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    Alle origini di Giroud: come un uomo “nato vice” è diventato Re Olivier

    Riserva di Benzema, Pallone d’oro? Riserva di Ibrahimovic, pallone di tanti colori? Storia di un bomber che non voleva essere riserva. E non si è mai arresoOlivier Jonathan Giroud è nato vice. Ultimo di quattro fratelli, vice di Bertrand, Romain e Bérengère. La mamma un giorno gli dice: “Eravamo già in cinque, non ti abbiamo cercato, ma sappi che siamo stati felicissimi di accoglierti”. Da “quarto uomo” (battuta sua) diventa subito titolare in famiglia. Il cocco, adorato, super baciato. Olivier ancora sorride: “Ero l’attrazione, sono partito come capello nella minestra e sono diventato la ciliegina sulla torta”. Poi nella sua lunga e bella vita di calciatore fa il vice a molta gente. Vice di Karim Benzema, Pallone d’oro. Vice di Zlatan Ibrahimovic, pallone di tanti colori. Vice in situazioni spesso provvisorie, temporanee, in stand by. Ma cose minime, attese non snervanti. Olivier, con il suo grande naso poco francese, annusa, fiuta, parte, si fa largo, arriva sempre dove vuole arrivare: a non fare il vice. LEGGI TUTTO

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    Diego unico, Messi remake. Ma basta coi paragoni

    Confrontare Diego con Leo o persino con il povero Kvaratskhelia è una banalizzazione. Lasciamolo in pace, lasceremmo così anche alla Pulce il suo MondialeMaradona, in questo ultimo mese, è stato evocato, paragonato, scavalcato, tanto che leggendo giornali e riviste e social, ascoltando e guardando radio e tivù viene in mente Totò davanti una schiera di sceneggiatori molto lontani dalla realtà che lo proiettavano in trame e personaggi assurdi, che dopo averli ascoltati disse: “Beh, allora, ragazzi, adesso vogliamo ritornare in sé?”. Ecco, servirebbe un Totò che a reti unificate dicesse: Adesso tornate in voi, e lasciate in pace Maradona. LEGGI TUTTO

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    Veltroni: Juve, si volta pagina. Basta con le icone, puntiamo sui giovani

    La società sta vivendo giorni difficili: si è chiusa una stagione che non ha nessun paragone nella storia del calcio italiano. E che richiede un cambio di rottaPogba ha postato, in queste ore, una bella fotografia scattata sulle nevi di Saint Moritz, dove ha trascorso le vacanze di Natale. Nulla da eccepire, ne aveva diritto. Come tutti. Ma esiste una dimensione che non viene normata, non è inscritta nelle regole contrattuali, ma investe la sensibilità e l’attenzione di ciascuno, specie dei più fortunati, per la loro comunità. Pogba finora non ha mai messo piede in campo a causa di un infortunio e della sua decisione di affrontare l’incidente in un certo modo, credo diverso da quello auspicato dalla società. La Juventus ha speso fin qui, per il suo ingaggio, 5,24 milioni di euro, senza vederlo mai calcare i campi da gioco e Allegri ha detto recentemente che non sa quando questo accadrà. LEGGI TUTTO

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    Milan-Leao, l’accordo a gennaio si può fare: i motivi del sì

    I rossoneri non faranno maxiofferte, Rafael però a Milano sta bene. Per il futuro la Premier chiama, ma…Il Milan e Rafa Leao si sono rivisti dopo oltre un mese e la sensazione è che si siano mancati. Rafa è contento di essere tornato nel suo habitat naturale – qui non c’è Fernando Santos che lo tiene in panchina… – e il Milan ha ritrovato il suo 17 in grande forma. Il feeling ritrovato rischia di avere grande impatto sul rinnovo perché mai come ora Leao sta pensando di firmare un nuovo contratto con il Milan. LEGGI TUTTO

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    L'Inter passa all'attacco: pronta l’offerta per Marcus Thuram, i dettagli

    Fissato per gennaio un summit con gli agenti in cui verrà presentata la proposta. L’attaccante francese, nato a Parma, per ora prende tempo ma pensa all’Italia…Domenica sarà già 2023 e, dopo il brindisi, cambierà tutto attorno a Marcus Thuram: nuovi orizzonti, scelte decisive e giusto sei mesi per fare il giro dei saluti a Moenchegladbach, la città della Renania in cui è diventato un attaccante ambito dall’élite europea. Dall’1 gennaio cambia la prospettiva stessa da cui Thuram guarda il futuro: anche se il ragazzo ha ereditato da papà Lilian una certa allergia alla fretta, anche se vuole scegliere con tutta la calma del mondo la residenza dei prossimi anni, i regolamenti gli permettono comunque di firmare subito per una delle tante squadre che lo reclamano. Un cambio di scenario che impone un’accelerata a ogni possibile trattativa e per questo l’Inter si è decisa a passare alla fase 2. LEGGI TUTTO

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    La lista di Allegri: tutto per il sì di Rabiot. E punta su Mac Allister

    Il francese è a scadenza, ma il tecnico spera di convincerlo a restare. Piace molto l’argentinoDal nostro inviato Marco Guidi28 dicembre
    – TorinoMassimiliano Allegri è sempre stato un tipo pragmatico. Pochi voli pindarici, molta sostanza. Anche quando si relazionava con la dirigenza, tanto da meritarsi la nomea di allenatore “aziendalista” già ai tempi del Milan di Berlusconi. Ciò non vuol dire che il tecnico livornese non abbia una sincera passione per i bravi giocatori. LEGGI TUTTO

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    Brozovic si taglia le vacanze: c'è l'Inter da riconquistare. Ma Inzaghi ora ha tante alternative…

    Il centrocampista croato è tornato in anticipo a Milano e ritrova in una squadra che ha imparato a gestirsi in sua assenza: non gioca titolare in nerazzurro da più di tre mesi, ora Inzaghi può gestirlo in modo differenteNe è passato di tempo dall’ultima volta in cui Simone Inzaghi ha potuto schierare il suo numero 77 dal primo minuto: Udinese-Inter dello scorso 18 settembre. Quando, il 4 gennaio, i nerazzurri sfideranno il Napoli come primo impegno ufficiale del 2023, saranno ben tre mesi e mezzo di astinenza dalla titolarità per Marcelo Brozovic, con la possibilità di scalare anche alla partita successiva vista la meritata vacanza del giocatore dopo le fatiche del Mondiale. LEGGI TUTTO

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    Soulé, è l'ora di lasciare la Juve. Ma ad Allegri farebbe comodo…

    Il giovane talento bianconero potrebbe essere prestato a gennaio. Ma non è escluso che il club possa cambiare i programmi e trattenerlo Tra i nodi di gennaio della Juventus c’è la decisione sul futuro a breve termine di Matias Soulé. Gli spazi in bianconero, già ristretti fin qui, sono destinati a un ingorgo ulteriore per gli attesi rientri in pianta stabile di Angel Di Maria e di Federico Chiesa, oltre al venir meno non del fronte europeo ma quantomeno della Champions League. Ma l’ipotesi di una sua uscita in prestito fino a fine stagione era già trattata. LEGGI TUTTO