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    Christillin: “Quello della Juve in Champions è stato un flop storico”

    Intervenuta negli studi di 90° Minuto, il membro del consiglio UEFA e tifosa della Juve Evelina Christillin ha commentato l’uscita dalla Champions dei bianconeri. ‘L’esultanza di Fagioli è stata sincera, è un tifoso della Juve da bambino. Snobbare l’Europa League? Anche gli ‘spiccioli’ della competizione a qualcosa serviranno. Il flop in Champions è storico e i bianconeri non possono permettersi di snobbare alcunché’.                                                                                                                            LEGGI TUTTO

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    Leao, il flop a Torino costa caro. Ma la scelta di Pioli fa discutere

    I due errori (gravi) nei primi sei minuti hanno condizionato pesantemente il portoghese, che è sparito di scena. Il tecnico l’ha sostituito, anche perché c’è il Salisburgo che incombe. Però…Intorno alla metà del primo tempo, l’allenatore ha provato a scuoterlo. A togliergli dalla testa quei due flash che evidentemente lo stavano perseguitando: “Rafa voglio vederti con la testa alta!”. E non nel senso di giocare il pallone guardando i compagni, ma nel significato più introspettivo della frase. Leao, dopo quei due errori nello spazio di tre minuti, giocava a testa bassa. Sconsolato, sconfortato. LEGGI TUTTO

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    Papà Fagioli racconta Nicolò: “La Juve, il tennis, Morata e CR7. Ora contro l'Inter il bis”

    Il padre del centrocampista: “Vi svelo come nasce la rete di Lecce. Nicolò ha fatto piangere anche me”Il gol di Nicolò Fagioli al Lecce è nato sul divano di casa, a Piacenza, quando lo juventino aveva 5 anni. “Io sono diventato della Juventus grazie a mio papà e da ragazzino stravedevo per Michel Platini. A Nicolò è successo lo stesso: si sedeva vicino a me a guardare le partite in televisione e il colpo di fulmine è stato immediato. È un amore di famiglia, la Juventus”, racconta Marco Fagioli, il padre del 21enne centrocampista bianconero protagonista del successo della squadra di Massimiliano Allegri allo stadio Via del Mare. LEGGI TUTTO

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    La strana parabola di Joao Mario e Gabigol: forse l'Inter aveva visto giusto

    Per acquistarli, l’Inter ha investito più di 70 milioni nell’agosto del 2016. Entrambi non hanno brillato in nerazzurro, ma tornati in patria, stanno facendo la fortuna delle rispettive squadreE se ci fossimo tutti sbagliati? Pensavamo fossero brocchi patentati, invece ci stanno dicendo che no, non è vero, quella volta andò come andò ma non era tutta loro la colpa, niente affatto. Quando vengono nominati Joao Pinto e Gabriel Barbosa – i famigerati Joao Mario e Gabigol – i tifosi interisti ripiombano in un passato che pensavano archiviato e rivedono le lunghe ombre di stagioni deludenti, con i due qui citati che erano diventati loro malgrado i calciatori-simbolo del fallimento nerazzurro. LEGGI TUTTO

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    Zigoni, il “Pelè bianco” che andava a firmare i contratti con la pistola in tasca

    Idolo a Verona, amante della bella vita, si ribellava al sistema ed era in eterno conflitto con tutti, a partire dagli arbitri che definiva “pagliacci” L’uomo che si ribellava al sistema dribblando la banalità è stato un ribelle senza causa, insofferente alle leggi del branco, incapace di accettare l’omologazione, uno spirito libero e puro che – dopo un’esclusione dalla formazione titolare – andava a sedersi in panchina con la pelliccia e il cappello da cowboy, provate a immaginare se qualcuno dei campioni di oggi osasse tanto e fosse pronto ad accettarne le conseguenze. LEGGI TUTTO

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    Pogba, è un incubo: un altro infortunio. Mondiale lontano, la Juve lo ritrova nel 2023?

    Dopo essersi riaggregato al gruppo, il francese si è fermato per un guaio muscolare alla coscia: out almeno per dieci giorniC’è un proverbio francese che recita più o meno così: “Non succederà ciò che temi, ma di peggio”. Chissà se Paul Pogba lo conosce e se gli sarà venuto in mente in questi giorni, quando il suo mondo si è capovolto nuovamente. Nel momento in cui il centrocampista francese cominciava a vedere la luce in fondo al tunnel, ecco un altro stop, un altro rinvio, che salvo miracoli lo costringerà a dire addio al 2022 senza aver mai giocato con la maglia della Juventus e sopratutto al Mondiale, il motivo per cui aveva scelto inizialmente di non operarsi. LEGGI TUTTO