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    Cosa succede se… Dieci domande sulle seconde squadre, a partire dalla Next Gen

    E se l’Under 23 Juve vince la Coppa Italia? O se va in B? Possono giocarci gli uomini della prima squadra convalescenti? Quante volte si può fare su e giù tra le due formazioni? E perché lo ha fatto solo la Juve? Tutte le risposte ai quesiti su come funziona il progetto La Juve è l’unica società italiana che nel 2018 ha colto l’opportunità di allestire una seconda squadra. Il progetto veniva caldeggiato da almeno 6-7 club, tutti i top e quelli che hanno una forte tradizione a livello giovanile. Eppure, un po’ per le restrizioni e un po’ per mancanza di risorse, quello bianconero è l’unico modello esistente ancora oggi. Di seguito 10 domande frequenti sul progetto. LEGGI TUTTO

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    Effetto Mkhitaryan: così ha conquistato il centro dell’Inter

    L’ex giallorosso decisivo contro l’Udinese, non solo per il gol. È stato l’interista con più tiri nello specchio, più duelli e più palloni recuperati. Inzaghi non può farne a meno Con tutta probabilità non canterà Albano per la vittoria dello scudetto, come promesso in settimana. È il piede destro di Henrikh Mkhitaryan, piuttosto, a produrre musica e regalare la vittoria all’Inter contro l’Udinese: con la facilità con cui si beve un bicchiere di vino e si mangia un panino, al 73’ l’armeno trova l’angolino dal limite dell’area con un piatto destro, dopo il rimbalzo del pallone, che è qualità allo stato puro. LEGGI TUTTO

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    Tranquillo lui, tranquillo il Milan: la rivincita di Tatarusanu

    Il portiere reduce da tre partite senza prendere gol: non accadeva dal 2017, quando badava alla porta del Nantes di Ranieri. L’immagine del derby, tutti contro di lui dopo un’uscita a vuoto, è stata cancellata. E ora arriva MaignanL’uomo tranquillo ha ripreso la rotta con la calma zen che lo contraddistingue. Mai astioso, mai inquieto, sempre rispettoso di critiche e giudizi. Anche quando i tifosi puntavano il dito: “È tutta colpa di Tatarusanu”. Stavolta Tata si è rialzato e l’ha fatto a modo suo, tre clean sheet consecutivi e altrettante vittorie rossonere. Il tutto con il solito alone di quiete che si porta dietro da una vita. LEGGI TUTTO

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    Da Leao e Tonali a… De Ketelaere? Milan, quando aspettare vale la pena

    Di nuovo qui. Stesse sentenze. De Ketelaere che non ingrana. De Ketelaere che sbaglia un gol davanti la porta. De Ketelaere un fantasma, un giocatore opaco. Ormai quando si parla di lui le frasi più utilizzate sono queste, anche se la visione dei piani alti, di Pioli e dei compagni è totalmente differente. Leao lo sta spronando a suon di “it’s coming”, “sta arrivando”, e si riferisce al primo gol con i rossoneri. Cdk ci è andato vicino contro Tottenham e Monza, ma non ci è riuscito. Fin qui l’unico guizzo è stato l’assist contro il Bologna. Ci si aspettava di più, ma la storia recente del Milan è piena di giocatori maturati tardi, magari uno o due anni dopo. Da Leao a Tonali, vediamoli tutti. LEGGI TUTTO

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    Quando Paperella diventò Garellik. E murò la Roma di Falcao

    Trentanove anni fa il Roma-Verona che cambiò la carriera del portiere: nello stadio dove lo prendevano in giro, bloccò tutto e poi vinse lo scudetto. Impresa che gli riuscì anche due anni dopo a NapoliNell’esistenza di ognuno di noi c’è un istante, un giorno, che la cambia per sempre. In peggio o in meglio. A Claudio Garella, portiere recentemente scomparso, è capitato domenica 21 ottobre 1984. Da allora tutto è stato diverso, e per lui si è trattato di un bel risveglio. LEGGI TUTTO