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    Garcia: “La forza del Napoli è la gestione del gruppo. Guardate Osimhen”. Ma lui non esulta…

    Il tecnico del Napoli: “Ero abbastanza tranquillo anche quando pareggiavamo, adesso tutti stanno tornando ad alto livello. La lezione col Genoa è servita”

    L’esame Lecce è stato superato a pieni voti dal Napoli. I motivi per essere soddisfatti sono diversi, per Rudi Garcia: le risposte da parte di chi ha avuto meno spazio, la conferma del tandem Kvaratskhelia-Osimhen e ovviamente i tre punti, che tengono il Napoli a ridosso della vetta. “Abbiamo gestito bene la gara, volevamo partire forte e fare gol nel primo quarto d’ora. Sono contento che sia arrivato su una punizione, il mio staff ha studiato la situazione per calciare così la palla inattiva. Sono felice anche per Ostigard, da quando lo conosco ho notato subito questo spirito di gruppo che ha, e Simeone: ha fatto un bel primo tempo e meritava di segnare. Anche se abbiamo perso qualche punto, siamo sulla strada giusta. La differenza l’abbiamo fatta anche come gestione dello spogliatoio: guardate Osimhen, è entrato e ha fatto un gol importante”. Da notare, ad ogni modo, che Osimhen dopo il gol non ha esultato. “Allo stesso modo Gaetano, al debutto stagionale, ha segnato – ha poi aggiunto il tecnico francese – Non abbiamo preso gol ed è un ottimo segnale, poi vedremo se questa vittoria ci farà tornare tra le prime quattro. La lezione col Genoa è stata imparata”, ha spiegato l’allenatore del Napoli al termine della sfida. 

    livello—  Nel complesso, il tecnico ha notato un certo miglioramento complessivo in tutti i suoi calciatori. “Tutti stanno tornando ad esprimersi al loro migliore livello: Anguissa e Kvaratskhelia da tre partite stanno andando forte e questo aiuta la squadra a trovare continuità. Ero abbastanza tranquillo anche quando pareggiavamo, i giocatori hanno sempre mostrato una compattezza importante. Zielinski è il classico giocatore di cui ti accorgi quando non ce l’hai: sa fare tante cose, vede e realizza tecnicamente più velocemente degli altri”. Chiaramente chi è arrivato per ultimo ha dovuto faticare un po’ in più. “Natan l’abbiamo avuto tardissimo, come Lindstrom, quindi ovviamente non erano pronti per l’inizio del campionato. Fortunatamente Natan non è andato in nazionale e questo gli ha permesso di capire meglio la nostra filosofia di gioco. Si è inserito bene ed è molto intelligente, assimila in fretta schemi e giocate che gli chiediamo”. Infine un commento su Osimhen, che ancora una volta ha lasciato la battuta del rigore ad un compagno, in questo caso Politano. “Io faccio una lista e c’è un ordine, se lo seguono nessuno dice nulla. Adesso bisogna chiedersi a chi darà il pallone la prossima volta per farglielo battere! I tre gol della ripresa sono di tre calciatori subentrati. Del Real ne parleremo nella conferenza apposita, ora l’importante è recuperare così che martedì sera possiamo dare il meglio”, ha concluso Rudi Garcia. LEGGI TUTTO

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    Mourinho: “Il problema non sono io”

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Sorriso De Laurentiis: “Se sono sereno? Ero tranquillo anche prima…”

    Il presidente ha seguito la squadra in trasferta dopo le polemiche delle ultime settimane

    dal nostro inviato Maurizio Nicita
    30 settembre

    – lecce

    Visibilmente soddisfatto a fine gara il presidente Aurelio De Laurentiis, che ha seguito la squadra nell’intera trasferta salentina. Il produttore cinematografico si gode alla fine il successo netto della propria squadra, rilanciata in zona Champions, e si sofferma anche a parlare con tifosi leccesi che si congratulano. Ai giornalisti che gli fanno varie domande si limita a dire: “Ero sereno e tranquillo prima, lo sono a maggior ragione oggi”. E chiude così una settimana complicata da varie polemiche ma con il Napoli che ha saputo rispondere sul campo: due vittorie e otto gol realizzati fanno capire che questa è la strada maestra. E al di là di ogni discussione esterna, Osimhen in campo è un incubo per qualsiasi avversario LEGGI TUTTO

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    LIVE Salernitana-Inter 0-0: si riparte, nessuna sostituzione all’intervallo

    Le scelte di inzaghi—  

    Arrivano conferme da Salerno, con l’allenatore dell’Inter che sceglie un turnover massiccio. Partiranno per la prima volta dal primo minuto sia Klaassen che Sanchez, più l’innesto di Carlos Augusto sulla sinistra. Nuove sensazioni, invece, per Bastoni, Mkhitaryan e Lautaro, che in stagione non erano mai partiti dalla panchina. Il 3-5-2: Sommer; Pavard, De Vrij, Acerbi; Dumfries, Klaassen, Calhanoglu, Barella, Carlos Augusto; Thuram, Sanchez. LEGGI TUTTO

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    Dall’Atalanta alla Juve all’ombra di Platini: Magrin, l’uomo che non voleva essere Le Roi

    Arrivò a Torino per sostituire Michel: il suo impatto finì travolto da una stagione sciagurata, poi con l’arrivo di Zoff uscì dal radar. Senza scrollarsi di dosso l’eredità più pesante 

    Ad un certo punto ci fu persino chi cominciò a chiamarlo con l’accento francese, Magrèn. E vabbè. Marino Magrin – veneto di Borso del Grappa – dignitosissimo centrocampista che legò il proprio nome alle sorti dell’Atalanta negli anni 80, ebbe la (s)ventura di capitare alla Juventus nell’anno sbagliato, zavorrato da una responsabilità che le sue strette spalle non poterono sopportare, per finire quindi incagliato in un equivoco che ne avrebbe per sempre segnato il ricordo, perché anche oggi – a trenta e passa anni di distanza – Magrin rimane come l’uomo che (non) voleva essere Platini.  LEGGI TUTTO