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    Sudtirol, la favola non è finita

    TORINO – No, non è finita la favola del Sudtirol. Qualcuno sosteneva che con l’addio di Pierpaolo Bisoli, esonerato due turni fa, si fosse conclusa. Che quella squadra capace nella scorsa stagione, al debutto B, di prodursi in una annata memorabile, chiusa in semifinale playoff, si fosse smarrita, non fosse più in grado di ripetersi. Certo, i fasti dello scorso campionato sono lontani e in questa stagione ormai non si potranno bissare. Ma anche questa annata può dire ancora qualcosa d’importante per gli altoatesini. Lo si è capito sabato scorso, quando il Sudtirol a sorpresa è andato a vincere 3-2 a Venezia (aprendo la crisi dei lagunari). Negli altoatesini è andato a segno, per la prima volta in B, la punta Rauti, l’ex Toro ha sbloccato la gara. Poi, per ribaltare il Venezia che aveva capovolto la gara con la doppietta del danese Gytkjaer, nel Sudtirol è salito in cattedra l’albanese Silvio Merkaj che, approfittando di qualche regalo degli avversari, prima ha siglato il 2-2 e poi s’è procurato il rigore della vittoria, trasformato da Casiraghi, una rete che l’ha portato in testa alla classifica cannonieri, 9 gol come Coda della Cremonese. Un successo che ha permesso al Sudtirol di salire a quota 20, tenendo a distanza la zona calda della classifica. Vittoria maturata con l’allenatore Federico Valente in panchina, promosso dalla Primavera altoatesina (che sotto la sua guida stava ottenendo buoni risultati), in attesa che la società trovi un nome di categoria. In realtà, Valente potrebbe essere l’uomo giusto per il resto della stagione, lo si era capito anche al suo esordio, trasferta a Bari: Sudtirol in 10 già al 16’ per il rosso a Cuomo ma capace in inferiorità numerica di pareggiare con Vinetot il vantaggio pugliese di Sibilli su rigore, prima di arrendersi nel secondo tempo al gol vittoria del quarantenne Di Cesare. Insomma, sconfitta sì, ma partita segnata dall’espulsione iniziale e nel complesso squadra che non aveva demeritato. Col successo sul Venezia poi, Valente si è di fatto guadagnato la permanenza sulla panchina del Sudtirol fino alla chiusura del girone d’andata, fissata a Santo Stefano. Andrà dunque in panchina domani, quando al Druso di Bolzano sbarcherà la Reggiana di Alessandro Nesta che vive un momento difficile, l’operato dell’ex difensore inizia a essere messo in discussione anche da chi finora l’aveva difeso. Poi, il 26, il Sudtirol chiuderà il girone d’andata in casa dell’ostico Lecco. A quel punto la società tirerà le somme su Valente. C’è da dire, però, che questo Sudtirol, rispetto a quello della passata annata, ha perso un po’ di solidità difensiva, che era il suo punto di forza: 23 gol al passivo non sono pochi, squadre che stanno alle spalle hanno un dato migliore. Questo perché in estate il reparto ha perso due importanti interpreti come Curto (ora al Como ma piace in A) e Zaro (colonna del Modena), non debitamente rimpiazzati. Però il ds Bravo ha fortemente voluto e azzeccato il colpo Silvio Merkaj, 26 anni, albanese nato a Valona ma formatosi calcisticamente da noi, nelle serie minori. Il Sudtirol l’aveva pescato in C nell’Entella, ma prima era passato per Castel Del Piano, Foligno, Igea Virtus, Gelbison, Bitonto e Vastogirardi. Merkaj è una prima punta ma che sa fare tutto, basta guadare i suoi numeri nel Sudtirol, 3 gol e ben 6 assist in 12 presenze. A inizio stagione, quando sembrava che gli altoatesini potessero replicare la scorsa formidabile annata, Merkaj faceva sempre la differenza e anche se subentrava, il segno lo lasciava sempre. Probabilmente non è un caso che la successiva flessione in campionato del Sudtirol sia in buona parte caduta durante la sua assenza, Merkaj ha salato 5 gare per un problema muscolare dalla sesta all’undicesima giornata e al suo rientro faticava ad essere il giocatore decisivo d’inizio campionato, anche perché nel frattempo la squadra stava avvitandosi. Poi è arrivato il trionfo di Venezia, che può scrivere tutta un’altra storia. Anche per Merkaj la cui avventura calcistica meritava di intrecciarsi con la favola Sudtirol. Che non è finita, anzi. LEGGI TUTTO

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    Samp-Catanzaro: Pirlo si gioca tutto

