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    Il messaggio di Pellegrini: Roma, i campioni non si vendono

    Parlando del suo club come “punto d’arrivo” il centrocampista giallorosso lancia un segnale anche ai Friedkin: nel tempo qui hanno visto partire Salah, Alisson, Rudiger…È il capitano della Roma, ma anche un ragazzo con le idee molto chiare. Lorenzo Pellegrini, con i toni sussurrati, come è nel suo costume, senza alzare la voce, ha raccontato le sue ambizioni e la “sua” Roma. Partendo da Totti (“Non potrò mai paragonarmi a lui, ma mi piacerebbe ripetere qualcosa di simile”), che – e non è un caso – proprio su Pellegrini si concesse le parole più dolci nel momento di lasciare il suo ruolo di dirigente giallorosso. LEGGI TUTTO

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    Theo e il Milan, rinnovo da star: così Maldini vuole accontentare la sua locomotiva

    Il francese in tre anni a Milano ha conquistato anche Deschamps, si è imposto come un asso della Serie A e ha sposato la causa rossonera. Chiede un contratto in linea coi top del ruolo, e il club ci sta lavorando… Il primo incontro con il mondo Milan è da fotografia sul comodino. Una di quelle immagini che piazzi sulle mensole di casa per ricordarti che tutto è partito da lì. Uno dei protagonisti è Theo, terzino sinistro di belle speranze in maglietta nera e cappellino bianco, l’altro è Paolo Maldini, totem rossonero in t-shirt bianca e pantaloni scuri. Tutto in una domenica mattina di fine giugno in un bar di Ibiza. II giovane talento e la leggenda in missione, come uno 007 del pallone. “Vado, convinco il ragazzo e torno”. Andò esattamente così, perché dopo quell’incontro vista mare del 2019 il francese ha scelto di giocare per il Milan. LEGGI TUTTO

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    L’Inter tratta Riva col Cagliari? E io gliene faccio 4. Mai far arrabbiare Boninsegna

    Reduce dal deludente Mondiale in Germania, nel 1974 “Bonimba” venne messo in discussione dai dirigenti nerazzurri. Ma con quel poker certificò ancora una volta di essere una grande certezza Un centravanti conosce un solo modo per reagire alla delusione che gli invade il corpo e gli annebbia la mente: il gol. Basta segnare e tutto cambia, si rimette a posto, fila dritto sui binari e corre verso il suo naturale destino. Roberto Boninsegna, nell’autunno del 1974, è un centravanti molto deluso. E molto arrabbiato. LEGGI TUTTO

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    Joao Pedro: “Io in Nazionale? Un tuffo al cuore, devo tutto all’Italia”

    L’attaccante del Cagliari sfida l’Inter e sulla possibile chiamata di Mancini dice: “Moglie, figli e carriera, è casa mia. Un onore solo il fatto che si sia pensato a me”Ci sono tre elementi fondamentali che fanno da filo conduttore a un’ora trascorsa alla vigilia di Inter-Cagliari con Joao Pedro, l’attaccante brasiliano del Cagliari che da due anni va abbondantemente in doppia cifra (18 e 16) e che non farà fatica ad andarci per la terza volta, visto che dopo 16 partite di gol ne ha fatti nove: Alessandra, sua moglie dal 2012, la tanta sofferenza passata tra adolescenza e inizi di carriera, l’umiltà che gli è rimasta anche adesso che segna più di qualsiasi brasiliano nei cinque top campionati europei. Per questo l’Italia gli ha messo gli occhi addosso e presto dallo staff di Mancini potrebbe arrivare la telefonata. LEGGI TUTTO

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    Non solo Ramsey: le altre cessioni possibili a gennaio (e a quali condizioni)

    Il gallese con le valigie in mano. Ma anche Arthur potrebbe andar via. E per McKennie la Juve è disposta ad ascoltare eventuali offerteLe grandi manovre per rivedere il centrocampo in corso d’opera sono già cominciate. L’obiettivo è tassellare il reparto a gennaio, rendendolo più funzionale alle idee di Massimiliano Allegri. Il tecnico vorrebbe una maggiore fisicità da associare alla regia di Manuel Locatelli, nella prima parte di stagione ha ruotato un po’ tutti al suo fianco ma nessuno ha dato realmente garanzie piene. Gli spazi per un rinforzo potrebbero aprirsi grazie a una o due partenze, anche se i calciatori ai margini dell’attuale progetto Juve sono molti di più. LEGGI TUTTO

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    In cella con Ferrero: “Perché sono qui? E cosa sarà dei miei 600 dipendenti?”

    L’ex presidente della Samp è a San Vittore: “A 70 anni mi è crollato il mondo addosso. Sto scrivendo un libro, cambierò titolo e finale” Una domanda che resta senza risposta. “Perché mi trovo qui?”. Massimo Ferrero se lo chiede più volte: al quinto giorno di detenzione è un uomo molto provato psicologicamente, che non riesce a darsi pace per la situazione in cui si è venuto improvvisamente a trovare. Questo è l’ex presidente della Sampdoria, recluso da lunedì scorso nel centro medico del carcere milanese di San Vittore, in un’ala molto tranquilla del penitenziario, dov’è stato subito sistemato per rispettare l’isolamento e la quarantena contro il Covid-19, imposti ai nuovi entrati nella storica casa circondariale di piazza Filangieri. LEGGI TUTTO

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    Juve operazione Champions: via Ramsey e Kulu per Vlahovic. O Scamacca…

    Le mosse per inseguire il quarto posto: dalle cessioni i soldi per poter investire sul rinforzo necessario in attacco. A centrocampo piace Zakaria, ma è possibile anche un arrivo “minore” in prestitoLa Juventus alza la testa e guarda il calendario con lo stesso spirito dei ragazzi a scuola: una discesa verso Natale, con qualche pacco regalo all’orizzonte. Il girone d’andata si chiuderà con le due trasferte di Venezia (oggi) e Bologna (sabato prossimo), più la partita in casa con il Cagliari (martedì 21). Non serve essere il gran principe degli ottimisti per immaginare tre vittorie e una pausa invernale a 36 punti, un po’ più vicino alle prime quattro. LEGGI TUTTO