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    Dormiva nel Camp Nou, ma nel Barça non ha debuttato: la gara speciale di Onana

    Su segnalazione di Eto’o arrivò nelle giovanili blaugrana e per qualche mese ha abitato all’interno dello stadio dove sognava di giocare. Mercoledì ci torna da avversario e sfida gli amici Xavi e Ansu Fati André Onana è pronto per tornare a casa. Nella “sua” Barcellona, la città dove è arrivato a 13 anni ed è cresciuto calcisticamente senza però mai debuttare al Camp Nou. Nell’impianto del quartiere Les Corts ha addirittura abitato per qualche mese, nelle stanze all’interno dello stadio che erano destinate ai ragazzi del vivaio. E così le sere in cui il Barça giocava in casa, sentiva le pareti tremare come in occasione di un terremoto quando i blaugrana segnavano. LEGGI TUTTO

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    Tra questa Champions e la prossima, la Juve si gioca 100 milioni. E un pezzo di futuro

    A rischio eliminazione nei gironi e lontana dalle prime quattro in Serie A, la società bianconera rischia di mettere in discussione il nuovo piano 2023-25 Quando gli amministratori della Juventus avevano redatto il piano di sviluppo 2019-24, tra le condizioni da rispettare vi erano “un posizionamento finale nel campionato di Serie A tale da consentire la costante partecipazione alle edizioni della Champions League che si disputeranno sino alla stagione sportiva 2023-24 e la sistematica disputa degli ottavi di finale della Champions League”. Nel frattempo, lo scorso giugno il cda bianconero ha formulato il nuovo piano triennale 2023-25: l’orizzonte temporale è stato allungato di una stagione, ma le assunzioni delle performance sportive sono rimaste “coerenti con la media storica e con i piani precedenti”. LEGGI TUTTO

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    Tre anni di Pioli: la rivoluzione compiuta e quella alle porte

    Accolto con scetticismo, oggi il tecnico rossonero è amatissimo e “on fire”. Ecco cos’ha cambiato e cosa sta per cambiare ancora nel mondo MilanEsattamente tre anni fa Pioli entrava per la prima volta a Milanello al mattino per uscirne a pomeriggio inoltrato. Il 10 ottobre 2019 l’allenatore ordinò il doppio allenamento: ventiquattro ore prima era stato scelto per guidare la squadra in sostituzione di Marco Giampaolo. La rivoluzione rossonera si è compiuta in mille e 96 giorni, il mondo Milan si è capovolto in 157 weekend. LEGGI TUTTO

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    Il club sta con Allegri e passa al pugno duro: svolta in coppa o si pensa al ritiro

    Società e tecnico concordi: troppi giocatori dal rendimento insufficiente, col Maccabi non si può sbagliare. Sull’allenatore giudizio sospeso fino a fine stagione La notte magari avrà portato consiglio ma non ha spazzato via dubbi e incertezze. La Juventus ieri si è svegliata a -7 e all’ora di cena si è ritrovata a -10 dopo la prevedibile vittoria del Napoli sulla Cremonese. Ora la Serie A ha una sola capolista e la Signora per la seconda volta di fila si ritrova a una distanza in doppia cifra dalla vetta dopo 9 giornate, com’era già accaduto nella scorsa stagione. I bianconeri avevano tre punti in più, ma poi subirono due sconfitte nelle due partite successive (con Sassuolo e Verona) e sprofondarono all’undicesimo posto. Fu un momento molto complicato da cui la squadra uscì anche grazie al ritiro, che servì per ricompattare il gruppo e restituirgli la voglia di lottare. Quella che è mancata contro il Milan, atteggiamento che non è piaciuto né al tecnico né alla società, concordi sulla necessità di correre urgentemente ai ripari. LEGGI TUTTO