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    Allegri e la verità sulla rinascita della Juventus

    TORINO – C’è un segreto in questa Juventus che ormai sa solo più vincere in campionato? Contro la Lazio è arrivato il sesto successo di fila, tra l’altro con la prova più convincente della stagione coronata da un tre a zero che rende giustizia alla superiorità bianconera. Sì, c’è un segreto. Che non consiste nel fatto che ha chiuso la porta, impedendo agli attaccanti di Torino, Empoli, Lecce, Inter, Verona e Lazio di segnare. Il segreto è un altro e lo ha spiegato tra le righe Massimiliano Allegri nel post partita in cui invece che alzare la voce nei toni e nelle parole ha comunque preferito mantenere un profilo basso. E allora ecco il segreto: «In queste partite che abbiamo vinto sono stati bravi quelli che sono partiti titolari ma ancora di più poi quelli che sono subentrati nelle ultime mezze ore. Ormai il calcio offre due partite: quella dell’inizio e poi quella della parte finale in cui i subentranti dalla panchina possono fare la differenza». Un indizio importante per quando riprenderà il cammino dei bianconeri dopo il Mondiale quando, in teoria, l’infermeria sarà svuotata e così Allegri avrà più carte da giocare per portare a casa punti e fare scopa.Guarda la galleryJuventus-Lazio sui social, Allegri stravince su Sarri: è tornato Mago Macs!Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Questa è la vera Juventus: sesta vittoria di fila e terzo posto in classifica

    TORINO – “Comincia ad assomigliare sempre più alla Juve di Allegri, anche se non lo è ancora”, avevamo scritto giovedì sera di quella che aveva vinto 1-0 a Verona: la capacità di interpretare la partita pazientando, soffrendo e colpendo il motivo della crescente somiglianza; le troppe occasioni comunque concesse ai gialloblù e una capacità limitata di colpire il motivo del distinguo. Ebbene, quella che ha inflitto alla Lazio la terza sconfitta del campionato, scavalcandola in classifica e riscavalcando l’Inter, è la Juve di Allegri. Non ancora quella che Allegri immaginava in estate, perché le mancano ancora uomini importanti, ma per spirito, mentalità, comprensione della partita è la Juve di Allegri in tutto e per tutto. Ha controllato la Lazio senza rischiare, pur concedendole il possesso, fino al quarto d’ora della ripresa (tiro di Luis Alberto) quando era già sul 2-0, grazie alla doppietta di Kean e a una incisività molto maggiore di quella vista a Verona.Guarda la galleryMoise dai gol pesanti: la Juve ritrova Kean il guerriero

    Forza sei

    La maturazione della squadra bianconera, evidente nelle ultime settimane in cui aveva inanellato cinque vittorie di fila in campionato senza subire gol e aveva perso, decimata, senza demeritare con il Paris Saint-Germain, si è compiuta alla fine di questa prima parte di stagione in cui la Juve e il suo tecnico avevano vissuto momenti durissimi. Compiuta si fa per dire, perché la squadra bianconera può e deve crescere ancora, ma ieri ha mostrato grande maturità tattica, tecnica e mentale: il resto lo faranno sopratutto gli uomini che rientreranno, ma intanto molti di quelli che sono stati in campo in questo periodo sono cresciuti enormemente. Da Kean che ha firmato la vittoria anche ieri con i primi due gol, a Fagioli e Locatelli sempre più autorevoli in mezzo al campo, fino a un Rabiot che ha stravinto il duello con Milinkovic Savic: con tanto di colpo del ko sottoforma del pallone rubato e trasformato nel lancio per l’1-0. Ma tutti meriterebbero di essere citati, compreso Szczesny che a lungo inoperoso ha sfoderato un paio di grandi interventi nel finale, salvando la striscia di partite senza subire gol, arrivata a sei.