    TORINO – Dopo le cinque gare di ieri, l’8ª giornata di Serie B prosegue oggi con le restanti cinque partite. Fra le quattro gare delle 16.15, brividi a Marassi, dove la Samp di Pirlo ospita il Catanzaro di Vivarini, l’ex regista della Juve si gioca la panchina. In teoria al Maestro dovrebbe essere dato tempo fino alla gara del 7 ottobre ad Ascoli, quella prima della sosta per le nazionali. Ma è chiaro che se la Samp – precipitata al penultimo posto dopo i risultati di ieri – dovesse perdere la quarta gara su quattro al Ferraris, la posizione di Pirlo si farebbe critica: la classifica piange e annuncia una stagione difficile, se non arriva la svolta. E attenzione al Catanzaro: i calabresi non erano così competitivi da decenni, sono l’unica neo pronossa che possa coltivare sogni di gloria e hanno dimostrato di aver assorbito il terribile 0-5 che gli ha inflitto il Parma in casa quando erano entrambe appaiate in testa. Poi il Catanzaro ha sfiorato la vittoria a Bari (2-2) e impattato col Cittadella in casa (1-1), ma la squadra c’è tutta e ha le carte in regola per un campionato importante. Il clou però, si gioca alle 18.30, allo Zini la Cremonese ospita la capolista Parma. I padroni di casa cercano ancora il primo successo interno, da due turni sono sotto la guida di Giovanni Stroppa (subentrato a Davide Ballardini), nei quali hanno raccolto 4 punti (2-2 all’esordio con l’Ascoli, promettente 1-2 a Cosenza). Bomber Coda è a 5 reti, cioé ha già segnato la metà dei gol che aveva realizzato nella scorsa stagione al Genoa, frenata da qualche incomprensione. E infatti questo Coda somiglia di più a quello leccese quando in due stagioni segnò 42 gol e portò i salentini in A. Di sicuro oggi tanti tiferanno Cremonese: i grigiorossi se vincono si rilanciano anche in chiave A diretta ma sopratutto fermerebbero la fuga del Parma. Gli emiliani di Pecchia stanno realizzando la miglior partenza in B della loro storia. Sono imbattuti e hanno raccolto 5 vittorie e 2 pari. Insomma, il Parma – squadra tecnicamente di Serie A ma al terzo anno di B – se supera anche questo esame, forse più probante di quelli affrontati finora, può veramente dire di essere la squadra da battere. Le altre gare delle 16.15. Intrigante Bari-Como. I pugliesi nell’infrasettimanale hanno incassato a Parma la prima sconfitta in campionato ma la squadra (quella che pareggia di più, 5 volte su 7), è attardata in classifica. In più, in settimana nella piazza ha tenuto banco la polemica sulle “negatività” che affliggono il Bari e che ha coinvolto prima lo storico capitano Di Cesare, poi anche la dirigenza. Legittimi e fondati i dubbi espressi dalla tifoseria sull’operato della società negli ultimi mesi. E dunque chissà che clima maturerà oggi al San Nicola, dove sbarca un Como che è la squadra del momento, la più in palla, reduce da 4 vittorie di fila. Moreno Longo, dopo un esordio in campionato choc (ko a Venezia, 3-0) sta facendo un gran lavoro e alle spalle ha la società più ricca d’Italia, i fratelli indonesiani Hartono. Il test di oggi dirà se il Como può lottare pure per la A diretta, anche se giustamente Longo parla di obiettivo playoff, perché il valore della squadra sembrerebbe quello ma i risultati degli ultimi tempi autorizzano a sognare in grande. Discorso simile per il Palermo che ha gli stessi punti del Como. Oggi la corazzata di Corini ha un test-verità in casa col Sudtirol (che esattamente un anno fa sbancava il Barbera e metteva le basi per diventare la squadra rivelazione della scorsa stagione). In settimana, la bella vittoria dei rosanero a Venezia (1-3) lascia intuire che il Palermo abbia i mezzi per aumentare il passo e mantenersi in zona A diretta, specie dopo che si è sbloccato bomber Brunori (suoi i tre gol al Penzo). Ma non va dimenticato che nell’ultimo turno in casa, il Palermo ha perso dal Cosenza, per questo che la gara col Sudtirol sembra una verifica chiave sulle potenzialità della squadra di Corini. Gli altoatesini di Bisoli sono ancora imbattuti ma vengono da tre pari di fila in cui hanno sofferto non poco. Pesa l’assenza in attacco, per infortunio, dell’albanese Merkaj, acquistato in estate dall’Entella in C: nelle prime gare era stato sempre decisivo e aveva segnato già 2 gol al debutto nella categoria. Dopo il suo infortunio, l’attacco è tornato quasi  tutto sulle spalle del pur ottimo Odogwu, ma la squadra ne sta risentendo anche se comunque il Sudtirol pare in grado di bissare la scorsa fantastica stagione. Infine, in chiave salvezza, si gioca Cittadella-Lecco. Nei veneti, a quota 9 punti, reduci dall’ottimo 1-1 di Catanzaro, c’è la sensazione che stia funzionando la mezza rifondazione della squadra operata in estate. Nel Lecco invece, che per le note vicende giudiziarie ha iniziato dopo la stagione e ha disputato solo 4 gare (con un punto raccolto), traballa la panchina di Luciano Foschi, l’uomo che ha riportato i blucelesti in B dopo mezzo secolo. LEGGI TUTTO

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    Venezia-Palermo: chi è da A?

