consigliato per te

  • in

    Mourinho e Allegri “bolliti”? Non criticateli, diamogli tempo

    Il portoghese ha appena iniziato con la Roma. Il bianconero sta riprendendo la Juve dopo due anni. Sono all’inizio del loro lavoro, hanno bacheche piene di coppe e trofei e sono forti di carattere, due “parafulmini”Leggo delle critiche ai grandi allenatori di calcio. C’è chi dice che Mourinho è “bollito”, chi sostiene che Allegri, per la Juve, è “una minestra riscaldata”. E così via. Trovo tutto ciò affrettato e fuori luogo. Mou ha appena iniziato con la Roma, Allegri sta riprendendo la Juve dopo due anni. Sono all’inizio del loro lavoro, hanno bacheche piene di coppe e trofei. LEGGI TUTTO

  • in

    Pianoforte, scacchi e voglia di sfondare: fari su Adli, milanista e nazionale promesso

    Da piccolo praticava judo, giocava a scacchi e suonava il violino. Oggi continua ad amare la musica ma è cresciuto tantissimo in campo, col Bordeaux. E Thierry Henry lo vuole con la Francia ai MondialiLasciare il Psg è forse la miglior cosa che potesse capitare a Yacine Adli. Lui che sognava forse di imporsi nel suo club, tra le grandi star, magari da erede di Adrien Rabiot con cui condivide la folta capigliatura e l’eleganza in campo. Anche se ruoli e percorsi in fondo sono diversi rispetto al bianconero, che però Adli potrà presto sfidare in Serie A, ma con la maglia del Milan. Il club rossonero infatti l’ha messo sotto contratto quest’estate, lasciandolo però in prestito al Bordeaux dove sta completando il ciclo di maturazione: “Ho voglia di fare una bella annata – ha dichiarato di recente il trequartista -, ed è normale che ci sia molta attesa nei miei confronti”. LEGGI TUTTO

  • in

    Rummenigge spinge l'Inter: “Con la mano di Inzaghi può rimontare”

    L’ex attaccante nerazzurro: “Ronaldo è un fenomeno, l’ho beccato mentre provava le esultanze…”. E sul Pallone d’oro: “Se non lo vincesse Lewandowski lo darei ai due ‘nonni’ dell’Italia, Bonucci e Chiellini” Non proprio pensionato: Karl-Heinz Rummenigge, 66 anni, ha lasciato le sue cariche al Bayern nel giugno scorso, ma rimane ben presente nel dibattito calcistico tedesco e internazionale: “Sono membro dell’Esecutivo Uefa, inoltre la mia opinione sembra ancora richiesta perché ci sono molti problemi da risolvere nel calcio, parlo del Financial Fair Play per esempio, ma non solo. Ci sono club che stanno male, diciamo così, e il Bayern è stato un buon esempio. Abbiamo avuto meno introiti per il Covid ma siamo riusciti a non andare in rosso nel bilancio. Si può fare, dobbiamo arrivare a ridurre i costi perché lo si è visto anche nell’ultimo mercato estivo, abbiamo avuto aumenti tremendi, soprattutto nei salari: se andiamo avanti così il calcio rimane l’ultima e l’unica industria che perde sempre soldi, e questo non può andare in un mondo che cerca di essere sempre più sostenibile. Il calcio non può non seguire le vie serie e solide, non può andare avanti così. Serve una linea comune tra Fifa, Uefa, Eca, le leghe: una cooperazione intelligente per trovare una soluzione che aiuti il calcio ad uscire dal tunnel”. LEGGI TUTTO

  • in

    Cuadrado-Juve e Luiz Felipe-Lazio: strade spianate per i rinnovi

    Il colombiano e il brasiliano sono in scadenza, ma i due club hanno deciso di blindarli. Ecco invece le trattative che si annunciano più difficili… I rinnovi in salita (Kessie in prima fila). I rinnovi già annunciati (Lautaro, Barella, Kjaer e Saelemaekers). Quelli complicati ma assolutamente in piedi (Brozovic). E quelli che molto presto avranno il conforto di un comunicato ufficiale (Dybala). LEGGI TUTTO