    Milinkovic-Savic come Ronaldo: applausi dello Stadium

    Anno nuovo

    Un mare forza 6 dalle cui onde Allegri cercherà di farsi spingere alla ripresa del campionato, il 4 gennaio con la Cremonese, per provare a inseguire il Napoli e un’impresa epica. Nel frattempo potrà continuare a far maturare la sua Juve e a lavorare sulla condizione atletica (ovviamente solo dopo il Mondiale con chi andrà in Qatar) e soprattutto sulla prevenzione degli infortuni che l’hanno tartassata. E completare il recupero di tutti i suoi giocatori, a cominciare da Pogba. Intanto ieri Chiesa ha messo il suo primo graffio su questa stagione, con l’assist per il 3-0 di Milik. Una stagione ancora lunga, che la Juve ha mostrato di volersi e potersi ancora giocare.
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    Diretta Juventus-Lazio ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    TORINO – La Juventus reduce da cinque vittorie consecutive si appresta a disputare l’ultima gara ufficiale del 2022, con la Serie A che va in naftalina per quasi due mesi per far posto alla Coppa del Mondo in Qatar: all’Allianz Stadium di Torino arriva la Lazio dell’ex allenatore bianconero Maurizio Sarri, al quale sono stati rosicchiati cinque punti nell’ultimo mese, ma che è ancora avanti di due lunghezze, a quota 30 al secondo posto della classifica in coabitazione con il Milan. Nella scorsa stagione la Juve si impose 2-0 all’Olimpico e pareggiò 2-2 all’ultima giornata, quella delle lacrime di Dybala e del tributo a Chiellini. Il bilancio recita 97 affermazioni casalinghe in 187 incontri, cui si aggiungono 46 successi biancocelesti e 44 pareggi.
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    Juventus-Lazio: diretta tv e streaming
    Juventus-Lazio, gara valida per la 15ª giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 20.45 all’Allianz Stadium di Torino e sarà visibile in diretta esclusiva streaming su DAZN. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
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    Juventus-Lazio: probabili formazioni
    JUVENTUS (3-5-1-1): Szczesny; Bremer, Bonucci, Danilo; Cuadrado, Fagioli, Locatelli, Rabiot, Kostic; Miretti; Milik. All. Allegri. A disp. Perin, Pinsoglio, Gatti, Rugani, Barbieri, McKennie, Paredes, Di Maria, Soulé, Chiesa, Kean. Indisponibili: Aké, De Sciglio, Kaio Jorge, Iling-Junior, Pogba, Vlahovic. Squalificati: Alex Sandro.
    LAZIO (4-3-3): Provedel; Hysaj, Casale, A.Romagnoli, Marusic; S.Milinkovic-Savic, Cataldi, Vecino; Pedro, Felipe Anderson, Romero. All. Sarri. A disp. Maximiano, Adamonis, Gila, S.Radu, Kamenovic, Marcos Antonio, Luis Alberto, Basic, Cancellieri. Indisponibili: Immobile, Lazzari, Patric, Zaccagni. Squalificati: –
    Arbitro: Massa di Imperia.Assistenti: Bindoni e Tegoni.IV uomo: Cosso.Var: Mazzoleni. Avar: Paganessi. 
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    Juve-Lazio, Vlahovic prova a stringere i denti

    TORINO – A due giorni dal big match contro la Lazio, ultima gara prima del lungo stop mondiale, Massimiliano Allegri ha parecchi dubbi sulla formazione da schierare domenica sera all’Allianz Stadium. Deve fare a meno dello squalificato Alex Sandro e De Sciglio, fermo dal 5 ottobre per un’infortunio muscolare, potrebbe subentrare nella ripresa.
    Torna Szczesny in porta
    La difesa, impenetrabile da cinque giornate di campionato, potrebbe essere formata da Danilo, Bremer e Bonucci, ma Rugani e Gatti sgomitano per avere una chance. In porta, invece, dovrebbe tornare Szczesny dopo che a Verona ha passato il testimone a Perin.
    Ancora Kostic
    A centrocampo Allegri deve fare i conti con Locatelli acciaccato e con Paredes che deve essere valutato: se l’argentino non ce la dovesse fare, spazio ancora a Fagioli e Rabiot con Miretti che potrebbe essere il terzo di mediana, mentre sulle corsie esterne dovrebbero agire Cuadrado e Kostic.
    Come a Verona
    In attacco, visto che Vlahovic ha svolto l’allenamento soltanto parzialmente in gruppo, difficilmente potrà partire titolare: il serbo proverà fino all’ultimo, poi si deciderà se portarlo in panchina. Senza il serbo, Allegri dovrà decidere se puntare ancora su Kean e Milik, come a Verona, oppure dare un turno di riposo al polacco e schierare Miretti alle spalle dell’azzurro.
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    Verona-Juventus, Allegri e la punizione di Verdi: preghiera e fiuuu

