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    Sarri quasi in Champions: è a più 10 dal quinto posto. E le altre?

    In attesa che le altre giochino, i biancocelesti allungano ancora. Roma che stress, Milan e Inter troppo diverse tra Italia e Europa Tre pass per la Champions, uno è già del Napoli. A oggi la volata sembra essere una questione tra Roma e Milano, senza dimenticare l’Atalanta e la Juve, zavorrata dalla penalizzazione. Qui analizziamo lo stato dell’arte di Lazio, Roma, Milan e Inter, il quartetto dell’alta velocità tra le due Capitali del Paese, Roma Capitale dello Stato e Milano capitale economica. LEGGI TUTTO

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    Pioli e il suo primo scudetto targato… Bologna. Da Fabre a Meghni, un’impresa rossoblù

    L’allenatore del Milan nel 2001 vinse il titolo alla guida degli Allievi nazionali emiliani. Ventidue anni dopo il tecnico torna al Dall’Ara con lo scudetto dei grandi sul petto Il Pioli mister vincente non nasce con lo scudetto. O meglio, non con quello vinto al Milan lo scorso 22 maggio. Il primo titolo conquistato in carriera dal tecnico rossonero mette radici a Bologna: è il campionato Allievi 2001, vinto dai ragazzi rossoblù dopo una cavalcata memorabile. Poco più di un ventennio fa… LEGGI TUTTO

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    Cassano: “Il mio calcio senza sconti. Mou? Gioca malissimo e trova sempre alibi…”

    L’ex calciatore scatenato anche su Allegri: “Lui e Josè hanno due grandi rose ma le loro partite sono inguardabili, io non ho paura a dirlo. Spalletti e Sarri regalano spettacolo. Inzaghi via se non vince la Champions” Un tunnel seguito da una risata, un dribbling e uno sberleffo, un assist e una linguaccia, una giocata esagerata, un gol e una bandierina buttata giù, molto tempo prima di Leao. Questo e tanto altro era Fantantonio in campo: imprendibile, imprevedibile, incredibile, ingestibile. Chi pensava che appesi gli scarpini al chiodo sarebbe cambiato, imparando l’arte del politicamente corretto e della diplomazia si è ricreduto subito a forza di ascoltare i suoi commenti tranchant alla Bobo Tv, la trasmissione con Vieri, Adani e Ventola in cui non fa sconti a nessuno e anzi si diverte a prendere di petto gli intoccabili del pallone, con la stessa irriverenza che mostrava con la palla tra i piedi. Qualcuno si offende, molti replicano, altri provano a liquidarlo con una battuta che sa di superiorità “tutti sapete come è fatto, non va preso sul serio, sono Cassanate…”. E in realtà lo invitano a nozze: perché lui torna indietro e fa un altro tunnel… Ha fatto la collezione di polemiche e di Tapiri d’oro, l’ultimo ricevuto dopo il botta e risposta con Mourinho. LEGGI TUTTO

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    Scaroni, l’Enel e un Milan a tutti i costi: se il Diavolo è una condizione irrinunciabile

    Il presidente rossonero ha accettato l’importante carica pubblica a patto di non lasciare il club. Tifoso, (piccolo) azionista e frontman sul tema stadio: ecco il suo modo di rivestire il ruoloBanalmente, si potrebbe dire che l’appetito vien mangiando. E che ritrovarsi legati a questo Milan in modo sempre più soddisfacente, è un esercizio tutto sommato facile dopo il ritorno in Champions, dello scudetto e con la lussuosa vista attuale sui quattro piani più alti del grattacielo europeo. LEGGI TUTTO

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    “Dimarco un tarello, Di Gregorio una tigre”: compagni fin dai Pulcini, domani avversari

    Da Shanghai a New York, Saulo Brambilla ha condiviso campo e spogliatoio con loro per dieci anni nelle giovanili dell’Inter: “Michele era mostruoso sulla linea di porta e nei rigori, Federico impressionava per corsa e gol. E quante giornate al parchetto insieme”Uno Dima, l’altro Digre. È impossibile separare i compagni di squadra di una vita dai nomignoli con cui sono stati chiamati per un decennio. E così, per Saulo Brambilla, Federico Dimarco e Michele Di Gregorio restano appunto Dima e Digre: “Ho cominciato a giocare con loro dagli otto anni e siamo stati compagni di squadra fino alla primavera, quindi intorno ai diciotto”. LEGGI TUTTO