lo comunica la società lagunare, che nei giorni aveva esonerato Ivan Ivavorcic. Vanoli, 50 anni, ha firmato un contratto biennale fino al termine della stagione 2023/24. Sarà affiancato da uno staff tecnico composto da Lino Filipe Neves Godinho (allenatore in seconda), Marco Zuccher (allenatore portieri) e Giampiero Ascenzi (preparatore atletico). Nato a Varese, Vanoli ha alle spalle una ricca carriera da calciatore, in cui si è guadagnato due presenze con la Nazionale italiana, vincendo la Coppa Uefa con il Parma e la Coppa Italia sia con il Parma che con la Fiorentina, totalizzando 135 presenze in Serie A e 130 presenze in Serie B.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Gigi Riva compie gli anni: gli auguri del Cagliari

    CAGLIARI – Gigi Riva compie oggi 78 anni e il Cagliari lo celebra con una pagina sul sito web. Non solo. Proprio oggi nel capoluogo sardo ci sarà la prima del film a lui dedicato “Nel nostro cielo un rombo di tuono” del regista Riccardo Milani. “Con oltre 200 reti è stato il miglior marcatore di tutti i tempi nella storia del Cagliari – si legge sul sito del club sardo -. In rossoblù ha vinto per ben tre volte il titolo di capocannoniere della Serie A; eroe tra gli eroi, fu il trascinatore di quella squadra che nella stagione 1969-70 fece l’impresa conquistando uno storico Scudetto, il primo di un Club del sud. In azzurro: campione d’Europa nel 1968, vice campione del Mondo a Messico ’70, miglior marcatore nella storia della Nazionale con 35 reti in 42 partite. Numeri e record eccezionali che già basterebbero da soli per raccontare Luigi Riva da Leggiuno: ma la grandezza del campione travalica tutto ciò e, generazione dopo generazione, lo consegna al Mito. Un attaccante con il dono di far emozionare tutti gli appassionati di calcio: i gol in acrobazia, di testa, al volo, sfidando le leggi della fisica. Quel sinistro al fulmicotone: “un rombo di tuono” che squarciava l’aria e accompagnava la palla in rete. L’uomo: esempio di orgoglio, fierezza, tenacia, lealtà. Arrivato a Cagliari poco più che ragazzino, è diventato simbolo di un intero popolo. Un totem per tutti i sardi che – nell’Isola e nel Mondo – nel giorno del suo settantottesimo compleanno gli si stringono attorno e lo festeggiano con affetto. A chent’annos, Gigi!”.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Diretta Reggina-Genoa ore 20.30: dove vederla in tv, in streaming e formazioni ufficiali

    REGGIO CALABRIA – La Reggina ospita il Genoa nel posticipo del 12° turno del campionato di Serie B. La formazione amaranto guidata da Pippo Inzaghi è in quinta posizione con 19 punti e ha rimediato appena un punto nelle ultime tre giornate (pari a Cagliari dopo i ko con Parma e Perugia). La Reggina presenta, con il Pisa, il miglior attacco del torneo con 20 reti all’attivo. Dall’altra parte, invece, il Genoa di Blessin ha la migliore difesa di B con 8 gol subiti ed è secondo in classifica a quota 22, a meno 5 dalla capolista Frosinone. 
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    Dove vedere Reggina-Genoa: diretta tv e streaming
    La partita tra Reggina e Genoa è in programma alle ore 20.30 e sarà visibile in diretta su Sky, Dazn, Helbiz Live. La diretta streaming sarà disponibile anche su Skygo.
    Reggina-Genoa, le probabili formazioni
    REGGINA (4-3-3): Ravaglia; Pierozzi, Cionek, Gagliolo, Di Chiara; Fabbian, Majer, Hernani; Canotto, Menez, Rivas. Allenatore: Inzaghi. A disposizione: Aglietti, Colombi, Bouah, Camporese, Giraudo, Liotti, Loiacono, Crisetig, Obi, Cicerelli, Gori, Ricci.
    GENOA (4-2-3-1): Martinez; Hefti, Bani, Dragusin, Sabelli; Frendrup, Strootman; Gudmundsson, Jagiello, Aramu; Coda. Allenatore: Blessin. A disposizione: Vodisek, Vogliacco, Czyborra, Calvani, Touré, Portanova, Yalcin, Puscas, Yeboah. 
    ARBITRO: Maresca di Napoli
    ASSISTENTI: Di Iorio-Laudato
    QUARTO UOMO: Pascarella
    VAR: Minelli
    AVAR: Sacchi

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    Reggina-Genoa, serata di gala

    TORINO – La 12ª giornata di Serie B si chiude stasera col botto: alle 20.30 va in scena Reggina-Genoa, rispettivamente a -8 e a -5 dalla capolista Frosinone. Dunque gli amaranto calabresi, facessero l’impresa di battere il Genoa, considerata la squadra più forte della categoria, li agguanterebbero in classifica, balzando dal 5° al 2° posto. E Inzaghi crede in una notte magica al Granillo: “Il Genoa è di gran lunga la squadra più forte, ma noi, grazie al nostro pubblico speciale, possiamo fare l’impresa con una gara perfetta”, dice Super Pippo per caricare i suoi, non escludendo qualche mossa a sorpresa nell’undici iniziale, anche se alla fine potrebbero giocare più o meno i soliti, con Ravaglia in porta (e non Colombi), impreziositi da un Menez falso nueve, finora autore di una bella stagione. Sull’altro fronte arriva un Genoa che fa molti più punti in trasferta che in casa (15 contro 7). Lontano da Marassi, la squadra di Blessin ha vinto a Venezia, Pisa, Ferrara, Cosenza e Terni e perso solo a Palermo. Ma è quasi impeccabile anche il cammino interno della Reggina, la squadra col miglior attacco della B (20 gol), che al Granillo ha già battuto Sudtirol, Palermo, Cittadella, Cosenza ma ha perso nell’ultima uscita interna dal Perugia ultimo. Blessin, reduce dal beffardo pari interno col Brescia, invita il Genoa a essere più conscio dei propri mezzi. A centrocampo ritrova Strootman, assente nell’ultima uscita per la scomparsa del padre, prenderà il posto di Badelj, espulso contro il Brescia e squalificato. Dubbio sul portiere: lo spagnolo Martinez rientra dopo l’infortunio alla spalla ma il croato Semper l’ha sostituito ottimamente, mostrando di essere più reattivo e più sicuro del titolare. “Quando hai due portieri così forti, è una decisione difficile”, dice il tecnico tedesco che in caso di vittoria si riporterebbe in scia del Frosinone e potrebbe anche iniziare una fuga a due verso la A, visti i problemi che mostrano le altre squadre d’alta quota.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO