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    Tre gol in 20 giorni, Kean non si ferma più. Che farà la Juve? Tutti gli scenari

    L’attaccante negli ultimi 20 giorni è stato tra i protagonisti della rinascita bianconera. Al secondo anno di prestito, per la Juve in giugno scatta l’obbligo di riscatto dall’Everton a 28 milioni. Ecco cosa può succedereKean come la Juve: a -2 dalla seconda posizione la squadra, in pieno rilancio pure l’attaccante, con 3 gol arrivati nelle ultime tre gare in cui è stato schierato titolare (due in campionato e una in Champions). Nelle ultime 5 vittorie bianconere consecutive c’è (anche) molto del “nuovo” Moise, quello che per sua stessa ammissione ogni giorno si domanda se replicherà mai la stagione dei 13 gol in 26 gare gol vissuta due anni fa col Psg. LEGGI TUTTO

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    Skriniar-Inter, fumata bianca vicina: i termini dell’accordo

    Un incontro interlocutorio fra le parti ha avuto luogo prima della gara con il Bologna. L’accordo è prossimo, adesso si sta affrontando il discorso dei bonusA tutta su Skriniar, per Skriniar, con Skriniar. Il rinnovo è più vicino, perché il difensore ha scelto di continuare con l’Inter. Ed è una indicazione che i dirigenti nerazzurri hanno raccolto nel secondo incontro con l’agente del difensore. C’è già stato, l’aggiornamento previsto. Andato in scena nelle ore immediatamente precedenti alla partita con il Bologna. LEGGI TUTTO

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    Perché non gioca mai? Viaggio nel mistero Adli

    Dopo un eccellente precampionato il talento francese è finito in coda alle scelte di Pioli anche se i suoi concorrenti nel ruolo non stanno brillando. Ecco cosa c’è (e cosa non c’è) dietro il mancato utilizzo Al Pittore hanno tolto la tela e Mozart non trova il clavicembalo. Insomma, Yacine Adli – che incarna entrambe le figure a seconda dell’estro e della vena poetica dei suoi sostenitori – non dipinge e non compone più il suo calcio, quel calcio testa alta e passaggi delicati e precisi che ha fatto innamorare chi ha avuto la fortuna (e l’acume) di vederlo giocare nel Bordeaux. LEGGI TUTTO

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    Bertoni: “Spalletti ha creato l'alchimia perfetta:il Napoli vincerà lo scudetto”

    L’argentino che giocò con Maradona e chiuse la carriera coi friulani: “L’Udinese ha buoni prospetti e un club sano: può puntare all’Europa”Salvatore Malfitano
    @malfitoto
    11 novembre
    – MilanoCalzettoni abbassati e quell’ineluttabile sensazione di impotenza che trasmetteva agli avversari, quando aveva la palla tra i piedi. Gli spunti sulla fascia di Daniel Bertoni sono uno dei manifesti di un calcio d’altri tempi, quello del limite dei tre stranieri in A e dell’Argentina sul tetto del mondo. L’Italia ne ha ammirato le gesta, poi l’ha accompagnato verso la fine della carriera. Dopo la Fiorentina, è arrivato a Napoli con Maradona e ha giocato le ultime partite con l’Udinese nel 1987, ritirandosi proprio al termine della stagione in cui gli azzurri vincono il primo scudetto. LEGGI TUTTO

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    Valeri: “Da scarto alla Serie A, io e la Cremonese non molliamo mai”

    Il difensore grigiorosso: “Da bambino la mia Lazio mi mandò via, ora inseguo…Theo Hernandez”Dalla Serie D con il Rieti alla A con la Cremonese. Nel giro di 5 anni la vita di Emanuele Valeri è stata stravolta, anche se lui è rimasto lo stesso: la famiglia, la fidanzata Ludovica e gli amici di sempre restano un punto di riferimento su cui fare affidamento. LEGGI TUTTO

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    Durango, Bob Dylan e un contratto in bilico: chi è Luka Romero, il bimbo-record di Sarri

    Diciotto anni tra una settimana, tre nazionali a contenderselo, un paragone scomodo e due primati di precocità: nel mondo di un piccolo grande talento. Che la Lazio rischia di perdere… Così lontani e così legati. Mettete insieme Bob Dylan, De Andrè e Luka Romero: cos’hanno in comune? I primi due hanno fatto la storia della musica, l’altro prova a entrare a piedi pari in quella del pallone. Per ora è il più giovane ad aver giocato nel Maiorca e nella Liga, in campo a 15 anni, nonché il secondo più giovane ad aver segnato per la Lazio, decisivo nel successo contro il Monza. LEGGI TUTTO

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    Baschirotto, difensore contadino: “Curo il bestiame e fermo i centravanti”

    Il centrale del Lecce e i suoi segreti: “Vado al campo tre ore prima degli altri, con il lavoro compenso il talento che manca. La mia famiglia ha un’azienda agricola, e io aiuto tutti”Dal nostro inviato Francesco Velluzzi11 novembre
    – LECCEBraccia rubate all’agricoltura. E un fisico consegnato al calcio. Proprio così. Federico Baschirotto non trascura l’azienda di famiglia, ma a passo spedito con la sua mole e l’ossessiva forza di volontà si fa largo con la maglia numero 6 del Lecce. Mercoledì il difensore centrale idolo dei tifosi, che non ha saltato un solo minuto in Serie A (come Ibanez e Nzola), ha coronato un altro sogno: il primo gol. È servito per battere l’Atalanta, la prima vittoria in casa. LEGGI TUTTO