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    Germano, la contessina e i gol: storia di un amore proibito a Milano

    Nel 1962 il Milan acquista il suo primo giocatore nero. Rocco assicura: “È un campione”. Prima di campionato: due gol. Poi si ferma. Che succede? Un maneggio, un fidanzamento, aerei, processi, colpi di scena… Sessant’anni fa, 1962. Il Milan è campione d’Italia in carica. Maglie a piccole strisce rossonere, uno scudettone sul petto. Si parla molto di Bruno Mora, arrivato dalla Juventus in cambio di Sandro Salvadore, e di José João Altafini, che a San Siro, in Coppa Campioni, segna cinque gol all’Us Luxembourg. Una spettacolare partenza, come da pronostici. Poi, improvvisamente, tutta l’attenzione si concentra sul nuovo brasiliano José Germano de Sales. LEGGI TUTTO

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    Centrocampo, che crescita! È un'Inter sempre più “inzaghiana”

    Oltre un terzo delle reti è stato firmato da registi e mezzali, mentre nella scorsa stagione il dato era fermo al 17%: Barella è in una forma strepitosa, ma è tutto il reparto che sta trascinando i nerazzurriNon c’è Milinkovic e neppure Luis Alberto. Ci sono i gol, spesso pesanti, timbrati dai centrocampisti a suon di inserimenti. L’Inter di Simone Inzaghi diventa sempre più “inzaghiana”. Il tecnico si gode le reti di mezzali e registi, proprio come ai tempi in cui allenava la Lazio. LEGGI TUTTO

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    Gyasi: “Mi manca il gol. Sogno il Mondiale e la salvezza dello Spezia”

    L’attaccante insegue un posto nel Ghana in Qatar: “La sfida a Italiano? Mi ha aiutato tanto, ma voglio segnare”Manu che giocava scalzo dopo la messa sui campi in terra di Accra è diventato Big Papa, che è arrivato a essere il capitano dello Spezia. “Big Papa è il soprannome che mi ha dato il mio migliore amico, Ivan, che io chiamo Capo. Ormai mi chiama così anche mio papà”. Lui è Emmanuel Gyasi, nato in Italia, cresciuto in Ghana, da cinque anni allo Spezia. Che da capitano parla del complicato momento della sua squadra e della voglia di uscirne tutti uniti. LEGGI TUTTO

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    Il metodo Abate e i suoi modelli: da Ibra a Gattuso, così tira su i giovani rossoneri

    Al secondo anno di allenatore, l’ex terzino rossonero è primo nel girone di Youth League e sta valorizzando ragazzi che Pioli valuta per il futuro. Ecco come fa Il metodo Gattuso l’ha reso più forte. Vent’anni fa Ignazio Abate si affacciava per la prima volta nel Milan dei big come un ragazzino timido. Incrociava i campioni nello spogliatoio e chiedeva permesso, usava il lei, se ne stava in disparte, prima di finire sotto l’ala protettiva del bonario Rino. “Quando Ignazio era ragazzino lo battezzavo a suon di sveglie”. Schiaffoni. LEGGI TUTTO

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    Pereyra: “Io, i limoni e un’Udinese da Europa. Con la testa che ho ora, sarei ancora alla Juve”

    El Tucumano, capitano dei friulani, si racconta a Sportweek: “A Torino qualche cazzata, ma andavo fortissimo. La Premier? Bella solo se giochi al vertice. A fine anno mi scade il contratto: se i Pozzo vogliono ci sediamo e…” Sorride, e nel farlo alza il sipario su quattro pietruzze trasparenti incastonate tra gli incisivi. Ma ti sei messo i brillantini sui denti? (ride) “Ho fatto ’sta pagliacciata… All’inizio erano soltanto due, poi ho pensato che fossero pochi e ho aggiunto un’altra coppia. Così sono più figo. Me li ha applicati il dentista, ma posso toglierli quando voglio”. E quel pendaglio luccicante che ti penzola da un orecchio? “Ah, no, quello è Swarovski”. Chi ha detto che Roberto “El Tucu” Pereyra, ex Juve e oggi capitano, oltre che leader tecnico insieme a Deulofeu, dell’Udinese rivelazione, sia introverso ai limiti della scontrosità? LEGGI TUTTO

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    Tarantino, eroe per caso: “Ero nel posto sbagliato ma ho fatto la cosa giusta”

    L’ex giocatore di Monza, Inter, Napoli e Bologna ha fermato e disarmato l’aggressore di Assago: “Impossibile dimenticare le urla, il sangue e le lacrime di mia figlia””Non sono un eroe, gli eroi sono altri. Io mi sono solo trovato nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Però ho fatto la cosa giusta”. Massimo Tarantino, ex difensore anche del Monza, dell’Inter, del Bologna e del Napoli, è colui che ha fermato e disarmato Andrea Tombolini, l’aggressore di Assago che ha ucciso una persona ferendone altre quattro con un coltello preso tra gli scaffali del centro commerciale. LEGGI TUTTO

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    Francis e quel gol capolavoro che fece scatenare pure Ciotti

    Inter-Sampdoria del 1983 resterà nella storia per il capolavoro del britannico contro i nerazzurri che fece perdere il consueto aplomb al leggendario radiocronista Domenica 10 settembre 1983, ore 17.36. Accadde qualcosa di straordinario. Dalla radiolina uscì la voce di Sandro Ciotti, l’inconfondibile voce arrochita da milioni di sigaretta, ma quella volta era più emozionata del solito. Lui, sempre così pacato, persino distaccato dall’avvenimento cui stava assistendo, adesso pareva fremere dal desiderio di intervenire, di parlare, di far partecipare la gente. Interruppe il collega Ameri e partì con un’enfasi che non gli era abituale. LEGGI TUTTO

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    Inter, i conti dipendono dalle plusvalenze. E nelle carte spunta l'ipotesi del cambio di controllo

    L’analisi del bilancio 2021-22: perdita di 140 milioni nonostante i 109 del player trading. La via della sostenibilità resta complicata. Nel paragrafo sulla continuità aziendale balza agli occhi una postillaIl bilancio dell’Inter continua a camminare su un filo sottilissimo. È vero che la perdita è stata ridotta da 246 a 140 milioni, ma vi hanno concorso le eccezionali plusvalenze di Lukaku e Hakimi (100 milioni). Nell’esercizio 2021-22, approvato ieri dall’assemblea dei soci, i proventi del calciomercato hanno inciso complessivamente per 109 milioni. LEGGI TUTTO