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    Napoli-Verona 1985, quel semplice “bel gol” di Maradona da 40 metri

    Trentasei anni fa Diego siglò lo scontro tra azzurri e gialloblu con uno dei suoi gol più iconici. E le parole che usò per definirlo raccontano tanto della sua “arte”… Le parole raccontano il passare del tempo. Alla sobrietà di una volta si sostituisce spesso il discorso iperbolico, l’urlo, quasi ci fosse il terrore di lasciare spazio al silenzio. E allora si grida nel microfono, si esagera nell’aggettivazione, ci si spinge ben oltre i limiti di un equilibrio retorico che dovrebbe essere la stella polare di ogni comunicazione verbale o scritta. Se ieri si utilizzava l’understatement anche di fronte a un’impresa omerica, oggi se ne trasforma in una, attraverso il linguaggio, anche un gesto normale. Le vie della parola sono davvero infinite. LEGGI TUTTO

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    Dimarco promosso dall’Inter: in arrivo rinnovo e adeguamento del contratto

    Dal Verona all’Inter il salto non è indifferente, ma Federico Dimarco, che in gialloblù è stato il pallino di Juric, è immediatamente divenuto anche il jolly di Simone Inzaghi in nerazzurro. Affidabile e imprevedibile, il classe ‘97 ha dimostrato di saper cambiare faccia all’Inter, da titolare e da subentrante, perché alle doti tecniche aggiunge anche una spiccata intelligenza nell’intuire in anticipo come poter far male all’avversario. Basti guardarlo attaccare lo spazio come farebbe qualsiasi mezzala, con la differenza che Dimarco esibisce questi inserimenti anche giocando da terzo centrale di sinistra. Come accaduto contro l’Atalanta, quando Dzeko andò in gol sfruttando la respinta di Musso su conclusione proprio di Dimarco, arrivato in area avversaria dalle retrovie.RINNOVO E ADEGUAMENTO – Dimarco sta confermando di essere un calciatore prezioso e per questo motivo l’Inter ha intenzione di prolungare il suo contratto, ovviamente rivedendone l’attuale compenso, che si aggira attorno ai 600 mila euro. Le parti trattano serenamente per raggiungere l’intesa e il nuovo accordo dovrebbe garantire al calciatore un salario più adeguato alle sue prestazioni e all’importanza che sta dimostrando di avere nella rosa di Inzaghi. Si andrà probabilmente al raddoppio, aggiungendo anche dei bonus. Da viale della Liberazione non filtra alcuna preoccupazione: Dimarco è un prodotto del vivaio nerazzurro e non perde occasione per mostrare tutto il proprio legame verso quei colori che ha sempre sognato di indossare. Si tratta di sistemare i conti e rendergli merito, dopo tanta gavetta. Ma l’Inter e Dimarco vogliono proseguire insieme. LEGGI TUTTO

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    Roma: non solo Zakaria, ecco gli altri possibili rinforzi a centrocampo per Mou

    Josè Mourinho non lascia mai nulla al caso, specialmente nelle dichiarazioni pre e post partita. I recenti attacchi ad alcuni giocatori della rosa sono un chiaro messaggio ai Friedkin: il tecnico portoghese vuole almeno 3 acquisti sul mercato di gennaio per portare la Roma in Champions League. L’obiettivo principale per il centrocampo resta Denis Zakaria. Nei prossimi giorni sono previsti nuovi contatti tra Tiago Pinto e gli agenti del centrocampista svizzero. Il Borussia Mönchegladbach ha ricevuto alcune proposte interessanti anche da club inglesi e i giallorossi corrono il rischio di vedersi soffiare un giocatore sul quale stanno lavorando da tempo. Ecco perché il general manager portoghese sta vagliando anche alcune piste alternative.Ascolta “Roma, Mourinho vuole un grande colpo a centrocampo: non solo Zakaria, ecco due obiettivi dalla Premier” su Spreaker.OCCHI SU CHELSEA E TOTTENHAM – Il nome nuovo per la mediana è quello di Ruben Loftus-Cheek,  Il centrocampista inglese, 25 anni,  è stato lanciato anni fa dallo stesso Mourinho in Premier e si può prendere per meno di 15 milioni. Secondo la BBC lo Special One avrebbe indicato anche il profilo di Harry Wink con cui aveva legato al Tottenham. Poco utilizzato in questo avvio di stagione con gli Spurs, il centrocampista classe 1996 vedrebbe di buon occhio un trasferimento alla Roma. LEGGI TUTTO

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    Alfano, Cavallo e la maglia di Sforza: quando Inter e Milan finiscono al cinema

    Boldi si agita, Nanni Moretti snocciola la Grande Inter a memoria, le gag di Pozzetto e Abatantuono: dagli anni ‘40 fino a oggi, come comparsa o come protagonista, le milanesi sono andate sullo schermoSarà un derby eccezzziunale veramente, perché alla fine – gira e rigira – si casca sempre lì. E comunque in questa vigilia i milanisti faranno come Jerry Calà che in Un ragazzo e una ragazza a tavola con gli amici snocciolano le migliori formazioni del Milan di tutti i tempi – ma siamo nel 1983 quindi ci si ferma lì – e poi andranno allo stadio o prenderanno posto sulla tribuna numerata casalinga (leggi divano) con lo stesso stato d’animo di Massimo “Cipollino” Boldi che in Vacanze di Natale ’95 confessa di sentirsi agitato “come quando vado a vedere il Milan a San Siro”. LEGGI TUTTO

