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    “In Italia comanda Agnelli, a Pisa comando io”

    Cento anni fa nacque Romeo Anconetani, il proprietario-cult per eccellenza: scaramantico, talent scout, irascibile, visionario, pensieri e opere di un uomo che ha creato una storia irripetibile Spargitore di sale sul terreno dell’“Arena Garibaldi”, con dosaggio variabile a seconda dell’importanza della partita, come un qualsiasi fattucchiere, chiromante, indovino. E per essere indovino Romeo Anconetani, lo era, quanto ad acquisti azzeccati pescando in giro per l’Europa nomi sconosciuti grazie alla rete di osservatori e informatori che contribuivano ad aumentare le pagine del suo archivio miracoloso, che portava il suo nome: l’Archivio Anconetani, al quale attingeva mezza Serie A in fase di calciomercato. LEGGI TUTTO

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    Prima Diaz, ora Leao: il Milan e l’arte dei gol da metà campo

    Rafa contro la Dinamo a segno in solitaria partendo da centrocampo: è il suo secondo centro in Champions, lui e i rossoneri crescono insieme. E con la trattativa per il rinnovo si punta ad allungare la crescitaPrima o poi qualcuno a Milanello dovrà raccontarci – può essere l’allenatore stesso, ma va benone anche un giocatore qualsiasi – se quest’anno, lungo le settimane, sui campi ben pettinati di Carnago il Milan si allena per segnare anche su iniziative volutamente individuali. Sì perché siamo al terzo indizio nello spazio di diciassette giorni, e allora il sospetto è lecito. Prima Diaz con Juve e Monza, adesso Leao a Zagabria. LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “A questa Juve depressa serve una rivoluzione. Milan luci e ombre”

    Le due facce della giornata di Champions: quella soddisfatta dei rossoneri e quella triste dei bianconeriLa prima giornata di Champions per le italiane è come una moneta: c’è la faccia allegra e soddisfatta del Milan e c’è quella triste e depressa della Juve. La squadra di Pioli va in Croazia e, nonostante un avvio titubante, ha la forza di prendere di petto la partita contro la Dinamo Zagabria, con coraggio e generosità, in un ambiente tutt’altro che facile. LEGGI TUTTO

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    Juve, ritrovata la carta di Cristiano Ronaldo: vale 20 milioni

    Secondo la Procura di Torino quella cifra per il portoghese non sarebbe stata inserita nel bilancioDalla nostra inviata Fabiana Della Valle26 ottobre
    – LisbonaCompensi agli agenti per operazioni inesistenti, contratti depositati in Lega per la riduzione degli stipendi che sarebbero diversi dalle scritture private ritrovate nelle perquisizioni e la famosa carta di Ronaldo, ritrovata, che ha un valore di quasi 20 milioni. Sono queste le novità che emergono dalle 19 pagine del capo d’accusa dell’inchiesta Prisma, in cui sono indagati 15 dirigenti ed ex della Juventus (tra cui Agnelli, Nedved e Arrivabene) oltre al club come persona giuridica, per falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato. LEGGI TUTTO

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    Juve mortificata, tutte le colpe di Allegri: resta per contratto, ma il destino è segnato

    In Champions 4 sconfitte in 5 partite, un fallimento clamoroso: senza gioco e senza anima, i bianconeri a picco già a ottobre. Il caso della scelta di Gatti. E meno male che i ragazzi del 2003 salvano la dignitàSe anche questa non è stata un’umiliazione come in Israele, è solo perché tre ragazzi del 2003 in una manciata di minuti hanno salvato la dignità – almeno quella – della Juve: il 4-3 di Lisbona sembra onorevole ma l’andamento della partita non lo è stato per 75 minuti, finché non sono entrati Miretti, Soule e Iling. Il percorso della squadra di Allegri in Champions, insomma, rimane disastroso, addirittura fallimentare: in cinque partite ha perso quattro volte, arrendendosi a squadre fenomenali come il Psg, forti come il Benfica (due volte), modeste come il Maccabi Haifa (che in Francia ne ha presi sette). I bianconeri sono già fuori dalla coppa che vale di più: mortificante. LEGGI TUTTO

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    Inter, l'ultimo degli Esposito studia da bomber e punta la prima squadra

    Il più piccolo dei fratelli, Francesco Pio, cerca di farsi nella Primavera di Chivu dopo aver fatto faville tra Under 17 e Under 18 e aver saggiato la nazionale in estate. Mix di tecnica e potenza, il 17enne di Castellammare sogna un futuro da protagonista in maglia nerazzurraLa stoffa, il dna e la tenacia: Francesco Pio Esposito ha tutto per prendersi l’Inter, parola di chi lo vide tirare i primi calci a un pallone nelle giovanili del Brescia e di Salvatore, il fratello più grande, che anni fa ci mise la mano sul fuoco. “In famiglia siamo tutti bravi, il calcio è un dono. Ma il più piccolo è il più forte di tutti”, garantì Salvatore commentando l’ingresso del fratello nelle giovanili nerazzurre. Due anni dopo, il più piccolo di casa Esposito continua a crescere coltivando le potenzialità messe in mostra sin dall’approdo nell’Under 17 di Tiziano Polenghi. LEGGI TUTTO