consigliato per te

  • in

    Caldara protagonista a Venezia: a quale cifra il Milan può riscattarlo?

    Fino a qualche stagione fa,  Mattia Caldara era considerato era considerato uno dei migliori difensori in prospettiva del calcio italiano. Nel 2018 fu valutato 35 milioni durante il passaggio dalla Juventus al Milan, con il quale però non è riuscito mai a imporsi a causa di una miriade di problemi fisici e un feeling mai sbocciato con il tecnico Pioli. Mattia è sempre stato un difensore con il vizio del gol, in virtù di una grande abilità sul gioco aereo, tanto che nei primi due anni all’Atalanta, società che lo ha lanciato nel calcio che conta, aveva realizzato ben 10 reti. Ieri è tornato a provare l’ebbrezza di un gol fondamentale per il suo Venezia contro la Roma. Una sorta di liberazione considerato che l’ultima marcatura risale al 17 dicembre 2017, quando il classe 1994 sbloccò Atalanta-Lazio.Ascolta “Caldara finalmente protagonista: la verità sul riscatto e il risparmio del Milan” su Spreaker. LEGGI TUTTO

  • in

    Bergomi: “Inter, rimpianti di rigore. Scontri diretti? Il problema è… Lukaku”

    “Tra penalty dubbi ed errori, a Inzaghi dal dischetto dice male. Passata in vantaggio, col belga dilagava negli spazi. Ora invece non le chiude” Quattro scontri diretti, tre pareggi e una sconfitta. Con l’aggravante di essere sempre andata in vantaggio. Il derby conferma i problemi dell’Inter di Inzaghi nei big match, laddove un anno fa con Conte i nerazzurri avevano battuto quasi tutte le rivali, spesso senza subire gol. Un problema da risolvere in fretta, perché dopo la sosta arriva il Napoli e la rimonta scudetto ora va fatta su due avversarie. Ne parliamo con Beppe Bergomi, bandiera nerazzurra, opinionista e allenatore. LEGGI TUTTO

  • in

    Samp, D'Aversa a rischio: Ferrero prova a convincere Giampaolo, Iachini resta in corsa

    Ore caldissime per il futuro della Sampdoria che, dopo la sconfitta interna contro il Bologna, si appresta a dare il benservito a Roberto D’Aversa per dare la svolta ad una stagione iniziata tra mille difficoltà. Sette sconfitte, appena 9 punti raccolti per strada e un terzultimo posto in classifica hanno indotto il presidente Massimo Ferrero a rompere gli indugi e a prendere in mano la situazione da Dubai, dove si trova attualmente. Secondo quanto appreso da calciomercato.com, è una corsa a due quella per la panchina blucerchiata tra Marco Giampaolo e Beppe Iachini, con novità attese a stretto giro di posta.CORSA A DUE – L’allenatore abruzzese rappresenta la primissima scelta di Ferrero, al lavoro per far cadere le sue resistenze, di natura sia contrattuale che progettuale: Giampaolo è ancora legato al Torino fino al prossimo giugno, dal quale percepisce un ingaggio di 1,5 milioni di euro, e vorrebbe anche garanzie tecniche per accettare il ritorno a Genova dopo la fortunata esperienza dal 2016 al 2019. In seconda fila, resta valida la candidatura di Beppe Iachini, un nome che scalda ancora il cuore della tifoseria blucerchiata e che è attualmente svincolato, dopo la conclusione della sua ultima esperienza alla guida della Fiorentina. Giampaolo o Iachini, l’attesa in casa Samp sta per finire. LEGGI TUTTO

  • in

    Sacchi: “Milan europeo, senza malizia né paura. In chiave scudetto non cambia nulla”

    L’ex tecnico rossonero analizza il derby: “Contro un’Inter paziente e furba, quando i rossoneri avevano il pallone erano stretti, compatti, si aiutavano” Il derby visto da Arrigo Sacchi che ha analizzato, azione per azione, tutto ciò che è successo a San Siro, ha preso appunti, ha studiato le mosse e, alla fine, ammette di essersi emozionato. “Milan e Inter hanno onorato l’importanza della partita, e questo è un dato da sottolineare. Il pubblico, che finalmente tornava a vedere dal vivo un derby, non si è annoiato e, credetemi, non è poco». LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, doppia personalità: meglio più europea o più italiana?

    In pochi giorni è passata da aggressione, palleggio e giocate offensive con lo Zenit a maggiore copertura e attenzione con la Fiorentina: la creatura di Allegri cerca ancora un’identitàNon può essere considerato un disturbo della personalità: le squadre vincenti sono spesso quelle che sanno mostrare facce diverse. Ma nemmeno lo si può giudicare un segno di maturità e una scelta totalmente consapevole. Evitando giudizi di merito troppo netti, quindi, resta da registrare che la Juventus nell’ultima settimana ha mostrato due forme, difficilmente sovrapponibili. LEGGI TUTTO

  • in

    La Juve ha un problema centravanti, ma Ronaldo si sostituisce… in 11

    L’attacco bianconero non riesce a rimpiazzare i gol che assicurava il portoghese. Colpe dei singoli, ma servono nuovi equilibri di squadraCristiano Ronaldo, se ne facciamo una questione di numeri, non si batte e mai si batterà. Su Instagram ha più follower di Papa Francesco, Obama, Biden, Rihanna, LeBron James, Leonardo Di Caprio e Lady Gaga messi insieme, mentre in campo ha colonizzato i record: quando si cerca un primato offensivo, spesso spunta il 7 nelle sue varie rappresentazioni, in rosso, bianco, biancorosso e anche in bianconero. LEGGI TUTTO

  • in

    I meriti della società e la mano di Zanetti: Venezia, altro che acqua alta

    Lontani dalla Serie A da 20 anni, dopo aver battuto la Fiorentina e anche la Roma, così i lagunari hanno dimostrato di saper navigare in acque tranquille: Lo consideravano tutti il materassino del campionato. Una combriccola di giovani di belle speranze ma di nessuna esperienza, per di più alcuni di loro scelti con il metodo degli algoritmi, come se fosse baseball e non calcio. Cosa da far sorridere i vecchi soloni. La stragrande maggioranza non aveva mai giocato in Serie A, che poi il Venezia non frequentava da 20 anni. Alzi la mano chi non se l’aspettava là in fondo, al posto del Cagliari o della Salernitana. Invece il Venezia veleggia, e il verbo è d’obbligo visto lo stadio dove gioca, in zone tranquille. Si è già tolto la soddisfazione di battere la Fiorentina e, ieri, la Roma. Sorprendente, certo, ma non senza ragioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Pioli ha colmato il gap. L'Inter non dimentichi lo scudetto sul petto

    Nell’ultimo derby i nerazzurri avevano dominato, ora i valori sono molto ravvicinati. Il Venezia apre la crisi della Roma Se la sono giocata a viso aperto, cercando entrambe la vittoria che avrebbe permesso al Milan di scavalcare il Napoli e all’Inter di tornare prepotentemente in corsa. Attacchi e contrattacchi con tante occasioni da una parte e dell’altra a volte pulite altre sporche. È stata una partita senza respiro, vibrante e imperfetta, con molte belle giocate ma anche tanti errori. LEGGI TUTTO