    TORINO – Turno infrasettimanale in Serie B, 7ª giornata: sette gare oggi, tre domani. Il clou è Venezia-Palermo, fischio d’inizio alle 20.30, cioé il confronto fra due serie candidate alla A, anche diretta. Sabato, i lagunari di Vanoli, nello 0-0 di Brescia, hanno dato l’impressione di essersi risparmiati, magari pensando al fatto che per la gara di stasera il Palermo ha avuto un giorno in più per recuperare. Il Venezia però, vi arriva da imbattuto e con due punti in più dei siciliani e ricordandosi che nella scorsa stagione iniziarono a risalire la classifica dopo un avvio di stagione difficile quando sbancarono il Barbera con una rete del totem Pohjanpalo, Vanoli era appena subentrato e stava mettendo le basi per il gran lavoro del mesi successivi che ha portato al Venezia attuale, seconda forza della B dietro al Parma. Il Palermo di Corini, invece, venerdì sera, ha fallito l’esame di maturità quando è stato battuto in casa dal Cosenza. Il tecnico dei rosanero non l’ha presa con particolare sportività, parlando di leggera superiorità dei suoi, ma il campo ha detto che la vittoria dei calabresi è stata ineccepibile e bisognerebbe riconoscerlo, non solo per rispettare l’impresa fatta dagli avversari ma anche per capire meglio i propri limiti. A iniziare dal modulo, un 4-3-3 che lascia dubbi: già non aveva funzionato nella scorsa stagione, anche se in questa dovrebbero esserci uomini più adatti per metterlo in pratica. Ma intanto quest’anno finora non mette bomber Brunori nelle condizioni di pungere (ancora zero gol per lui). Alle 20.30 iniziano altre 4 gare. Occhio a Reggiana-Pisa, cioé Nesta contro Aquilani, chi riesce a decollare? Entrambi hanno vinto nel turno precedente (gli emiliani sullo Spezia a Cesena, i toscani sulla Feralpisalò a Piacenza), non hanno avuto un avvio di campionato dei più semplici ma chi vince stasera dovrebbe ritrovarsi con ben altra classifica, vista sui playoff, probabilmente. Intrigante anche Sudtirol-Modena, entrambe ancora imbattute. Gli altoatesini di Bisoli, sabato a Terni, hanno evitato il ko al 94’ grazie al rigore segnato da Casiraghi con cui a sorpresa è sempre più capocannoniere della B (6 reti, grazie a 4 penalty trasformati), forse la prova meno convincente finora del Sudtirol. Il Modena di Bianco invece, prometteva bene, ma nelle ultime due uscite ha raccolto solo pari contro due neopromosse come Feralpisalò e Lecco, perdendo l’occasione di sbarcare in zona A diretta, anche se i canarini sono a un solo punto dal Venezia secondo. Nella scorsa stagione però, il Modena (guidato da Tesser), fu una delle poche squadre che vinse al Druso di Bolzano (0-2) e le formazioni sono ancora parecchio simili a quelle della scorsa annata. Da brividi Spezia-Brescia che si giocherà a Cesena. Nei liguri, un punto in 5 uscite, Alvini si gioca la panchina. Ufficiosamente al tecnico verrebbe dato tempo fino alla sosta per le nazionali di ottobre. In realtà, se la squadra dovesse fallire anche stasera, è pronto il ritorno di Gotti, ancora sotto contratto, che avrebbe dato la disponibilità ad allenare la squadra anche in B, dopo l’esonero (fatale per lo Spezia) della scorsa stagione in A. E attenzione al Brescia: ha giocato solo tre partite, ma ha fatto 7 punti e non ha ancora incassato reti, complimenti a Gastaldello che sta cancellando la retrocessione ai playout della scorsa stagione, cogliendo al meglio l’occasione della riammissione in B ottenuta al posto della defunta Reggina. Alle 20.30 si gioca uno “spareggio salvezza” da brividi: l’Ascoli di Viali, rinfrancato dal 2-2 ottenuto sabato a Cremona ma con appena 4 punti in classifica, riceve la Ternana che finora ha raccolto 4 ko e 2 pari e l’ultimo, col Sudtirol, odora di beffa, vittoria sfumata nel recupero come era successo nel turno precedente a Como quando il successo era sfumato fra l’83’ e il 94′. Alle 18.15 le altre due gare: Cosenza-Cremonese (i calabresi dopo il blitz di Palermo potrebbero alzare l’asticella, i lombardi alla seconda uscita con Stroppa in panchina dopo il 2-2 interno dell’esordio con l’Ascoli) e Lecco-Feralpisalò, due neopromosse che cercano la prima vittoria, sul fondo assieme allo Spezia con un solo punto. Domani, fischio d’inizio alle 20.30, completano il turno Catanzaro-Cittadella, Como-Sampdoria e Parma-Bari. LEGGI TUTTO

