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    Torino, blitz di Moretti per Vazquez. Mazzocchi per Berisha e soldi

    Tutto fuorché comodo, il viaggio di Emiliano Moretti. Ma, dal ritiro del Toro a San Pedro vicino a Murcia, il braccio destro di Davide Vagnati ci teneva troppo a riuscire ad arrivare in tempo allo stadio Antonio Puchades, nella Ciutat Deportiva de Paterna, a nord-est dal centro di Valencia. In programma, venerdì, l’amichevole tra la formazione locale e i francesi del Clermont. Gli sembrava di tornare anche un po’ a casa, data la lunga militanza del vice-dt granata nel Valencia, dal 2004 al 2009, prima del Genoa e del ciclo nel Toro con la fascia di capitano al braccio. Anche se, va detto, Moretti non ha potuto salutare molti sodali dei suoi tempi: è tutto cambiato a Valencia, i vertici societari sono diversi, il tempo ha scavato rivoluzioni.

    Un blitz per Jesus Vazquez

    In ogni caso, il blitz programmato da Moretti e Vagnati era tutto fuorché motivato da aspetti sentimentali: vacci a dare un’occhiata, vedi anche se raccogli, se scopri qualcosa, gli aveva detto il dt. Ed Emiliano è partito. Obiettivo, andare a osservare da vicino un giocatore in particolare, già da tempo nel mirino dei granata. In esclusiva, la notizia uscì su queste colonne lo scorso 30 novembre. Titolo: “Un giovane Leone per la fascia sinistra – Il Toro su Jesus Vazquez”. Leone scritto maiuscolo, perché è il soprannome di questo talentuoso terzino sinistro di 19 anni (ne compirà 20 il 2 gennaio), cresciuto nel vivaio valenciano, con esordio in prima squadra in Coppa del Re quando non era ancora maggiorenne. Nella scorsa stagione il decollo nella Liga, con 15 partite, 8 da titolare. Quest’anno, con Rino Gattuso allenatore, ha invece trovato meno spazio per la concorrenza in rosa (4 presenze), stretto com’è tra gli altri esterni mancini Gayà e Lato. Alto un metro e 82, Jesus Vazquez mostra un dinamismo atletico notevole, la tecnica è buona non solo nel piede sinistro, ha senso della posizione e spinge come uno stantuffo. Belle progressioni, dribbling. La qualità dei cross, la grinta nei ripiegamenti. Tatticamente, il 3-4-2-1 di Ivan Juric lo premierebbe. Colonna dell’Under 19 spagnola, aveva già detto la sua negli anni scorsi anche con le 3 selezioni nazionali inferiori, dall’Under 16 in su. Sotto contratto sino al 2025, ora vuole lasciare il Valencia: gioca troppo poco, con Gattuso non sono esattamente rose e fiori, ha chiesto di essere ceduto e da almeno un paio di settimane il suo club ha scoperto che il Torino è interessato per gennaio. Vagnati lo valuta sui 3 milioni, gli spagnoli però ne chiedono più di 4. Durante la ripresa, Moretti lo ha vi sto giocare (con proprietà) nell’amichevole vinta per 4 a 2 contro il Clermont. Partito titolare, ha trovato spazio per 45 minuti dopo l’intervallo, quando Gattuso ha ribaltato interamente la formazione e mandato in campo un bel po’ di riserve. Morale: interesse vivo, verace, dimostrato una volta di più dal blitz del vice-dt granata (con tanto di fotografia sugli spalti: lo hanno riconosciuto in tanti, a Valencia).

