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    Le dieci partite cult dell'Atalanta di Gasperini

    Tutto parte dall’ottobre del 2016, l’allenatore della Dea è sulla graticola e la vittoria contro il Napoli salva tutto. Oggi Gasp si gode la testa della classifica Trecento partite fa Giampiero Gasperini debuttava sulla panchina dell’Atalanta. Era il 2016, sembra un’altra era geologica, è stato un attimo fa. Questo è il 7° campionato a Bergamo. E allora il recordman degli allenatori della Dea – ha superato Emiliano Mondonico – merita una celebrazione come si deve, con una Top 10 delle partite più iconiche della sua straordinaria gestione. LEGGI TUTTO

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    Rabiot e le coccole di Allegri. E se adesso rinnovasse?

    Ha rifiutato lo United sparando alto, in assenza di Pogba si è dimostrato funzionale in qualsiasi modulo aggiungendo continuità alla fisicità. Il contratto in scadenza, le richieste economiche e la vetrina mondiale rendono l’addio lo scenario più probabile. Ma non l’unico Max Allegri ci ha sempre visto lungo su Adrien Rabiot, anche se certe intuizioni hanno richiesto tempo. Tanto tempo. La doppietta del francese col Maccabi lo ha riproposto come quel centrocampista che può portare gol, proprio come il tecnico della Juventus aveva immaginato sin dal suo ritorno sotto la Mole. Sia lui sia i suoi collaboratori han dovuto però lavorarci tanto sul giocatore per portarlo a quel livello. LEGGI TUTTO

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    Allegri, una filosofia di calcio (e di vita) in undici frasi che di lui dicono tutto

    Il tecnico della Juve ha guidato il Milan dal 2010 al 2014, e ora ritrova i rossoneri in una gara che per lui mai potrà essere come tutte le altre L’ultima volta che ha visto il Milan da vicino c’era in campo Ibrahimovic, nella sua Juve giocava ancora Dybala e come spesso accade nei cosiddetti big match finì 0-0. La prima volta che ha visto la Juve a San Siro da allenatore del Milan invece in campo c’era già Ibrahimovic, che fece gol, ma non bastò: perse 2-1, però alla fine della stagione arrivò lo scudetto rossonero. LEGGI TUTTO

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    Da Platini ai trofei con Milan e Juventus: le vite parallele di Pioli e Allegri

    Dagli incroci da giocatori a quelli in panchina. Sono gli ultimi due allenatori ad aver vinto lo scudetto con il Milan, mentre nella Juventus hanno ottenuto i loro successi più importanti: Stefano da calciatore, Max da allenatore. Si sono sempre sfiorati: il destino li avvicinava e poi li allontanava, come quelle calamite che si attraggono e poi si respingono. Hanno conosciuto le stesse città, ma in periodi diversi: non tanto per i ventidue mesi di differenza (Stefano Pioli è un ottobre ’65, Massimiliano Allegri un agosto ’67), ma più che altro per le traiettorie del loro percorso professionale. LEGGI TUTTO

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    Roux a Gasperini: “In panchina altri 10 anni con un pizzico di follia: è stata la mia fortuna”

    Per le 300 panchine di Gasp arrivano pure i complimenti dell’allenatore più longevo. Guy, all’Auxerre per 44 stagioni, dai dilettanti fino al titolo: “Convinsi Cantona conquistando nonno e genitori””A Gasperini – spiega Guy Roux, 83 anni di cui 44 sulla panchina dell’Auxerre, un record nei principali campionati – consiglio di allenare per altri dieci anni e di mantenere lo spirito della provinciale”. LEGGI TUTTO

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    Compari? Stavolta no: Marotta e Carnevali, l'amicizia che non fa sconti

    Sassuolo-Inter è l’incrocio tra i due dirigenti che sono vicini di casa e testimoni di nozze: un legame che ha scatenato gelosie, dagli Anni 80 agli affari per Sensi e Pinamonti, passando per Como e Ravenna fino al vertice Amici, testimoni di nozze e vicini di casa. Ma a debita distanza da una settimana: a scanso di equivoci. Gli a.d. di Inter e Sassuolo da quasi 40 anni sono legati da un rapporto speciale, per non dire unico. Il varesino Beppe Marotta e il milanese Giovanni Carnevali hanno fatto carriera nel calcio con percorsi differenti. Anche se hanno condiviso gli inizi tra la Brianza e il Comasco. In ogni caso è Milano il loro centro di gravità permanente: il centralissimo quartiere di Brera, per meglio dire. Chi frequenta quelle vie li incrocia facilmente e i ristoratori della zona, a turno, se li ritrovano a cena. Spesso per una salutare fuga dallo stress o più semplicemente per uno scambio di idee. Ma a volte anche per qualche affare. LEGGI TUTTO