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    Bari, Mignani: “De Rossi lo stimo tanto. Antenucci non deve dimostrare nulla”

    Il Bari deve scuotersi dopo due sconfitte di fila e nella prossima giornata dovrà vedersela con la Spal di De Rossi, che si è appena rinforzata con l’arrivo di Nainggolan. La classifica in Serie B sta prendendo una certa forma, con il Frosinone che ha distaccato le avversarie e con una zona playoff ancora molto compatta. I biancorossi hanno bisogno di punti per non perdere il treno della testa.

    Guarda la galleryItalia, da Nicolussi Caviglia a Brunori: quanta Serie B da Mancini
    Bari, le parole di Mignani in conferenza stampa
    Mignani ha preso subito parola spiegando le ultime prestazioni della squadra: “Alla fine della sfida contro il Perugia ho dato a tutti una pacca. Dalla squadra mi aspetto la solita risposta. Non ho mai percepito mancanza di carattere”. Poi sulle caratteristiche del suo gioco: “La mia idea è di mantenere il dominio del gioco e il palleggio cercando di sfruttare la superiorità numerica con gli esterni. Sappiamo bene che si possono incontrare difficoltà, ma tutte le gare offrono spunti e lezioni su cui riflettere. La cosa importante è che non manchino mai fiducia ed entusiasmo”. L’allenatore del Bari ha speso belle parole anche per il suo prossimo avversario in panchina: “De Rossi? Affrontarlo è un grande piacere, lo stimo molto e l’ho apprezzato tantissimo come calciatore oltre che come persona. Ogni volta che lo sento parlare, penso da una persona di livello. Tra il De Rossi calciatore e il Mignani calciatore non ci può essere confronto”.
    “Antenucci non deve dimostrare nulla”
    L’allenatore si è soffermato anche su Antenucci, che non trova il gol dallo scorso 8 ottobre contro il Venezia: “Mirco è un grande professionista, non deve dimostrare nulla, ma in una squadra con 25 giocatori è normale che ci siano delle rotazioni e il mio compito è quello di individuare ogni volta chi è più in forma. Da qui alla fine ci sarà bisogno di tutti”. Poi una piccola postilla anche sul mercato: “Devo essere per forza soddisfatto del mercato del Bari. Benali e Molina hanno fatto calcio vero, dimostrando il loro valore e sono nel pieno della loro carriera. Sono sicuro che daranno il loro contributo alla causa. Esposito è un ragazzo molto giovane che probabilmente ha pensato che la sua carriera fosse in discesa, ma a 20 anni cominci a diventare un ometto e la vita ti mette di fronte a delle realtà che non ti aspetti. Deve essere bravo lui adesso a reagire ed alzare la testa. Credo che abbia tutte le possibilità per diventare un giocatore di un certo livello”. LEGGI TUTTO

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    Stasera Bari-Ternana: chi è da A?

    TORINO – L’11ª giornata di B si apre stasera alle 20.30 con un signor anticipo, Bari-Ternana, cioè si verifica se le sorprendenti squadre di Mignani e Lucarelli possono coltivare ambizioni da Serie A. Il Bari non se la passa bene. Dopo essere salita in vetta alla B senza raccogliere sconfitte nelle prime 8 uscite di campionato, s’è inceppato: ko interno in casa con l’Ascoli (0-2 il 15 ottobre), altra sconfitta nell’ultimo turno (1-0 a Frosinone), inframezzata dall’eliminazione in Coppa Italia (1-0 a Parma). La squadra non segna da oltre 200’ pur avendo i migliori cannonieri della B, l’italo-marocchino Walid Cheddira (8 gol) e l’infinito Mirco Antonucci (5 centri a 38 anni), stasera out per un affaticamento muscolare e probabilmente sostituito da Salcedo. In compenso, in difesa torna a disposizione Di Cesare dopo la squalifica, a centrocampo rientra Maiello, smaltito l’infortunio. Sulla trequarti, al posto dello squalificato Bellomo, agirà Botta. Magnani sprona i suoi: “Non si può stare a lungo senza mangiare”. La Ternana invece, se vince ha l’occasione per riportarsi in testa da sola, in attesa che domani giochino Frosinone e Genoa. Già, sabato scorso gli umbri hanno perso in casa dai liguri ma la squadra non ha demeritato, prima di quel ko veniva da 5 vittorie di fila. “Guardiamo avanti in virtù delle certezze maturate nell’ultima partita”, dice Lucarelli, stasera squalificato, che prepara una gara con un occhio di riguardo per la rivelazione dei pugliesi, Cheddira, che fra un mese potrebbe essere l’unico giocatore italiano presente in Qatar, assai probabile che figuri fra i convocati del Marocco. Negli umbri, potrebbero esserci anche novità nell’assetto della squadra. Previsto uno stadio San Nicola con oltre 30mila spettatori: è ciò che Lucarelli più teme, oltre alla voglia di riscatto del Bari.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Il Bari, l'unica imbattibile