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    Kessie vs Brozovic: è il derby degli indispensabili

    I due sono i perni attorno a cui girano rossoneri e nerazzurri, dopo anni in cui sono stati in discussioneIl cuore del palcoscenico di San Siro non è solo un punto d’arrivo per predestinati. Ci sono anche percorsi tortuosi, discese casuali, passaggi complicati. Quello che Franck Kessie e Marcelo Brozovic si giocano domani è un duello totale, il derby degli indispensabili. Sono i due perni attorno ai quali girano le giostre di Milan e Inter. LEGGI TUTTO

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    Ibra e Dzeko, Leao e Brozovic: ecco le strategie di Pioli e Inzaghi

    I due centravanti sono in realtà registi offensivi. L’esterno milanista è il più pericoloso, il croato è invece il perno interistaNei panni di Stefano Pioli e Simone Inzaghi. Proviamo a entrare nella testa degli allenatori di Milan e Inter e di visualizzare alcune situazioni tattico-strategiche che domani sera potrebbero indirizzare il derby. Le partite si vincono con la cura dei dettagli. Senza perdere di vista un aspetto psicologico: l’Inter è obbligata a non perdere, una sconfitta la scaraventerebbe a meno 10 dalla cima della classifica.pressioni obbligatorie—  
    L’ultimo derby, il 21 febbraio 2021, stravinto dall’Inter per 3-0, può essere un buon punto di partenza per fare le carte alla partita di domani. Nel passaggio da Antonio Conte a Inzaghi l’Inter è cambiata, ma non è stata stravolta. Il sistema di gioco è rimasto tale, il 3-5-2, e lo stesso la costruzione dal basso, seppure in maniera meno pronunciata e con minor schiacciamento davanti ad Handanovic. L’Inter continua a palleggiare e il Milan, nel febbraio scorso, commise l’errore di non portare pressioni al giro-palla avversario. Lasciare il pallino a Brozovic e soci può essere pericoloso. Immaginiamo che Pioli ci abbia riflettuto e ci aspettiamo che il Milan infastidisca i manovratori di Inzaghi. Lukaku non c’è più, il rischio di concedere la profondità al centravanti avversario si è abbassato, Dzeko di preferenza viene incontro. La schermatura di Brozovic sarà doverosa. Ancora non si sa chi giochi tra Brahim Diaz e Krunic, e parliamo di trequartisti molto diversi per caratteristiche, ma chiunque si cali in quel ruolo dovrà applicarsi su “Brozo”. I report attribuiscono al croato una precisione al passaggio del 93 per cento e i gps certificano come sia il secondo giocatore del campionato per chilometri percorsi con 11,613 di media a partita (il primo è Barak del Verona con 11,647). Brozovic è un regista mobile, dinamico e sfuggente. Offuscargli le linee di passaggio è una mossa obbligata, per chi vuole venire a capo dell’Inter. le prime punte atipiche—  
    Ibrahimovic e Dzeko non sono più i centravanti che erano a vent’anni né potrebbero esserlo. L’età e l’esperienza, le conoscenze acquisite e l’intelligenza li hanno trasformati in registi avanzati, direttori d’orchestra del gioco d’attacco. Tutti e due vengono incontro sulla trequarti per distribuire il gioco e tutti e due riappaiono in area sugli sviluppi dell’azione. Non è semplice marcarli perché conservano strutture fisiche importanti e perché seguirli a uomo nelle loro divagazioni può aprire varchi e buchi. Se parliamo di difensori, il problema è relativo. Kjaer e Tomori possono opporsi a Dzeko; Skriniar, De Vrij e Bastoni sono muniti di centimetri, chili e muscoli per reggere Ibra. Che cosa succederà quando i due si insinueranno tra le linee, nella terra di nessuno? LEGGI TUTTO

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    Derby stellato, Bartolini: “Il Milan con pane e salame”. Oldani: “L'Inter? Una cipolla caramellata”

    La sfida tra rossoneri e nerazzurri giocata per Sportweek da due chef che di stelle (Michelin) se ne intendono, tra cacciucco e scaramanzia…Sulla maglia è cucita solo una stella, poca roba per loro che in tutto ne hanno conquistate 10, eppure a indossarla si gonfiano d’orgoglio: “Già appartenere a un circuito con quel simbolo è un onore, quindi poi il numero è una questione di volume” sorride il milanista Enrico Bartolini (8 stelle Michelin in carriera, di cui 3 al Mudec di Milano) che ha voluto la 6 di Baresi, mentre l’interista Davide Oldani, che ha preso la seconda stella l’anno scorso al D’O di Cornaredo, non ha avuto dubbi sulla 23. LEGGI TUTTO