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    Bastoni, pietre e un pallone sulla bara: così se ne andò Nazzareno

    È il 9 ottobre 1988, Ascoli-Inter è finita da pochi minuti e subito scoppiano tafferugli fuori dallo stadio “Del Duca”. E ad avere la peggio è “Reno”, il trentaduenne rappresentante della Fabbri Edizioni, tifoso bianconero. Il caso è tuttora irrisolto. Ecco come andòUna domenica di ordinario terrore, come ne capitano tante in quegli anni. Gli scontri, i tafferugli. La tribù del calcio va in battaglia. Con coltelli, spranghe, pietre, sassi. Non serve un motivo per fare a botte, i motivi si trovano sempre. LEGGI TUTTO

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    CDK, fronte comune del Milan per difenderlo. E Pioli ha un piano per rilanciarlo

    Finora il belga è andato ben sotto le aspettative del tecnico rossonero e della dirigenza, con l’allenatore che prima della sosta lo ha sempre fatto partire dalla panchina: sta solo a lui cambiare rotta… Ormai è una gara a chi lo difende con parole più forti. Pioli, Scaroni, Maldini, Massara, anche Ibra. “De Ketelaere è forte, serve pazienza”. Quindi va aspettato. Il belga ha raggiunto il ritiro di Dubai dopo un Mondiale deludente. Out in un girone con Marocco, Croazia e Canada, solo un quarto d’ora in campo e spettatore interessato di un giro di polemiche. LEGGI TUTTO

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    Consigli: “Sassuolo, riaprire un ciclo. Io pronto a fare come McGregor”

    Il portiere degli emiliani è appassionato di discipline da ring, come boxe e MMA: “McGregor il preferito? Ero più per Anderson Silva”. E sul futuro? “Ho un contratto sino al 2025, dopo potrei fare l’allenatore dei portieri”Meglio parare che… parlare. “Di interviste ne ho fatte poche, da sempre”. Meglio fra i pali che fuori. “Sa cosa successe da piccolo? Giocavo in mezzo al campo. Ma non mi divertivo. Così, un giorno, dissi: ‘O mi mettete in porta oppure vado via’. Mi misero in porta”. Andrea Consigli, terzo nella classifica dei pararigori dopo Handanovic e Pagliuca, è col suo Sassuolo nel ritiro di Marbella. In questo Sassuolo manca ancora il colpo del ko. E non per dire… LEGGI TUTTO

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    Fisico, personalità e il piede giusto: chi è Muharemovic, il mancino che stuzzica Allegri

    Il 19enne bosniaco della Next Gen, 187 centimetri e carattere alla Mandzukic, ha appena segnato in C il primo gol tra i professionisti: spesso si è allenato con la prima squadra e ha le caratteristiche giuste per entrare nella rotazione della difesa di Max Professione difensore, di piede mancino e con una personalità così spiccata da sembrare già un adulto. E invece Tarik Muharemovic è ancora un diciannovenne che sta completando nella Juve Next Gen il suo percorso di maturazione, lasciandosi definitivamente alle spalle il brutto infortunio che lo ha rallentato nella passata stagione. LEGGI TUTTO

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    Gambaro e Turrini demolirono il Real del Buitre: Zemanlandia nacque a Parma

    Difesa alta, tre attaccanti, furore nel pressing, un calcio mai visto prima che abbagliò anche il Madrid di Beenhakker: 25 anni fa il Boemo mostrò il suo show ad alto livello. Ma non fu capito La bellezza del sogno sta nella sua impossibilità di replica. Ti corichi, chiudi gli occhi, ti rilassi e una storia, spesso strampalata e senza logica, viene a farti visita e ti accompagna, senza che tu ne sia consapevole, in quelle ore (poche o tante che siano) destinate al riposo del tuo corpo. Poi ti svegli e ricominci a vivere la tua solita esistenza, come se nulla fosse accaduto. Ma, se il sogno è stato bello, allora ti viene voglia di coricarti di nuovo, di immergerti ancora in quella fantasia e maledici il momento in cui, la mattina, hai aperto gli occhi perché dovevi andare a scuola, al lavoro o a fare la spesa. L’insostenibile bellezza del sogno sta proprio qui: è breve, talvolta assurdo e sempre non ripetibile. LEGGI TUTTO

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    Studia Lewandowski, fa quasi un gol a partita: il talento di Crespi sotto gli occhi di Sarri

    Undici gol in campionato, forza fisica, modelli importanti: i biancocelesti coltivano nelle giovanili un 9 vecchio stile, classe 2004, che potrebbe andare presto a bottega da Immobile. Intanto però deve riportare i suoi in Primavera 1Si chiude una porta, si apre un portone. E Valerio Crespi è stato bravissimo a infilarvisi. Cosa che è abituato a far fare anche al pallone, regolarmente spedito alle spalle dei portieri avversari. Sono già 11 i gol segnati nelle prime 12 giornate del campionato Primavera 2. Esattamente il 45% delle reti della Lazio in questa stagione. LEGGI TUTTO

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    Origi-Adli: prove di  riscatto. Voglia e corsa, segnali per il Milan. A gennaio nuove chance

    Il vice Giroud e il 10 di scorta titolari nel test contro l’Arsenal. E ora a Dubai arriva anche De Ketelaere Dal nostro inviato  Alessandra Gozzini 14 dicembre
    – DOHA (QATAR) Non serviva una prova da 9 o 10, ma un segnale di ripresa sì: Origi l’ha dato con un destro a giro che si è stampato sulla traversa. Giocava da numero nove e lo è stato davvero: riferimento d’area, centravanti alla costante ricerca di spazi. Le due occasioni principali del Milan, nella sfida all’Arsenal a Dubai, sono sue. Il voto è meno alto per quella chance mancata su colpo di testa: sul traversone c’era, ma è stato colpevolmente impreciso. A Yacine Adli è stata invece riservata la trequarti: Pioli l’ha provato da dieci, e nella sua prova c’è un po’ di tutto. Le movenze del trequartista e, in parte, il sostegno ai compagni in copertura. Sempre al centro del gioco, con buone intuizioni, e responsabile dei calci da fermo: Pioli l’ha tenuto in quel ruolo anche quando a inizio ripresa ha fatto entrare Brahim Diaz. Per l’allenatore Adli è evidentemente promosso. LEGGI TUTTO