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    “Una gru in affitto e vernice di scarto”: così ho ridato vita al murales di Maradona

    Quell’immagine su un palazzo di Piazzetta degli Artisti a Napoli è diventata luogo di culto. Lo dipinse Mario Filardi 33 anni fa, il falegname Salvatore Iodice l’ha rimesso a nuovo: “L’ho fatto per la gente del quartiere” Sotto al palazzone di sei piani con l’intonaco scrostato c’è una lunga processione. Da mesi, a ogni ora del giorno e della sera, migliaia di curiosi arrivano al civico 46 di via Emanuele de Deo per restare impressionati. Quello che è sempre stato Largo degli Artisti, oggi si chiama Piazzetta Maradona. Il murales di Diego sulla facciata laterale di quel condominio è diventato luogo di culto. LEGGI TUTTO

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    Dall’ironico Allegri al Max furioso. Juve, perché il tecnico è così nervoso

    I risultati cambiano gli umori e, dopo l’eliminazione dalla Champions, l’uscita anticipata dalla corsa scudetto e l’addio alla Coppa Italia, l’allenatore bianconero non è più impermeabile alle pressioniC’era una volta l’Allegri allergico alle pressioni e sempre ironico, con una battuta per tutte le occasioni, anche le più delicate. Negli ultimi mesi, invece, ha preso il sopravvento il Max furioso. E spesso spigoloso, litigioso. Dalle discussioni con alcuni tifosi critici dell’Allianz Stadium alla lite di Pasquetta con Leandro Paredes. Dalle frecciate al Napoli (“Avete vinto uno scudetto!”) all’escalation di mercoledì nella pancia di San Siro, quando dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia non le ha mandate a dire ai dirigenti dell’Inter, compreso l’amico Beppe Marotta: “Siete delle m… Ma tanto arrivate sesti”. LEGGI TUTTO

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    Juric e Gasp, l’allievo e il maestro: vent’anni di calcio, sulla stessa linea

    Nel 2003 si sono incrociati a Crotone, uno allenatore, l’altro in campo, si ritrovano di nuovo avversari sabato per Torino-Atalanta. Ecco le tappe di un legame infinito La batteria dei discepoli di Gian Piero Gasperini si fa sempre più nutrita. Ex calciatori che hanno avuto Gasp come allenatore e si sono abbeverati alla sua fonte di cultura calcistica. Ecco allora Thiago Motta e Raffaele Palladino, entrambi artefici di una stagione di livello con le rispettive squadre, il mister-ombra Salvatore Bocchetti in attesa di patentino e – allargandoci alla B – quell’Alberto Gilardino che è stato alle dipendenze di Gasperini per un anno e che la A la sta conquistando e quel Daniele Gastaldello che sta provando a salvare il Brescia. LEGGI TUTTO

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    Dal post Inter a Paredes, tutte le volte che Allegri ha perso le staffe

    L’ultima sfuriata di Allegri in ordine di tempo è quella dopo il k.o. con l’Inter, costato alla Juve l’eliminazione dalla coppa Italia a un passo dalla finale. Gli obiettivi sarebbero stati, oltre agli avversari (“Siete delle m…, ma tanto arrivate sesti”), anche i suoi giocatori, rimproverati con parole molto dure per la brutta prestazione e per la sconfitta. LEGGI TUTTO

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    Pato, Barbara, Allegri… poi tutto finì. L’ultimo, luccicante scudetto di Silvio a Roma

    Nel 2011 Roma-Milan portò ai rossoneri un indimenticabile e decadente titolo: l’ultimo squillo di tanti campioni, i baci alla tribuna, la gioia di Galliani Da pochi giorni il mondo si era liberato dal terrore, o perlomeno così pensava: Osama Bin Laden era stato ucciso e si credeva in futuro di pace. Silvio Berlusconi, da presidente del consiglio in carica, lanciava Letizia Moratti per la poltrona di sindaco di Milano e, tanti per non perdere le abitudini, attaccava i magistrati durante una convention. I migranti sbarcavano sulle coste italiane, e quelli che non ce la facevano venivano inghiottiti dal mare. Gheddafi era sull’orlo del precipizio, la Grecia ci era già finita dentro e l’Italia, ancora inconsapevole, faceva l’ultimo ballo sul Titanic che affondava. Era la prima settimana di maggio del 2011. LEGGI TUTTO