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    Cento e non sentirli: Lautaro bomber in tripla cifra con la maglia dell’Inter

    Sette gol nelle prime nove partite dell’anno nuovo e, ancora, un comportamento da trascinatore, da guida tecnica e spirituale della squadra. “Sì, l’argentino è diventato un leader”: parola di cinque grandi ex nerazzurri Cento di questi giorni, Lautaro. Cento come i gol segnati nell’Inter, amichevoli comprese, fino alla partita contro la Sampdoria di lunedì scorso. Cento come i milioni che esprimono il tuo valore, per lo meno di base, sul mercato. Giorni come quelli che stai vivendo, giorni da leader. Dall’inizio dell’anno sei entrato nel tabellino dei marcatori sette volte in nove partite, con reti tanto belle quanto “pesanti”, come quella al Milan nell’ultimo derby di campionato. LEGGI TUTTO

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    Conte, tanta voglia d'Italia: Juventus in pole. Ma non c'è solo lei

    Il tecnico del Tottenham vuol tornare a casa, i bianconeri favoriti (col dubbio dell’esclusione dalle coppe), ma anche altre squadre di A sarebbero interessate Antonio Conte è a Torino. Ma il calcio italiano, la Juventus e le big di Serie A non c’entrano niente. Almeno per ora. L’allenatore del Tottenham è sotto la Mole, la sua città, per riposarsi dopo l’intervento alla cistifellea delle scorse settimane e il rientro troppo anticipato dei giorni scorsi per guidare gli Spurs negli ottavi di Champions contro il Milan. Se tutto andrà secondo programmi, Conte fra due settimane sarà di nuovo a Londra per vivere da protagonista il finale di stagione di Harry Kane e compagni. LEGGI TUTTO

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    Thiaw ha conquistato tutti. Ma quale sarà il futuro degli altri acquisti estivi?

    E ora, ovviamente, la parabola di Malick Thiaw ingolosisce. Ingolosisce Pioli, è chiaro, che finalmente si ritrova un’alternativa valida ai “soliti noti”. Ingolosisce la dirigenza, che inizia a dare un senso alla progettualità della scorsa estate. E ingolosisce i tifosi, avidi di buone notizie da parte degli ultimi arrivati a Milanello. Detto che Thiaw, continuando così, è destinato a un ruolo da protagonista negli ultimi tre mesi di stagione, com’è la situazione degli altri sei giocatori arrivati in rossonero nei mesi estivi del 2022? Andiamo in ordine di ruolo e partiamo quindi da Dest. Situazione decisamente delineata per il nazionale Usa, che farà ritorno al Barcellona senza tentativi di riscattarlo da parte del Milan. Un po’ perché il riscatto è cospiscuo (20 milioni), un po’ perché l’esterno pare non abbia dato sufficienti garanzie in termini di applicazione. Una frase di Pioli, datata circa un mese fa, è emblematica: “Gli ho detto che il suo problema è la testa, deve rimanere concentrato e applicato tutti i giorni perché ha caratteristiche importanti”. Peraltro da qui a fine stagione, col ritorno di Florenzi, difficile pensare a un suo impiego importante. Presenze stagionali: 14. Minuti: 637. Gol: 0. Assist: 0. Media voto: 5,68. LEGGI TUTTO

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    “Il gentiluomo e il ragazzo d’oro”: Pioli e Palladino, tutto cominciò a Salerno

    Aniello Aliberti, ex presidente granata, racconta i due allenatori in vista di Monza-Milan. Per entrambi l’Arechi è stata la prima esperienza nei grandiIn comune hanno un passato granata che riporta alle origini. Memorie sfumate rivolte agli inizi. Monza-Milan mette di fronte Raffaele Palladino e Stefano Pioli, il tecnico rivelazione della Serie A e il mister campione d’Italia. Entrambi hanno cominciato a fare sul serio a Salerno, in Serie B. LEGGI TUTTO

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    I numeri sfocati di Allegri (che si contraddice) e la Juve che ora deve parlare coi fatti

    Le tante assenze nei primi cinque mesi hanno giustificato il rendimento deficitario. Adesso al recupero dei big – da Vlahovic a Chiesa passando per il miglior Di Maria – deve corrispondere un rendimento ben superiore (e il passaggio in coppa) Difficile dire se abbia fatto più notizia la Juve fermata in casa dal Nantes o l’arringa post-partita di Allegri, che ha richiamato tutti all’esame dei numeri. Ammonendo di andare a guardare le classifiche dei gol segnati e incassati: perché – ci ha detto – lui ha sempre avuto la migliore difesa e il secondo miglior attacco del campionato. LEGGI TUTTO

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    La giacca, la pedata, Adani, il tifoso e…: quando Allegri perde le staffe

    “Io non voglio la Juve dell’1-0! Poi mi stufo anche io a sentire queste cazzate che dite”. L’esplosione di Massimiliano Allegri ai microfoni di Sky dopo l’1-1 col Nantes è solo l’ultima perla di un rosario personale che affonda nella carriera del tecnico livornese, sempre molto diretto ma questa stagione ai massimi storici. “Quello che dico io è che se addormentiamo la palla non va bene. Ma non voglio che la squadra vinca 1-0, non l’ho mai voluta, è un luogo comune che ormai viene detto, sono cose inesatte – si è inalberato di fronte a una domanda dallo studio il tecnico bianconero -. Dal Milan alla Juventus, le mie squadre hanno sempre chiuso prime in difesa e seconde in attacco, hanno sempre segnato 70-80 gol: dai dati non scappi, le chiacchiere le porta via il vento. Se volete vi dico sempre di sì così vi do ragione, ma non posso sentire dire che le mie squadre vogliono l’1-0. Voi chiacchierate di niente, io di numeri”. Anche se un facile fact checking dà in realtà numeri ben diversi. LEGGI TUTTO

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    Da Zurlini a Bressan, da Minaudo a Goetze: ecco la top 10 degli eroi per un giorno

    Un gol per la gloria: ecco i calciatori che hanno guadagnato almeno per una volta il ruolo da protagonisti e le magie che li hanno messi al centro della scena A volte basta un attimo per guadagnare la gloria. Ci sono calciatori che passano la vita a cantare in coro, poi ad un tratto si ritrovano al centro del palco, nel ruolo del frontman. E piazzano l’acuto vincente, talmente potente che a teatro scatta la standing ovation. Da Zurlini a Eder, da Minaudo a Goetze, da Bressan a Yanga-Mbiwa, ecco la Top 10 di quelli che da un momento all’altro si trovano inquadrati dai fari dei riflettori. LEGGI TUTTO