    VERONA – Quella di ieri contro il Verona, in trasferta al Bentegodi, è stata una vittoria soffertissima per la Juventus. E a rendere meglio l’idea ci ha pensato proprio Massimiliano Allegri. Il tecnico bianconero ha vissuto con grandissima paura la punizione dal limite dell’area a favore degli scaligeri calciata da Simone Verdi al 92′. Prima della conclusione Allegri si è infatti accovacciato a terra mettendosi le mani sul volto, pur non guardare la potenziale occasione da gol dei padroni di casa. Il tiro è poi terminato alto sopra la traversa e Allegri ha potuto sospirare uno dei vecchi e ormai celebri “Fiuu”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Allegri: “Espulsione Alex Sandro? Merita un premio, ecco perché”

    AllVERONA – Il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo il successo per 1-0 dei bianconeri al Bentegodi contro il Verona: “Non è stata una bellissima partita sotto il piano tecnico ma sapevamo sarebbe potuta andare così. Merito ai ragazzi che hanno capito. Poi è vero che potevamo far meglio poi già il fatto di aver capito è un segno importante. Siamo arrivati dopo un periodo importante, fortunatamente i cambi ci hanno dato una mano sul piano tecnico. Ai ragazzi devo fare i complimenti, hanno fatto una gara come si doveva”. Sull’ultima punizione in favore del Verona, soffertissima, il tecnico toscano si è espresso così: “Lì doveva far fallo Paredes e dovevano accorciare i due centrali di difesa. Poi se Alex non faceva fallo a quest’ora staremmo parlando di un altro risultato. Ad Alex nessuna multa, a lui va dato un premio. Quando arriva al 95′ e pareggiare… Per un fallo mancato avevamo aperto una gara con il Benfica. Quando ci sono queste situazioni devi fare fallo”.
    Allegri: “Kean e Milik hanno fatto bene nella ripresa”
    Su Kean, match winner della partita: “Si posizionava sempre male, doveva defilarsi come nel secondo tempo. Lui e Milik hanno fatto bene nella ripresa. A parte alcune mischie e alcuni cross è andata bene. Poi con i cambi siamo andati in emergenza ma i ragazzi sono stati bravi”.
    Guarda la galleryVerona-Juve che sport è? Rabiot buttato fuori dal campo, tutto ok per l’arbitroIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Kean dà il 5 alla Juve che passa a Verona

    Continua a soffrire e continua a vincere, quella che comincia ad assomigliare sempre più alla Juventus di Massimiliano Allegri (anche se non lo è ancora): per capacità di interpretare i momenti della partita, pazientando, anche soffrendo appunto, per poi colpire. Comincia a somigliare e non è ancora perché concede comunque troppo al Verona, soprattutto nella seconda parte della ripresa (ma anche un paio di contropiede nel primo tempo) quando gli errori di mira gialloblù la salvano dal pareggio, e perché colpisce troppo poco. E’ una Juventus, però, che basta per centrare la quinta vittoria consecutiva in campionato, tutte senza subire reti, e la terza per 1-0 in trasferta: 15 punti che portano i bianconeri a 2 punti dal secondo posto e li mantengono a 10 dal Napoli capolista.

    Lazio e ritorni

    Una posizione ideale, se la Juventus riuscirà completare nel modo migliore il suo campionato premondiale battendo la Lazio domenica sera, per provare a lanciarsi a gennaio in una rimonta che richiamerebbe quella straordinaria del 2015-16 (iniziata vincendo il derby, come la striscia di successi in corso). A gennaio, quando Allegri dovrebbe ritrovare – anzi, trovare, perché finora non l’ha mai avuta – la sua Juventus anche negli uomini. Perché se quella attuale assomiglia a una squadra di Allegri ma ancora non lo è, sia perché concede ancora troppo – nonostante la miglior difesa – sia perché colpisce poco, è anche per il peso e il numero delle assenze che continuano a zavorrarla: da un lato privandola dell’apporto di uomini che potrebbero fare la differenza come Pogba, Vlahovic e Chiesa, per citare tre degli indisponibili di ieri, dall’altro costringendo diversi bianconeri a straordinari che non possono che togliere loro un po’ di brillantezza e lucidità. 

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    Milik assist morale

    Intanto ieri nella ripresa il tecnico bianconero ha recuperato anche Paredes e potuto sfruttare per il secondo spezzone Di Maria, per quanto i due argentini non abbiano inciso molto. Solo ruggine o anche il pensiero del Mondiale che si insinua inconsciamente in testa? Di sicuro non in quella di Rabiot, che corre e contrasta per nulla preoccupato di stancarsi per il Qatar e serve l’assist per il gol di Kean (anche se il “vero” assist è stato il filtrante di Milik per il francese). Un gol pesantissimo.

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