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    Rinuncia a Calciopoli, ecco il documento ufficiale Juve

    Il club bianconero ha notificato alle parti costituite l’atto di rinuncia al ricorso

    La rinuncia ufficiale della Juventus al ricorso per il risarcimento danni per l’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter è contenuto in un documento allegato al bilancio consolidato del 30 giugno 2023. Sotto la voce “Ricorso al Consiglio di Stato vs sentenza TAR del Lazio del 18 luglio 2016, il club conferma di che “in data 13 ottobre 2023 Juventus ha notificato alle parti costituite atto di rinuncia al ricorso ex art. 84 cod. proc. amm., chiedendo la compensazione delle spese di lite. All’udienza del 24 ottobre 2023 la FIGC e la F.C. Internazionale Milano S.p.A. non si sono opposte alla rinuncia, rimettendosi al Collegio per la decisione in merito alle spese di lite”. 

    PASSO INDIETRO—  La decisione di rinunciare a portare avanti il procedimento è stato dettato dalla bocciatura del ricorso fatto al Consiglio di Stato contro Federcalcio, Inter e Coni per ribaltare la sentenza del TAR del 2016, allontanando di fatto il risarcimento che – secondo quanto indicato nella relazione semestrale del bilancio della Juve – avrebbe potuto raggiungere la cifra monstre di 443 milioni 725 mila e 200 euro. Il pronunciamento di qualche mese fa aveva creato le condizioni giuridiche per una conseguente respinta nel processo collegato: per questo il passo indietro – che chiude Calciopoli – è stato più stato un atto più simbolico e politico che di sostanza.  LEGGI TUTTO

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    Juve, corsa a 3 a centrocampo: ecco chi sarà il colpo di gennaio

    Con le squalifiche di Fagioli e Pogba, in quella zona del campo serve un rinforzo capace di tenere alto il livello della squadra. Ecco chi sono i candidati

    Potrebbe essere una corsa a tre per occupare la casella vuota nel centrocampo della Juventus. Alla Continassa proseguono le valutazioni, rimanendo centrati sulle esigenze tecnico-tattiche ma senza perdere di vista le disponibilità economiche. Il club mette in conto di fare un investimento in mezzo al campo già nella sessione di gennaio: con le squalifiche di Fagioli e Pogba, in quella zona del campo serve un rinforzo capace di tenere alto il livello della squadra con qualità ed esperienza. I tre candidati forti per gennaio sono De Paul, Hojbjerg e Samardzic: per ognuno di loro c’è però una situazione che va contestualizzata e sovrapposta alle possibilità della Juventus, che dovrebbe strappare le condizioni migliori tra pagamento e formula con un investimento calibrato tra i 25 e i 35 milioni al massimo.  LEGGI TUTTO

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    Tre colpi di pistola: così morì il dietologo della Grande Inter

    È il 1992, chi spara lo fa con estrema freddezza. Conosce le abitudini del professore, lo aspetta e lo uccide a bruciapelo, senza esitazione. Un caso mai risolto

    Milano, 18 febbraio 1992, un martedì. Angolo tra via Muratori e via Friuli, lungo un reticolo di strade che in quella Milano dei primi anni 90 conduce da Porta Romana alle campagne di Boffalora, Castagnedo e Monserchio. Un quartiere tranquillo, abitato da gente perbene. Sono da poco passate le sette di mattina, fa freddo, pochi i milanesi già per strada. Come tutte le mattine il professor Roberto Klinger – con un pesante cappotto di pelliccia e un colbacco un po’ fuori moda – esce dalla sua abitazione al 29 di via Muratori e porta a passeggio il cane. Il professore è un abitudinario, per fare il giro dell’isolato e rientrare a casa ci impiega quindici minuti, non uno di più, non uno di meno. LEGGI TUTTO

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    Questa Juve è da scudetto? Il confronto con quelle della serie dei 9 consecutivi

    Juve, può essere l’anno buono per un ritorno allo scudetto? Dopo 10 giornate giocate, e quindi con quasi un terzo del campionato alle spalle, è difficile fare una previsione tecnica, per le tante incognite e le troppe combinazioni possibili che investono non solo la Signora ma anche le dirette rivali. Ed allora guardiamo al passato per cercare di “leggere” il futuro, sulla base dei numeri. Nella consapevolezza che cifre e statistiche indicano una direzione e non forniscono certezze. Perché – per fortuna – è poi il capitale umano a fare la differenza e a decidere le sorti di una corsa ancora molto lunga. LEGGI TUTTO

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    Boninsegna: “Duello Inter-Juve per lo scudetto. Lautaro da Pallone d’Oro”

    L’ex attaccante compie gli anni e giudica il calcio di oggi: “Occhio a Vlahovic, è forte e coraggioso. Ero al Cagliari, mi dovevano vendere e chiesi di tornare nel club del mio cuore…”

    Roberto Boninsegna, detto Bobo e soprattutto Bonimba, vive a Mantova ed è vicinissimo agli ottanta. Serio, preciso, massiccio come quando faceva il centravanti. Non gioca più a tennis, problema alla caviglia, il calcio lo guarda in tv. “Adesso faccio il nonno. Tempo pieno. Ho quattro nipoti, due maschi, due femmine. Due li porto alla scuola calcio, una bimba fa nuoto”. LEGGI TUTTO

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    Orgoglio ferito e gioco di qualità. Perché ad Allegri la Fiorentina fa paura

    La Viola ama sentirsi forte sfruttando il possesso palla, arriva in porta con facilità e Italiano concede poco ai bianconeri

