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    L'ex medico Juve Tencone: “Il mio amico Varandas, dottore e presidente dello Sporting”

    Lo storico medico bianconero, ora direttore dell’Isokinetic di Torino, racconta la storia del suo collega oggi a capo del club di Lisbona, avversario di stasera in Europa League Sogno americano? No, portoghese. Da medico delle giovanili dello Sporting a responsabile sanitario della prima squadra fino a essere eletto, nel 2018, presidente del club portoghese che stasera sfiderà la Juventus nei quarti di Europa League. “Quello di Frederico Varandas è un caso quasi unico nel calcio. È un po’ come se Luca Stefanini, il responsabile sanitario della Juventus, in futuro diventasse presidente del club”, racconta lo storico medico bianconero Fabrizio Tencone, ora direttore dell’Isokinetic di Torino, per tanti anni collega di campo – e di riunioni all’Uefa – del massimo dirigente della società di Lisbona che ha lanciato al grande calcio anche un certo Cristiano Ronaldo. LEGGI TUTTO

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    Lecce, la super Primavera spiegata da Corvino: “Perché prendo giovani stranieri e non italiani”

    Il responsabile dell’area tecnica dei salentini, primi a +7 nel campionato Primavera, ha parlato anche della mancanza di giovani nelle big, delle difficoltà dei talenti italiani e delle strategie delle grandi squadre che, spesso, trascurano i settori giovanili Seduto sulla sua poltrona, Pantaleo è vestito di scuro. Davanti a lui, c’è una scrivania: la guardi per un po’, ti risulta difficile decifrarne il colore. Il suo mondo e le sue ambizioni sono racchiusi in quei due metri quadrati, ricoperti di fascicoli e faldoni, con su scritti i nomi delle varie formazioni. Under 16, Under 17, Under 18 e, infine… la Primavera. È il fiore all’occhiello del Lecce targato Saverio Sticchi Damiani. Da sempre attento alla sostenibilità del progetto giallorosso, il presidente ha trovato in Corvino il suo alleato ideale. Nel giro di pochi mesi, la prima squadra potrebbe schierare tre o quattro calciatori cresciuti nella “cantera” salentina. Le qualità non mancano, il campo parla chiaro. Il Lecce è primo in classifica nel campionato di Primavera 1, con sette punti di distacco sulle inseguitrici. Nella squadra di Coppitelli, però, ci sono ben venti stranieri… LEGGI TUTTO

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    Specialisti in panchina: ecco gli allenatori “da campionato” e quelli “da coppa”

    Inzaghi guru delle partite “dentro-fuori”. Poi c’è chi dà il meglio sull’intera stagione. Radiografia dei tecnici di gridoIl paragone con il ciclismo viene facile: ci sono corridori adatti per il Giro, per il Tour o per la Vuelta, cioè gare che si sviluppano nell’arco di tre settimane, e altri che si adattano meglio alle “classiche”, un colpo e via, la Sanremo o la Roubaix, il Fiandre o il Lombardia. LEGGI TUTTO

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    Il Bastoni 2.0 è anche maestro di assist: il rinnovo è sempre più urgente per l'Inter

    Il difensore ha indirizzato il destino del quarto di finale contro il Benfica favorendo entrambi i gol nerazzurri: la sua centralità nel progetto è evidente e il club vuole scongiurare un altro caso SkriniarAll’inizio Alessandro Bastoni era soprattutto un prodigio della difesa, poi ci ha aggiunto l’impostazione e i lanci lunghi. Adesso pure i cross dalla fascia sono entrati nel suo repertorio e a provarlo sulla propria pelle è stato il Benfica, messo al tappeto da due diaboliche traiettorie mancine di un 23enne che ogni giorno di più aumenta il suo status a livello mondiale, tra Inter e Nazionale. LEGGI TUTTO

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    Un uomo in meno, un’idea in più. E Zaccheroni fa la rivoluzione col 3-4-3

    Rosso a Genaux contro la Juve di Lippi: l’Udinese ora toglie una punta, pensano tutti. E invece no. Il suo tecnico si ricorda di Zeman, dell’Ajax e del WM e sorprende tutti C’è un giorno preciso in cui la lampadina si accende e tutt’attorno, sopra e sotto, si fa luce. È il 13 aprile del 1997, una domenica. Allo Stadio delle Alpi di Torino va in scena la sfida tra la Juventus di Marcello Lippi, prima in classifica, e l’Udinese di Alberto Zaccheroni. Dopo tre minuti l’arbitro Bettin di Padova estrae il cartellino rosso e caccia il terzino dei friulani Genaux. A quel punto che fare? LEGGI TUTTO

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    Un dollaro al giorno, il campo militare, le lacrime alla Masia: alle origini di Onana

    Gli inizi con la Eto’o Foundation in Camerun, poi l’occasione Barcellona dopo un torneo vinto in Spagna a 11 anni. Il racconto di chi ha visto crescere il portiere che ha blindato la porta dell’InterUn pallone calciato oltre il filo spinato interrompe la marcia dei militari. Lo raccoglie un uomo in mimetica, con gli anfibi e i nastrini sul petto: “Chi è stato?”, grida. Dall’altra parte del muro un gruppo di bambini ride a crepapelle. Indicano tutti André: “È colpa sua”. L’unico ad avere la divisa di un altro colore. Gli altri hanno le maglie rosse, lui ce l’ha verde fluorescente. “L’hai fatto ancora, adesso ci odieranno”, dice il piccolo Fabrice al compagno dalla mira poco precisa. È il portiere della squadra, ma non indossa mai i guanti ed è sempre in mezzo al campo. LEGGI TUTTO

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    Ravanelli: “Chiesa e Di Maria indispensabili, a Vlahovic e alla Juve”

    L’ex attaccante bianconero: “Dusan deve solo ritrovare serenità, ha mezzi straordinari. Resti, non faccia il mio errore. Il gol arriverà quando meno se lo aspetta””Credo che la Juve abbia giocatori ai quali non può rinunciare, e che debba adattare il gioco alle loro caratteristiche: parlo di Chiesa e Di Maria, o stesso Kostic”, così Fabrizio Ravanelli, ex attaccante bianconero ed autentico esperto di tridente. E pare essere davvero questa la via intrapresa da Allegri, che può finalmente tornare a pensare al 4-3-3 ipotizzato in estate e poi abbandonato per cause di forza maggiore, leggi infortuni. LEGGI TUTTO