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    L'incidenza degli stipendi in Serie A è la più alta d'Europa

    Nel 2019-20 il costo del lavoro pesava per il 78% sui ricavi, contro il 73% della Premier, il 67% della Liga e il 56% della Bundesliga Tra i tanti record negativi segnati dal nostro calcio sul piano economico ce n’è uno su cui riflettere: nel 2019-20 – ultima stagione di cui si dispone di tutti i dati finanziari aggregati – la Serie A ha registrato la più alta incidenza del rapporto tra stipendi e fatturato all’interno delle principali quattro leghe del vecchio continente. LEGGI TUTTO

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    Calcio e sostenibilità: perché non agganciare una parte degli stipendi ai risultati societari?

    La proposta del focus team di diritto dello sport dello studio BonelliErede: “Bisogna trovare un nuovo equilibrio per il sistema in cui tutti gli attori siano coinvolti” Inter -246 milioni di euro, Juventus -210, Roma -185, Milan -96, Bologna -31, Lazio -24, Spezia -17. I bilanci 2020-21 diffusi finora dai club di Serie A sono un bagno di sangue. Effetto del Covid ma anche conseguenza di una dinamica costi-ricavi ormai impazzita, fuori controllo. LEGGI TUTTO

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    Altobelli: “L’Inter deve capire di essere forte. Le scuse di Lautaro? Non dovute”

    La bandiera nerazzurra lancia l’argentino in coppia con Correa: “Contro il Napoli non hanno dato punti di riferimento. Ma ora Inzaghi dovrà lavorare sulle cose che mancano” Il primo scontro diretto vinto, la vetta più vicina, l’attacco che funziona. Ma anche qualche scricchiolio di troppo nei finali e un calendario che non lascia tregua, con l’imminente sfida contro lo Shakhtar Donetsk che può indirizzare la stagione in Champions League. Sono tanti i temi caldi in casa Inter dopo la vittoria per 3-2 contro il Napoli: ne abbiamo parlato con Alessandro ‘Spillo’ Altobelli. LEGGI TUTTO

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    Felix e i suoi fratelli: da Haaland a Cassano e Grandolfo, debuttanti col botto

    L’attaccante della Roma è solo l’ultimo di una lunga lista. A tanti il primo gol è servito come trampolino di lancio, per altri solo un’illusione fugace Ogni debuttante è un trapezista che balla sul filo e intorno tira tanto di quel vento che tra diventare un altro Haaland o un qualsiasi Grandolfo – con tutto il rispetto – basta un battito di ciglia. Siamo tutti qui – giustamente – a celebrare in queste ore la splendida scintilla accesa da Felix Afena-Gyan: pronti-via, doppietta a Marassi, Roma in delirio, un bel paio di scarpe nuove da 800 euro e chissà dove arriverà, il baby-boom ghanese con quelle scarpe ai piedi. LEGGI TUTTO

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    Parla Terry: “Studiavo Bonucci e Chiellini, sono già leggende. Ma vince il Chelsea”

    L’ex capitano dei Blues, oggi allenatore nello staff dell’Aston Villa: “Con la Juve finisce 2-0”. E sui suoi modelli italiani: “Maldini il mio mito. Quando avevo 33 anni mi ha chiamato il Milan: sarebbe stato un sogno ma è andata bene così”dal nostro inviato Luca Bianchin23 novembre
    – LondraUn giorno tornerà e farà il sindaco o forse qualcosa di più: l’allenatore. Lui, John Terry, lo ha già deciso – allenerà il Chelsea, non ha altro da chiedere – e da anni si prepara, sapendo che il treno prima o poi passerà, se sei un ex capitano con oltre 700 gare in blu, nell’armadietto cinque campionati inglesi, una Champions, un’Europa League e varia altra argenteria da mensola. LEGGI TUTTO

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    Milan, Abatantuono: “A Ibra darei tre ruoli… Squadra da scudetto, Calabria? Mi esalta”

    L’attore crede poco alla qualificazione Champions e si concentra sulla vetta della classifica: “Pioli è il tecnico giusto e lo stop di Firenze non pregiudica nulla””La sconfitta di Firenze non pregiudica nulla. Anzi, la Fiorentina, pur nella nostra sfortuna, ha pure meritato. Ma il passo falso di sabato non intacca il mio ottimo giudizio sul Milan”. Diego Abatantuono, attore con l’amore per la cucina, rilancia il suo primo locale Meat Ball, dove cambia il menu, ma sempre di polpette si tratta. LEGGI TUTTO

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    Nicola Berti, la folle cavalcata dell'Olympiastadion (e la faccia di Augenthaler)

    Esattamente 33 anni fa il centrocampista dell’Inter segnava al Bayern Monaco nell’allora Coppa Uefa un gol che lo poneva senza grandi dubbi tra le leggende nerazzurre: 68 metri di corsa forsennata e un gol mitico nella neve tedesca Sessantotto metri di corsa forsennata per lasciarsi alle spalle truppe di tedeschi in affanno. Momenti di gloria, sì, solo a velocità doppia e col pallone tra i piedi. Che notte quella notte di Nicolino Forrest Gump Berti all’Olympiastadion di Monaco, Coppa Uefa, Bayern-Inter 0-2, 23 novembre 1988. Il figlio del salumiere di Salsomaggiore Terme correva col vento in faccia, una smorfia di fatica che diventava via via un sorriso e i capelli cristallizzati dal gel, manate e manate di gel: forse la prima vera causa dell’inquinamento del pianeta, chi lo sa, nessuno si è mai preso la briga di studiare bene la questione. LEGGI TUTTO

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    A tutto Stojkovic: “Il Milan, gli orologi di Berlusconi, il mio nome a un'auto…”

    L’allenatore della Serbia, con cui si è qualificato al Mondiale, ha giocato nel Verona e racconta la sua Italia: “Senza infortuni ero da Pallone d’Oro e a Vlahovic dico, resta in Serie A” Lo chiamavano il ‘Maradona dell’Est’. Dragan Stojkovic è stato il simbolo e il capitano della generazione d’oro del calcio jugoslavo. Ha brillato al Mondiale di Italia ’90, era il ’10’ della Stella Rossa di Belgrado, ha giocato (e vinto) con il Marsiglia (in bacheca anche la Champions del ’93) e in Giappone la Toyota gli ha pure dedicato una macchina. LEGGI TUTTO