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    Dybala sempre più anima della Roma, ma il suo futuro passa dalla Champions

    Con il rigore ha deciso anche la partita di Torino, la Joya in giallorosso ha numeri da capogiro ma il destino è ancora incerto. E il Real Madrid lo tenta… Semplicemente Joya. Una Joya che va al di là dei numeri stagionali utili a santificarlo. Paulo Dybala è l’anima della Roma, il suo giocatore vetrina, quello per cui vale sempre il prezzo del biglietto. LEGGI TUTTO

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    Zaccagni e un equivoco con la Nazionale che va risolto al più presto

    L’ala della Lazio è l’unico italiano in doppia cifra in campionato, ma nell’Italia di Mancini non ha spazio. Eppure la sua presenza lo aiuterebbe a dar forza al suo progetto“Perché?”, domandano i bambini curiosi di tutto. Una fase golosa della vita, irripetibile, dove bisogna stare attenti alle risposte, dove da adulti bisogna dire qualcosa ma non tutto, evitando di saziare quella fatata ricerca di conoscenza, di spiegazioni, di orientamento nel mondo sconosciuto. Se un bambino nell’età dei perché guardasse la Serie A ci farebbe subito una domanda, che gireremmo al Ct: “Perché Zaccagni non gioca in Nazionale?” LEGGI TUTTO

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    Campioni e social, istruzioni per l’uso: chi si allontana e chi sceglie altre strade

    L’attaccante della Juve non segna in campionato da due mesi e si è preso una pausa. Non è il primo, e ci sono anche casi in cui la reazione è opposta… Dusan Vlahovic ha oscurato il proprio profilo Instagram, ottenendone in cambio, invece del (forse) agognato silenzio, un chiacchiericcio di fondo, perché nell’epoca della comunicazione continua, la quiete forzata è, di fatto, una gran notizia, soprattutto per chi, come il serbo, con i social non si diletta e basta, ma ci lavora anche. Finché non sarà lui a spiegarne i motivi nel dettaglio (qualora volesse farlo) è difficile improvvisare teorie, anche se online in molti si sono sbizzarriti, passando dall’improbabile attacco hacker al ben più plausibile desiderio di isolarsi dalle critiche feroci dell’ultimo periodo. LEGGI TUTTO

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    Ultras e violenza, dietro il mito del modello inglese

    “Servono leggi in stile Thatcher”, ha detto De Laurentiis dopo le botte in curva durante Napoli-Milan. Ma cosa fece davvero lo storico primo ministro inglese? E i suoi provvedimenti hanno davvero cancellato la violenza? Viaggio attraverso leggi, manganelli e rapporti tra politica e tifoSe il “modello inglese” avesse davvero cancellato la violenza attorno al calcio britannico, non avremmo visto i tifosi del Bristol City e quelli del Reading, due squadre di Championship, la loro Serie B, cercarsi, inseguirsi e menarsi nelle strade di Bristol, con i passanti impauriti a filmare la scena con i cellulari. Era sabato 1 aprile, pochi giorni fa, non prima della “stretta” voluta da Margaret Thatcher. E non avremmo dovuto raccontare il dramma del 55enne Tony Johnson, tifoso del Blackpool, morto in ospedale dopo due giorni di agonia, colpito ripetutamente alla testa fuori da un pub, lo scorso 4 marzo, durante una rissa con i tifosi del Burnley. Ancora una volta squadre di Championship, ancora uno scontro tra gruppi in strada, lontano dagli impianti. LEGGI TUTTO

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    50 anni di Roberto Carlos, terzino-bomber che manco la scienza riusciva a spiegare

    Il brasiliano, famoso nel mondo per il suo sinistro devastante e passato alla storia per il calcio piazzato in un Francia-Brasile del 1997, festeggia il mezzo secolo di vita Quando calciò quella fantasmagorica punizione dalla distanza di 34,75 metri che separavano il punto di battuta dalla porta difesa da Barthez – era Francia-Brasile, si giocava a Lione nel giugno del 1997 – il pallone viaggiava attorno ai 115 chilometri all’ora e la traiettoria fu così sorprendente – sembrava che il pallone dovesse finire fuori fuori fuori, poi virò all’improvviso cambiando direzione come se fosse stato spinto da una forza celeste o dal movimento di un joystick – che ancora oggi a parlarne c’è da rimanere senza fiato e si è colti – nel ricordo – da una vertigine di lussuria assoluta. Se c’è un gesto che ha consegnato alla leggenda Roberto Carlos, il gesto è esattamente quello. LEGGI TUTTO

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    Sarri è cambiato, in meglio: ecco perché la sua Lazio vola così in alto

    L’esperienza sulla panchina della Juve lo ha reso più attento e meno integralista, adesso la piazza romana appare perfetto. Dopo un anno di studio si vedono i primi, preziosi, frutti, figli pure del compromesso tra giochismo e risultatismo Se a sessant’anni si è e si vive come a trenta o a quaranta, il tempo è passato invano. Il tempo cambia le persone, inclusi gli allenatori. Maurizio Sarri, ad esempio. Sarri è partito dal basso e per due decenni lì è rimasto, tra dilettanti e Serie C. Un percorso senza sconti né padrini, con la forza delle idee come unico motore. Si è affacciato in Serie A ad Empoli, neppure dieci anni fa, con il ghigno del rivoluzionario e poteva permetterselo, perché tale era. Aveva rielaborato a modo suo la lezione dei maestri olandesi. LEGGI TUTTO

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    Il carattere del Cholo, il 4-4-2 moderno, la cura dei dettagli: Inter, così allena Conceiçao

    Sergente di ferro, con il Porto ha creato un binomio d’acciaio. Verticalizzazione rapida, calcio fisicamente dispendioso e nessun dogma predefinito. Ritratto del tecnico portoghese candidato al dopo-Inzaghi Spesso si dice che, quando un ex calciatore comincia ad allenare, le sue squadre gli assomiglino parecchio, ovviamente molto più sul piano caratteriale che tecnico. Basti pensare alle concezioni quasi militari di Conte e Simeone o alla liberazione dell’estro secondo Allegri. Sergio Conceiçao è molto vicino alla filosofia dei primi due, quel certo rigore si vedeva anche col pallone tra i piedi. LEGGI TUTTO

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    La Lazio vola, la Roma non si ferma, frenano Inter, Milan e Juve: il borsino della corsa Champions

    Stato di forma: la Lazio non perde da due mesi in campionato, periodo in cui sono arrivate sei vittorie e un pareggio con tanto di successo sulla Juventus nell’ultimo turno di Serie A. I biancocelesti si confermano con merito la seconda forza in Italia. Calendario: non dovendo presenziare in altre competizioni, Maurizio Sarri avrà a disposizione il tempo necessario per preparare con la dovuta calma le sfide che verranno. Il prossimo avversario è il Torino all’Olimpico, con gli impegni in trasferta contro Spezia e soprattutto l’Inter, che potrebbero cambiare ulteriormente i rapporti di forza LEGGI TUTTO