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    Allegri, cosa ha detto alla squadra per battere il Milan

    TORINO – Atro che semplice gestore o manager all’inglese come continua ad etichettarlo qualcuno. Massimiliano Allegri in campo si fa sentire. È un martello. «Nella testa ci deve essere la cattiveria per vincere», ripete ai suoi. Agli incitamenti alterna battute, ordini e indicazioni. E, quando serve, alza la voce e mostra lui stesso ai giocatori i movimenti: dai controlli di palla per superare i diretti marcatori agli smarcamenti. Un modo di dirigere emerso una volta di più nella seduta di ieri mattina, la prima dopo la vittoria di Malmoe in Champions. L’operazione Milan, avversario di domenica allo Stadium, è iniziata con un allenamento intenso sotto gli occhi del presidente Andrea Agnelli , dell’ad Maurizio Arrivabene e del dg Federico Cherubini . Ma sugli spalti della Continassa c’erano anche un gruppo di fortunati tifosi degli Official Fan Club. Tifosi che, oltre ad applaudire e a scattare foto, saranno tornati a casa con buone sensazioni in vista del big match contro i rossoneri e della ripartenza in campionato dopo l’avvio a rilento delle prime tre giornate (un punto tra Udinese, Empoli e Napoli). Se vale il detto – e vale – che alla domenica giochi come ti alleni, i segnali di ieri non possono essere sentenze, ma di certo rafforzano l’ottimismo di Allegri. La Juventus non è ancora fatta e finita. Ma l’allenatore bianconero sta lavorando sui suoi giocatori – e questi sembrano seguirlo con applicazione e serietà – tanto sugli aspetti tecnico-tattici quanto su quelli caratteriali.[…]Guarda la galleryJuve a lavoro per il Milan: Allegri dirige l’allenamento aperto al pubblico

    La mentalità di Allegri

    […] Ma l’Allegri bis, un po’ come nella prima versione juventina, è anche psicologo e motivatore. Stavolta, a differenza del passato, è più alto il numero dei giovani a cui va trasmesso fin da subito cosa significhi giocare in un top club. Questione soprattutto mentale. Come ripete spesso Allegri: “alla Juventus ogni pallone può farti vincere o perdere lo scudetto”. Ieri è tornato a battere sullo stesso tasto: «Nella fatica, se molli un attimo, ti portano subito via la palla. Nella testa ci deve essere la cattiveria per vincere». Sempre. A partire dalla partita di domenica contro il Milan, che i bianconeri vogliono trasformare nel vero inizio del campionato. 

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    Allegri, prove di svolta: la ripartenza Juve tra rimproveri e consigli

    TORINO – Meritato riposo, ieri. Utile anche, ai calciatori bianconeri, per autoconvincersi che… non era un sogno: questi benedetti tre punti sono finalmente arrivati per davvero. Oggi – una volta presa pienamente coscienza del ben fatto – la Juventus torna di nuovo in campo alla Continassa. Il tecnico Massimiliano Allegri ha le idee chiare, chiarissime. E magari ha la voce non proprio al massimo della potenza, visto che al New Stadium di Malmoe ci ha dato dentro in termini di decibel e indicazioni. Non sono mancati rimproveri e improperi, considerazioni che giocoforza detteranno la linea circa il tipo di allenamento che verrà svolto in vista della sfida contro il Milan.Guarda la galleryJuve, i giocatori festeggiano sui social: “Grande vittoria”Tuttosport League “Torneo a Gironi”, crea la tua squadra ora LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri: “Troppi errori, ma non rimprovero nulla ai ragazzi”

