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    Juve, quell'equilibrio da spezzare

    TORINO – L’equilibrio è uno dei concetti più cari a Massimiliano Allegri, ma non quello che caratterizza l’avvio di stagione bianconero. A essere in sostanziale equilibrio, in questo caso, sono infatti i tiri fatti e i tiri subiti in campionato dalla Juventus: 82 i primi, 88 i secondi. Equilibrio che per giunta si spezza guardando alla Champions, dove le conclusioni effettuate dai bianconeri sono state nettamente meno, 22, di quelle subite, 34 (peggio solo i Rangers con 40). In Europa però la Juve ha giocato solo due partite e una contro una delle principali favorite, il Paris Saint-Germain dal tridente stellare: il bilancio non è certo bello (e d’altra parte lo sono ancora meno i risultati), ma lo si potrà riguardare più avanti.
    IL BILANCIO in equilibrio del campionato, invece, è decisamente più preoccupante: intanto perché l’equilibrio è sostanziale, ma i tiri subiti sono comunque più di quelli fatti, poi perché è frutto di sette giornate e perché in queste sette la Juve ha affrontato sei squadre che al momento si trovano dal 10° posto in giù in classifica. E oltre il 10° posto è la squadra bianconera sia per quanto riguarda le conclusioni verso la porta avversaria, sia per quanto riguarda quelle concesse verso la propria: per la precisione dodicesima per tiri fatti, tredicesima per quelli subiti. E’ chiaro che il numero di tiri, fatti e subiti, incide su quello dei gol, realizzati e incassati, e dunque sui risultati. In questo senso la Juve è riuscita anche a sfruttare bene quanto creato e limitare quanto concesso, visto che ha l’ottavo attacco della Serie A con 9 gol e la seconda difesa con 5 reti subite. Il rapporto tra le due, però, ossia il +4 della differenza reti, resta però troppo stretto: il Napoli ha una differenza reti di +10 e le altre squadre ai primi quattro posti, Atalanta, Udinese e Lazio, tutte di +8. E hanno tra 7 e 4 punti in più della Juve. Che deve segnare di più, oppure subire di meno: ma di certo spezzare quell’equilibrio tra tiri fatti e concessi.
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    Allegri e la sorpresa anti PSG!

    PARIGI – Più si avvicina l’ora x, ovvero le 21 di questa sera, e più cresce la voglia da parte di Massimiliano Allegri e del suo staff di sorprendere il PSG con una Juventus aggressiva e determinata. Del resto questa è in teoria la partita in cui i bianconeri hanno meno da perdere tra le sei che dovranno giocare nel proprio girone: in casa dei più forti del gruppo e tra i favoriti in assoluto per la vittoria della Champions. Ecco che, anche per dare un pugno in faccia alle notizie negative che arrivano dallo staff medico – Di Maria meglio tenerlo fuori per una settimana abbondante al fine di evitare che i dolorini muscolari diventino qualcosa di più mentre di Pogba che si è finalmente deciso a operarsi con 43 giorni di ritardo si sa già tutto – il tecnico toscano sarebbe sempre più propenso a far scendere in campo una squadra da una parte più protetta in difesa e dall’altra più efficace e pericolosa in attacco. Il tutto, ovviamente, sempre con undici giocatori in campo….

    La soluzione sarebbe una difesa a tre, tre marcatori veri, Danilo, Bonucci e Bremer e un reparto offensivo con due punte di ruolo, ovvero Vlahovic e Milik. A “rimetterci” sarebbero i terzini che peraltro non offrono in questo periodo niente di che, anzi, per un centrocampo a cinque con Paredes in regia sin che riesce a resistere visto che nel Psg ha giocato pochissimo mentre con la Juve era in campo solo sabato scorso a Firenze, due mezzali come Rabiot e Miretti e sugli esterni Kostic a sinistra e a destra probabilmente McKennie, utile non tanto in fase di spinta sulla fascia ma a coprire in mezzo quando il giovane Miretti proverà a migrare verso l’area avversaria.

     Dunque non resta che attendere e aspettare che il count down arrivi allo zero.

    Guarda la galleryChampions League, Psg-Juve: la probabile formazione di AllegriIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, la difesa in pressing per fermare un attacco record

    TORINO – La partita di questa sera al Grande Torino presenta tante sfide dirette e indirette. Non c’è in palio solo il prestigio di una partita che è sempre stata ricca di emozioni ma tant’altro. Il Toro ha diverse cose da dire e cancellare: lo 0-7 dello scorso anno, batosta che non si dimentica e che è entrata nella storia negativa del club. E poi c’è da vincere, almeno una volta, contro una grande del campionato. Il Milan, dal canto suo, pensa e sogna in grande. Gli servono i tre punti per continuare la sua corsa verso lo scudetto. La partita, tra le altre cose, è intrigante anche sotto l’aspetto dei numeri. Quella di Pioli, per esempio, con 33 gol è la squadra che assieme al Sassuolo in trasferta ha segnato di più. “E’ vero – conferma Juric -, fuori casa segnano tanto. Sarà durissima”. Una vera e propria macchina di gol con giocatori che vanno a bersaglio con grande facilità. E ne ha tanti, mica uno solo: Ibra (8 gol), per esempio, che inizialmente partirà dalla panchina. Poi Giroud (8), Leao (7), Kessie (5), Messias (4) e Theo Hernandez (4). Elementi che ti possono colpire in qualsiasi momento e quando meno te lo aspetti. Il Toro, dal canto suo, risponde con una difesa di ferro […]Sullo stesso argomentoJuric: “Voglio lavorare per alzare la qualità di chi ho in rosa”Torino LEGGI TUTTO