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    Toro-Cremonese, ai fischi Cairo scappa via

    TORINO – Afosissima, umidissima serata di Ferragosto. Un Toro insulso anche in 11 contro 10 per un’ora di gioco è riuscito a effettuare il primo vero tiro pericoloso in porta soltanto verso il 90’, incontrando poi un Carnesecchi in versione Superman (pure un rigore preso a Mandragora nell’extra time), ma soprattutto denunciando una pochezza di gioco e di ferocia agonistica spaventose: con, sabato, l’Atalanta in arrivo per il campionato, tra l’altro. Nel gioco non si è salvato nessuno. Anzi, sì, Rauti, il giovane attaccante, per come si è sbattuto al posto dell’infortunato Belotti (evanescente fino a quel momento) e pure per il suo rigore segnato, al dunque. E Singo, ma soltanto in alcune proiezioni offensive, perché dietro ne ha combinate parecchie anche lui. Non tre passaggi di fila azzeccati, e questo vale per tutti, contro una Cremonese (media Serie B) al contrario lucida, manovriera. (…)Guarda la galleryToro, Belotti ko in Coppa Italia esce sconsolato

    Cairo scappa via

    Cairo è scappato subito via, post qualificazione. «Ci sentiamo dopo al telefono»: a Vagnati nell’antistadio, salendo in auto. Ripetuti cori contro di lui, «vattene», «vendi» e via urlando. Di incitamento invece per Juric e i giocatori, con però anche fischi davanti a errori veramente… incredibili (e all’intervallo).

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    Cairo su Belotti si gioca la faccia in quindici giorni. Il patron vuole 35 milioni

    SANTA CRISTINA – Adesso i tifosi, spaventati, hanno in testa una sola cosa: il futuro di Andrea Belotti. Temono che il loro capitano, campione d’Europa, possa andarsene. E perderebbero l’unico legame che al momento li tiene ancora aggrappati al Toro di Cairo. Perché l’attaccante è il giocatore che più di tutti incarna lo spirito, da sempre battagliero, di questo club. La situazione è sempre di preoccupante instabilità, non ci sono svolte chiare e sicure che facciano tirare un sospiro di sollievo a chi continua a battersi e sbattersi per questi colori. È vero che ultimamente ci sono stati ripetuti contatti tra Vagnati e l’entourage del giocatore, ma sino ad oggi non si è arrivati a niente di concreto, in tema rinnovo. E il tempo passa inesorabile: nei primi giorni di agosto il Gallo, se nel frattempo non sarà stato ceduto, è atteso per l’inizio della preparazione al Filadelfia. (…)Guarda la galleryTorino al Filadelfia: Juric studia le mosse per la prossima stagione
    Cosa vuole Cairo e cosa offre la Roma
    Resta il fatto che nei prossimi 15 giorni il presidente Urbano Cairo proprio con Belotti si giocherà quel briciolo di credibilità che gli è ancora rimasta nei confronti dei tifosi. Se il Gallo dovesse essere ceduto, con che faccia il numero uno del Toro si presenterebbe? (…) Intanto Cairo, per portarsi avanti con il lavoro, ha fissato il prezzo del cartellino: 35 milioni che, comunque, in fase di trattativa possono anche scendere. Per 25/30 milioni, considerando che tra un anno non guadagnerà più niente, il patron potrebbe anche lasciarlo andare via. Ma se non arriverà la proposta giusta, dovrà cercare disperatamente di prolungargli il contratto. La Roma su richiesta di Mourinho è arrivata a offrire 15 milioni più 3 di bonus. Proposta respinta. Dalla Capitale studiano rilanci. (…)
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    Toro, la Maratona insiste: “Cairo vattene”