    NAPOLI – Massimiliano Allegri mantiene la calma dopo il bruciante ko a Napoli della sua Juventus, che resta a un solo punto in classifica dopo tre giornate di campionato: “In questo momento le cose vanno così – le parole dell’allenatore bianconero a Dazn – stasera ai ragazzi non ho da rimproverare assolutamente niente, mentre con l’Empoli abbiamo fatto una partita un po’ frenetica. Diciamo che in questo momento ci condizionano sicuramente gli errori. Poi bisogna migliorare sotto l’aspetto tecnico perché nel secondo tempo, un po’ per la stanchezza, un po’ per l’imprecisione, abbiamo perso un po’ troppi palloni”.Guarda la galleryNapoli-Juve, quanti errori: Szczesny e Kean bersagli dell’ironia social
    Allegri: “Stare zitti e lavorare”
    Allegri cerca di vedere qualcosa di positivo: “A un certo punto abbiamo ripreso la gara in mano e quindi c’è solo da continuare a lavorare. Stasera la squadra ha fatto anche una prova di carattere, perché credo che Szczesny, nonostante il Napoli, abbia fatto una buona partita, però direi che ha parato poco e niente. Quando nel calcio non vinci devi solo stare zitto e lavorare. L’importante è cercare la prima vittoria. Martedì abbiamo subito la possibilità della Champions e cercheremo di portare a casa la vittoria per iniziare nel miglior modo possibile almeno nella Champions”. Sugli errori di Szczesny e Kean, che hanno favorito i gol di Politano e Koulibaly, dice: “In questo momento ogni errore viene pagato a caro prezzo, ma questo fa parte del calcio. Ci saranno dei momenti in cui le cose ci andranno meglio, però l’importante è continuare a lavorare. Stasera i ragazzi hanno fatto veramente una buona partita. Nel primo tempo forse bisognava essere più lucidi nel cercare il 2-0, abbiamo sbagliato molto vicino all’area. Dopo l’episodio sfavorevole ti cambia l’inerzia della partita. Nonostante quello abbiamo avuto un po’ di difficoltà dopo l’1-1 e poi abbiamo preso gol su calcio d’angolo. Ho chiesto il cambio un attimo prima del primo gol per fermare il gioco e abbiamo preso gol. Non volevo fare il cambio sul secondo e invece l’ho fatto. Però ci sono anche tante cose positive da parte dei ragazzi”.
    Guarda la galleryNapoli-Juve 2-1: Morata illude, che errori di Szczesny e Kean!
    Allegri dà fiducia a Szczesny
    Allegri poi guarda avanti: “Ora bisogna fare rincorsa per raggiungere la il quarto posto e la zona che conta. Ma la cosa che conta adesso è martedì e poi il Milan domenica, abbiamo tanti scontri diretti. Quelli davanti non potrannno vincere sempre. Dispiace perché stasera la partita non è andata nel verso giusto”. Nessun problema con Szczesny, ancora una volta protagonista in negativo: “Szczesny è un gran portiere, sarà lui il portiere titolare della Juventus. Aveva fatto delle buone partite prima di questa e stasera aveva fatto una buona partita anche perché non era mai stato impegnato. poi c’è stata questa palla che gli è sfuggita, martedì sarà di nuovo in porta e dovrà fare bene”.
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    Marchisio: “Juve, questa si vince con l'anima. È il momento di compattarsi”

    TORINO – Seduto al tavolo del suo Legami, ristorante di sushi a Vinovo, Claudio Marchisio ride solo di fronte a una domanda: «Cosa farai da grande?». Si guarda in giro: «Dai, ho le mie attività e seguirle mi impegna parecchio». E il calcio? «Fare l’opinionista mi piace molto. Mi basta questo. Per ora». E ovviamente seguire la Juventus.  Buongiorno Marchisio, come si affrontano partite come Napoli-Juventus di questa sera: emergenza totale, uomini contati e circostanze complicate da un solo punto in due partite? 

    «Dipende da ognuno di loro. Dalla concentrazione, dallo stare sul pezzo, dal carattere che riesci a mettere sulla partita. Al di là della condizione atletica, della tattica, della tecnica. Non devi sbagliarla a livello di testa e di cuore. Anche perché se perdi colpi, in situazioni del genere puoi anche prendere delle saponate storiche. Ma devi andare lì, compatto e convinto, senza pensare troppo».

    Allegri, in una situazione di questo genere, è un valore aggiunto con la sua calma?

    «Certamente! E’ uno che sa benissimo come rimettere in carreggiata tutti, amalgamare il gruppo e non pensare al calendario e a cosa è successo prima. Isolare la partita dal contesto. Non devono pensare al punto in classifica, solo al Napoli e a vincere».

