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    Nesta e il derby del 2003: “Fu come togliersi un dente”

    L’ex difensore rossonero su Sportweek: “C’era grande tensione alla vigilia, perciò a qualificazione acquisita restai mezz’ora a rilassarmi in spogliatoio. Come dopo un intervento dal dentista” “La prima immagine che mi torna in mente di quei due derby? Io che corro ad abbracciare Abbiati dopo la parata su Kallon, all’ultimo minuto della partita di ritorno. Ci aveva salvato la vita”. Sandro Nesta è stato protagonista di alcuni dei Milan più forti e belli dell’epopea berlusconiana, certamente di quello che esattamente vent’anni fa, tra il 7 e il 13 maggio 2003, eliminò l’Inter nel primo derby italiano di sempre in Champions League. LEGGI TUTTO

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    “Una gru in affitto e vernice di scarto”: così ho ridato vita al murales di Maradona

    Quell’immagine su un palazzo di Piazzetta degli Artisti a Napoli è diventata luogo di culto. Lo dipinse Mario Filardi 33 anni fa, il falegname Salvatore Iodice l’ha rimesso a nuovo: “L’ho fatto per la gente del quartiere” Sotto al palazzone di sei piani con l’intonaco scrostato c’è una lunga processione. Da mesi, a ogni ora del giorno e della sera, migliaia di curiosi arrivano al civico 46 di via Emanuele de Deo per restare impressionati. Quello che è sempre stato Largo degli Artisti, oggi si chiama Piazzetta Maradona. Il murales di Diego sulla facciata laterale di quel condominio è diventato luogo di culto. LEGGI TUTTO

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    Dall’ironico Allegri al Max furioso. Juve, perché il tecnico è così nervoso

    I risultati cambiano gli umori e, dopo l’eliminazione dalla Champions, l’uscita anticipata dalla corsa scudetto e l’addio alla Coppa Italia, l’allenatore bianconero non è più impermeabile alle pressioniC’era una volta l’Allegri allergico alle pressioni e sempre ironico, con una battuta per tutte le occasioni, anche le più delicate. Negli ultimi mesi, invece, ha preso il sopravvento il Max furioso. E spesso spigoloso, litigioso. Dalle discussioni con alcuni tifosi critici dell’Allianz Stadium alla lite di Pasquetta con Leandro Paredes. Dalle frecciate al Napoli (“Avete vinto uno scudetto!”) all’escalation di mercoledì nella pancia di San Siro, quando dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia non le ha mandate a dire ai dirigenti dell’Inter, compreso l’amico Beppe Marotta: “Siete delle m… Ma tanto arrivate sesti”. LEGGI TUTTO

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    Juric e Gasp, l’allievo e il maestro: vent’anni di calcio, sulla stessa linea

    Nel 2003 si sono incrociati a Crotone, uno allenatore, l’altro in campo, si ritrovano di nuovo avversari sabato per Torino-Atalanta. Ecco le tappe di un legame infinito La batteria dei discepoli di Gian Piero Gasperini si fa sempre più nutrita. Ex calciatori che hanno avuto Gasp come allenatore e si sono abbeverati alla sua fonte di cultura calcistica. Ecco allora Thiago Motta e Raffaele Palladino, entrambi artefici di una stagione di livello con le rispettive squadre, il mister-ombra Salvatore Bocchetti in attesa di patentino e – allargandoci alla B – quell’Alberto Gilardino che è stato alle dipendenze di Gasperini per un anno e che la A la sta conquistando e quel Daniele Gastaldello che sta provando a salvare il Brescia. LEGGI TUTTO