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    Braida: “Milan, Botman è l’uomo giusto. E da tifoso ho un solo rammarico…”

    L’ex d.g. rossonero, ora alla Cremonese: “Senza coppe il Milan vincerà lo scudetto. Ibra? Finché parla coi gol, va tenuto. Kessie resti, altrove ricomincerebbe da zero”Per chi fa il suo lavoro la temperatura di gennaio non c’entra nulla con quella meteorologica: ci sono anni in cui il termometro sale parecchio. Ariedo Braida è nel calcio da una vita, e una vita intera l’ha trascorsa al Milan – 27 anni, dall’86 al 2013 – prima di prestare servizio per Sampdoria, Barcellona e adesso Cremonese. Gennaio per un manager di mercato come lui significa lasciare il radar acceso 24 ore su 24. Ripensando magari agli anni trascorsi in rossonero, quelli che lo hanno visto (e reso) protagonista nel Milan di Berlusconi e Galliani. LEGGI TUTTO

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    Inter, rebus fasce: i tre nomi sul tavolo di Marotta e Inzaghi

    I nerazzurri sono a lavoro per presente e futuro. L’obiettivo è regalare un rinforzo al tecnico già a gennaioTre tavoli da cui pescare la carta vincente. In casa nerazzurra si lavora a fari spenti, perché ogni intervento sul mercato resta subordinato a eventuali partenze che non si sono ancora concretizzate, ma la priorità è già stata individuata: intervenire sulla fascia sinistra, dove la coperta (già un tantino corta) potrebbe ridursi in estate con l’addio di Perisic a scadenza di contratto. È sulla fascia che a Inzaghi farebbe comodo un innesto, anche immediato nel caso ci fosse l’opportunità, e l’Inter sta già lavorando su nomi ben precisi in modo da poter sferrare l’assalto al momento opportuno. Non appena dovesse concretizzarsi, ad esempio, la partenza di Vecino (al momento il principale indiziato a salutare), la dirigenza nerazzurra potrà passare ai fatti dopo i discorsi già (ben) avviati con Lucas Digne e Filip Kostic, due profili diversi sia dal punto di vista tattico che per logiche d’investimento. Ma attenzione anche all’uruguaiano Nandez, sempre in stand by e pronto a rientrare prepotentemente in gioco se le partenze a gennaio fossero addirittura due. LEGGI TUTTO

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    Milan, un marchio che spinge: 25 nuove partnership e 17 milioni in più

    La strategia commerciale, rivolta a vari settori, sta dando risultati concreti. Già nell’ultimo bilancio i ricavi dallo sponsoring avevano segnato +17 milioni: la cifra è destinata a crescereIl nuovo stadio, ovviamente, elemento portante della strategia: ovvero la prospettiva, indispensabile, di passare dagli attuali 30 milioni del Meazza ai circa 80 del futuro impianto a San Siro. Le entrate della Champions, è chiaro: tra premi Uefa, bonus legati ai risultati, market pool, ranking e botteghino, si parla di circa 55 milioni. E poi, una incessante attività di sponsoring. Qual è il termine che unisce questi tre aspetti del mondo rossonero? Semplice a dirsi, meno semplice invece dargli quel senso che Elliott insegue da quando ha preso in mano il Milan: ricavi. Ecco la parola chiave. LEGGI TUTTO

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    L’ex allenatore di Dumfries: “Impara dagli errori, non teme le critiche. Ora deve… rallentare”

    Alex Pastoor lo ha lanciato allo Sparta Rotterdam: “Lo volevano vendere, ho detto no: si è messo al lavoro ed è migliorato. Gentile e rispettoso e se impara ad alzare la testa in area…” Quando Dumfries faticava in Italia, molti in Olanda andavano da Alex Pastoor. È stato lui a lanciarlo tra i grandi, ai tempi dello Sparta Rotterdam. “A chi mi chiedeva cosa pensassi delle difficoltà di Denzel in Italia, rispondevo: Non preoccupatevi di lui: se una cosa sembra difficile, la supera lottando. E da una situazione complicata ne uscirà migliorato”. Detto, fatto: Dumfries si sta prendendo l’Inter. “Nelle ultime settimane è entrato nella parte, giocando bene e segnando. Penso stia crescendo molto come esterno a tutta fascia nel 3-5-2”. LEGGI TUTTO

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    L'assedio del Covid al calcio. Ma i tifosi allo stadio servono

    Dall’inizio della stagione la percentuale di riempimento degli stadi di Serie A è stata intorno al 64%. Il pubblico non si fida ma la scossa deve arrivare dalle società La quarta ondata di Covid rischia di fare al calcio italiano più male di quanto possa fare a tutti noi. Abbiamo imparato che la variante Omicron è meno letale delle precedenti, soprattutto per chi è vaccinato, ma i suoi effetti, diretti e indiretti, rischiano di aggravare le condizioni di un sistema strutturalmente debole. LEGGI TUTTO

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    Nel 2021 le squadre di calcio hanno bruciato oltre 600 milioni in Borsa

    Conti sballati, pandemia e incertezza i fattori che hanno contrassegnato l’andamento dei titoli calcistici: la Juve ha registrato la performance peggiore, sorpresa Trabzonspor Quando si maneggiano i titoli calcistici l’avvertenza di Victor Uckmar è sempre valida: “Sconsigliati agli orfani e alle vedove”. Fatta questa premessa, il 2021 si sta concludendo con una sfilza di segni meno e oltre 600 milioni di euro andati in fumo. LEGGI TUTTO

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    Zeman: “Lorenzo via? Sarebbe un peccato. Sognava di vincere a casa sua”

    Parla un allenatore che conosce molto bene Insigne: “Il calcio ormai è business… La Serie A perderebbe un talento unico”Con Zdenek Zeman la svolta nella carriera di Lorenzo Insigne. Il boemo ha allenato l’attaccante prima a Foggia (Serie C, 2010-11) e poi a Pescara (2011-12) con la promozione in Serie A. Col tecnico, ora tornato alla guida del Foggia, il capitano del Napoli si scoprì bomber: 37 gol in 2 campionati. LEGGI TUTTO

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    Le auto, il tennis e l'amicizia nel nome del padre: chi è Antun, l'uomo della trattativa-Dybala

    Se non c’è ancora la firma sul rinnovo è (anche) per i problemi burocratici del procuratore di Paulo, suo unico assistito ma non il primo sportivo di cui si occupa, tra l’attività di concessionario alle spalle e il legame di lunga data con la famiglia della Joya Il rinnovo di Paulo Dybala ruota intorno alla figura di Jorge Antun, l’uomo che cura gli interessi del numero dieci bianconero e che a ottobre scorso ha lasciato Torino con una stretta di mano a sancire l’accordo con la Juve sulle condizioni del prolungamento. Perché non è stato messo nero su bianco? Anche perché il sessantenne di Cordoba è solo un amico di famiglia, non ha nulla a che fare con il mondo dei procuratori di calcio e, per poter apporre la sua firma su un accordo approvato in autunno da entrambe le parti, ora è in attesa della domiciliazione in Italia necessaria per l’iscrizione all’albo. È solo uno degli aggiustamenti necessari per un personaggio nuovo per questo sistema, il cui unico assistito è Paulo Dybala. LEGGI TUTTO