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    Sudtirol, un’altra favola è possibile

    TORINO – Quest’estate, durante il mercato, c’era chi, un po’ avventatamente, parlava di “smobilitazione al Sudtirol”, dopo la cessione di due capisaldi della difesa, Zaro e Curto, passati a Modena e Como. Poi però c’è il campo, il giudice supremo, l’unica cosa che conta, ben più delle speculazioni giornalistiche. E il campo dice che gli altoatesini di Bisoli, giocando tre partite su quattro, sono imbattuti, hanno messo insieme sette punti, con due vittorie di fila nelle ultime due uscite e si trovano a -3 dal due di testa Catanzaro-Parma che però ha giocato tutti i 4 turni, dunque il Sudtirol potrebbe essere potenzialmente in vetta con gli emiliani e i calabresi. Alla faccia della smobilitazione. La squadra di Bolzano è stata definita da Bisoli “un diamante grezzo” e sembra un’immagine azzeccata. In campo, rispetto alla squadra della scorsa stagione che chiuse al 6° posto e arrivò in semifinale playoff, il nuovo Sudtirol punge di più, tant’è che gli altoatesini hanno il secondo miglior attacco della B, 8 gol segnati contro i nove del Catanzaro. Bel risultato per Bisoli che da sempre deve convivere con l’ingenerosa nomea che le sue squadre non fanno gioco. E anche la classifica cannonieri è dominata da calciatori del Sudtirol: comanda Casiraghi con 4 segnature (tre si rigore) ma a due ci sono Odogwu e Merkaj. Su quest’ultimo, ad agosto ha scommesso ad occhi chiusi il ds Bravo che lo ha inseguito a lungo prima di riuscire a prelevarlo in C dall’Entella, dove aveva ottimi numeri. Acquisto azzeccassimo, non solo per i gol. Perché l’italo-albanese Silvio Merkaj è l’attaccante che ha più cambiato le partite del Sudtirol, finora. Nella gara d’esordio, subentra all’intervallo con gli altoatesini che sono sotto in casa con lo Spezia e finisce 3-3, anche grazie a un suo assist. Poi arriva la vittoria a Piacenza sulla Feralpisalò: Merkaj subentra nella ripresa e segna il gol del 2-0. Quindi il 3-1 all’Ascoli: i marchigiani segnano per primi e giocano un gran primo tempo. Poi entra Merkaj e cambia tutto: un gol e due assist e finisce 3-1. In sintesi, grazie a lui il Sudtirol ha acquistato quel peso offensivo che nella scorsa stagione un po’ mancava, quando di fatto l’attacco era quasi tutto sulle spalle (larghe) di Odogwu. Certo, gli altoatesini mantengono quella solidità e quadratura tipica delle squadre di Bisoli, anche se di fatto il Sudtirol sta incassando in media 1.33 gol a partita, dato sicuramente migliorabile. Ma più che di smobilitazione, per il Sudtirol bisognerebbe parlare di rilancio in grande stile. Anche perché, sul 6° posto finale della passata stagione, pesavano comunque i zero punti conquistati nelle prime tre giornate, quando Bisoli doveva ancora arrivare. Stavolta, dopo tre uscite gli altoatesini sono già nei quartieri alti, con tutta l’intenzione di restarci. Anche grazie, ovviamente, alle reti di Daniele Casiraghi, 30 anni, l’altro uomo in più del Sudtirol: non solo è capocannoniere della B ma, mettendoci l’uscita di Coppa Italia, il suo score stagionale dice 4 partite, 5 gol e 2 assist. E pensare che poco prima di Ferragosto, dalla C era giunta una maxi offerta per lui, dalla Triestina, che dopo tante annate difficili con la nuova proprietà punta a tornare al più presto in B. Il Sudtirol non ha fatto una piega, Bisoli in quei giorni lo impiegava nella sfida di Coppa Italia a Marassi contro la Samp (eliminati ai rigori) dove Casiraghi si è tolto anche lo sfizio di segnare al Ferraris, prima di diventare l’attuale capocannoniere della B. Alla ripresa dopo la sosta, sabato 15 alle 14, il Sudtirol sarà di scena a Cosenza, “casa” di Bisoli (memorabile la salvezza che ottenne ai playout nel 2022 coi calabresi). Tornare dal San Vito-Marulla con un altro risultato positivo, prolungando l’imbattibilità in campionato, farebbe dire a tutti che anche in questa stagione il Sudtirol può scrivere un’altra favola, come quella dell’anno scorso. E magari con un finale ancora più bello. LEGGI TUTTO