    Aina, Singo, Bayeye

    Per la cronaca, in Spagna il Torino ha già seguito più volte anche un altro giovane terzino di qualità, ma in questo caso destro: Arnau Martinez del Girona, 19 anni, nazionale Under 21. D’altra parte si sa, Ola Aina è in scadenza già a giugno (e dunque può essere sacrificato a gennaio pur di intascare qualcosa), mentre vari interessamenti sono arrivati al Torino per Wilfried Singo, in scadenza nel ‘24. E Brian Bayeye sarà dato via in prestito, tra un mese. Sondaggi ci sono stati anche per l’ex azzurrino Fabiano Parisi, 22 anni, freccia sinistra dell’Empoli, già nel mirino anche di qualche topclub: ma i toscani lo valutano o poco meno di 15 milioni, non sono cifre da Toro. Tornando a destra, Bartosz Bereszynski è sicuramente un’alternativa già trattata dal Torino con una Samp che ha bisogno di vendere e incassare, data la crisi societaria ed economica in cui versa. I doriani chiedono 4 milioni. Per Vagnati è un’alternativa, non una priorità: anche perché il nazionale polacco ha già 30 anni. Per la destra, ma per la prossima stagione, Vagnati segue anche Pasquale Mazzocchi della Salernitana, ora infortunato (ginocchio saltato in Nazionale, già operato, con rientro possibile tra fine febbraio e inizio marzo). E proprio la Salernitana per la porta si è ora buttata con concretezza su Etrit Berisha (che ha chiesto di lasciare il Torino per tornare a giocare), visto che il titolare Luigi Sepe si è appena procurato una lesione muscolare al polpaccio (rischia fino a 2 mesi di stop). Vagnati riflette: l’idea può essere cedere l’albanese, ma incassando un diritto di prelazione per Mazzocchi a cifre prefissate, per luglio. Il Torino lo valuta sui 5 milioni, a Salerno si ragiona sopra gli 8. LEGGI TUTTO

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    Toro oltre il Mondiale: ecco il programma dei serbi al rientro dalle ferie

    TORINO – Incredibile, ma ad Ivan Juric non pare vero. E spiace per la Serbia. Milinkovic-Savic, Lukic e Radonjic, con l’eliminazione al girone di qualificazione del Mondiale, presto torneranno a Torino. L’allenatore croato ha concesso ai tre una settimana di vacanza, dopodiché li aspetterà per il ritiro spagnolo che si terrà dall’8 al 17 dicembre a San Pedro del Pinatar dove si disputeranno due partite amichevoli: contro l’Espanyol (sabato 10) e l’Almeria (venerdì 16). Per ora restano in due in Qatar: Rodriguez con la Svizzera e Vlasic con la Croazia.
    Uomini e moduli
    Detto questo, Juric in Spagna avrà a disposizione la rosa quasi al completo per un mese, situazione che dal suo arrivo a Torino non si è mai verificata. Il tecnico, dunque, avrà l’occasione di lavorare duro e, magari, provare anche alcuni sistemi di gioco nuovi per sorprendere gli avversari che ormai conoscono a memoria il suo 3-4-2-1. Il tutto tenendo presente che la difesa continuerà sempre ad essere a tre, su questo l’allenatore non transige.
    In odor di cessione
    Novità, poi, per quanto riguarda il mercato in uscita: in queste ultime ore l’interesse della Reggina per il portiere Berisha si è intensificato e non è escluso che il trasferimento si possa concretizzare. Molte richieste anche per il turco Ilkhan (Cremonese) e per Adopo (Frosinone).
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    Torino, Berisha in tuffo tra Spezia e Reggina

    TORINO – Inutile nasconderlo, al Torino c’è il problema Etrit Berisha. Non è un caso, ci mancherebbe, visto che il numero uno albanese ha giustamente chiesto di giocare di più e il Torino gli ha fatto presente che intende puntare su Vanja Milinkovic-Savic che, tra l’altro, anche al mondiale sta confermando di essere un ottimo portiere. Chi l’avrebbe mai detto sino a pochi mesi fa?

    Berisha cerca squadra

    Detto questo, torniamo a Berisha. Davide Vagnati gli sta cercando una collocazione. In queste ore si è fatta avanti la Reggina di Pippo Inzaghi. Squadra di serie B ma seconda in classifica con l’ambizione di conquistare la Serie A. Una possibilità che il granata sta prendendo in serie considerazione anche se preferirebbe andare allo Spezia che dopo l’incidente a Dragowski. A questo punto i granata cercano un dodicesimo, oppure più semplicemente un terzo se decideranno di promuovere il giovane Gemello. Questa, infatti, è una possibilità concreta.
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    Torino, Berisha: “Mi aspettavo di giocare di più”

    TIRANA (ALBANIA) – “Nelle ultime partite della scorsa stagione ho avuto l’opportunità di giocare da titolare, ho fatto diverse gare e credo di aver dato il massimo per aiutare la squadra e di aver fatto bene. Mi aspettavo di giocare di più, di avere molto più spazio. Farò il massimo per prepararmi per ogni partita e aspetterò la mia occasione ma è chiaro che se andrà avanti così valuterò l’opportunità di andare altrove”. Lo ha detto il portiere del Torino e capitano dell’Albania, Etrit Berisha, alla vigilia dell’amichevole di Tirana contro l’Italia.

