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    Roberto Carlos: “La mia Inter favorita a Torino. Lautaro ti castiga nell’ombra, somiglia a…”

    Il grande mancino brasiliano: “Le due gare con il Barça sono state impressionanti. Skriniar-Barella sono al top, ma per essere davvero grandi serve continuità”Un annetto di Inter appena, un assaggio di ciò che poteva essere e non è stato: giusto il tempo per lasciare un rimpianto eterno a un’intera tifoseria. Il rapporto tra Roberto Carlos e il nerazzurro è quanto meno complesso, sa di incompiuto, ma dopo 26 anni dall’addio pure la nostalgia può scolorire. LEGGI TUTTO

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    Amicizia, rivalità, progetti, Superlega: Agnelli contro Zhang non è una sfida qualunque

    Si conoscono da tempo, hanno visioni simili, si stimano, condividono il sogno dell’aggancio al treno scudetto. Storia e retroscena del rapporto tra due dei presidenti al top del nostro calcio All’Allianz Stadium saranno seduti vicini. Perché Andrea Agnelli, padrone di casa, non si perderà per nessun motivo il derby d’Italia e perché (a oggi) Steven Zhang ha manifestato la sua intenzione di seguire la squadra in trasferta a Torino, cosa peraltro già accaduta questa stagione in occasione degli incontri disputati al Franchi di Firenze e all’Allianz Arena di Monaco. Tra Agnelli e Zhang ci sono stima ed amicizia e di sicuro domani sera si intratterranno a parlare prima della partita. LEGGI TUTTO

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    Milan-Leao: niente rinnovo prima del Qatar, l'effetto Mondiale diventa un rischio

    Dialoghi in corso, ma nessun incontro nè accordo sulle cifre. Rafa via a gennaio a oggi è impossibileC’è una clessidra invisibile sul comodino di ogni milanista. La sabbia scende lenta, un granello al giorno: si esaurirà solo a giugno 2024, quando scadrà il contratto di Rafa Leao, per opinione della Lega il giocatore più forte dell’ultimo campionato, per opinione comune il talento più grande del Milan di Pioli. LEGGI TUTTO

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    Conference, Tare chiarisce: “Voglio vincerla, un trofeo resta per sempre”

    Il giorno dopo l’eliminazione dall’Europa League è rimbalzata sui social una vecchia dichiarazione in cui il d.s. della Lazio la definiva “la competizione dei perdenti”. Adesso precisa: “Voglio che la squadra la onori fino in fondo” Una precisazione, perché a volte è doverosa. Il direttore sportivo della Lazio torna a esprimersi sulla Conference League. Lo ha fatto qualche settimana fa, durante una lezione alla Luiss, e, rispondendo a una domanda provocatoria di un tifoso della Roma, l’ha definita “la competizione dei perdenti”. Estrapolata così una frase equivocabile, che può quasi sembrare una frecciata ai giallorossi che, nella passata stagione, l’hanno vinta. In realtà l’intento (percepito dai presenti alla lezione) era quello di spiegare che si tratta di una competizione che non è paragonabile alla Champions League a livello di introiti. Un club deve avere l’ambizione di arrivare a disputare stabilmente la massima competizione europea per crescere economicamente e, di conseguenza, strutturalmente. La crescita, con i premi che assicura la Conference, non può che essere limitata. Questo il senso del discorso. LEGGI TUTTO

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    “Mi chiamo Maldini e sono felice. Raccomandato? Non me sono mai accorto”

    Con lo Spezia, ritrova suo papà Paolo e il suo Milan: “Uscire di casa mi ha responsabilizzato”. “Porto un cognome impegnativo e non è sempre un vantaggio” Togliamoci subito il pensiero: Daniel Maldini è tutto suo padre. E non è questione di talento: riguardo a questo, a parte i ruoli diversi – Paolo ex difensore, lui attaccante – solo il tempo dirà. Ma nei tratti del viso, nella corporatura e, quel che qui più conta, nel carattere, sembra la copia dell’altro. Lo conferma lui stesso, scegliendo e scandendo con cura le parole. “Sono timido. Riservato. E tranquillo. Sì, sono un tipo tranquillo”. LEGGI TUTTO