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    La favola Sudtirol sfida la corazzata Bari

    TORINO -Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, va in scena Sudtirol-Bari, prima gara delle semifinali playoff di Serie B. Domani alla stessa ora si giocherà Cagliari-Parma, le partite di ritorno sono previste, rispettivamente, venerdì e sabato. Ma intanto c’è molta curiosità per la gara di stasera al Druso di Bolzano. Da una parte c’è una delle più grandi rivelazioni nella storia della Serie B, quel Sudtirol che sotto la guida sagace di Bisoli, da squadra debuttante nella categoria, si sta producendo in una stagione che, al di là di come andrà a finire, resterà indimenticabile. Venerdì sera gli altoatesini hanno superato il turno preliminare dei playoff facendo fuori, a modo loro, la Reggina: Sudtirol compatto e sul pezzo per tutta la gara, fino al colpo letale inflitto ai calabresi all’89’, col tiro di Casiraghi deviato nella propria porta da Loiacono. Una serata magica e fortunata, insomma, l’unico guaio è stato l’infortunio di Masiello, il leader della difesa altoatesina, che non potrà più scendere in campo in questa stagione per una lussazione al gomito e contro il Bari sarebbe stato un ex non proprio rimpianto dai tifosi pugliesi: visti i trascorsi coi galletti con un episodio legato al calcioscommesse, già per le due partite di campionato coi pugliesi il Sudtirol aveva preferito non convocarlo. Ma nell’arco delle due gare, stavolta sarà più difficile per gli altoatesini perché il regolamento dei playoff dà una bella mano al Bari. I pugliesi hanno chiuso al terzo posto, hanno cioè il vantaggio del miglior piazzamento che permette loro – teoricamente – di salire in A con 4 pareggi. Quindi, per i ragazzi di Bisoli sarà fondamentale vincere stasera in modo da poter andare venerdì al San Nicola di Bari con la possibilità di giocare per due risultati. Per stasera, la maggior incognita potrebbe essere la condizione fisica dei pugliesi di Mignani che non scendono in campo dal 19 maggio, quando persero 4-3 in casa del Genoa, partita che non aveva alcun riflesso sulla classifica e in cui alcuni titolari furono tenuti a riposo: dopo 10 giorni senza giocare, qualche rischio di perdere brillantezza c’è. Ma è anche vero che va verificata la tenuta atletica del Sudtirol che torna in campo dopo tre giorni, in una stagione in cui nessuna squadra di B quasi mai ha giocato a così poca distanza di tempo, le partite si sono quasi sempre preparate nell’arco dei 7 giorni. Anche se, l’entusiasmo che si vive in queste ore a Bolzano e dintorni, potrebbe mettere le ali ai ragazzi di Bisoli. Attenzione però, a come finì, il 10 aprile al Druso, il confronto in campionato fra le due squadre: gara equilibrata che non si sbloccava ma furono fondamentali i cambi di Mignani, la decise nel recupero il subentrato Gregorio Morachioli, grande scoperta del ds Polito, scovato a gennaio in C nel Renate, rivelatosi nel finale di campionato del Bari come l’uomo in più che ha dato un contributo fondamentale per garantire il prezioso 3° posto finale dei pugliesi. Poi, in generale, l’organico del Bari non è solo superiore a quello del Suditrol negli undici titolari ma dispone anche di un maggior numero di alternative di livello (stasera out solo Ceter e Pucino), anche se mettere sotto questo Sudtirol che sta vivendo una favola non sarà semplice. Resta il fatto che, comunque vada a finire, in finale playoff approderà una squadra che lo scorso anno giocava in C, essendo entrambe matricole. Non c’è da stupirsi, chi riesce ad emergere dalla Lega Pro, spesso riesce a fare molta strada anche in B. LEGGI TUTTO

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    La favola Sudtirol all’esame Reggina

