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    Mario Corso la rese eterna, ma nacque da un infortunio in Brasile. La vera storia della “foglia morta”

    La punizione che si impenna e poi finisce sotto l’incrocio: la inventò un fenomeno della Selecao, poi ci pensò Mariolino. Oggi è la “maledetta”Non se ne vedono più, e non è per colpa del clima impazzito, dello scioglimento dei ghiacciai o del surriscaldamento della terra. Le “foglie morte” sono scomparse dai campi di calcio e la ragione, più che ambientale, è di natura tecnica: i giocatori di oggi, siamo onesti, hanno piedi più ruvidi dei loro genitori o dei loro nonni, non posseggono la grazia nel tocco e non hanno l’educazione di colpire il pallone con gentilezza. LEGGI TUTTO

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    Curve avvelenate, tra San Siro e l'Olimpico. Il Governo pronto a muoversi

    Dopo le minacce degli ultrà dell’Inter, i cori di quelli della Lazio. Il giudice sportivo alla Procura Figc: “Indagate sulle parole antisemite”Tre curve fanno una prova. Sono passati pochi giorni dal diktat di San Siro, quando un gruppo ha costretto la maggioranza dei tifosi del secondo anello verde a lasciare gli spalti alla notizia della morte del capo ultrà Vittorio Boiocchi, anche famiglie che avevano fatto molti chilometri per vedere la loro Inter. E un’altra pagina nera si è aggiunta al diario di questo autunno del calcio italiano, quella del derby di Roma. Chiuso da una scena inquietante: i giocatori della Lazio a festeggiare ignari sotto la curva dove dilagano cori antisemiti. Ma riempito anche da quel “sei uno zingaro” a Radu che il giudice sportivo ha deciso di punire con 5.000 euro di multa alla Roma per cori beceri evitando di usare l’espressione “razzisti”, utilizzata un anno fa quando la stessa parola era stata pronunciata all’Olimpico per Zlatan Ibrahimovic. LEGGI TUTTO

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    Difesa fragile, monotonia tattica, il calo di tanti big: ecco spiegata la crisi Inter

    Ci sono anche gli infortuni di Brozovic e Lukaku, gli addii di Hakimi e Perisic, la debolezza negli scontri diretti. E sono già 5 le sconfitteMini-alfabeto tecnico-tattico della crisi dell’Inter. Avvio discreto, ma già cinque sconfitte (erano state quattro in tutto lo scorso campionato). Troppe. La ripartenza con Calhanoglu regista per Brozovic, il nuovo calo preoccupante. Il settimo posto. E l’impressione che lo standard dell’ultimo anno sia piuttosto lontano. LEGGI TUTTO

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    Mou, ma che fine ha fatto Kumbulla? L'albanese è uscito dai radar

    Superate le difficoltà all’inizio della stagione passata e riabilitato dal portoghese dopo il disastro in Conference contro il Bodo-Glimt, il difensore quest’anno non ha ancora ingranato Ma Marash Kumbulla perché non gioca? Un interrogativo che a Roma si stanno ponendo in tanti. Il difensore che, durante il campionato 2019/20, aveva impressionato gli addetti ai lavori con la maglia dell’Hellas Verona e convinto Guido Fienga – all’epoca AD e uomo mercato scelto da James Pallotta – a spendere quasi 30 milioni per il suo cartellino (28.5). Un investimento importante su uno dei classe 2000 più promettenti in circolazione, già punto fermo della nazionale albanese. Arrivato nella Capitale quando sulla panchina romanista sedeva Paulo Fonseca, l’uomo che aveva avallato il suo acquisto e che – durante il suo ultimo anno in Italia – ha garantito a Kumbulla quasi 2000 minuti tra campionato e coppe. LEGGI TUTTO

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    Vlahovic caso Mondiale: ansia pubalgia per la Juve. E per la Serbia il tempo stringe

    Il serbo di nuovo alle prese col problema della scorsa stagione, dopo l’estate passata a recuperare: si allena a parte e non vuole rischiare, domenica con la Lazio ultima chiamata Un caso forse no, un problema di sicuro sì. Dusan Vlahovic fa preoccupare la Juventus e, di riflesso, anche la Serbia. Perché quel fastidio chiamato pubalgia è tornato a tormentare ormai da due settimane il bomber di Belgrado. DV9 sperava di averlo messo nel dimenticatoio in estate. E invece a Lisbona contro il Benfica le prime avvisaglie che qualcosa non andava. Dal minuto 70 di quella brutta nottata in cui la Juve ha dato l’addio alla Champions, Vlahovic non si è più visto in campo. Assente a Lecce, poi con Psg e Inter. Inizialmente si parlava di un piccolo affaticamento, poi è venuta a galla la realtà. LEGGI TUTTO

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    Profezia Kakà: “Ora un'Italia giovane modello Milan. Mondiale al Brasile, Neymar la stella”

    Il brasiliano: “Avete sottovalutato l’eliminazione del 2018. Ney può essere l’erede di Messi e Cristiano”L’appuntamento con Ricardo Kakà è più o meno all’ora dell’annuncio dei convocati del Brasile per il Mondiale. Quando il c.t. Tite comincia a leggere l’elenco, ascoltiamo insieme. Ricky ha un sussulto sentendo il nome di Dani Alves (“Non smetterà mai di giocare”) e, alla fine del collegamento, il sorriso da bravo ragazzo si trasforma in un’espressione leggermente malinconica: “Mi mancano queste cose, l’emozione della convocazione. A distanza di anni ti accorgi di quanto fosse bello. La nostalgia c’è, inutile negarlo, anche se ho fatto una splendida carriera. Gioco ancora, sa? Una volta alla settimana, a San Paolo”. Lì dove tutto iniziò, quindi. LEGGI TUTTO

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    Origi e De Ketelaere tra errori e anonimato: Milan, dove sono i colpi di mercato?

    A Cremona un’altra brutta prova dei due belgi, che non riescono a incidere. L’attaccante ha di nuovo sprecato sottoporta, il trequartista non ha saputo accendere la luceI vizi dell’ultimo periodo hanno trovato una sgradevole conferma, solo che stavolta nessuno è riuscito a metterci una toppa. Ma è stato un copione già visto – anche se non sempre – nelle ultime settimane. Un Milan macchinoso, non ispirato, quasi irriconoscibile rispetto alle linee guida pioliane, poco affamato e poco cattivo. Perché non sempre c’è Tonali a Verona o Giroud con lo Spezia, a togliere tutti dall’imbarazzo. LEGGI TUTTO