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    “Io non voglio la Juve dell’1-0! Poi mi stufo anche io a sentire queste cazzate che dite”. L’esplosione di Massimiliano Allegri ai microfoni di Sky dopo l’1-1 col Nantes è solo l’ultima perla di un rosario personale che affonda nella carriera del tecnico livornese, sempre molto diretto ma questa stagione ai massimi storici. “Quello che dico io è che se addormentiamo la palla non va bene. Ma non voglio che la squadra vinca 1-0, non l’ho mai voluta, è un luogo comune che ormai viene detto, sono cose inesatte – si è inalberato di fronte a una domanda dallo studio il tecnico bianconero -. Dal Milan alla Juventus, le mie squadre hanno sempre chiuso prime in difesa e seconde in attacco, hanno sempre segnato 70-80 gol: dai dati non scappi, le chiacchiere le porta via il vento. Se volete vi dico sempre di sì così vi do ragione, ma non posso sentire dire che le mie squadre vogliono l’1-0. Voi chiacchierate di niente, io di numeri”. Anche se un facile fact checking dà in realtà numeri ben diversi. LEGGI TUTTO

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    Da Zurlini a Bressan, da Minaudo a Goetze: ecco la top 10 degli eroi per un giorno

    Un gol per la gloria: ecco i calciatori che hanno guadagnato almeno per una volta il ruolo da protagonisti e le magie che li hanno messi al centro della scena A volte basta un attimo per guadagnare la gloria. Ci sono calciatori che passano la vita a cantare in coro, poi ad un tratto si ritrovano al centro del palco, nel ruolo del frontman. E piazzano l’acuto vincente, talmente potente che a teatro scatta la standing ovation. Da Zurlini a Eder, da Minaudo a Goetze, da Bressan a Yanga-Mbiwa, ecco la Top 10 di quelli che da un momento all’altro si trovano inquadrati dai fari dei riflettori. LEGGI TUTTO

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    Marotta, passione parametri zero: ecco tutti i colpi dello specialista

    Le grandi manovre in casa nerazzurra non si fermano e così il lavoro del ds Beppe Marotta. Perché il prossimo mercato va pianificato per tempo, perché i potenziali obiettivi vanno monitorati costantemente e perché in estate si dovrà puntare essenzialmente all’autofinanziamento. In sostanza, si tratterà di saper cogliere le cosiddette “occasioni”, quelle di cui lo stesso amministratore delegato nerazzurro ha spesso parlato e di cui si è rivelato negli anni un autentico specialista. Questo dice l’elenco dei principali colpi messi a segno da Marotta negli ultimi 11 anni. Un elenco ricco di nomi altisonanti, che vale le pena ripercorrere mentre l’a.d. valuta i profili dei prossimi potenziali rinforzi a costo zero, a partire da Smalling (con cui il discorso è già stato avviato), Soyuncu e Pereyra. LEGGI TUTTO

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    Gli specialisti dell’uno contro uno si sono evoluti, ora sono molto più veloci. E rimangono decisiviDate un pallone a due bambini. Proveranno a passarselo. O, più probabilmente, cercheranno di superarsi uno con l’altro palla al piede. Perché il dribbling appartiene all’essenza stessa del calcio, ne rappresenta la natura più istintiva. Il calcio primordiale infatti si basava proprio su quello: quando nel 1863 la Football Association ne stabilì le regole fondamentali per differenziarlo dal rugby, il passaggio non era quasi nemmeno previsto, i giocatori si affrontavano con il solo intento di portare individualmente il pallone verso la porta avversaria. LEGGI TUTTO

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    Dall'Empoli al Napoli passando per Inter e Roma: Spalletti diventa mister 1000 panchine

    Gli inizi, dal settore giovanile alla Serie A: due campionati vinti (in C ed in B) praticamente appena finita la carriera di calciatore e cominciata quella di tecnico. Subentrato ad Adriano Lombardi, l’indimenticato “rosso di Ponsacco”, il giovane Spalletti conduce i toscani in massima serie e successivamente ad una insperata salvezza. LEGGI TUTTO

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    Musso: “Mi studio, quindi miglioro. E Gasp chiede anche a me di giocare veloce”

    Il portiere dell’Atalanta: “Champions? Sì, ma senza obblighi. Al Mondiale con l’Argentina pensavo di andarci, e in futuro…”Dal nostro inviato Andrea Elefante17 febbraio
    – zingonia (bg)Medito quindi sono, e oggi Juan Musso è. Perlomeno così sembra. È quello che non sempre è stato l’anno scorso: il portiere su cui l’Atalanta e Gasperini hanno puntato e che poi hanno scelto. È un portiere che a volte fa quattro allenamenti al giorno, minimo tre, e due sono sempre allo stesso orario: “Venti minuti la mattina e venti la sera: meditazione, ovvero allenamento mentale. Fondamentale: aiuta la concentrazione e mi cambia molto se per caso lo salto. Me ne accorgo subito”. LEGGI TUTTO

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