    TORINO – Stasera, fischio d’inizio alle 20.30, prendono il via i playoff della Serie B con la prima gara del turno preliminare, Sudtirol-Reggina (domani sera alla stessa ora l’altra partita, Cagliari-Venezia). Stadio Druso di Bolzano esaurito da giorni e non in grado di soddisfare le tante richieste dei tifosi ospiti che saranno confinati in un ristretto spazio di uno stadio che contiene poco più di 5mila spettatori e che stasera si mostrerà del tutto insufficiente alle richieste per l’attesissima sfida. Il regolamento del preliminare può dare una mano agli altoatesini: in caso di parità al 90’, si giocano i supplementari, al termine dei quali, se la parità persiste, si qualifica per le semifinali playoff il Sudtirol, in virtù del miglior piazzamento in campionato (gli altoatesini hanno chiuso al 6° posto, la Reggina settima). Il Sudtirol di Bisoli vorrebbe essere la mina vagante dei playoff, delle sei contendenti è di sicuro la meno accreditata ma dopo aver stupito per tutta la stagione, diventando da esordienti nella categoria la favola della Serie B, perché non ripetersi anche ai playoff che talvolta sono ancor più sorprendenti del campionato? Bisoli ci crede, dice che i suoi non giocheranno per il pareggio e vorrebbe dedicare l’eventuale passaggio del turno alla Romagna martoriata dall’alluvione (vive a Cesena), le sue favorite per la vittoria finale dei playoff sono Parma e Cagliari. Stasera schiererà il Sudtirol col consueto e compatto 4-4-2, con Mazzocchi e Odogwu di punta, supportati sulle fasce da Rover e Casiraghi. Assenti Davì, Celli e Schiavone. Sull’altro fronte una Reggina che ha conquistato la qualificazione ai playoff solo una settimana fa, all’ultimo minuto dell’ultima giornata, con la rete di Canotto che ha piegato l’Ascoli al 94’. Gli amaranto hanno vissuto una stagione sulle montagne russe. Nel girone d’andata sono stati la rivelazione della B e hanno lottato per la promozione diretta in A. Poi, da gennaio il brusco calo con una lunga serie di sconfitte, come se la squadra avesse risentito delle vicissitudini societarie che hanno portato a una penalizzazione finale di 5 punti (che a un certo punto erano 7). Ma la conquista dei playoff ha ricaricato l’ambiente, anche se in queste ore, più che della partita, a Reggio Calabria si discute di due cose. La prima sono le accuse rivolte da altri club, come il retrocesso Perugia (“la Reggina anziché pagare le tasse ha tesserato giocatori”, dice il presidente Santopadre), il club calabrese ha risposto con un comunicato in cui si parla di sfogo da parte degli umbri derivato dagli insuccessi sportivi. Il secondo argomento è il futuro di Pippo Inzaghi: dalla Turchia sono sicuri, l’attuale tecnico della Reggina, legato agli amaranto per ancora un paio di stagioni, avrebbe già un’intesa di massima col Karagumruk, la squadra che ha appena esonerato Andrea Pirlo. La Reggina, nonostante il contratto in essere, potrebbe non opporsi: da tempo all’interno della società è iniziata un dibattito sulla gestione-Inzaghi e non mancano le perplessità sul rendimento tenuto dalla squadra da gennaio, i tanti ko non possono essere spiegati solo con l’incertezza che i calabresi hanno vissuto durante la battaglia giudiziaria  (la Reggina ha evitato di andare al Collegio di Garanzia del Coni, l’organo supremo della giustizia sportiva, per non stravolgere il finale di stagione, in attesa di un verdetto che avrebbe congelato la disputa dei playoff). Dunque per Inzaghi, che piace a club di B come il Pisa, potrebbe anche essere l’ultima partita sulla panchina della Reggina. Stasera intanto, potrebbe schierare in avanti Canotto dall’inizio, in coppia con Strelec, modulando la squadra col 3-5-2 adottato da qualche tempo. Assenti Camporese, Rivas, Menez e Cicerelli, oltre al lungo degente Obi. Visto che al Druso di Bolzano i tifosi amaranto saranno poche centinaia, a Reggio Calabria sarà possibile seguire la partita su un maxi schermo installato all’Arena dello Stretto. Chi si aggiudica il preliminare, sfiderà il Bari in semifinale playoff, andata lunedì 29 maggio alle 20.30 in casa della vincitrice della gara di stasera, ritorno a Bari alla stessa ora di venerdì 2 giugno. LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Sudtirol e Parma-Palermo: che partitissime!

