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    Gol e non solo: perché la Juve punta su Milinkovic-Savic. Ma c'è una rivale

    La debolezza negli scontri diretti di questa stagione è figlia soprattutto del crollo di produzione offensiva nei big match e l’arrivo di Vlahovic per ora non è bastato: potenzialmente uomo da doppia cifra, il serbo ora messo sul mercato dalla Lazio è da sempre in cima ai desideri di Allegri e oggi è la soluzione ideale. Ma anche per il Psg Nove gol finora, con sei partite ancora da giocare. Più degli otto dell’anno scorso e sette dell’anno prima. Ma nel 2017-18 erano stati anche dodici e non per caso da allora Massimiliano Allegri ha messo Sergej Milinkovic-Savic in cima alla sua lista dei desideri: lì lo aveva lasciato alla fine della sua prima vita bianconera, immaginando una ricostruzione anche attorno al centrocampista serbo, e lì è ancora adesso che la nuova linea societaria della Lazio – ora disposta a mettere sul mercato uno dei suoi big – può aprire la strada all’affare molto più delle richieste a tre cifre (di milioni) arrivate in passato. Decisivo giocare d’anticipo, anche se una rivale su tutte già si profila. LEGGI TUTTO

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    Milan, quanti sorrisi dalla “cantera”: ecco i migliori talenti delle Under rossonere

    Camarda ruba l’occhio per il numero dei gol, ma sono tanti i talenti che si stanno mettendo in luce nelle squadre allenate da Lantignotti (U17), Abate (U16) e Bortuzzo (U15). Il responsabile Carbone: “Lavoriamo per mandare i nostri ragazzi in prima squadra”Nel sottobosco, lontano dai riflettori, c’è un Milan che corre veloce, non si ferma e guarda tutti dall’alto, in ogni classifica. Se la prima squadra lotta per vincere lo scudetto, il settore giovanile fa lo stesso: attualmente i rossoneri sono primi con l’Under 17, 16 e 15. LEGGI TUTTO

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    Llorente: “Vlahovic fa la differenza, Juve presto al top. Per lo scudetto dico Napoli”

    L’attaccante spagnolo: “A Torino gli anni più belli, non volevo andare via ma in avanti la concorrenza era spietata. A Napoli non c’era feeling con Gattuso. Tornare in Italia? Chissà” Il Re Leone non vede l’ora di tornare a ruggire. Anche a 37 anni, anche dopo la decisione di ripartire dalla Segunda Division. Terminata l’esperienza con l’Udinese, Fernando Llorente si è trasferito a San Sebastian – la città della moglie – e ogni giorno fa mezz’ora di strada per andare ad allenarsi con l’Eibar. “Sono di nuovo in gran forma, posso dare ancora tanto sul campo”. Il ritorno in Spagna gli ha restituito la serenità che cercava, anche se l’Italia gli manca e non la vuole perdere di vista: “Con tre bambini e con gli impegni di lavoro, è difficile ritagliarsi del tempo libero. Quando posso, però, guardo ancora la Serie A”. LEGGI TUTTO

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    Rabiot al bivio con la Juve: rinnovo al ribasso o cessione, ma Allegri…

    Tre anni sono ormai trascorsi. E Adrien Rabiot non è mai riuscito a conquistare il cuore dei tifosi bianconeri, né a convincere appieno per rendimento e atteggiamento anche l’ambiente interno alla Juve. Però non è detto che la sua avventura possa ritenersi ormai agli sgoccioli. Non perché nelle ultime settimane sia riuscito a rappresentare quella fetta abbondante di tifo juventino che vuole alzare la voce contro gli errori arbitrali, anche se da più parti le sue proteste live o via social siano state accolte come un bel segnale di riscossa per quanto poco in linea con l’atteggiamento societario. E nemmeno perché, almeno contro l’Inter, abbia lanciato segnali di vita anche in campo. Ma perché davvero Max Allegri, come molti in casa Juve, crede ancora in una sua ritardata esplosione. Tanto da potergli concedere pure un’altra forse ultima possibilità in vista della prossima stagione. Però a una condizione.  LEGGI TUTTO

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    Juve, per il mercato serve fare cassa: da quali cessioni si può guadagnare dopo Kulusevski

    I pezzi pregiati sono Pellegrini e McKennie: entrambi, non incedibili. Per Kean bisogna trovare un club disposto a ereditare le stesse condizioni di pagamento all’Everton e Rabiot…Il mercato estivo della Juve dipenderà anche dalle cessioni. Due le strade che possono portare a un effetto positivo nelle casse del club: le vendite, che possono dare fluidità agli investimenti in entrata, o l’alleggerimento del monte ingaggi, provando a scaricare quelli che non sono fondamentali nel nuovo progetto tecnico di Allegri. In entrambi i casi, come avverrà per i rinnovi, le scelte comprenderanno le valutazioni tecniche e quelle economiche. LEGGI TUTTO

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    Perché solo da noi le plusvalenze sono così centrali nei bilanci

    Il boom prima del covid, una voce diventata ormai organica per il reddito dei club al pari di sponsor e diritti televisivi. Per questo è cruciale il ruolo della CovisocDi per sé la plusvalenza non è il male assoluto, tutt’altro. Nel conto economico di una società rappresenta una componente positiva, cioè il guadagno dalla vendita di un calciatore, inteso come bene aziendale, derivante dalla differenza tra il prezzo di cessione e il costo residuo a bilancio. E se un asset viene venduto a un importo superiore a quello di acquisto (al netto degli ammortamenti), in teoria vuol dire che il processo di ricerca, selezione e valorizzazione di quel talento ha funzionato. LEGGI TUTTO