    TORINO – Il glaciale silenzio della non accoglienza ha fatto da cornice al primo giorno di lavoro del Torino di Ivan Juric. E ha permesso, tutto intorno al Filadelfia, di assorbire i rumori di una macchina che inizia a muovere i propri ingranaggi. Hanno rimbombato i palloni, certo, ma giusto a corredo di una fase di riscaldamento e di attivazione muscolare dopo tanto tempo lontano dal terreno di gioco. (…) Restrizioni e sparpagliamenti vari dei giocatori non hanno aiutato, è evidente, ma la mancata accoglienza – in tutta la sua indifferenza – suona peggio anche di una sana contestazione.
    Un messaggio per Cairo
    Come quella che ieri pomeriggio il presidente Urbano Cairo ha ribadito di non vedere intorno a sé durante la conferenza stampa di presentazione di Juric («Ho visto qualche camion vela in giro: sono anche folcloristici, ma a parte quelli non mi pare ci sia tutto questo dissenso»), curiosamente nello stesso momento in cui la Maratona affiggeva un eloquente striscione nel piazzale davanti al Filadelfia: «Cairo vattene». (…) Il conciso messaggio è stato nuovamente recapitato, ieri, anche e soprattutto sulla scorta degli accadimenti delle ultime settimane: i tifosi imputano oggi all’imprenditore alessandrino di aver avviato un processo di trasformazione del Torino in una succursale della Spal, società dignitosissima, ma mestamente retrocessa in Serie B appena un anno fa. Non soltanto: irrita un mercato che – eufemismo – stenta a decollare, mentre ha creato tangibili malumori nella piazza l’allontanamento degli ultimi, riconoscibili, cuori granata – da Bava a Comi – dall’organigramma del club. (…)
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    Toro, Rodriguez unico svizzero in tilt e il rigore sbagliato gela Cairo

    TORINO – Altro che brutto quarto d’ora. Con l’errore dal dischetto contro la Francia di lunedì sera, Ricardo Rodriguez ha rischiato di portarsi dietro per lungo tempo il marchio di guastafeste, se non di traditore della patria elvetica. Unico svizzero in tilt nella splendida prova della nazionale guidata da Petkovic, qualificatasi ai rigori contro i campioni del Mondo in carica. Senza che il terzino, sostituito, si presentasse più dal dischetto, verrebbe da dire per fortuna. L’Europeo, del resto, è uno di quei tornei in cui il calcio giocato si mischia alla perfezione con il mercato. E allora non è stato difficile immaginare la reazione dei tifosi granata all’errore di Rodriguez, poi ampiamente testimoniato sui social del calciatore, inondati da commenti negativi (molti dei quali impossibili da riportare). 

    Il sogno di Cairo spezzato

    Soprattutto quando Rodriguez ha pubblicato la foto della festa finale, correlata dalla didascalia “Fiero di questa squadra”, come a ringraziare i compagni che lo hanno salvato. E chissà come Cairo, patron del Torino, avrà vissuto i momenti del rigore di Rodriguez. (…) Il sogno di realizzare una plusvalenza spezzato dagli undici metri. Un altro sogno, quello di Rodriguez a Euro2020, destinato a continuare. Con buona pace di chi tifa per il Toro, e di chi lo paga.

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    Toro, ecco il piano: Verdi via, doppio colpo Messias e Orsolini

    TORINO – Siamo alle solite, per quanto in questo caso la possibilità di essere smentiti sia fin auspicabile: vendere e poi cedere, il mantra al contrario, che inquieta piuttosto che tranquillizzare, imperante nel Toro. L’idea di un Cairo che ha chiuso per Juric nel tentativo di calmare una piazza addolorata dalle ultime due stagioni, ma ora in attesa di procedere in uscita prima di dare il via libera agli acquisti, prende sempre più corpo. «Se ne parla dopo gli Europei», si sente ripetere un po’ da ogni parte, quando in ballo ci sono i granata sul fronte acquisti. Sì, speriamo di essere smentiti, ma in barba all’andamento degli ultimi campionati risulta che i tempi per i primi colpi, sempre che di colpi si tratterà, saranno ancora una volta lunghi. Su Tuttosport di martedì si dava ad esempio conto dell’incontro per Messias tra Vagnati e Ursino, gli uomini mercato di Toro e Crotone, entro la giornata di domani. Un summit che però, a meno di rilevanti sorprese, non porterà alla definizione dell’operazione. Prima le cessioni, da prassi purtroppo consolidata.

    Euro 2020 e Belotti

    Potrà essere facile cedere Belotti, se il Gallo sarà protagonista di un Europeo importante, ma ai capitoli Verdi e Zaza? Il rischio, concreto, è che si debbano attendere gli ultimi giorni di mercato, per poi magari sfoltire la rosa – e il discorso investe anche Baselli e Rodriguez – attraverso la concessioni di prestiti, ben che vada: e sarebbe già un lusso con obbligo di riscatto. Diverso il discorso sul Gallo, che oltretutto alcuni club già sondano o trattano adesso, cioè prima dell’Europeo. Sull’azzurro c’è ad esempio la Roma, in teoria la Juve, ma Cairo ha espresso la ferma volontà di non tenere nemmeno in considerazione l’eventuale offerta bianconera. Su Verdi e Zaza, in questo momento, non si va invece oltre a ipotesi tutte da concretizzare.

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