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Genoa-Reggina 1-0), la 31ª giornata di Serie B prosegue oggi con otto gare. Fra le sei partite delle 14, spiccano i due match clou. Il Cagliari ospita il lanciatissimo Sudtirol, issatosi al 3° posto, chiamato a rispondere alla vittoria del Genoa secondo, ora a +8 su di loro. Il club altoatesino, debuttante assoluto in B, non vuole più fermarsi anzi, nessuno è riuscito a stopparli nel 2023. Se ci fosse stato Bisoli in panchina dalla prima giornata, vista la media punti tenuta con lui, ora il Sudtirol contenderebbe il 2° posto al Genoa. Ma il Cagliari farà di tutto per ridimensionare gli altoatesini, dovendo rafforzarsi in zona playoff (ora è sesto): con Ranieri, l’Unipol Domus è un fortino inespugnabile (dal suo arrivo solo vittorie in casa e uno 0-0 col Genoa) e oggi sarà gremitissimo, vincere poi vorrebbe dire portarsi a -3 dagli altoatesini e dunque insidiarli nella conquista del 3° posto (che ai playoff garantisce la promozione in A con 4 pareggi). Bisoli, che giocò e allenò il Cagliari, sogna un pesce d’aprile alla sua ex squadra, Ranieri vuole ancora inseguire il 2° posto, cioè la A diretta, almeno finché l’aritmetica lo consentirà. L’altra grande sfida è Parma-Palermo. Dopo l’ultimo turno, i siciliani di Corini hanno scalzato dalla zona playoff proprio gli emiliani che ora sono noni in classifica a un punto dai rosanero, è dunque una sorta di spareggio per farli, anche se entrambe le squadre hanno i mezzi per disputarli. Per il Parma, è un’occasione d’oro: il Palermo di Corini si presenterà al Tardini con 9 indisponibili, di cui almeno sette potrebbero essere titolari. In più, lo stesso bomber Brunori, al rientro dopo un infortunio, dovrebbe partire dalla panchina. Riuscirà ad approfittarne la squadra di Pecchia che deve anche riscattare il brutto ko di Como di prima della sosta? Nelle altre gare delle 14, trasferta delicata per il Pisa, quinto in classifica, che fa visita al Cosenza, i calabresi sono reduci dal colpo grosso in casa della capolista Frosinone e con 9 punti conquistati nelle ultime 4 uscite danno l’impressione di potersi salvare direttamente. Il Como, pur dichiarando di voler pensare solo alla salvezza, è di scena a Venezia, coi lagunari che oggi disputerebbero i playout col Cosenza. I lariani, dovessero imporsi, entrerebbero a tutti gli effetti in lizza per un posto ai playoff. Discorso analogo per la Ternana che fa visita alla Spal: dal ritorno di Lucarelli in panchina, la squadra gira e buon per le avversarie che abbia raccolto meno di quanto meritasse. Per la Spal di Oddo invece, è quasi un’ultima chiamata: i ferraresi oggi sarebbero retrocessi, bisogna invertire la rotta giacché la salvezza diretta oggi dista 5 punti. Lo stesso discorso vale anche per il Brescia che va ad Ascoli: i lombardi, crollati all’ultimo posto a 28 punti come la Spal, cercano ancora il primo acuto del 2023, ci proveranno in casa dei marchigiani che, dopo aver fatto bene nelle prime gare della gestione Breda, prima della sosta hanno raccolto tre sconfitte di fila e con un altro passo falso rischiano di essere risucchiati nella bagarre salvezza. Due le sfide delle 16.15. Per la capolista Frosinone, una trasferta da prendere con le pinze a Perugia: gli umbri cercano i punti salvezza (e mercoledì recuperano la gara della 29ª giornata con la Reggina rinviata per rischio sismico), i ciociari devono dimostrare che il ko interno di prima della sosta col Cosenza è stato un incidente di percorso. Per gli scommettitori comunque, il Frosinone è già in A: non accettano puntate sulla loro promozione, la si dà per scontata, visti gli 11 punti di vantaggio sul Sudtirol terzo, a otto giornate dalla fine. Il Bari invece, proverà a riprendersi il 3° posto ospitando il Benevento, l’altra grande delusione stagionale che non può più fallire (è a -3 dai playout e a -4 dalla salvezza diretta). Il turno si chiude domani col posticipo Modena-Cittadella, fischio d’inizio alle 16.15. LEGGI TUTTO

