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    È un leader oppure no? Barella e i nervi a fior di pelle

    Indispensabile per Inzaghi, incisivo in zona gol, ma certi episodi suscitano dubbi sul suo status nel gruppo InterQuando a febbraio Nicolò Barella ha spento 26 candeline è stata l’occasione perfetta per fare una breve ricerca e accorgersi che pochissimi calciatori, nei top campionati europei, sono stati in grado di accumulare statistiche simili: oltre 300 presenze da professionista, più di 25 gol in carriera e quasi 50 assist complessivi. E a tutto questo si aggiunge anche la sua presenza fissa in Nazionale, tanto che nella gestione di Roberto Mancini il centrocampista è secondo soltanto a Leonardo Bonucci in quanto ad apparizioni e terzo negli assist dietro Lorenzo Insigne e Ciro Immobile. LEGGI TUTTO

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    Un tir sbanda, l’auto brucia: la tragica fine dell’uomo con la dinamite nei piedi

    1979: un momento personale difficile per un ex talento, la mano tesa di un amico, le vacanze in Liguria. Poi il ritorno diventa tragedia. E il Trap accorre in lacrime Autostrada dei Fiori, nel tratto tra Andora e Albenga sulla riviera ligure. Un autoarticolato proveniente dalla Francia sbanda, sfonda il guardrail e finisce nella carreggiata opposta. Alla guida c’è un giovane uomo di ventisette anni, Gino Longo. Sono le 11.30 del 17 aprile 1979, un martedì. Sono i giorni di Pasqua, gli italiani hanno preso d’assalto le località di mare, lungo tutta la Penisola il traffico è molto intenso. L’autoarticolato si impenna, sbatte addosso a una Alfetta e poi si ribalta su una Fiat 130 coupé. LEGGI TUTTO

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    Osimhen, scudetto e capocannoniere: farebbe meglio di Maradona

    Fra gli azzurri nemmeno a Diego è riuscito il bis nella stessa stagione. Sarebbe anche il primo cannoniere africano in AFra i tanti record che Victor Osimhen sta abbattendo a suon di gol e prestazioni straordinarie ce n’è uno assolutamente unico per Napoli. A meno di clamorose sorprese sarà il primo azzurro in assoluto a vincere scudetto e titolo di cannoniere in Serie A. Infatti da Diego Armando Maradona a Edinson Cavani a Gonzalo Higuain – gli altri ad aver vinto la classifica marcatori con la maglia del Napoli – nessuno ha vinto il titolo. O almeno Maradona ha alternato le cose senza centrare la doppietta. E sarà anche il primo calciatore africano a vincerlo: nemmeno grandi attaccanti come George Weah e Samuel Eto’o ci sono riusciti con il Milan e l’Inter. E proprio con la doppietta di domenica Victor ha eguagliato a 21 reti il miglior campionato del camerunese in nerazzurro. LEGGI TUTTO

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    Abraham smarrito, e questa Roma non lo aiuta: gli scenari per l’estate

    Appena due partite da titolare nelle ultime sette, ma soprattutto l’impressione di un calciatore oramai scarico, anche sfiduciato, di sicuro non felice. Nonostante Mourinho lo abbia anche incensato nel momento del bisogno, quando nella vittoria contro la Juve Tammy dalla panchina ha esultato come se avesse segnato lui. La realtà, però, ci dice poi che Abraham quest’anno ha deluso. E lo ha fatto anche nettamente, soprattutto se il suo rendimento viene confrontato con quello della scorsa stagione. Solo che la questione è sostanzialmente un’altra: conviene davvero mettere da parte Abraham? LEGGI TUTTO

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    Troppa musica, pochi dribbling, rinnovo bloccato: nella testa di Leao

    I cartelloni in tutta Milano, la moda, un nuovo album rap in arrivo, ma il campo parla di un attaccante che non segna da gennaio e con una situazione contrattuale calda. E a Pioli serve concentrato…Rafa Leao al Milan è un titolare triste: non festeggia un gol da metà gennaio. L’umore si fa ancora più cupo quando gli avversari lo fermano in velocità o quando si incarta in un dribbling, arte con cui una volta risolveva anche le situazioni più intricate. È allora che Rafa allarga le braccia e abbassa la testa, che difficilmente rialzerà con il Portogallo. Il nuovo c.t. Martinez, come del resto il vecchio Fernando Santos, non lo vede tra gli undici di partenza. LEGGI TUTTO

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    Tacconi si rialza, il figlio racconta: “Mi chiede se ridanno i 15 punti alla Juve”

    L’ex portiere ha lasciato l’ospedale e proseguirà la rieducazione a Milano. Andrea: “Il mio sogno è di poter andare allo stadio con lui”“La strada è ancora lunga, ma intanto è uscito dall’ospedale e ci avviciniamo a casa con papà. Saremo sempre grati ad Alessandria”. Andrea Tacconi, il figlio più grande dell’ex portiere della Juventus, fatica a trattenere l’emozione. Ormai è passato un anno da quel tragico 23 aprile 2022 in cui papà Stefano ha perso improvvisamente i sensi a causa di una emorragia cerebrale procurata dalla rottura di una aneurisma. Prima l’operazione neurochirurgica, poi la delicata degenza in rianimazione e in seguito la riabilitazione, che adesso proseguirà a Milano. LEGGI TUTTO

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    Allegri, tre mesi e due coppe: se gli ostacoli possono diventare un trampolino…

    Il tecnico bianconero ha il controllo della squadra e, a prescindere dai verdetti extra campo, ha due coppe per definire il suo lavoroI cavalli come ama dire Lippi, si contano al palo. È anche per questo, ma non solo per questo, che il bilancio della Juve – e di conseguenza di Allegri – è ancora tutto da scrivere. Perché molto dipenderà dai verdetti extra campo – e da questi 15 punti che ballano tra una squadra al secondo posto e un’altra ancora ai margini dell’alta classifica – ma anche e soprattutto da quello che riserverà il finale di stagione. LEGGI TUTTO

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    Brozovic, dove sei? Da insostituibile ai margini. E l’Inter si interroga

    Rendimento in picchiata, infortuni, indolenza in allenamento, il preparatore del Milan: viaggio nella crisi del croato, con un futuro che è sempre più un’incognitasi è perso C’era una volta l’insostituibile. L’uomo attorno a cui giravano squadra e progetto. La vita all’Inter di Marcelo Brozovic ha vissuto più volte sulle montagne russe: è iniziata in maniera complicata, alla ricerca disperata di un ruolo congeniale che nessun tecnico sembrava in grado di potergli cucire addosso, fino al momento della svolta, quando Luciano Spalletti lo ha inventato regista. Sembrava un azzardo, un ultimo disperato tentativo. E, invece, da lì è cominciata una nuova carriera in nerazzurro: una scalata inarrestabile che ha visto Brozo diventare poi uno dei pilastri dell’ultimo scudetto. LEGGI TUTTO