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    De Zerbi: “Ciao Champions, ma non cambio idea. E costruisco lo Shakhtar di domani”

    Il tecnico bresciano: “Non siamo ancora pronti per giocare in Europa come voglio io. Ma punto a vincere il campionato e a portare avanti il progetto”Otto anni fa, il 18 novembre 2013, Roberto De Zerbi iniziava ad allenare sulla panchina del Darfo Boario: Serie D. Pochi giorni fa è entrato al Santiago Bernabeu alla guida dello Shakhtar Donetsk: Champions League. In questi otto anni sono cambiate le squadre, gli scenari, i campionati e gli obiettivi, ma Roberto è sempre rimasto fedele a se stesso e alle sue idee. LEGGI TUTTO

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    Bravo Maldini: si può dire no a Raiola e restare competitivi

    I rossoneri hanno aperto una strada. Se tutti si comportassero così, il calcio sarebbe più sostenibile II Milan rischia, in senso buono, di diventare una società benemerita, perché in Italia è il club che con maggiore decisione contrasta lo strapotere dei procuratori. Linea dura nei loro confronti, specie nelle trattative per i rinnovi. Gazidis, Maldini e Massara non hanno ceduto di un centimetro su Donnarumma, non si sono lasciati logorare dall’agente del portiere azzurro, Mino Raiola. LEGGI TUTTO

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    Veretout: “Mou ha ragione, alla Roma servono rinforzi. E basta perdere punti facili”

    Il francese: “Il portoghese è l’uomo giusto. L’obiettivo resta il 4° posto che è a tre punti, sta a noi ripartire”Non chiamatela crisi. La Roma vive solo un “momento complicato”, che non spaventa Jordan Veretout, convocato da c.t. Deschamps al posto di Paul Pogba. Comunque una conferma dopo la Nations League vinta a San Siro. E con la Francia, il giallorosso intende rimanerci. Magari per una finale in Qatar contro l’Italia, dove è cresciuto come giocatore. LEGGI TUTTO

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    Famiglia, passeggiate e attesa: la nuova vita di Eriksen

    A 5 mesi dal grande spavento, Chris fa la spola tra Milano e Odense, si rilassa, non può allenarsi e deciderà il proprio futuro dopo gli esami di fine anno. La Fifa copre l’ingaggio per un anno, poi…Che fine ha fatto Christian Eriksen? La richiesta che su di lui scendesse il massimo riserbo è stata accolta così alla lettera che quasi ci si scorda che è ancora un giocatore dell’Inter. A livello di cronaca (sportiva e non), Chris è di fatto scomparso. Domenica, per il derby, i nerazzurri infatti risultavano senza indisponibili. Dimenticandosi che in rosa ci sarebbe un giocatore di classe cristallina che però, a mano di clamorosi colpi di scena, con la maglia nerazzurra sarà costretto a chiudere con lo scudetto del maggio scorso. Peraltro griffato proprio da una sua rete al Crotone. LEGGI TUTTO

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    Juve, Roma e pure Genoa: vale la pena fare contratti lunghi ai tecnici?

    Una strana tendenza sta colpendo molti club di A: dal quadriennale ai tre anni di un traballante Mourinho. Perché legarsi per tanto tempo a un tecnico? Noi preferiamo l’onesto esempio di Bielsa Massimiliano Allegri ha firmato un contratto quadriennale a circa 8 milioni netti per stagione. Si è legato alla Juve fino al giugno del 2025. José Mourinho ha sottoscritto un triennale con la Roma – scadenza giugno 2024 – e guadagnerà circa 7 milioni netti ad annata più bonus. La società beneficerà però del decreto Crescita e l’accordo impatterà sul bilancio per “soli” 9 milioni ad anno, tasse incluse. Il Genoa – che a libro paga ha ancora Rolando Maran – ha appena esonerato Davide Ballardini e ingaggiato Andriy Shevchenko: due milioni netti “stagionali” più bonus fino al giugno 2024. LEGGI TUTTO

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    Il Milan al comando non è un caso: il Diavolo è tornato nel suo ambiente naturale

    Soltanto il Napoli tiene il ritmo dei rossoneri, sempre più a loro agio in testa alla classificaPrendiamolo sul serio: il Milan non è al comando per caso. Continua a lanciare messaggi inequivocabili: anche una X contro l’Inter va letta con le dovute cautele. Lo stupore è svanito da un pezzo: il Diavolo è tornato nel suo ambiente naturale, in alto. Politica virtuosa, piccoli passi al limite del parsimonioso: sembra trascorso tanto tempo da quando Gazidis veniva chiamato più Iban che Ivan. Gli effetti speciali ora possono arrivare dai veterani d’attacco: 40 anni uno, 35 l’altro, uno totem acchiappa-titoli, l’altro campione mondiale in carica. LEGGI TUTTO

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    Ok Vlahovic, ma perché una big non pensa a Simeone? Segna di più, è giovane, ha garra…

    Da Dzeko a Osimhen: nel calcio moderno l’attaccante di movimento è ormai un punto fermo, ma funziona anche chi si affida all’uomo d’area. Come il Verona che ha riscoperto la punta alla Gerd Muller Il centravanti di movimento, senza arrivare alla moda del falso 9, è ormai un punto fermo per quasi tutti gli allenatori. Deve partecipare alla costruzione, fare da sponda, rincorrere il centrale avversario, impedirgli le cosiddette linee di passaggio. LEGGI TUTTO

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    Sampdoria, confermato D'Aversa. Ma la fiducia di Ferrero rimane fragile

    Dal grande rebus della questione allenatori in casa Sampdoria emerge un responso abbastanza chiaro: il club blucerchiato, in questo momento, non può permettersi un nuovo tecnico. La convulsa giornata di ieri è servita per questo motivo: monitorare gli allenatori su piazza, contattarne alcuni, sondarne altri prima di confermare una – fragile – fiducia all’attuale mister.

    CONSULTAZIONI – Già dal post Sampdoria-Bologna erano iniziate le consultazioni tra il presidente doriano Massimo Ferrero e il suo cerchio magico, composto da consiglieri (a titolo più o meno privato) procuratori e, ovviamente, dipendenti. Il Viperetta prende le decisioni dopo aver sentito alcuni fidati elementi e così ha presumibilmente fatto anche in questa circostanza. La decisione, però, era abbastanza semplice: confermare D’Aversa sembrava l’unica soluzione possibile, considerando le alternative papabili e, soprattutto, la situazione delle casse blucerchiate. GIAMPAOLO – Secondo alcune indiscrezioni, l’incontro con Giampaolo in realtà ci sarebbe stato. L’allenatore abruzzese si sarebbe detto disposto ad accettare la Samp, per affetto nei confronti dell’ambiente, ma le richieste dell’allenatore sono fuori portata per la Samp. Giampaolo avrebbe voluto lo stesso stipendio attualmente percepito dal Torino, 1,5 milioni a stagione per tre anni, al limite potendo scendere al compromesso di un biennale, eppure la questione salario non è l’unico ostacolo. Giampaolo avrebbe chiesto alcune garanzie sul mercato, garanzie che la Samp di oggi non può dare. LEGGI TUTTO