    Poi Berisha analizza il momento dell’Albania e dice la sua sulla sfida contro l’Italia: “È una partita importante per noi, soprattutto dopo i risultati fatti in Nations League. È ?importante fare bene in questa partita e ottenere un buon risultato. Conoscendo l’Italia sappiamo che sarà una gara molto difficile ma abbiamo le qualità giuste per affrontarli. Quando giochiamo contro squadre al nostro livello o sotto non abbiamo la concentrazione giusta, quando invece affrontiamo squadre superiori l’atteggiamento e la motivazioni sono quelli giusti e facciamo meno errori. Non abbiamo paura ma abbiamo rispetto dell’Italia, sono un buon gruppo e lo hanno dimostrato nella vittoria dell’Europeo”.

    Le parole di Reja, ct dell’Albania

    Per novanta minuti dovrà mettere a tacere il suo cuore ma a 77 anni sfidare l’Italia da ct dell’Albania sarà speciale. Edy Reja non farà sconti all’Air Albania Stadium di Tirana ma si godrà comunque il momento. “Domani non posso tifare per l’Italia e mi piacerebbe fare risultato, magari un 3-3 o un 4-4, così ci sarebbero anche tanti gol – le parole del tecnico goriziano alla vigilia – Sarà comunque una festa: quando il presidente federale mi ha detto che avremmo giocato contro l’Italia ero felicissimo, anche se è un’amichevole sono particolarmente emozionato”. Per gli azzurri, però, sarà un test dal sapore amaro visto che fra pochi giorni inizierà un Mondiale che ci vedrà ancora spettatori come nel 2018. “È stata una delusione un po’ per tutti, l’Italia avrebbe meritato ma poi ci sono gli episodi e all’Italia è andata male. Mi è dispiaciuto soprattutto per Mancini, si sente responsabile, ma per fortuna, passato il momento, ha accettato di rimanere per continuare il progetto e sono convinto che farà benissimo. Sta lavorando anche per il futuro, sono curioso di vedere Pafundi di cui mi parlano benissimo, ci sono Miretti, Fagioli, giocatori che avrà modo ora di vedere all’opera. Gli auguro che possa centrare altri obiettivi perché se lo merita”.

    Sul perché l’Italia non sia andata al Mondiale, Reja ha la sua idea: “Prima c’erano dei blocchi con 6-7 giocatori della Juve, dell’Inter, del Milan, ora Mancini deve pescare un po’ dappertutto, ci sono tantissimi stranieri e diventa difficile fare una squadra competitiva, ci sono pochi calciatori che giocano in squadre che hanno esperienza internazionale. Mancini anzi è stato bravo, certo, è tosta stare fuori da due Mondiali di fila ma speriamo che la prossima volta non falliremo”.

    Per quanto riguarda la sua Albania, “sta crescendo e con l’Italia sarà un test importante che ci darà attraverso la prestazione il valore di questa squadra, mi auguro che faccia ancora passi avanti. Mi dispiace che molti giocatori non siano stati concessi dalle società, avremmo avuto una squadra competitiva. Mi manca un po’ di gente ma chi scenderà in campo darà il 100% e ho totale fiducia in loro. Domani mi interessa soprattutto la prestazione, al di là del risultato che è fatto di episodi”. Ma nonostante le assenze, Reja resterà fedele alle sue idee: “Il 3-5-2 l’ho adottato nel Napoli 15 anni fa, ora lo fanno anche Conte e Mancini e passano per innovatori. Ma è un modulo che mi ha permesso di arrivare lontano e che mi ha dato soddisfazioni anche qui. A Mancini ho fatto i complimenti perché con questo modulo ha dato equilibrio alla squadra, facendo prestazioni eccezionali”.
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    Toro: il gol di Sanabria, i messaggi di Juric

