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    Caso plusvalenze, cosa rischia la Juve? Dipende dalle prove

    Multe, penalizzazioni, anche l’esclusione: il ventaglio delle sanzioni della giustizia sportiva è molto ampioDue ipotesi di reato. Nell’ordinanza dei sequestri firmata dai tre pm di Torino nell’indagine “Prisma” che vede sotto indagine la Juve, il suo presidente e altri quattro dirigenti, si fa riferimento all’articolo 2622 del Codice civile, “false comunicazioni sociali delle società quotate”, e all’articolo 8 del decreto legislativo 74/2000, “emissione di fatture e documenti per false operazioni”. Sul primo filone, la norma punta il dito su amministratori e dirigenti che “nelle comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico consapevolmente espongono fatti materiali non rispondenti al vero ovvero omettono fatti materiali rilevanti”. La pena va dai tre agli otto anni di reclusione. Nel decreto legislativo, invece, ci si riferisce a eventuali vantaggi fiscali delle operazioni, prevedendo un quadro sanzionatorio che va da 18 mesi a sei anni. LEGGI TUTTO

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    Il mediano logora chi non ce l’ha: vuoi Zakaria, Kamara o Sanches? Allora devi cedere…

    Tutte le big cercano un rinforzo a centrocampo, e tutte proprio in quel settore hanno uomini cedibili o che non rientrano nei piani: tra esuberi e trattative, ecco chi può andare e venire già a gennaio Il centrocampo croce e delizia, gennaio è un mese sponda. Ci sono nomi che piacciono a tutti: Zakaria, nella lista di Juve e Roma; Kamara, contratto agli sgoccioli con l’Olympique Marsiglia, seguito in tempi non sospetti da Milan e Lazio, oltre che da qualche big inglese. Potremmo fare tris con Renato Sanches, scadenza 2023 con il Lille e che il Milan apprezza da oltre 4 anni, era andato a un passo dal prestito molto oneroso (anticamera dell’obbligo di riscatto) quando il portoghese era in uscita dal Bayern. LEGGI TUTTO

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    Dal tesoro Pogba all'affare Pjanic: nascita, boom e fine della stagione delle plusvalenze

    L’esplosione nel 2020, alla ricerca delle operazioni per far quadrare i conti dopo l’enorme sforzo economico legato a Ronaldo, anche con rinunce tecnicamente importanti. Fino a girare pagina nella scorsa estate con un mercato agli antipodiChe la stagione dell’ampio ricorso alle plusvalenze dovesse finire, la Juve lo aveva già deciso prima che si accendessero i fari di un’inchiesta sportiva, e ora penale. A rappresentare in maniera plastica la netta sterzata nelle strategie è stata l’ultima sessione di mercato: destinata a chiudersi praticamente senza cessioni, l’unica che poi è arrivata col blitz dell’addio di Ronaldo non ha portato plusvalenze, bensì una minusvalenza, perché i 15 milioni per cui è stato ceduto al Manchester United sono ben al di sotto dei 29 di ammortamento residuo a bilancio del suo acquisto nell’estate 2018. Che segnò uno spartiacque nelle politiche di mercato bianconere, ma andiamo con ordine. LEGGI TUTTO

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    Giletti: “Juve, con l'Atalanta è una finale. A gennaio va preso un bomber”

