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    Dilemma Vlahovic: con la Serbia segna e con la Juve no

    Da ottobre a oggi il serbo ha segnato solo a Salerno in A, in coppa ha segnato di più ma non agli stessi ritmi che ha in nazionale. Le cifre a confronto Al ritorno dalla pausa per le nazionali la Juventus riabbraccia Dusan Vlahovic carico di fiducia dopo aver ritrovato i gol in serie con la maglia della Serbia. All’ottimismo per averlo visto rientrare dalla sosta restituito al suo smalto migliore, o comunque su quella strada, non può che fare da contrappasso la constatazione di un rendimento chiaramente distante tra nazionale e Juventus: perché con la Serbia segna a raffica e in bianconero molto meno? LEGGI TUTTO

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    Kyriakopoulos e Lykogiannis: “Il Bologna in Europa. Con Motta si può”

    I due giocatori protagonisti contro la Salernitana: “In Italia ci troviamo bene. Il tecnico? Un motivatore vero. Ora tutti concentrati fino alla fine”dal nostro inviato Matteo Dalla Vite28 marzo
    – Casteldebole (Bologna) Cava de’ Tirreni, 17 marzo, ritiro del Bologna pre-Salernitana, Charalampos Lykogiannis e Georgios Kyriakopoulos guardano Atalanta-Empoli. C’é un assist: di Ruggeri di destro, lui mancino. Lyko fa: “Domani lo farai anche tu”. Salernitana-Bologna, 18 marzo: Kyria fa un assist di destro per il gol di Ferguson e poi batte (di sinistro) l’angolo per il 2-2 di Lyko. LEGGI TUTTO

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    Dunga: “Brasile, vedo bene Ancelotti. Non conta essere belli, ma vincere. E quella cena con Bearzot…”

    L’ex allenatore della Seleçao si racconta: “Il Real sembrava una squadra finita e Carlo l’ha rigenerata. I miei anni a Firenze con Baggio, brasiliano mascherato da italiano, e quella finale con la Juve…”Vive a Porto Alegre, è ricco ma se ne frega, festeggerà a ottobre i 60 anni ballando con i vecchietti amici dell’ospizio. Si divide tra i tre figli, le sue aziende, quella edile, l’altra rigorosamente no profit che distribuisce cibo e farmaci ai poveri, e le conferenze in giro per il Brasile dove racconta agli imprenditori la sua esperienza di uomo che ha gestito altri uomini. Per il resto, con Carlos Verri detto Dunga è quasi una rimpatriata nel nome di quel genio abnorme di Walt Disney. Dunga è il nome portoghese di Cucciolo, il nano preferito di Biancaneve. Dunga più Dotto fanno due su sette. LEGGI TUTTO

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    Pirlo: “Fagioli può essere il mio erede. Tornare alla Juve? Se ti chiama un top club non dici di no”

    L’ex allenatore dei bianconeri oggi in Turchia: “Il Karagümrük mi ha proposto il rinnovo, ma parleremo a fine stagione”La strada Maestra passa da Istanbul e Andrea Pirlo la sta percorrendo con coraggio. E profitto. Il suo Karagümrük è in serie utile da 10 turni, record per la società del distretto di Fatih. E non si pone limiti. Così il futuro assottiglia il presente e la sua Italia torna a galla, puntuale: ma Andrea sa bene che è il mondo a nutrire le ambizioni. “La Serie A è casa mia, ma le esperienze tra Usa e Turchia mi confermano che è importante guardarsi intorno, conoscere nuove culture. E s’impara da chiunque”. LEGGI TUTTO

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    Minà e quell'intervista per gli 80 anni: “Feci incontrare Ali con Mennea, legarono subito”

    Il racconto al nostro giornale: “Nell’Argentina dei desaparecidos ho rischiato tanto, una domanda e dovetti fuggire subito da Baires” “Un bel torneo di biliardino”. Gianni Minà celebrerà così stasera i suoi 80 anni con un gruppo di amici. Ce lo racconta a casa sua, a poche centinaia di metri dal luogo dove rapirono Aldo Moro e uccisero la sua scorta. Ecco la foto di un Muhammad Ali già ferito dal Parkinson. La pagina di diario di Pietro Mennea dove c’è scritto 19″72, record del mondo dei 200 metri. Minà li fece incontrare nel 1980: “A Las Vegas, quando Ali perse con Holmes. Dissi a Pietro, che era lì per un’iniziativa con Tommie Smith: ‘perché non vieni a vedere il match con me?’. Andammo, s’incontrarono”. LEGGI TUTTO

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    Leadership, versatilità e orgoglio basco. Inter, ecco perché piace Inigo Martinez

    Il centrale basco in scadenza a giungo è corteggiato anche dal Barcellona. Simbolo della Real Sociedad, nel 2018 sfidò un intero popolo passando agli acerrimi rivali dell’Athletic Guardandosi attorno in cerca del sostituto di Skriniar, l’Inter ha messo gli occhi su Inigo Martinez per una serie di ragioni ben precise. Il fatto che il contratto dello spagnolo scada a giugno è senz’altro un dettaglio che non va trascurato, al contrario. Ma il 31enne centrale di Ondarroa piace logicamente anche per questioni tattiche, tecniche e caratteriali. Il curriculum e la storia di Martinez parlano da sé, descrivendo i contorni perfetti del profilo che tanto farebbe comodo alla prossima difesa nerazzurra. Pur essendo mancino naturale, l’attuale centrale dell’Athletic è abituato a giocare anche sul centro-destra e (nonostante la tradizionale difesa a quattro adottata dai baschi) ha una lunga esperienza anche in un reparto a tre. LEGGI TUTTO

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    Diaz vuole il Milan, ma il Real lo rivuole indietro (per venderlo): il tavolo è caldo

    Lo spagnolo, ricambiato, ha già fatto presente che resterebbe volentieri. Il Diavolo ha il diritto di riscatto, il Madrid un controriscatto. Il dialogo fra i due club entrerà presto nel vivoDal momento che i competitor non sono pervenuti – De Ketelaere si è preso una stagione sabbatica, Adli è scomparso nel sottoscala di Milanello –, buona parte del destino di Diaz passerà da se stesso. LEGGI TUTTO