    Nella mistica allegriana della vittoria che esige sofferenza, non ci può essere trasferta più gradita di quella di Firenze, nella tana storicamente più ostile alla Signora. Elmetto in testa, tutti compatti dietro, lotta dura che poi magari si finisce per vincere. L’ultima volta a San Siro, contro il Milan, più o meno, è andata così. La partita di Coppa Italia del marzo 2022, vinta al 92′ grazie a un autogol di Venuti, dopo aver subìto tanto, compreso un palo, resta un caposaldo dela filosofia di casa. Anche tatticamente, la trasferta si addice a questa Juve che ama essere aggredita più che aggredire e ripartire più che imporre il gioco. Non a caso, a parte la giornata balorda di Reggio Emilia (Sassuolo), Allegri ha vinto 3 partite fuori casa e ne ha pareggiata una, a Bergamo, senza subire un solo gol. Ma, detto questo, la partita di domenica al Franchi nasconde più di un’insidia per la Juve e Allegri è il primo a saperlo, perché, al di là di filosofie e strategie, il calcio insegna che affrontare una squadra che gioca meglio è sempre un pericolo. 

    Qualità viola—  La Fiorentina ha sconfitto il Napoli campione a casa sua. Il miglior biglietto da visita stagionale di Vincenzo Italiano. Paradossalmente, per la Juve, sarebbe stato meglio affrontarla dopo un’impresa del genere. Affrontarla ora, dopo due brutti scivoloni in campionato (Empoli, Lazio), non meritati, può essere pericoloso, perché Allegri si troverà davanti una Viola ferita, consapevole di essersi fatta male da sola e convinta di poter compensare la delusione dei tifosi con una grande prestazione nella sfida più sentita in città. Questa è la prima insidia per la Juve: l’orgoglio ferito della Fiorentina, con annessa fame di rivincita. La ciurma di Max dovrà pareggiare la carica agonistica dei toscani, ma, questo, è il suo campo. Più difficile pareggiare la qualità di gioco. La Fiorentina è seconda solo al Napoli per possesso palla (la Juve è 10 a ), ama sentirsi forte con la palla tra i piedi e, anche se non ha ancora trovato un attaccante iconico, come nei giorni belli, in porta ci arriva, se è vero che, dopo Inter, Napoli e Roma, nessuno ha segnato più gol di Italiano. Nico Gonzalez e Bonaventura, che ha ritrovato l’azzurro, stanno vivendo una stagione di grazia e imporranno lavoro duro in mediana. Lucas Beltran, dopo il battesimo con la doppietta di coppa e il delizioso pallonetto, ha fatto una buona comparsata contro la Lazio. Sta entrando nel cuore del gioco e in quello della città. Il giovane argentino è il primo a sapere che un gol alla Juve sarebbe una scorciatoia privilegiata in questo viaggio sentimentale. Riassumendo: carica ambientale, voglia di rivincita, qualità di gioco e Beltran sono le molle della trappola viola, nascosta tra l’erba del Franchi. Allegri, per piazzare il colpaccio e tenersi in altissima quota, confida molto nella difesa: la sua e quella degli altri. Il fortino di Bremer, Sassuolo a parte, non ha subito un solo gol in trasferta, dicevamo, e in tutto il campionato ne ha presi 6, uno solo più dell’Inter capolista. La Fiorentina invece ne ha già incassati 14: nessuna delle prime 11 squadre in classifica ha fatto peggio. In queste ore, Italiano sta valutando se confermare Milenkovic che viene da un mese di Halloween tutto suo, zeppo di orrori. E’ il caso di riproporlo davanti a Vlahovic e Chiesa che arriveranno caricati a mille? 

    Max ci conta—  Ma Allegri può contare sulla fragilità della retroguardia viola fino a un certo punto. Nell’ultimo precedente al Franchi (1-1), la Juve passò in vantaggio con Milik, ma nel secondo tempo non fece un solo tiro, come le era successo solo 3 volte dal 2004-05, e anche negli altri incroci, Italiano ha sempre concesso pochissimo ad Allegri. Sa come nascondergli la porta. Max conta sull’orgoglio di Chiesa e Vlahovic, gli ex; sul buon momento di Kean; sulla forza delle sue rotazioni che possono schiodare la partita; sull’empatia di un gruppo solido che sente di essere sull’onda buona. L’Inter è all’orizzonte (26 novembre). Vincere a Firenze sarebbe il modo migliore per avvicinarsi LEGGI TUTTO

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    Paloschi riparte dalla D: “In gol dopo un minuto, come con il Milan. Io, Inzaghi, il Chievo e Di Caprio”

    L’attaccante, 33 anni, riparte da Desenzano: “Qui per vincere una sfida. Vi racconto la mia storia da ‘tutto e subito’

    Dal nostro inviato Francesco Pietrella

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    frapietrella
    2 novembre

    – Desenzano del garda (brescia)

    Alberto Paloschi non crede nel destino, ma forse potrebbe considerare un paio di indizi. Dopo una vita nel professionismo ha scelto di ripartire da Desenzano del Garda, in Serie D, un luogo dove le giornate scorrono via più lentamente. E il primo gol della sua nuova sfida ricorda quel famoso schiaffo rifilato al Siena nel 2008, in rete dopo 18 secondi il giorno del debutto in Serie A. Quindi anni dopo, in un pomerigio di fine settembre, Alberto ha segnato quasi allo stesso modo, entrando a venti minuti dalla fine e pungendo al primo pallone toccato.  LEGGI TUTTO