    SEEKIRCHEN – Un bel gol di Sanabria di testa (palla all’incrocio su punizione-cross liftata di Rodriguez) e il Toro batte anche l’Apollon Limassol, campione di Cipro, dopo i cechi del Mlada Boleslav e i campioni turchi del Trabzonspor. Ma la notizia vera è un’altra: la formazione titolare schierata da Juric, tutte riserve in blocco a parte il portiere (Berisha), con in campo due Primavera, Antolini e N’Guessan, e diversi giocatori fuori ruolo per forza, per arrivare a 11 (Verdi in mediana, Adopo in difesa…). Il turnover poteva essere logico, pensando alle fatiche del ritiro e all’imminenza della difficile partita di sabato, in Francia, contro il Nizza. Ma una scelta così… clamorosa, senza vie di mezzo, cioè non mescolando riserve e titolari come si fa solitamente, appare chiaramente anche come un messaggio stentoreo alla società: quando arrivano i rinforzi promessi da maggio? In tribuna, qui in Austria a Seekirchen, Vagnati. I summit con Juric continuano anche così, dunque. Non solo nell’hotel che ospita il Toro a Waidring, ma anche a distanza… LEGGI TUTTO

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    Torino, nessun dubbio per Berisha, Ricci e Pellegri: sono confermati

    Quattordici milioni di conferme. Il Torino si affaccia al mercato estivo con una rosa ricca di spine da risolvere, Juric che invoca rinforzi in doppia cifra e Vagnati che appunta nomi in tutti i reparti, ma nonostante lo scenario il club granata dovrà comunque attingere alle proprie casse per confermare in organico – riscattare, quindi – alcuni degli elementi da cui all’ombra della Mole si intende ripartire. […] Gran parte della somma, allora, riguarda Samuele Ricci, arrivato a gennaio in prestito dall’Empoli e per il quale negli scorsi mesi è scattato l’obbligo di riscatto. Un obbligo da 8,5 milioni, cifra decisamente contenuta per un ragazzo del 2001 che in granata si è imposto strada facendo e di recente ha vissuto anche l’emozione dell’esordio nella Nazionale di Mancini. […] Il 20enne di Pontedera ha lavorato sodo al Filadelfia nei primi mesi dell’anno solare, ha iniziato il processo di “juricizzazione” per diventare un centrocampista completo e ha raccolto di conseguenza otto maglie da titolare nelle ultime nove partite di campionato.Sullo stesso argomentoIzzo, Verdi e Zaza: il risparmio è di 15 milioniCalciomercato Torino

    Nove come le apparizioni del coetaneo Pellegri, anche lui approdato in granata nell’ultima finestra invernale e una volta soltanto schierato da titolare. Ma Juric lo conosce alla perfezione, avendolo lanciato ai tempi del Genoa, e crede ciecamente nel potenziale del ragazzone ligure: per questo ha dato mandato alla società di procedere con il riscatto dal Monaco, per una cifra vicina ai 4,5 milioni più altri 0,5 di eventuali bonus. Ecco allora che gli iniziali quattordici milioni di conferme sono quasi raggiunti, soprattutto aggiungendo il gruzzoletto che Cairo dovrà versare alla Spal per il riscatto di Berisha tra i pali. L’estremo difensore albanese, nel corso della stagione, ha scalzato a Milinkovic-Savic l’ideale numero uno sulle spalle, ma quando chiamato in causa non è stato esente da qualche incertezza. 

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    Torino, tutto fatto per il vice Berisha: preso Gabriel

    In attesa dei colpi per la formazione titolare il direttore dell’area tecnica Vagnati ha chiuso per il secondo portiere che nella prossima stagione agirà alle spalle di Berisha: trovato l’accordo con Gabriel, seguito da tempo e svincolato dal Lecce. Un arrivo che ovviamente porterà all’uscita di Milinkovic-Savic, il quale nella stagione scorsa ha perso il posto da titolare proprio in favore dell’albanese. Registrato il primo ingresso per la stagione 2022-23, va ora dato conto dei discorsi aperti con l’Atalanta. Discorsi pure oliati dall’arrivo a Bergamo del direttore sportivo Tony D’Amico e che procedono in più direzioni. Il neo dirigente della Dea, ex Verona, vanta infatti un eccellente rapporto con Ivan Juric, legame destinato a favorire – quantomeno – qualche confronto in più tra le parti. Gli ultimi coinvolgono il talentuoso Caleb Okoli, pregiato frutto dell’alta scuola di Zingonia: il giovane difensore, nell’ultima stagione in prestito alla Cremonese, ha dimostrato di essere pronto per il grande salto in Serie A e Vagnati ha anche il suo nome appuntato sul taccuino.Sullo stesso argomentoToro, Belotti non dà segnali: Vagnati cerca un nuovo bomberCalciomercato Torino

