consigliato per te

  • in

    Che fine ha fatto Miretti? Perché dopo quell'errore col Benfica…

    Dopo un inizio folgorante e la conquista di una maglia titolare il golden boy bianconero è tornato in seconda linea. Colpa di un’ingenuità, ma anche del tracollo della JuveDiciannove anni e diciannove presenze nella Juve: è l’identikit di Fabio Miretti, il golden boy bianconero nato a Pinerolo e cresciuto nel vivaio del club, che ha esordito e mosso i primi passi in prima squadra già sul finire della scorsa stagione. Dopo essere stato il giovane che ha trovato maggior impiego nel 2021-22, è risultato anche il vincitore virtuale della corsa estiva ad un posto in rosa per quest’anno, di fatto mai entrando in ballottaggio con Fagioli e Rovella nel toto-prestiti che ha poi visto l’ex Genoa migrare a Monza. LEGGI TUTTO

  • in

    Brocchi: “Pioli, Berlusconi, Galliani, Maldini, il mio cuore in Milan-Monza. Vi racconto…”

    Il doppio ex allenatore: “Vorrei fare quello che ha fatto Stefano. In Brianza ho gettato io le basi. Berlusconi? Che rabbia quando mi definiscono il suo cocco…”Emozionante? Ovviamente sì, ma suona banale. Definirla strano, forse, rende meglio. Perché Milan-Monza per Cristian Brocchi è un incrocio che contiene un grande spicchio del suo mondo. Un frullatore di vittorie da calciatore e panchine da allenatore. Su entrambe le sponde. Con gli stessi dirigenti da una parte e dall’altra. E allora è complicato non farsi attraversare dal pensiero che sabato a San Siro magari avrebbe potuto sedere su una di quelle due panchine. Sarà difficile tenere a bada tutte le sensazioni: “Il Milan è stato un grande amore, ma il Monza ha un posto speciale nel cuore”, allarga le braccia Cristian. LEGGI TUTTO

  • in

    Seba Rossi: “Sacchi è il maestro, ma se mi avesse portato a Usa '94…”

    “Come sarebbe finito quel Mondiale con me in porta ai rigori? Nel calcio di oggi detesto i tocchi all’indietro e i passaggini”Sebastiano Rossi, detto Seba. Un gigante (1 e 97), grande portiere del Milan degli Invincibili, una vita sempre in movimento. Uomo con diversi record, positivi e negativi, fra i pali e in altri posti. Irascibile, scorbutico, permaloso. Insomma, un carattere un po’ così. “Ma no, io sono sempre stato un bravo ragazzo, ho fatto qualche cazzata in gioventù. Chi non la fa, chi non sbaglia? Poi il tempo passa e sistema tutto…”. LEGGI TUTTO

  • in

    Campi di A, come state? Prati ibridi il top: anche l'Olimpico pensa al cambio

    Sulla scia dei problemi dell’Olimpico, abbiamo deciso di “fotografare” lo stato dell’arte in tutto il campionato. La prima risposta degli esperti è quella di puntare sulla soluzione mista fra naturale e sinteticoCome se la passano i campi della Serie A? Dopo il caso Olimpico rilanciato domenica dalle dichiarazioni di Maurizio Sarri al termine di Lazio-Udinese, con relativo impegno comune fra il club biancoceleste e Sport e Salute per lavorare alla soluzione, che succede altrove? Una prima panoramica non presenta grandi criticità, piuttosto una rotta ormai consolidata: la tendenza sempre più marcata a ricorrere alla cosiddetta soluzione “ibrida”, in pratica a un misto di erba naturale e sintetica. LEGGI TUTTO

  • in

    Partigiano, assassino, innocente: le tre vite del bomber

    Una strage, quattro morti, alibi che si incrinano, arresti, esecuzioni e i 472 giorni di carcere dell’ex riserva del Grande Torino. Che in carcere riceve una cartolina e una brutta notizia… La fine arriva in un letto d’ospedale di una città del Nord Italia dove – aprendo la finestra e lasciando correre lo sguardo verso l’orizzonte – ci si perde nell’infinita piana delle risaie, lì dove il verde ora scivola nell’acqua e ora ne viene sovrastato. Guido Tieghi muore il 14 ottobre 1973 all’ospedale Sant’Andrea di Vercelli, dove, malato da tempo, è ricoverato da qualche settimana. LEGGI TUTTO

  • in

    Hernanes: “Juve, la rimonta scudetto si può fare. Noi nel 2015 ci riuscimmo così”

    Protagonista nella clamorosa risalita di sette anni fa, il centrocampista brasiliano ricorda: “Il derby può essere la scintilla, bisogna solo prendersi più responsabilità. E quella volta in spogliatoio…”Nel 2015-16 la Juve di Max Allegri alla 10° giornata aveva 11 punti di distacco dalla Roma capolista. Oggi, dopo lo stesso numero di partite, la distanza dal Napoli che comanda la Serie A è di 10 lunghezze. Una situazione simile, anche se vissuta in modo diverso dall’ambiente bianconero. Allora si arrivava da quattro scudetti consecutivi, oggi dalla prima annata senza trofei dopo dieci anni di vittorie. Ma il modo per uscirne può essere lo stesso, almeno stando a sentire le parole di Hernanes, che in quella Juve c’era. “Non è stato il primo momento di crisi che ho vissuto in carriera – racconta il Profeta, visto in Italia anche con le maglie di Lazio e Inter -. L’esperienza mi ha insegnato che bisogna solo prendersi più responsabilità, dare di più in allenamento e stare attenti a cosa si fa anche fuori dal campo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Milan, è una porta stregata: dai baci di Gigio ai guai di super Maignan… e Plizzari

    “Magic Mike” è stato straordinario nel cancellare il ricordo di Donnarumma e contribuire allo scudetto rossonero, ma quanti infortuni. E il portiere dell’Under 21 è stato ceduto, nonostante i giudizi lusinghieri di inizio carriera Sette metri e mezzo un po’ stregati. Non a livelli alti, ma negli ultimi due anni la porta rossonera non ha vissuto di tranquillità. Prima il caso Donnarumma, via a parametro zero dopo anni di baci alla maglia e dichiarazioni d’amore eterno, poi qualche infortunio di troppo di Maignan, di nuovo k.o. per un problema al polpaccio. Nel mezzo alcuni errori di Tatarusanu, il mancato exploit di Plizzari e l’acquisto di Antonio Mirante, arruolato un anno fa e mai utilizzato. LEGGI TUTTO