    TORINO – In questa B delle grandi piazze, si parla poco del Bari. Eppure, la squadra di Mignani, dopo 5 giornate è l’unica a essere ancora imbattuta. Se i pugliesi sono “solo” quinti (a -3 dal duo di testa, Reggina e Brescia), è perché, pur non subendo mai gli avversari, hanno raccolto qualche pareggio di troppo (3 in tutto). Soprattutto in casa, dove non hanno ancora vinto. Se il 2-2 di Parma all’esordio valeva quasi come una vittoria, anche per la grande prova disputata, al Bari sono finora mancati i risultati del San Nicola: 1-1 col Palermo, 2-2 più sanguinoso con la Spal, dopo essere stati avanti 2-0. Ma la squadra ha buoni valori, visti i già 2 successi esterni su tre uscite: prima il 3-1 di Perugia, sabato scorso l’1-0 di Cosenza. Insomma, pur disponendo della spinta unica del San Nicola,  il Bari per ora si esprime meglio fuori casa, ma non è certo un difetto, c’è tutto il tempo per migliorare il rendimento casalingo. Anche perché le potenzialità ci sono tutte. Davanti, il duo Cheddira-Antenucci è già andato a segno 7 volte (4+3), miglior coppia d’attacco della B, 9 in tutto le reti segnate, solo la Reggina (11) ha fatto meglio. E nell’ultimo giorno di mercato, l’attacco è stato completato con gli arrivi di Salcedo (Inzaghi non voleva che lasciasse l’Inter, ha dovuto convincerlo lui) e del francese Scheidler, un gigante prelevato dal Digione, con caratteristiche diverse dalle altre punte, per rendere il reparto ancora più assortito, considerato che c’è pure il colombiano Ceter, una specie di Lukaku dei poveri, finora frenato da qualche problema fisico di troppo ma che se sta bene, in B può fare grandi cose. In panchina, siede il genovese Michele Mignani, 50 anni, che esordì da giovanissimo come difensore nella Samp che vinse lo scudetto nel 1991, vivendo poi una onesta carriera fra B e C. Da allenatore, era da qualche anno che andava tenuto d’occhio. Nel 2018, col Siena aveva sfiorato la B (con una squadra falcidiata dalle assenze fu sconfitto in finale playoff dal Cosenza). Nella passata annata ci è riuscito col Bari, centrando un obiettivo che nelle due precedenti stagioni, con squadre sicuramente sulla carta più forti, il secondo club dei De Laurentiis aveva fallito. Dunque Mignani qualcosa di suo ci mette, praticando un 4-3-1-2 armonico ma sempre pronto alla verticalizzazione ficcante e spesso decisiva. E attenzione al portiere: fra i pali è stato lanciato Elia Caprile, il miglior 2001 d’Italia nel suo ruolo, scuola Chievo, prelevato dal Leeds ma nella scorsa stagione era in prestito in C alla Pro Patria: ragazzo solido, ottimo fisico, con le sue parate sta portando punti come gli attaccanti. Completano un cocktail veramente saporito, elementi come l’argentino Ruben Botta, trequartista con un estro da categoria superiore, il jolly Folorunsho (Mignani lo utilizza da mezzala) che da l’impressione di essere cresciuto ancora. E poi l’esperienza di Maiello in mediana e di Pucino sulla fascia destra. E attenzione pure all’altra mezzala, Maita, una delle più belle scoperte di questa B, che aveva assaggiato solo da ragazzino nella Reggina, a dimostrazione di quanti talenti navighino nell’anonimato della C e aspettino solo di essere valorizzati. Infine, aver cambiato la norma sulle multiproprietà, posticipando la cessione al 2028, ha dato tranquillità alla società e probabilmente pure alla squadra. Anche se ai tifosi baresi, non dispiacerebbe che i De Laurentiis fossero obbligati a cedere prima, cioè nel caso in cui la squadra salisse in A. E potrebbe accadere già in questa stagione, perché i mezzi ci sono anche se è sempre meglio viaggiare a fari spenti e lasciare il peso di essere favoriti alle altre grandi piazze. Come il Cagliari, a cui il Bari fa visita sabato alle 14, crocevia importante per capire chi delle due può far sul serio per la A. LEGGI TUTTO