  • in

    Casiraghi: “La Juve segna poco? La colpa non è (solo) dell'attacco. E diventerà più bella”

    “McKennie è in grande crescita e può segnare di più – ha detto l’ex attaccante bianconero -. Si parla tanto di “corto muso”, ma in Champions abbiamo visto la squadra giocare bene. Come altre Juve di Allegri…”Alla Juve dal 1989 al ’93, ha collezionato 98 presenze e 20 gol, laureandosi anche vicecampione del mondo con la Nazionale nel 1994. Pierluigi Casiraghi, classe ’69, è quel che oggi manca alla Juve: un centravanti d’area, perfetto nell’occupare l’area ed abilissimo nel gioco aereo e in acrobazia. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Napoli studia Gatti, l'ultimo gioiello della Serie B lanciato da Fabio Grosso

    Di giocatori giovani e così completi come lui non se ne vedono molti in Italia, assicura chi lo conosce bene. Federico Gatti è un difensore ‘alla Chiellini’ per intenderci, che il Frosinone ha pescato l’anno scorso dalla Pro Patria a titolo definitivo. Storia particolare la sua, che a 17 anni ha lasciato la scuola e si è rimboccato le maniche per portare i soldi a casa dopo che il padre era rimasto disoccupato. Sveglia puntata alle 4 per andare ai mercati generali e muratore come secondo lavoro, con il pallone sempre in testa (QUI la sua storia).FIDUCIA – Fabio Grosso ha puntato fin da subito sul classe ’98 che alla prima stagione in Serie B si è già conquistato un posto da titolare: tranne la gara col Crotone le ha giocate tutte, sempre in campo dal primo all’ultimo minuto. Gli sono bastate 11 presenze – tra campionato e Coppa Italia – e un gol per finire nel database di alcuni club di Serie A. LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, occhi puntati su Tchouameni. Sfida al Milan per Kamara

    C’è un piano A, che però costa tanto, in questo momento troppo. È Aurelien Tchouameni, da mesi individuato dalla Juventus come l’uomo giusto per il proprio centrocampo. Ma finché il Monaco non aprirà al prestito o abbasserà le pretese, difficilmente la trattativa potrà entrare nel vivo. Con tutta la concorrenza che c’è, al club del Principato conviene aspettare e cedere il suo gioiello al miglior offerente, in questo momento la posizione di vantaggio col giocatore consolidata negli scorsi mesi non è ancora un’arma decisiva in favore della Juve. Che allora si guarda attorno, ogni eventuale tesoretto serve per tenere viva la pista Dusan Vlahovic, a centrocampo si valutano tutte le alternative. Ma anche per attivare tutti i piani B, prima, è necessario che la Juve sblocchi almeno (almeno) una cessione pesante: Aaron Ramsey sempre in cima la lista dei partenti, poi ci sono Adrien Rabiot e Dejan Kulusevski ad aver guadagnato posizioni nell’elenco dei sacrificabili.  LEGGI TUTTO

  • in

    Fuori dalla Nazionale e futuro incerto all'Inter: ora Sensi non può sbagliare

    Oltre il danno anche la beffa per Stefano Sensi. In estate doveva andare all’Europeo ma un problema muscolare l’ha messo ko aprendo le porte a Pessina, qualche giorno fa Mancini l’ha escluso dai convocati per le gare con Svizzera e Irlanda del Nord preferendogli Pobega e Cataldi. Così il centrocampista dell’Inter continua a rimandare il suo ritorno in Nazionale dove ha totalizzato 8 presenze l’ultima nel marzo scorso per le qualificazioni mondiali contro la Lituania quando ha segnato anche uno dei tre gol in azzurro.  GERARCHIE – Un momento negativo che dura da tanto, troppo tempo. Maledetti infortuni. Anche quest’anno lo stanno facendo scalare sempre più indietro nelle gerarchie di Inzaghi: sei presenze totali tra Serie A e Champions, una sola da titolare nella prima giornata di campionato contro il Genoa. Contro il Milan è rimasto in panchina per tutta la gara, Inzaghi ha preferito Calhanoglu titolare e quando Barella si è fatto male ha inserito Arturo Vidal. LEGGI TUTTO