    Il presentatore tv tifosissimo bianconero: “In campo vedo ragazzi, non uomini da Juve. E anche il gruppo è sfaldato”“C’è un’immagine di Chelsea-Juve che fotografa la squadra bianconera oggi: è il tackle che Jorginho vince contro Chiesa e consente agli inglesi di andare in gol. E’ l’emblema di una Juve che tenta di crescere ma che senza cattiveria faticherà a superare la fase di ricostruzione. Sopra noi juventini c’è un cielo stellato, ma le tenebre sono preponderanti, e temo ancora per un po’ di tempo”: con questa metafora di stampo kantiano Massimo Giletti, tifosissimo bianconero, commenta il presente della Juve, dopo la recente caduta europea e alla vigilia di una nuova chance di riscatto, domani contro l’Atalanta.Cosa può riportare i tifosi a vedere le stelle?“Non ci sono riusciti né Sarri né Pirlo, non ci sta riuscendo Allegri. Nella serie All or Nothing si sente Bonucci dire: ‘E’ un anno che giochiamo di m…’, rimandando la riscossa alla gara successiva. Ecco la situazione non mi sembra molto cambiata, nessuno si è preso la responsabilità di cambiare. E a maggior ragione sono preoccupato quando negli stessi termini si era espresso il presidente Agnelli, che ha anche sottolineato come la squadra non abbia dato nulla, in confronto agli uomini e alle donne che per la Juve hanno lavorato davvero”.Quali sono dunque i problemi principali della Juve di oggi?“Le rivoluzioni hanno bisogno di uomini, e oggi nei ragazzi che vanno in campo non vedo uomini da Juve. Oggi, con il ritorno di Allegri più che una rivoluzione mi pare sia in atto una restaurazione. I problemi che vedo sono strutturali: la rosa rispetto a quella di qualche anno fa ha perso forza fisica e qualità e la mancanza di un centravanti è un problema che non ha soluzione salvo un acquisto adeguato a gennaio. La partenza di Ronaldo a pochi giorni dalla chiusura del mercato è stata drammatica. Lui è stato l’alibi dietro cui la squadra si è nascosta nelle passate stagioni”.Cosa dovrebbe fare ora Allegri?“Lui lo sa, non ha bisogno dei miei consigli. Ma quando dice ‘se qualcuno tocca uno dei miei giocatori dovrà passare sul mio cadavere’ presuppone di avere giocatori come guerrieri. Ma io di guerrieri non ne vedo proprio, eccetto Chiellini, Bonucci e Chiesa. Anzi, ho anche visto giocatori ridacchiare in panchina pur se si stava perdendo: che segnale si dà? Locatelli è un ottimo giocatore, ma non dovrebbe essere lui a guidare la squadra, dovrebbe essere aiutato a crescere, Arthur non fa che passaggi all’indietro o in orizzontale, creando pure situazioni rischiose, Bentancur e Alex Sandro non sono più quelli di prima. Se penso ai ‘miei’ Marchisio, Pogba, Vidal, Pjanic, Pirlo e tutti gli altri, mentre ora devo eleggere come imprescindibile McKennie…”. LEGGI TUTTO

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    Calha, col nuovo ruolo cresce in tutti i parametri: ecco i numeri della rinascita

    Il turco si è preso l’Inter grazie al carattere e a una nuova identità tattica. Le chiavi e i segreti dell’evoluzione dell’ex rossonero, che nell’ultimo mese ha finalmente brillato per continuità e rendimento Tutto un altro Calha. Per carattere, sostanza, continuità e persino ruolo. Nell’ultimo mese l’Inter ha scoperto tutti i pregi e le qualità del turco, che ha finalmente iniziato a esprimersi con la necessaria continuità dopo i bruschi alti e bassi di inizio stagione. L’evoluzione del turco a livello di prestazioni e rendimento è sottolineata prima di tutto dal sensibile aumento della media voto, passata da 5,70 a 6,24 grazie alle valutazioni raccolte nelle ultime esibizioni tra campionato e Champions. LEGGI TUTTO

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    Radice, l'uomo del Toro scudettato, che seppe conquistare il cuore dei romanisti al Flaminio

    Il posticipo della 14a giornata richiama il ricordo del grande tecnico che ci ha lasciato 3 anni fa. Ai granata portò uno storico tricolore, in giallorosso propose un calcio spettacolare in un anno di transizione Nove anni e mezzo al Toro in due periodi diversi (1975-1980 e 1984-1988), uno soltanto alla Roma (stagione 1989-90). A Torino per scrivere di proprio pugno la leggenda, con lo scudetto granata e l’epopea di una squadra speciale; a Roma per lasciare lo svolazzo della propria firma a piè di pagina di una stagione strana, quella giallorossa, nata storta ma raddrizzata, perciò ricordata con molto affetto, come sempre teniamo nel cuore le stagioni tribolate che ci hanno fatto prima soffrire e poi gioire. LEGGI TUTTO