    […]

    Lei ha conosciuto Locatelli, come le è sembrato? E’ uno da Juventus, uno fatto della pasta del vecchio ciclo? 

    «Come umanità e come grinta, sì. Ma non basta. Poi vai in campo e devi dimostrare altro e questa è una stagione complicata. Forse anche più complicata di quella con Pirlo l’anno scorso, quindi entra in un contesto non semplice, ma avrà grandi insegnanti come Chiellini e Bonucci. Però sono ottimista: Locatelli, così come Bernardeschi, Chiesa e magari anche Kean possono formare il nuovo zoccolo duro italiano che porti avanti la tradizione vincente. Le premesse ci sono»

    […]

    Conta anche su Morata?  «Certo! E’ uno che segna sempre gol pesanti. Anche lui, tuttavia, si trova davanti a una stagione nella quale cambiare definitivamente marcia. Trovare la continuità che spesso gli è mancata, mostrare più cattiveria agonistica nel corso della stagione. E’ arrivato a un’età nella quale un grande campione inizia il periodo migliore, quello che poi rimane nella storia. Deve esserne consapevole e sfoderare l’annata migliore della sua carriera».  Una storia che vale anche per Dybala?

    «Certo, molte responsabilità ricadranno su Paulo, inevitabilmente. E lui lo sa».

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    Pjanic: “Amo la Juve e Allegri. Messi e Ronaldo top, ma con Dybala…”

    «Mi hanno voluto fortemente negli ultimi giorni di mercato e io non potevo restare a Barcellona con Koeman: avrei perso un altro anno e  non mi andava perché ho  voglia di giocare. Il Besiktas  è campione di Turchia, è in Champions e… ha la maglia bianconera. Mi hanno accolto alla grande, sarà un’altra bella sfida».

    Quanto è stato vicino al ritorno alla Juventus?

    «Ci sono stati dei contatti e degli appuntamenti con il  mio agente, ma il mercato non è mai facile. Mi sarebbe piaciuto tornare e avrei fatto di tutto per ritrovare Allegri. Amo la Juventus, sono legato ai tifosi e ho un ottimo feeling con il presidente Agnelli. Però nel calcio bisogna guardare avanti e, siccome prima di tutto sono un professionista, adesso voglio togliermi delle belle soddisfazioni con il Besiktas».

    […]

    Ha fatto in tempo a giocare con Cristiano Ronaldo nella Juventus e con Messi nel Barcellona: ci pensa ogni tanto?

    «Sì e mi sento molto fortunato: aver giocato con due extraterrestri così vale come un trofeo. Sono diversi, Leo e Cris, ma anche molto simili:  vivono per competere e vincere, anche in allenamento. Cristiano cura ogni minimo dettaglio, ma non pensiate che Messi non sia un gran lavoratore. Leo, però, ha un dono unico: gli riesce tutto con una semplicità estrema. Anche le punizioni…»

    […]

    Che idea si è fatto dalla partenza lenta dei  bianconeri?

    «È soltanto l’inizio, bisogna restare calmi. E poi c’è Allegri, una garanzia: nessuno è meglio di lui in queste situazioni».

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    Con l’addio di Ronaldo, si aspetta anche lei il salto di  qualità definitivo di Dybala?

    «Paulo ha un grosso peso sulle spalle, ma è già un campione. Io ho avuto la fortuna di giocare con Ronaldo e Messi. Cris e Leo sono due extraterrestri, però è Paulo quello con cui mi sono divertito di più: era tanto bello quanto semplice trovarlo tra le linee e se gli chiedi l’uno-due sai che con lui la pal la torna perfetta. Dybala è un  top, ma come tutti ha bisogno della squadra»

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    Napoli-Juve, Allegri perde Cuadrado: ko per gastroenterite

    Napoli-Juve, assenti anche gli altri sudamericani
    La lista degli assenti si allunga poi con gli altri sudamericani, impegnati con le rispettive nazionali nella notte e che faranno rientro in Italia sono domani alle 11, a poche ore dalla delicata sfida contro gli azzurri di Luciano Spalletti: “Portarli a Napoli col rischio che si facciano male penso abbia poco senso. Restano a casa e riposano, martedì abbiamo una partita importante perché la prima di Champions e la più importante del girone”, il commento di Allegri. LEGGI TUTTO

