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    Calhanoglu, il nuovo vice-Brozovic: è la svolta per il turco (e per Inzaghi)?

    Oltre al gol, Hakan ha trascinato il centrocampo nerazzurro contro il Barcellona, e ora potrebbe scavalcare AsllaniNon di solo Brozovic vive l’Inter. I nerazzurri non vincevano una partita senza il croato titolare dai tempi di Antonio Conte, precisamente dall’ultima giornata della stagione dello scudetto, 5-1 a San Siro contro l’Udinese. Era la passerella dopo la cavalcata verso il tricolore, gli ultimi 90 minuti prima della festa. LEGGI TUTTO

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    Torricelli: “Ventrone un rivoluzionario. C'era lui dietro la super Juve di Lippi”

    Il ricordo del bianconero: “Facile odiarlo per quanto ci spremeva, invece era l’uomo su cui ti appoggiavi. Mi ha fatto capire perché il lavoro paga. Anche troppo: quella volta che hanno dovuto mandarmi in vacanza perché avevamo esagerato…” “Un fulmine a ciel sereno”. Della Juventus in cui ha lavorato Gian Piero Ventrone, preparatore iconico del ciclo del ritorno ai successi negli Anni 90, uno dei volti simbolo è stato Moreno Torricelli, protagonista della favola personale dell’ascesa dai Dilettanti alla Nazionale anche sulla scia del lavoro fisico di cui i bianconeri sono stati pionieri e precursori. Grazie soprattutto alla figura proprio di Ventrone. LEGGI TUTTO

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    Approccio soft, posizione, il peso dei milioni (e di Kakà): De Ketelaere cerca la svolta

    A Londra un’altra prova negativa del trequartista del Milan, con un gol divorato sulla coscienza. Pioli e dirigenza giustamente lo aspettano, ma le risposte servono subitoCi sono predecessori illustri. Nel Milan, come Tonali e Leao per esempio, gente partita in sordina e diventata imprescindibile. Più in generale, non mancano casi anche eclatanti, come Platini o Zidane. Insomma, le qualità – o meglio, la qualità – non sono equazione esatta di riuscita immediata quando si arriva in un ambiente nuovo. Soprattutto quando si ha poca esperienza. Quindi la domanda che aleggia sopra la testa bionda di Charles De Ketelaere non riguarda i suoi pregi tecnici – evidenti e indiscutibili –, bensì sulla tempistica per aspettarlo: un club come il Milan che sta sbocciando e crescendo, con obiettivi importanti come scudetto e partecipazione continuativa alla Champions, può permettersi di attendere il suo trequartista designato? Risposta ondivaga: no, se consideriamo l’impellenza dei traguardi prefissati; sì, se consideriamo la filosofia di base della proprietà, che nel passaggio da Elliott a RedBird non è cambiata. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Spalletti il tormentato: vince, sfida i totem, ma diffida della felicità

    Dopo l’Ajax sembrava triste ma non recitava: non sa godersi le vittorie, è la sua eterna maledizioneNon si davano pace. Ma come? Hai appena stracciato i lancieri nel tempio di Johann Crujff, il tuo infernale Napoli ha dato spettacolo, e porti davanti alle telecamere quell’aria da cane bastonato, quella mestizia incomprensibile? Il più scandalizzato di tutti, Fabio Capello: “Non è possibile, sta recitando, è un attore… un bravo attore”. Luciano Spalletti detto Lucio non stava affatto recitando. LEGGI TUTTO

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    Dall’Europa col Cagliari alla piazza di spaccio, la parabola del fantasista

    Nella squadra di Giorgi il sogno di una coppa europea sfidando Juve e Inter, poi la difesa agli inferi. Re dei pusher nella sua Catania e un solo triste epilogo: il carcere A fregarlo – se proprio vogliamo – è qualcosa di simile al Var. Telecamere nascoste un po’ ovunque, in tutto il quartiere. Occhi che seguono ogni suo movimento e ricostruiscono la sua attività criminale. LEGGI TUTTO