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    Reggina-Cagliari: Inzaghi sfida Ranieri

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Modena 5-2) la 30ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, 7 si giocano alle 14, il clou nella gara delle 16.15, quando andrà in scena Reggina-Cagliari. I calabresi stanno vivendo un 2023 complicato. Gli amaranto di Pippo Inzaghi hanno perso 7 delle 9 partite disputate da gennaio (devono recuperare la gare di Perugia dello scorso turno, si giocherà mercoledì 5 aprile alle 20.15), risultati che hanno fatto perdere la lotta per la A diretta e ora c’è da difendere la partecipazione ai playoff. Ma al momento, a tenere banco è la vicenda dei mancati pagamenti Inps e Irpef da parte della Reggina che ha saltato le scadenze di febbraio e marzo. Questo perché il club calabrese, aderendo al concordato per la ristrutturazione del debito ereditato dalla precedente proprietà, vede bloccata dal Tribunale di Reggio Calabria la possibilità di pagare i contributi richiesti. E’ un conflitto fra giustizia sportiva e ordinaria ma di fatto, teoricamente, la Reggina rischia pure l’esclusione dal campionato, anche se nel club amaranto si respira una certa tranquillità e ci si chiede perché non sia ancora giunto il deferimento relativo alla scadenza di febbraio che porterebbe con sé anche una prima penalizzazione. E in un Granillo traboccante d’entusiasmo, con almeno 13 mila spettatori, arriva il Cagliari di Ranieri, reduce dalla bella vittoria in rimonta sull’Ascoli (4-1). Ora i sardi hanno gli stessi punti dei calabresi (42), ma per conquistare il miglior piazzamento playoff devono fare l’ultimo scatto, migliorare il rendimento esterno, con Ranieri non hanno ancora vinto fuori casa ma la scarsa incisività in trasferta è un problema che si portano dietro da inizio stagione. Fra le gare delle 14, la capolista Frosinone, a +12 sul Bari terzo, ha la possibilità di fare un altro decisivo passo per la conquista della Serie A ospitando il Cosenza che però, pur terzultimo in classifica, ha fatto 6 punti nelle ultime 3 uscite. Il Genoa, secondo a -9 dal Frosinone, ha una gara da prendere con le pinze a Brescia: con Gastaldello (un passato importante nella Samp, oggi per lui è derby), i lombardi, pur essendo sul fondo, hanno frenato la caduta libera degli ultimi mesi pareggiando nelle ultime tre uscite, i liguri di Gilardino vengono da due vittorie di fila, tre nelle ultime quattro giornate. La rivelazione Sudtirol, 4° a -5 dal Genoa, riceve al Druso di Bolzano la Spal di Oddo, che oggi sarebbe retrocessa. Gli altoatesini di Bisoli, messa in tasca la salvezza, adesso parlano apertamente di miglior piazzamento possibile nella griglia playoff, sarebbe un risultato formidabile per una società al debutto assoluto in B. Il Pisa, quinto in classifica, per tenere botta nella corsa playoff, deve riscattare il ko di sabato scorso a Modena nella sfida interna con l’inguaiato Benevento (oggi disputerebbe i playout col Venezia) che dall’avvento di Stellone in panchina viaggia, fra mille problemi, alla media di un punto a partita. Il Parma, scalzato dalla zona playoff dopo il successo di ieri sera del Palermo, è di scena a Como e attenzione ai lariani: anche se Longo continua a parlare solo di salvezza, oggi in caso di vittoria potrebbero fare un pensierino ai playoff, visto che hanno un buon passo, sono imbattuti da 6 partite nelle quali hanno conquistato 10 punti.  Discorso analogo per l’Ascoli che ha gli stessi punti dei lariani (36) e che  riceve un Venezia chiamato a cambiare  registro (un punto nelle ultime tre uscite). Il Perugia, in attesa di recuperare la gara con la Reggina, va a Cittadella per provare a risucchiare i veneti (ora a +5 sugli umbri e sulla zona playout) nella bagarre salvezza. Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Ternana-Bari. LEGGI TUTTO