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    Juve, senti Fagioli: “Farò come Morata, il sogno è tornare”

    Il numero è quello di Andrea Pirlo, il 21. E proprio come fece il maestro da  giocatore, anche Nicolò Fagioli ha deciso di fare un passo indietro con l’obiettivo di compierne due in avanti in futuro. Ieri per il talento classe 2001 di  proprietà della Juventus  è iniziata ufficialmente  l’avventura in prestito alla Cremonese (Serie B). Un  club dove il 20enne centrocampista di Piacenza aveva giocato tra gli 11 e i 14  anni: per lui si era rivelato il trampolino per lo sbarco nel settore giovanile bianconero. In un certo senso, è un po’ come se Fagioli tentasse il bis: una grande stagione a Cremona sarebbe il  modo migliore per tornare alla Juventus dalla porta principale. «Ma non mi sento di aver fatto un passo indietro venendo alla Cremonese – racconta Fagioli a  Tuttosport a margine della presentazione ufficiale  -. A Torino ho debuttato in  Serie A, contro il Crotone,  però con la maglia della Juventus ho giocato soprattutto in Serie C, con l’Under 23. Proprio per questo  la Serie B con un club fantastico come la Cremonese mi sembra un gradino superiore per continuare  a crescere. Castrovilli, ad esempio, è stato qui a Cremona in prestito e nel giro di poco tempo ha conquistato la Nazionale. Il Mondiale? È il sogno di tutti giocarne almeno uno, ma al  momento non ci penso e mi godo l’Under 21»

    Allegri parlava benissimo di lei già nel 2018. Come mai ha lasciato la Juventus, seppur in prestito, proprio nell’anno del ritorno dell’allenatore livornese in bianconero?

    «Perché alla mia età è importante  giocare e  fare  esperienza. Non ci sono rimasto male. Siamo tutti convinti – il mister, la dirigenza e io – che mi servisse una avventura del genere.  Alla Juventus, con i campioni che ci sono, sarebbe stata dura trovare spazio. Non sarà semplice nemmeno qui, ma farò di tutto  per conquistarmi il posto».

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    Ha salutato gli ex compagni della Juventus con un arrivederci?

    «Non c’è stato molto tempo per i saluti. Sono andato via dopo la partita con l’Empoli e quella sera erano tutti arrabbiati per la sconfitta. Il più caloroso è stato Morata. Alvaro mi ha portato a cena con lui. È sempre gentilissimo, abbiamo un ottimo rapporto».

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    E di Cristiano Ronaldo, lei che fa parte della generazione Messi-CR7, cosa non dimenticherà mai?

    «Mi ha fatto l’in bocca al  lupo anche lui. Cristiano non è un ragazzo di molte parole, ama molto di più i fatti. Non a caso segna sempre. In allenamento mi ha colpito tutto di Ronaldo, del resto non lo scopro certo io che è un fenomeno… Ma il tiro e l’abilità  in area, dove è micidiale, visti da vicino sono ancora più impressionanti».

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    Juve, Allegri a lavoro: allenamento congiunto con l'Under 23

    TORINO – Nonostante la rosa decimata per via degli impegni con le nazionali, la Juve di Massimiliano Allegri continua a lavorare alla Continassa. I calciatori rimasti a Torino stamane hanno svolto una seduta tecnica congiunta con l’Under 23 di Lamberto Zauli, concentrandosi poi su esercitazioni tecniche, gestione del possesso palla ed esercitazioni specifiche per ogni reparto. Domani l’appuntamento al JTC è ancora fissato per il mattino per una nuova seduta di allenamento. I bianconeri sono chiamati a rispondere presente sabato 11 settembre alle 18 al Maradona contro il Napoli nella terza giornata di campionato. Dopo un avvio con il freno a mano tirato (un solo punto in due partite), la Vecchia Signora non può permettersi altri passi falsi.  LEGGI TUTTO