consigliato per te

  • in

    Milan-Juve del 1906, uno scudetto deciso da una partita che non si giocò mai…

    Allora non era A ma Prima Categoria: lo spareggio per il titolo italiano il 29 aprile finì 0-0 anche dopo i supplementari, serviva un’altra gara ma fu scelta Milano come sede. E i bianconeri il 6 maggio non si presentarono mai… Milan-Juve è stata tutto. Gol, dribbling funambolici, parate spettacolari, emozioni, polemiche, tensioni, palloni entrati e misteriosamente usciti dalla porta. Tutto, proprio tutto. E in questo infinito romanzo, che da più di un secolo appassiona la gente, c’è pure una partita fantasma. LEGGI TUTTO

  • in

    Mbemba: l'ultimo nome sulla lista di Maldini, che ha già incrociato il Milan (e Ibra)

    Il difensore del Porto ha incontrato più volte i rossoneri nel corso della sua carriera, e ha un passato di incroci anche con lo svedese, fin dai tempi dell’Anderlecht Frammenti di Milan sparsi qui e là lungo la carriera. Chancel Mbemba ha incrociato i rossoneri diverse volte e gli è sempre andata bene, tranne quando ha dovuto marcare Ibra in Champions League, contro il Psg. Oggi è in scadenza di contratto con il Porto, Maldini e Massara hanno segnato il suo nome nella lista dei centrali. Una sorta di “vediamo che succede con gli altri, in caso c’è lui”. Botman, Bailly e così via. Ormai i volti si conoscono. Mbemba è l’ultimo arrivato. LEGGI TUTTO

  • in

    Inter, ecco il tesoretto di Marotta per dare l'assalto a Scamacca e Frattesi

    Tra risultati sportivi, botteghino e taglio agli ingaggi, la dirigenza nerazzurra pensa di trovare le risorse necessarie per finanziare i prossimi colpi di mercato Se le risorse scarseggiano, come accade un po’ a tutti in tempi di pandemia, diventa fondamentale saper lavorare di fantasia. Lo è soprattutto quando si parla di mercato, ambito in cui l’Inter ha dimostrato di sapersi muovere con destrezza grazie al lavoro dell’attuale dirigenza (non a caso in procinto di rinnovare fino al 2025). LEGGI TUTTO

  • in

    Zaccheroni: “Milan favorito. Ma se la Juve non va sotto a centrocampo…”

    Il doppio ex sul big match: “I rossoneri ci metteranno più iniziativa, i bianconeri maggior equilibrio. Da Tonali-Locatelli a Ibra-Chiellini, quanti duelli decisivi” Ex allenatore di Milan, Juve ed Inter fra le altre, Alberto Zaccheroni è alla vigilia di una nuova esperienza. Stavolta è stato lui ad essere convocato: la Fifa lo vuole nello staff dei suoi analisti per il Mondiale per Club 2021, e così è in partenza per gli Emirati Arabi Uniti, dove la competizione si terrà fra il 3 e il 12 febbraio 2022. Prima però c’è una sfida che per forza di cose per lui, che nel frattempo ha fatto il giro del mondo diventando tra l’altro il primo tecnico italiano a vincere un trofeo internazionale (la coppa d’Asia 2011) alla guida di una nazionale straniera (il Giappone) non è come le altre. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, è caccia al 9. Vlahovic in testa e intanto Allegri si aggrappa a Morata

    Alvaro viene apprezzato ma non in area dove ha calciato in porta solo 18 volte, al contrario di Ronaldo che nel suo primo campionato di Juve toccò quota 51 Nove mesi per un numero 9. In pratica, un parto. La Juventus e Massimiliano Allegri hanno capito presto che la squadra, senza Cristiano Ronaldo, aveva un grande punto debole: il centravanti. Il centrocampo ha tanti difetti ma è là davanti, in area, che per la Juve si fa la storia. È così da settembre. E allora, il centravanti è stato un grande argomento di discussione nelle riunioni alla Continassa e rischia di continuare a esserlo fino all’estate. LEGGI TUTTO

  • in

    Capello: “Zlatan? Alla Juve chiesi subito di prenderlo. Volevo solo lui”

    Se oggi Ibra è Ibra, molto merito è del primo allenatore che ha avuto in Italia, che nel 2004 lo volle in bianconero: “Ibra doveva progredire nei fondamentali: calciare in porta, perché non lo sapeva fare, e staccare di testa. Ma i fuoriclasse apprendono immediatamente”Il “mister” è Fabio Capello, Ibra è Ibra e tanto basta. Si sono incrociati nella stessa squadra, la Juventus appunto, nel 2004: Capello ci arrivava da Roma, carico di gloria e vittorie, lo svedese dall’Ajax, ed era alla sua prima volta in Italia. Da allora sono passati diciotto anni, l’età in cui si diventa maggiorenni: per questo e perché domani sera è in programma un Milan-Juve in cui si saldano l’inizio e la fine (?) della sua avventura in Serie A, per parlare di Zlatan Ibrahimovic c’è niente di meglio dell’allenatore che lo ha svezzato, plasmato e infine lanciato sul serio nel grande calcio. LEGGI TUTTO

  • in

    Leao: “Aiuto di Ibra e fiducia di Pioli, così sono cambiato. Milan pronto per vincere”

    L’attaccante del Milan racconta la stagione della svolta: “Riesco a fare la differenza perché sono diventato concreto e conosco meglio la Serie A: il club mi ha protetto e l’allenatore mi dà libertà. Ma voglio diventare un grande, posso segnare di più. Rispetto a un anno fa siamo più forti e più maturi, per questo possiamo farcela”Rafael Leao sta imparando a surfare sempre meglio sulle onde del calcio italiano. Dopo ogni gol, dopo ogni vittoria con il Milan, posta sui social l’emoji del tizio sulla tavola e scrive “We go!”, “Andiamo!”. LEGGI TUTTO