    L’Atalanta di certo non vuole privarsi per il futuro del 20enne di origini nigeriane, richiesto in questi giorni anche dal Verona e dallo stesso neo promosso club grigiorosso, ma d’altro canto Okoli potrebbe assicurare un rinforzo al reparto difensivo granata – prossimo a incassare l’addio di Bremer – a costo pressoché nullo, se si eccettuano le spese dell’ingaggio per un prestito secco. Una soluzione che decisamente non piace a Juric, ma che strizzerebbe l’occhio alle casse della società, con la possibilità di investire altrove (servono rinforzi sostanzialmente in tutti i reparti) le risorse a disposizione. A proposito di risorse, la novità delle ultime ore è proprio un ulteriore interessamento sull’asse Torino-Bergamo, ma questa volta in direzione opposta. La Dea, infatti, ha chiesto informazioni al club granata circa la posizione di Wilfried Singo, giovane in rampa di lancio all’ombra della Mole.

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    L’ivoriano, esploso in un classico 3-5-2, con Juric e in un centrocampo a quattro si è reso protagonista di una stagione positiva, ma certo non eccezionale. Per questo il suo profilo non è considerato incedibile, a patto però di ricevere un’offerta decisamente importante: non sotto i 20 milioni, la base di partenza da cui cominciare a trattare. Una cifra che mantiene, per ora, l’Atalanta tiepida, anche perché Cairo – come nel caso di Bremer – preferirebbe incassare milioni senza annacquare la cessione con contropartite tecniche. Ma siamo solo agli inizi di giugno e i fronti aperti, sulla direttissima Torino-Bergamo, sono davvero tanti: sono attesi aggiornamenti già nei prossimi giorni.

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    Torino, Milinkovic-Savic in vendita. Berisha no

    Vanja Milinkovic-Savic finirà sul mercato. Inevitabilmente, possiamo aggiungere, anche se poi la notizia apre subito a un quesito successivo: ma chi se lo compra? E a quanto? Resta il fatto che l’esperimento societario (cioè quel caldo suggerimento della scorsa estate a Juric a promuovere il serbo titolare) è nei fatti naufragato tra fine inverno e primavera. Il suo agente, ben conosciuto sul mercato internazionale, dovrà essere bravo a inventarsi, a scovare una possibile cessione: e all’estero potrebbero allargarsi maggiori possibilità per varie ragioni. Una partenza in prestito, se non a titolo definitivo. Berisha, d’altra parte, dovrà essere riscattato per forza via Spal, come da contratto originario di un anno fa (prestito con obbligo). Sta dando maggiori garanzie rispetto a Vanja, anche se una tantum l’errore (o l’incertezza) lo sforna anche lui.Sullo stesso argomentoToro, riecco Joao Pedro. Simeone molto più caroCalciomercato Torino

    Un salto di qualità gradito a Juric presuppone l’acquisto di un titolare nuovo di maggior livello tecnico e potenzialità. Nonché più giovane del 33enne Berisha. Un ripiego sarebbe invece la ricerca di una banale riserva del portiere albanese. E questo quadro è ben chiaro nel Torino, al bivio delle decisioni future. Tanto che quei rumour di cui si dava conto tempo fa quanto al cagliaritano Cragno portavano già alla luce, per l’appunto, la volontà del club di soppesare anche profili di primo piano, agganciabili in modo realistico e a cifre non folli, così da far compiere un salto di qualità al reparto. E poi resterà da capire l’opzione Gemello: il quale, a 21 anni, ha pienamente mostrato le sue qualità in allenamento, ma in un caso pure in partita, con Juric. Tenerlo ancora come terzo portiere significherebbe condizionarne la crescita, per forza di cose. 

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